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Autore: Mello    25/06/2008    15 recensioni
Non ricordo quanto tempo trascorse, ma fu davvero molto triste guardare Mello in quello stato senza poter fare nulla per aiutarlo, oltre che stargli accanto il più possibile cercando di soddisfare ogni sua richiesta.
Tentavo spesso, in maniera vaga, di fargli capire che desideravo conoscere il perchè di quel gesto, era forse a causa mia? Non gli avevo dimostrato abbastanza quanto lo amassi?
Oppure, più semplicemente, non gli bastavo proprio io?
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Matt, Mello
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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I fell in love with a dead boy Per il centro del mio universo, Michele.

Premessa: Fic piuttosto triste e decisamente OOC, me ne rendo conto °_°
So che non è un granchè, ma ci tengo moltissimo, e spero che possa comunque piacere.
P.S. Il titolo è preso da una canzone di Antony and the Johnsons ^^


I fell in love with a dead boy





Avevo passato anni in attesa di qualcuno che riuscisse a capirmi pienamente, qualcuno che, all'occorrenza, avrebbe saputo amarmi e farmi male allo stesso tempo.
Beh, con Mello il mio desiderio si avverrò.
Era un tipo strano, se ne stava sempre per conto suo masticando continuamente cioccolata, sparando sentenze su tutto e tutti.
Infatti, a causa di questo suo comportamento, era stato etichettato come lo psicotico arrogante dell'istituto.
Ma a queste dicerie Mello non dava alcuna importanza.
Era sempre immerso nello studio, cosa che gli era fondamentale per superare Near, e a nessuno permetteva di far parte del suo mondo.
Nessuno eccetto me, ovviamente.
Ero stato l'unico a cui Mello avesse rivolto la parola, l'unico a cui chiese un tacito aiuto.
Aveva bisogno d'affetto, di una spalla su cui piangere, ed io non gliela negai di certo.
Mi aveva sempre affascinato il suo aspetto un po' efebico e quel modo di camminare quasi felino, come se la realtà circostante non potesse sfiorarlo minimamente.
I miei amici, naturalmente, avevano avuto premura di avvertirmi di stargli alla larga, poichè una testa calda come Mello poteva soltanto procurarmi dei problemi.
In fondo, dicevano, cosa poteva importare a me di uno schizzato come lui?
Oh, me ne importava eccome invece, neppure osavano immaginare quanto.
Credo di essermene innamorato
da subito, o meglio, fui attratto dai suoi occhi freddi e chiari dal primo istante in cui lo vidi, ma conoscendolo imparai ad amare ogni minima sfaccettatura di quella meravigliosa e contorta creatura.
Mello amava essere il primo in ogni cosa, ed era particolarmente affascinato dal sangue e dalla morte intesa come liberazione di ogni più profondo dolore umano.
Certe volte, guardandolo, pensavo anch'io che non avesse esattamente tutte le rotelle a posto, ma nonostante ciò non potevo proprio fare a meno di amarlo così tanto.
Un giorno gli domandai se gli dispiaceva sentire ciò che gli altri gli sputavano contro ogni santo giorno.
Sapete cosa mi disse?
' Me ne frego delle critiche di chi crede di non essere malato '.
Non fui propriamente certo del significato di quelle parole, ma non me ne curai più di tanto.
Ormai ero pazzo di lui e prendevo per oro colato ogni singola cosa che diceva.
Più passava il tempo più il nostro rapporto s'intensificava, e la cosa non poteva che rendermi estremamente felice.
In una fredda notte invernale mi accolse dentro di sè, stringendo le gambe attorno alla mia vita mentre io mi muovevo freneticamente nel suo corpo, regalandoci, in questo modo, un piacere che non avevo mai provato prima di allora.
Presto si accorsero tutti del mio cambiamento, sorridevo a chiunque e la vita non mi era mai sembrata tanto bella, finalmente il mondo girava nel verso che volevo io.
Un pomeriggio che sembrava essere uguale agli altri raggiunsi Mello nella camera che condividevamo da qualche tempo, ritrovandomi davanti agli occhi una scena a dir poco sconvolgente, che non mi toglierò mai dalla testa.
Mello giaceva a terra con il polso ricoperto di sangue e un'espressione indecifrabile stampata sul volto dai lineamenti gentili.
Mi precipitai immediatamente accanto a lui togliendomi la maglia a righe per cercare di tamponare tutto quel liquido carminio che non ne voleva proprio sapere di fermarsi.
