Capitolo quarto: Lettera per un futuro anteriore
“E ora perché piangi?”
Una sposa in lacrime la notte delle nozze non è un
gran buon segno.
“Ino?” le si avvicina cauto,
posando una mano sul gomito di lei e facendola scorrere lievemente
sull’avambraccio e poi di nuovo in giù, in segno di conforto, mentre
circondatale la vita le appoggia poco discretamente il volto sulla spalla.
E legge tra
i suoi capelli biondi che gli solleticano il viso:
Un altro anno
passai nella tua casa, prima di sposarmi con Naruto, l'amore della mia vita, e
di trasferirmi in un'altra casa, di poco distante dalla tua. Ti avevo perso una
volta nella mia vita e mi ero giurata che non avrei più commesso lo stesso errore.
Questo però ci
porta ad oggi, a me che ti scrivo una lettera per dirti grazie, per dirti che
sono così felice che domani Shikamaru renderà la mia Ino
la signora Nara.
I gemelli nella
mia pancia scalciano, non vedono l'ora di vederti con l'abito bianco che abbiamo scelto in quel negozietto in Francia, in quel paese
della favole.
Hiro sarà il portatore degli anelli, sono giorni che fa le
prove mentre viene a tavola, e io sarò la testimone
più orgogliosa della storia, perché tu sei la mia migliore amica, la mia guida,
la mia famiglia.
Con l’amicizia e
l’amore di sempre,
Hinata
“È una lettera di Hinata, me
l’ha data ieri sera” specifica Ino, trattenendo un
singhiozzo.
“Devo essere geloso?” chiede Shikamaru con aria
fintamente preoccupata, piantandole un bacio sul collo.
“No, solo un po’ meno scemo se ti riesce” sorride lei,
e in un attimo si volta e lo bacia leggermente sulle labbra.
“Amantes sunt amentes*” mormora lui a pochi millimetri dal suo respiro.
“Non pensare che non ti abbia capito” sussurra lei in risposta, sorridendo.
“Non pensare che non l’abbia fatto apposta.” Ribatte lui. Poi si rifugia nel suo
collo, come se ancora, dopo quel giorno, si vergognasse a dire certe
cose. Come se, più giustamente, certe cose andassero dette
solo in un sussurro, alla distanza d’un bacio. “E
io ti amo, piccola. Mi hai condannato tu”. Ino lo guarda, una tenerezza immensa
nei suoi occhi. Posa la lettera accarezzandogli dolcemente la nuca: “Hai mai
pensato che amore e amicizia iniziano con le stesse
lettere?” .
“Forse perché sono la stessa cosa, con colori diversi,
testolina.” Fa lui alzando il capo e sciogliendole
l’elegante chignon che la parrucchiera aveva impiegato
ore a montare. “Amico significa la persona che ama ed è
riamata: am-icus, am-are: stessa radice, trésor”.
Ino scuote i capelli in una cascata d’oro e Shikamaru
si ritrova a ringraziare Dio di averla legata per
sempre a lui quella stessa mattina.
“Investire queste tue conoscenze in qualcosa di
produttivo no, eh, cher?”
lo canzona lei mentre gli allenta la cravatta,
slacciandogli i primi bottoni della camicia.
Shikamaru piega la testa di lato, un sorriso malizioso
sulle labbra sottili mentre le carezza le cosce, sotto
il lungo abito da sposa. “Va bene se cominciamo col ‘produrre’
un bambino?” mormora pigro mentre la fa sedere a cavalcioni
su di sé e si meraviglia di quanto sia l’erotismo in persona, sua moglie.
“Non era esattamente ciò che avevo in testa quando l’ho detto, ma per il momento mi pare
accettabile.” Consente lei sfilandogli la cintura.
“Accettabile non sarà la parola che avrai in bocca
domattina” sorride lui mentre con una mano la attira a
sé e con l’altra prende a sbottonare quella serie – maledettamente infinita – di
bottoncini che Ino ha voluto a tutti i costi sul
corpetto.
“Domattina quando telefonerò a Hinata?”
chiede scherzosa lei spingendolo all’indietro, sul letto.
“Cretina” replica lui, liberandosi – finalmente – di
quel maledettissimo corpetto.
“Amantes sunt amentes. Mi hai condannata tu” risponde Ino con una
linguaccia che gli fa ricordare perché ama così dannatamente questa donna:
perché oltre a un fisico da sballo è Ino, la sua compagna di squadra, la sua
amica, la sua nuova famiglia.
“Non sono cose che si addicono a
una signora” l’ammonisce Shikamaru mentre le fa scendere la gonna lungo le
cosce nude e la carezza riverente.
Ino piega il capo di lato mentre
le mani di lui le abbassano il vestito nuziale, poi se ne libera rimanendo in
intimo dinanzi ai suoi occhi. Lo sguardo di Shikamaru vaga
affamato sul suo corpo, e lei sarebbe pronta a giurare di non averlo mai
visto così attento in tutta la loro vita.
