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Autore: Dangerina15    04/03/2014    1 recensioni
Avevo affrontato centinaia di battaglie, avevo visto scene orribili ma...quel giorno sembrò segnare un nuovo inizio, un inizio che avrebbe cambiato per sempre le sorti della mia vita...Mi chiamo Joe e la mia, anzi la nostra storia comincia in quel torrido giorno del 1248 a.C...
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV ESIONE


Trascorremmo giorni splendidi insieme. Tutto procedeva a meraviglia, regnava la pace in città e la vita trascorreva serenamente. In quei giorni il mio carico di impegni diminuì incredibilmente perchè il periodo di feste e cerimonie era terminato e in più aspettavamo con ansia il ritorno dei miei fratelli con la notizia dell'avvenuto trattato di pace tra Greci e Troiani. Mi sentivo finalmente felice e ogni momento che avevo a disposizione, lo passavo in compagnia di Joe; stavamo imparando a conoscerci meglio l'un l'altro, non solo caratterialmente ma scambiavamo opinioni e idee sulle nostre vite, sugli usi e costumi della nostra gente e su tutto ciò che poteva capitarci ad argomento. Passavamo ore a parlare, senza mai stancarci. Ce ne stavamo in giardino, oppure nella mia stanza, abbracciati, oppure passeggiavamo lungo la riva del mare, stretti mano nella mano; mi proteggeva in un caldo abbraccio, mi stringeva a se, mi accarezzava, mi sfiorava con una delicatezza e una dolcezza al di sopra del naturale, mi baciava con passione; mio padre non sospettava nulla a riguardo della mia relazione con Joe e questo mi sollevò da molte ansie e dubbi che attanagliavano me e il mio amato. Capitava spesso anche che, tra sorrisi e battute, ci fermassimo qualche attimo a perderci l'uno negli occhi dell'altro; avrei potuto guardarlo per ore senza mai stancarmi, mi faceva battere il cuore, sudare freddo e respirare affannosamente. Ogni giorno che passava ero sempre più convinta di amarlo dal profondo del mio cuore ed ero più che sicura che niente ci avrebbe mai separati, era tutto perfetto...


POV JOE


Troppo perfetto.


POV ESIONE
Era una mattina calda, una di quelle in cui soffia un venticello quasi inavvertibile, con un cielo azzurro, limpido e senza nuvole. Joe era stato chiamato da mio padre per delle faccende importanti, mentre io me ne stavo nella mia stanza, seduta sul bordo della finestra a farmi riscaldare dai raggi del sole che colpivano il mio viso. Improvvisamente un suono stridulo mi destò: era la sentinella che ci avvisava dell'arrivo di una nave. Voltai di scatto la testa e osservai con attenzione l'imbarcazione che avanzava verso il nostro porto: era una nave troiana.
<< Sono tornati.>> sussurrai felice tra me. Scesi di corsa dalla finestra e, tenendomi la veste, corsi da mio padre avvisandolo dell'arrivo dei miei fratelli. Incontrai Joe per il corridoio, così corsi ad abbracciarlo.
<< Cosa succede, Esione?>>
<< Sono tornati, Ettore e Paride sono tornati da Sparta.>> risposi estasiata, trascinandolo con me fin davanti le porte del palazzo; poteva essere solo il segno della fine delle ostilità tra noi e i Greci, tutto sarebbe tornato come prima, niente più guerriglie, niente morti. I miei fratelli furono condotti a palazzo con tutti gli onori dovuti ai principi ma quando giunsero di fronte alla reggia, una sorpresa inaspettata mi stupii; Ettore scese dall'auriga e si diresse a salutare mio padre e poi me, seguito da Paride che teneva da un braccio, vicino a se, una donna dalla straordinaria bellezza: aveva dei lunghi capelli biondi e degli occhi azzurri come il mare. Rimasi stupita a vedere quella scena. Mi voltai verso Ettore, cercando di chiedere spiegazioni e soprattutto di sapere chi fosse quella donna ma il suo sguardo era schivo, quasi inafferrabile.
<< Padre, sono contento di rivederti. Esione, sorella mia, vorrei presentarvi Elena.>> cominciò Paride presentandoci la misteriosa donna. Ella si avvicinò e sorrise a me e mio padre.
<< Elena?>> domandò mio padre incuriosito. << Elena di Sparta?>>. Mi voltai a guardarlo incredula.
<< Elena di Troia, padre.>> lo corresse Paride. Rimasi a fissare la scena sconcertata; cercai lo sguardo di Joe, sperando che condividesse con me lo stupore e l'incredulità e così fu. Poi cercai nuovamente mio fratello Ettore che, non appena furono concluse le presentazioni, si allontanò da noi, dileguandosi nel palazzo. Avevo necessità di parlare con lui, dovevo capire cosa stesse succedendo, perchè Elena si trovasse li e che cosa fosse successo durante il loro viaggio. Mi congedai gentilmente dagli altri e seguii Ettore. Joe mi corse dietro e mi fermò da un braccio, portandomi dietro un muro in modo da non essere visti.
<< Cosa crede di fare tuo fratello?>> mi disse in tono severo. << Tu sai chi è Elena, vero?>>
<< Certo che lo so, Joe.>> risposi altrettanto severa. << Elena è la regina di Sparta, moglie del re Menelao...>> ma Joe non mi lasciò finire.
<< Fratello di Agamennone, il capo dell'esercito in cui combattevo prima che diventassi schiavo a Troia.>> finì Joe.
<< Che cosa vuol dire questo?>> domandai cominciando a spaventarmi. Leggevo anche nei suoi occhi una cerca preoccupazione.
<< Che Troia ben presto non sarà più un posto sicuro.>> concluse lui e mi guardò fisso negli occhi. Per un attimo ebbi un mancamento; ciò che aveva detto poteva voler dire solo una cosa: scatenare una guerra, una guerra sanguinosa che avrebbe potuto portare alla rovina la mia città. Io lo tirai verso di me e lo baciai; lui mi strinse a se, accarezzandomi la guancia. Continuammo a baciarci per qualche minuto, non volevamo staccarci. Ci ritrovammo poggiati l'uno all'altro, fronte contro fronte.


