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Autore: Nelith    04/03/2014    5 recensioni
[...]Kath era sempre stata incuriosita dall'emporio, le sembrava solo un negozio dove vendevano erbe, cure e rimedi di ogni tipo; ma tutti i discorsi sentiti le facevano pensare a cose ben diverse.
Tutti erano d’accordo su una cosa: non aveva importanza la richiesta, bastava solo avere abbastanza denaro o, in caso contrario, qualcosa da scambiare. Imure era ben disposta anche a chiedere favori in cambio di aiuti, per questo motivo non riceveva visite solo dalla nobiltà cittadina. Kath si era sempre chiesta se mai un giorno sarebbe entrare nell'emporio con una richiesta e poter parlare con Imure in persona.[...]

Storia scritta per il contest "La ragazza e…la spada" indetto da darllenwr. Prima classificata.
Genere: Dark, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Epilogo

 

Fidess era uscita nel giardino insieme a molti altri nobili, preoccupata per il rumore che avevano sentito. Le luci della città apparivano fioche, come se una coltre di oscurità liquida avesse avvolto ogni cosa e, più il tempo passava, più la loro luce svaniva.

«Che cosa sta succedendo?» urlò una voce terrorizzata da qualche parte tra gli invitati, ma nessuno sapeva rispondere.

Tornarono all'interno della villa sempre più preoccupati e Seph Ver Ivase chiamò le guardie e fece sorvegliare le vie d'accesso esterne.

«Dobbiamo chiedere a Imure, lei potrà sicuramente aiutarci» tutti annuirono alle parole di Fidess, il silenzio era tale che ogni persona presente nella sala aveva udito la sua voce.

«Cosa vorresti chiedermi Fidess?» Imure sbucò dalla porta in cui si era ritirata poco tempo prima in compagnia di Bazkel, ma era sola, neppure il suo cavaliere l'accompagnava.

«Cosa sta succedendo?» Imure si avvicinò ad un tavolo e prese un calice di vino iniziando a sorseggiarlo con tranquillità.

«L'Oscurità sta inghiottendo Emonsy. La città sta per essere... come potrei dire? Trasferita. Ci stiamo spostando su un altro piano d'esistenza, quello da cui provengo io» Imure sorrise «Era da così tanto tempo che non tornavo a casa e tutto per colpa di quel dannato Asler Ver Zenshor!» il bicchiere che stringeva tra le dita andò in frantumi e il liquido violaceo le sporcò la mano, ma lei non ci fece caso «Sai Fidess, mi ha sconfitto lui, sigillandomi qui, privandomi dei miei compagni: Maas e Biancheossa. Rendendomi praticamente impotente. Ho atteso molto a lungo per riuscire a recuperarli, purtroppo l'accesso alla villa mi era negato, ma grazie a tutti voi sono riuscita nel mio intento. I vostri piccoli e stupidi giochi di potere non hanno fatto altro che avvicinarmi sempre un po' di più alla villa e poi, qualche settimana fa è arrivata lei ed io ora sono libera» li guardò tutti, uno dopo l'altro poi si voltò verso la porta da cui era uscita «Ti piace il tuo nuovo corpo Maas?»

«Non c'è male, ma è un po' piccolo, vorrei qualche osso in più» quando il proprietario di quella voce stridente fece la sua comparsa, i nobili di Emonsy arretrarono spaventati. Sembrava uno scheletro umano ma le ossa del suo corpo erano deformate, rendendolo più grande e in qualche modo più grosso. La bocca era irta di zanne acuminate e in qualche modo era percepibile il cambiamento di espressione nonostante l'assenza di tessuti; le placche ossee sembravano cambiare forma, mentre la creatura muoveva gli arti valutandone la mobilità.

«Se ne vuoi altre allora prendile» la creatura sorrise a quelle parole e con un ruggito si lanciò su uno dei nobili, affondandogli gli artigli nella carne, strappando le ossa per aggiungerle al suo corpo. «Vieni Kath, lasciamolo giocare, noi invece andiamo a fare un giro in città. Manco dal mio regno da così tanto tempo che bisognerà ristabilire l'ordine. I demoni sanno essere piuttosto irritanti. Ti va di darmi una mano?» Kath entrò nella sala indossando ancora la maschera di porcellana, ignorò le urla dei nobili che venivano massacrati e si diresse accanto alla sua padrona.

«Sì, mia signora» la maschera era diventata parte di lei, le parole uscivano da quelle labbra bianche come se fossero state il suo vero volto.

«Ti piace la spada?» Kath annuì «Sapevo che vi sareste trovate bene assieme. Vieni, andiamo al negozio. Ho conservato il mantello che mi hai dato quella sera» Imure saltellava nella sala guardando sorridente la sua compagna «L'ho incantato a dovere, vedrai ti piacerà. Più questi sciocchi venivano a chiedermi aiuto più i miei poteri tornavano. Ma erano tutti corrotti, non sarebbero andati bene per Biancheossa, lei non è come Maas. Poi sei arrivata tu, pura e innocente ma desiderosa di vendetta e non aveva mai versato una sola goccia di sangue! Allora ho capito che il tempo era finalmente giunto, finalmente sarei tornata a casa» le afferrò una mano e la trascinò con maggior vigore verso l'uscita. Nessuno osava mettersi sul suo cammino.

Uscirono per strada, sopra di loro il cielo era nero ma in qualche modo si potevano distinguere strane creature alate che si muovevano spora la città, stridendo e urlando. Imure guardò prima il cielo poi le strade in cui riecheggiavano grida e implorazioni d'aiuto, infine sospirò.

«Che bello essere a casa».


I Deliri di Nelith
Grazie a tutti quelli che hanno letto (e commentato) questa mia nuova e folle storia XD Spero vi sia piaciuta ^^

La ragazza e...la spada di darllenwr 
 

   
 
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