Piangevo urlandogli contro perchè l'avesse fatto, per quale motivo desiderava allontanarsi da me, che lo amavo più di ogni altra cosa al mondo.
Le lacrime scesero velocemente dai suoi occhi, mentre con voce stanca e strozzata mi sussurrò ' Non me lo avevi mai detto, questo ' .
Ed io lo strinsi a me ancora più forte, finchè non accorsero Roger e gli altri, attirati sicuramente dalle mie grida disperate.
Durante la corsa in ospedale stringevo la mano non ferita
di Mello, baciandola mentre i miei singhiozzi riempivano l'angusta ambulanza.
In quel momento il mio amico aprì gli occhi, guardandomi addolorato mentre il suo petto si alzava e si riabbassava lentamente, facendomi così intuire che respirava con difficoltà.
' Sopravviverò..? ' mi chiese timidamente, mentre le lacrime continuavano a scorrermi incessanti lungo il viso.
' Certo che sopravviverai, devi starne certo, so che andrà tutto bene! '
Cercavo di essere il più rassicurante possibile, ma in quel momento Mello chiuse gli occhi.
Aveva perso davvero molto sangue, ma fortunatamente si salvò.
Le volte in cui potevo andare a trovarlo all'ospedale solo per pochi minuti al giorno mi sentivo vuoto, come se una forza superiore mi avesse annullato completamente.
Era mattina quando andai con Roger a prenderlo per riportarlo a casa.
Casa.. Già, perchè la Wammy era la nostra casa, e Mello la mia famiglia.
I giorni che seguirono furono difficili, poichè il mio amato biondino non proferiva parola se non per chiedermi banalità o per mandarmi a fanculo senza motivo.
Era diventato estremamente lunatico e indisponente perfino con me, che soffrivo terribilmente nell'ascoltare ogni sua singola parola.
Non ricordo quanto tempo trascorse, ma fu davvero molto triste guardare Mello in quello stato senza poter fare nulla per aiutarlo, oltre che stargli accanto il più possibile cercando di soddisfare ogni sua richiesta.
Tentavo spesso, in maniera vaga, di fargli capire che desideravo conoscere il perchè di quel gesto, era forse a causa mia? Non gli avevo dimostrato abbastanza quanto lo amassi? Oppure, più semplicemente, non gli bastavo proprio io?
Mi scervellavo da giorni ormai, mangiavo sempre meno e gli altri iniziarono a preoccuparsi della mia veloce perdita di peso, Mello compreso.
Dopo settimane trascorse a parlarci a malapena mi fece una delle sue solite e vecchie paternali, che però mi fecero impazzire dalla gioia.
Il mio Mello stava forse tornando quello di una volta?
In un certo senso mi sentii sollevato, ma quelle domande senza risposta mi attanagliavano ancora il cervello.
Una sera presi tutto il coraggio che era in mio possesso e glielo chiesi senza mezzi termini, ' Perchè l'hai fatto?'
' Cosa? '
' Lo sai benissimo, è inutile che fai il finto tonto, perchè hai tentato di ucciderti?'
Cercavo di mantenere la mia voce il più calma possibile, ma l'agitazione mi tradì facendomi inumidire gli occhi di lacrime al solo pronunciare l'ultima parola.
Mello guardò il suo polso coperto dalla benda, sembrava stesse mentalmente soppesando le parole per spiegarmi le sue motivazioni.
' Vedi, Matt, il mio era un dolore che non poteva essere esternato, per questo volevo diventare l'amante della Morte '.
Rimasi a fissarlo senza proferire parola, ma quando provai ad aprir bocca Mello continuò ' Dopo il giorno in cui ho provato a suicidarmi ho osservato con maggior attenzione i tuoi gesti, il tuo continuo prenderti cura di me anche quando ti trattavo di merda. Tu non mi hai mai lasciato solo, e questo mi ha fatto capire che anche un angelo senza più ali come me può sperare di condurre un'esistenza felice. Ti amo davvero, Matt, e vorrei che perdonassi queste mie maledette mani che hanno solo provocato dolore ad entrambi.. '
Ormai trattenevo il respiro, avevo paura di aver sentito male.
Temevo che, da un momento all'altro, mi sarei svegliato nel mio letto, e che ogni parola detta poco prima da Mello sarebbe stata solo un bellissimo sogno.
Invece era proprio lì, davanti a me, con quel sorriso meraviglioso che da sempre mi aveva fatto battere il cuore
all'impazzata.
' Ricominciamo insieme, ti va? ' Gli presi la mano portandola alle labbra, baciando ogni centimetro di quella pelle delicata.
Il biondo annuì felice mentre m'invitava sotto le coperte, lasciando che sprofondassimo insieme nelle braccia di Morfeo.
Tanto ormai non avevo più nessuna paura di svegliarmi senza Mello accanto.

  
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