Libri > Cronache del mondo emerso
Segui la storia  |       
Autore: bethrandall    03/03/2014    2 recensioni
Adhara è letteralmente distrutta da una giornata molto stancante passata con la principessa Amina , nei soliti giorni a palazzo. Non è un caso , se , dopo una giornata molto movimentata la ragazza si sente esausta e molto assonnata. Ritornando nelle sue stanze prende il suo letto come un' ancora di salvezza e vi si fionda dentro. Addormentandosi e calandosi in un sogno particolarmente strano e magico … forse a causa dei diversi problemi, forse per le storie fantasiose lette con Amina ,il suo sogno è molto reale , tanto che appena si risveglia in un prato, ha la paura che quel che sia accaduto negli ultimi mesi sia un sogno. Ma il prato non è il prato della prima volta. Bensì … il prato del Paese delle Meraviglie.
con le meravigliose note di
Avril Lavigne- Underground
Genere: Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adhara, Amhal, Amina, San, Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Un nuovo starnuto. Un altro. Un altro ancora. Il mio naso ha deciso di sua spontanea volontà di non respirare più ai miei comandi.
 La polvere è spessa quanto un muro , ed è buio ovunque , se non fosse per il lucernario improvvisato che avevo creato col mio ‘’fragile ‘’corpo.
La domanda sorge ‘’nuovamente’’ spontanea. E ora? Dove sono?
Quel che la poca luce mi permette di vedere è una sottospecie di salotto arredato a  mo’ di sala del trono. Infatti eccolo lì , che si staglia al centro del salone. Tutto è notevolmente silenzioso.
Forse a causa degli starnuti continui.
Pian piano che la polvere fluisce  verso il lucernario mi accorgo dei nuovi dettagli. La luce ora è più forte di quella che immaginavo , deve essere ancora giorno , o forse pomeriggio giovane. Il colore del muro tende sul marrone , e alle pareti sono appesi candelabri d’oro pieni di candele nuove e profumate. Il pavimento è fatto di mattonelle che compongono mosaici variopinti , e il vetro lucente, fa lievi riflessi, come se stesse salutando la nuova finestrella creata sul tetto. Il trono è pieno di cuscini variopinti e coperte che cadono elegantemente sul tappeto rosso. Vicino al trono decorato , c’è un comò , anche questo pieno di ‘’tende’’ ? o tovaglie da tavola, e sopra vi stanno cestini pieni di frutta e verdura fresca, si  vedeva ancora l’acqua gocciolare.
Riprendo  a respirare nuovamente. L’ aria fitta, puzza di chiuso. Mi alzo da terra ,spolverando il vestito pieno di calcinacci e resti di polvere. La borsa mi pendeva al collo e io con un movimento della spalla la riporto in una posizione più comoda. Sospiro. Sembra che non ci sia nessuno.
Ad un certo punto sento un odore di carne e patate … tipico a palazzo … con quell’ aroma così familiare di.. rosmarino.  Respiro a pieni polmoni. Ora sento un leggero brontolio proveniente dal mio stomaco. Ripensando al dolcetto mangiato quando ero a casa del Bianconiglio ,mentre  parlavo con Dodo, un pranzetto era una bella idea. E tanto. 
Tento di camminare , ma sono impelagata nei calcinacci e nelle travi rotte. Per fortuna i buchi creati fra uno spazio e l’altro mi permettono di passare. Uscendo fuori respiro a pieni l’aria pregna di rosmarino. Che cosa meravigliosa.
Il mio cuore, il mio stomaco impazziscono … magari è la volta buona che questo sogno mi faccia stare tranquilla.
Mi blocco appena un attimo , scacciando le fantasie di me , seduta ad un tavolo strapieno di cibo, mentre mangio con foga.
Era un miagolio ,quello?
Eppure era troppo umano e finto per essere stato un vero gatto. Ora come ora sono del parere che il mio cervello si rifiuta di farmi stare serena. Niente.
Il miagolio si ripete. Un Miao così .. così ..così sensuale? Ma che Dico!
Cielo! quel dolcetto mi ha fatto stare realmente male ,dovrei prendermi un giorno di vacanza da Amina e mangiare di meno a cena . E andare a dormire almeno sette ore prima del calare del sole , e svegliarmi dodici ore dopo l’alba.
Un altro Miao. Cielo ! ma cos’ ho?
Ehi … ma quelli sono  due occhi viola?
Solo due occhi viola che vagano al buio. Sono  scomparsi. Un altro Miao. Ora sono sull’ attenti. So che nuovo personaggio mi si parerà davanti.
E questo  personaggio, mi fa paura persino nella realtà … figuriamoci qui, In questo posto sperduto della mia mente.