“Mi ci dovrò abituare” sospira Ino accarezzandogli il petto mentre lui la studia “Signora Nara”.
Di colpo Shikamaru cambia
espressione: “Cazzo Ino, gran modo di smontarmi:
nominare mia madre la prima notte di nozze…”.
Ino scoppia a ridere, è più forte di lei: scoppia a
ridere e scuote il capo sdraiandosi completamente su di lui e baciandolo
delicatamente sulle labbra. È per questo che lo ama, oltre al fatto che lo
trova dannatamente sexy: perché prima di tutto, al di là di
tutto, lui è Shikamaru, il suo
compagno di squadra, il suo amico, la sua nuova famiglia.
Poi lui ribalta le loro posizioni e la parola sexy torna in cima alla lista.
“Ino?”
La ragazza risponde sottovoce mentre
Shikamaru la osserva con aria scocciata:
“Sì, Sakura?”
“Metto in linea anche Hinata”
afferma la rosa.
“Ino! Come è andata?” chiede
solare la mora.
“Domanda sbagliata, Hinata”
la riprende Sakura “Al massimo chiedile come sta se non vuoi ricevere troppe
informazioni”
“Forse hai ragione…”
“Devo stare in linea o posso andare, visto che ve la
cavate benissimo anche senza di me?” chiede divertita Ino.
“Ino?”
Shikamaru, alle sue spalle. “Puoi evitare di parlare con le tue amiche almeno
il primo giorno di nozze?”
“Shika, mi avrai tutta per te per due settimane
intere…quasi ti stancherai…” si sente prima che alla cornetta giungano strani
rumori.
“Ino, ci sei ancora?” Hinata.
“Ino, questo è un ordine: riattacca subito” urla
Sakura in preda a un tic isterico.
“Ino?”
“Ino?”
“Piccola, torna qui, dai….”
“Lalalalalalalalalalalala”
“Sakura perché canti? Non è mai stato il tuo forte…”
Sasuke la guarda
di sottecchi.
“Hai
ragione: Hinata, io vado” annuncia Sakura al
telefono.
“Ma…”
“Sicuramente
anche tu hai di meglio da fare che ascoltare quei due.” Riferisce la rosa scandalizzata mentre i rumori che non si cura di
identificare si fanno più concitati.
“HinataHinataHinataHinata!!!”
“Che c’è, Naruto?”
Rumori confusi anche dall’apparecchio di casa Uzumaki, tanto che Sakura sta per riattaccare quando:
“Oddio Saku! Hiro ha parlato! Ha detto
la sua prima parola!” annuncia eccitata la Hyuuga.
“Fammi
sentire, Hina, fammi
sentire!” esclama Sakura esaltata.
“Dillo
ancora, amore, dillo per la mamma!” supplica Hinata
avvicinando il ricevitore alla bocca del piccolo.
Dal
microfono si sente: “Shika?”
“Mmmm?”
“Mi sa che
c’è ancora il telefono acceso…”
“Dai amore, dillo alla mamma!”
Da
un’altra parte si ode uno scocciato “Mendokuse…” e la
cornetta si riaggancia.
“Hinata, ci sei ancora?”
“Sì,
Sakura, è Shikamaru che ha messo giù” dice Naruto, che ha provveduto
a mettere il telefono in viva voce.
“Grazie a
Dio almeno uno tra quei due è sensato” evidentemente anche Sakura ha messo il vivavoce, visto che il tono annoiato è quello di Sasuke.
“’dokuse” si sente una vocina alla
cornetta.
A Hinata cadono le braccia mentre Naruto alle sue spalle fa
una faccia devastata.
“La prima
parola di tuo figlio è Mendokuse?”
Sakura scoppia a ridere mentre le labbra di Sasuke sembrano incresparsi nell’ombra di un sorriso.
“Non ha
detto così, giuro!” la voce non è quella di Hinata,
ma quella di Naruto: “Hiro, forza, so che puoi
farcela” dice speranzoso il ragazzo biondo: “Forza piccoletto, come ti ha
insegnato papà.”
Niente.
Un’altra mezz’ora al telefono e niente.
“Allora,
la prima parola di nostro figlio è davvero mendokuse?” Hinata
scuote il capo non credendo alle proprie orecchie.
“Ma no, amore, ti giuro che ne ha detta un’altra prima, vero Hiro? Vero?”.
Hinata ha dei dubbi nell’identificare l’adulto tra i due.
“Hai preso
tutto?” Sakura,
allungando il trolley a Shikamaru, parla con Ino.
“Spazzolino,
dentifricio…” elenca
Hinata passandogli il beauty case.
“Mica scherzavi quando dicevi di avere altre due madri…” fa
Shikamaru all’orecchio di Ino, che sorride.
“Va bene,
allora noi andiamo…” dice Shikamaru mentre con un
cenno del capo saluta i suoi genitori, gli suoceri, gli Akimichi
e l’Uchiha. Una piccola folla.
“Ciao
ragazze” dice Ino baciando le amiche.
“Ehi
ragazzi, aspettate un po’!” esclama una voce che arriva dalle retrovie: è
Naruto, con Hiro in braccio.
“Si è
svegliato adesso…” si scusa. Poi, solenne, annuncia: “Ragazzi, Hiro vi deve dire una cosa”
“Siete
riusciti a farlo parlare e me lo sono persa?” chiede Sakura, sconsolata.
“No, in
realtà non ha più detto nulla dopo ieri mattina…” risponde Hinata perplessa “E anche su quello ho ancora dei dubbi…”
commenta guardando Naruto con una tenerezza sconfinata.
Naruto le fa l’occhiolino, poi guarda il piccolo, gli
fa cenno con la testa e alza il pollice nella sua direzione.
Il piccolo
lo scruta un po’, come fosse una faccenda della massima serietà, poi sorride e
alza il piccolo pollice a sua volta: “’ttebayo!”
esclama sorridente.
* gli amanti sono folli
Angoluccio
autrici:
Ed eccoci
giunti al termine di questa storia a quattro mani!
Per noi è stato un grande esperimento,
mischiare i nostri stili e le nostre idee, ma alla
fine non ci pare che il risultato sia malvagio…nella vita, dopotutto, c’è un
pizzico di tutto questo: tristezza, malinconia, sofferenza ma anche gioia,
amicizia e amore. Anzi, sono proprio queste ultime cose che ci permettono di andare
avanti, nonostante tutto.
Grazie a tutti coloro
che hanno letto, recensito, e che si sono angustiati o fatti due risate con
questa storia:il vostro sorriso (e anche la vostra recensione, va! XD) è la
ricompensa migliore per questo piccolo sforzo.
Grazie a tutti, in particolare:
Ayumi: Ragazza, tu non
sai quanto ti adoriamo! Sei assolutamente dolcissima e pucciosissima!
Speriamo, anche qui, d’averti fatta emozionare, sorridere e, perché no, ridere.
Perché di ff tristi ce ne
sono troppe in giro, và. Ogni tanto è bello anche vederli felici e spensierati,
i nostri eroi, perché è quello che si meritano. Due baci a te, e un abbraccio
fortissimo!
Talpina pensierosa: Ma
grazie, fedele recensitrice! Grazie mille dei
complimenti, speriamo che la fine sia degna!
Ecco il parere dei giudici:
#3 classificate: MillyMalfoy
e WishfulThinking
Titolo: Con la A maiuscola
Grammatica: 8
IC Personaggi: 7
Linguaggio: 8
Attinenza con il tema trattato: 8
Stile: 9
Totale: 40
“…“Amantes sunt amentes” mormora lui a pochi
millimetri dal suo respiro.
“Non pensare che non ti abbia capito”
sussurra lei in risposta, sorridendo.
“Non pensare che non l’abbia fatto apposta.” Ribatte lui. Poi si rifugia nel suo
collo, come se ancora, dopo quel giorno, si vergognasse a dire certe
cose. Come se, più giustamente, certe cose andassero dette solo in un sussurro,
alla distanza d’un bacio.”
Giudizio: è un buon lavoro, semplice e
genuino che si prefigge la volontà di raccontare una storia piuttosto
intricata. La prima parte è un resoconto scritto piuttosto bene, una specie di
diario di bordo in cui si raccontano gli avvenimenti che hanno poi portato alla
situazione di stallo descritta in seguito. Unica pecca, è la piccola caduta
nell'OOC che ha penalizzato in parte il lavoro. Gaara
specialmente ci è parso alquanto "oltre" e Hinata piuttosto forte rispetto alla caratterizzazione
originale. Ino la troviamo perfetta è lei determinata come al
solito, e anche Sakura dobbiamo dire è risultata abbastanza coerente con il
personaggio. Ci è piaciuto il modo in cui avete
trattato i temi, trovandovi un posto, un ritaglio sempre piuttosto originale.
Lo stile è piuttosto discorsivo e per buone parti anche piuttosto incisivo, ma
non abbastanza temiamo da meritare di più. Lavorandoci un pò
di più su, sono sicura che avreste potuto guadagnare
qualcosa in più sulla introspezione dei personaggi, specie nell'intermezzo. Comunque in linea sommaria ci è piaciuta, l’abbiamo letta
entrambe con un bel sorriso in faccia e qualche volta anche senza riuscire a
trattenere le risate (ad esempio durante il colloquio telefonico a tre XD…e
dolcissimo il “ttebayo” alla fine XD) Abbiamo
apprezzato molto anche la scelta di parlare di più coppie in contemporanea,
cosa non facile, magari avreste potuto soffermarvi più sui rispettivi
sentimenti e rapporti, ma null'altro da ridire in proposito. Bella anche la
parte ShikaIno, sul serio e con il riferimento alla
follia e agli amanti! Brave!