Sento una voce diversa.  Quella voce. La riconoscerei fra un miliardo. Fea. L’eroina che arrivava quando Amina esagerava nelle sue idee pazzesche. E un'altra voce. Il sarto? Sì riuscirei a riconoscere anche il suo accento.
Entrano nella stanza come due furie. Le candele dei candelabri si accendono di nuovi bagliori colorando le pareti marroni di un rosa acceso che diradava fino all’arancio , come i colori dell’ alba.
Il profumo di rosmarino riempie l’aria , sostituendo la puzza di chiuso .
<< e tu chi sei ? >> la voce di Fea è aspra e indica il dito verso di me.
<< sono Adha… Alice !>> il suo sguardo , rispecchia il suo tono di voce. Forse non sono proprio al sicuro come credevo. << e che ci fa … Alice … nella mia dimora? >> la donna si arrampica sul trono facendo scendere la coda del lunghissimo vestito. I capelli anch’essi lunghi e una sorta di diadema vistosissimo le apriva la testa ,facendogliela sembrare mostruosamente grande. << ci sono finita per sbaglio. Passando dall’ Isola … Della.. Tartaruga .. >>
<< parli di Tartaruga Finta? È la quarta volta che sfondano il mio tetto . Dovrei mandarlo dritto dritto dal re .. ma come vedi sono stata buttata fuori dal regno. Ah , che squallore quel posto! >>
Il sarto poggiò un enorme piatto contornato di patate e rosmarino. Fea , senza spostarsi dal suo trono si sporge e con una forchetta d’oro assaggia piluccando la pietanza. << cuoco , hai visto per caso il mio gatto? Era qui da qualche parte. Sarà nel bosco a giocherellare … e a proposito … dove sono Pinco e Panco? Ti ricordo che Panco deve provare il vestito oggi. E non si è fatta vedere. Che stress!>>
<< scusate ! non vorrei essere indiscreta ma esiste un posto o una porta così io la lascio  al suo regale pranzo ?>> ci vado con le buone , magari così…
<< guarda che indelicatezza , non si ferma neppure per mangiare. Non solo mi hai sfondato il tetto>>  con il suo dito colpevole punta verso il tetto bucato , io arrossisco.
<< ma mi disturbi chiedendomi di indicarti un’ uscita. >>
io faccio spallucce , il ché , dall’ espressione che compare sul volto di Fea , mi urla che ho sbagliato di grosso. << inopportuna e indelicata che non sei altro. Cuoco! Portagli immediatamente il dolce . non ho intenzione di sopportare tanta mancanza di rispetto. E poi mia cara. A volte le uscite , si ricavano da sé . Soprattutto in questo posto. In questo paese. Dove devi essere tu  , da sola , senza chiedere a nessuno , capace di uscire dalle tue circostanze. >> detto questo si siede più comoda sul trono mentre il cuoco porta un dolce rosa molto grande , ne prende una porzione col cucchiaio. Solo ora noto che quel dolce è di quanto più simile a quello del Dodo. Faccio cenno di no con la testa , ma il cuoco è veloce e con un solo movimento del braccio spinge il cucchiaio dritto nella bocca. Spaccandomi i denti  o quasi. Il gusto è orribile quanto quello di prima. Ma la mia sensazione cambia. Mi sento male. Anzi , malissimo, il cuore mi sta cedendo. Pian piano il trono diventa piccolo e il tetto diventa stretto . sento di nuovo i calcinacci che si spaccano sotto il mio peso le travi cadere. Di Fea e del sarto nessuna traccia. Oh no! Sono enorme ,e  ora come faccio a ridiventare piccola , o almeno normale. Faccio un passo e la dimora dove prima ero stata crolla del tutto sotto il mio piede. Per un attimo mi terrorizzò , impaurita di aver schiacciato Fea sotto le macerie. Ma poi vedo due figurine correre spedite verso la selva. Tiro un sospiro di sollievo .
ad un tratto però sento un peso sulla testa. Una coda penzola , dondolando davanti a i miei occhi. Alzo lo sguardo e con un sorriso vedo Jamila che si era poggiata sopra il mio capo. Com’era piccola in confronto a me. E stava giocherellando col fiocchetto. Sorrido. Poi guardo giù . il sorriso mi muore immediatamente, sono altissima e non so proprio cosa devo fare. Però so che devo trovare Amhal !e se questo significa che devo attraversare questo mondo strambo a piedi con un drago in testa  e avendo paura di spiaccicare qualcuno .. beh , questo farò. Inizio a muovere qualche passo avanti , sollevando enormi strati di polvere.

( spazio dedicato all’ autrice  della fan fiction : chiedo scusa se non ho dato il meglio di me  in questo capitolo, vedrò di migliorare nel prossimo. Spero comunque che vi diverta come i precedenti. Scusate ancora!)




 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Cronache del mondo emerso / Vai alla pagina dell'autore: bethrandall