POV JOE


Era inevitabile che quello a cui avevamo assistito quel giorno fosse un brutto presentimento. Mi staccai dalle labbra della mia amata e l'abbracciai con tutto l'amore che potevo darle. Lei si poggiò al mio petto e mi strinse in un abbraccio. Rimanemmo in silenzio a lungo, ascoltando solo i nostri respiri. Poi lei sollevò il viso e mi guardò nuovamente negli occhi.
<< Dobbiamo fermare la cosa prima che sia troppo tardi.>> cominciò lei agitata.
<< Che cosa pensi di fare, Esione?>>
<< Riportiamo Elena a Menelao.>>
<< Sei impazzita, per caso? Tu credi davvero che riportare la moglie a Menelao basti a fermare l'inevitabile?>> risposi e presi il suo viso tra le mani. <> conclusi, accarezzandole i capelli.
<< Non posso permettere che questo accada, non per il capriccio di mio fratello. Non lascerò che la mia famiglia e la mia gente muoiano per una donna contesa. Vado a parlare con Ettore, forse lui potrà fare la cosa giusta.>> mi disse lei sicura di se, mi baciò delicatamente e si allontanò da me a passo spedito. La guardai allontanarsi nei meandri del palazzo mentre la preoccupazione dentro di me cresceva ogni minuto di più.


POV ESIONE


Con passo svelto raggiunsi Ettore, che continuava in modo frenetico a camminare su e giù per la stanza. Quando si accorse di me, si fermò e mi guardò fisso negli occhi. Rimasi davanti l'uscio della stanza, ricambiando il suo sguardo; solo lui avrebbe potuto smentire il giusto presentimento di Joe.
<< Ti prego, dimmi che non è come credo.>> esordii a bassa voce. Lui distolse lo sguardo e sospirò.
<< Che cosa ci fa lei qui, Ettore?>> continuai con un tono più acceso. Ettore non rispose nuovamente. << E' la regina di Sparta. Paride ha portato via Elena a Menelao proprio mentre vi accordavate sulla pace che avrebbe potuto dar fine alle ostilità con i Greci. Tu sei dalla sua parte, non è vero, fratello?>> ripresi ancora più infervorata << Ettore, rispondimi, maledizione!>> urlai esasperata.
<< Esione, basta!>> mi urlò lui di contraccambio, zittendomi all'istante; non aveva mai alzato la voce con me, segno evidente che la paura dominava anche il suo animo. Dopo un breve silenzio, ripresi con le lacrime agli occhi per quello che mi aveva detto.
<< Ci sarà una guerra...>>
<< Esione...>>
<< Come hai potuto permettergli di portare quella donna qui, nella nostra terra. Scatenerà una guerra che potrebbe radere al suolo la città, potrebbe ucciderci tutti.>> continuai ancora più preoccupata. Ettore, vedendo che la paura cominciava a dominarmi, si avvicinò a me e mi abbracciò forte, tanto che in me scatenò un pianto frenetico.
<< Mi dispiace, piccola mia. E' colpa mia, solo colpa mia. Non sono stato un buon principe come tutti si aspettavano.>> disse lui sospirando. << Ho provato a fermare Paride ma sai com'è, testardo più di un mulo. Ho fatto di tutto per dissuarderlo, avevo deciso di riportare Elena in patria e risolvere questa situazione nel modo più pacifico possibile ma Paride sarebbe andato con lei e la guerra che potevamo evitare sarebbe scoppiata comunque.>> mi rispose lui. Lo guardai con le lacrime agli occhi.
<< Ettore, ti prego, riporta Elena indietro. Possiamo ancora fermare questa guerra.>> lo supplicai ma invano.
<< Siamo già in guerra, piccola mia.>> rispose lui, mi accarezzò la guancia, mi baciò in fronte e si allontanò, lasciandomi sola, nel silenzio più totale. Ero sconvolta e furibonda. Così decisi di affrontare Paride faccia a faccia; avrebbe dovuto supplicare gli dei uno per uno per chiedere il mio perdono. Nel corridoio incrociai Joe che aspettava il mio ritorno dal colloquio con mio fratello.


POV JOE


Aveva gli occhi rossi, doveva aver pianto tanto. La fermai da un braccio e la tirai verso di me. Lei non parlò, mi abbracciò soltanto; ricambiai quel suo gesto.
<< Dobbiamo prepararci al peggio, Esione.>> esordii sussurrando. << Lo sai bene anche tu. I Greci non avranno pietà, non dobbiamo permettergli di entrare in città.>>
<< Ho paura, Joe. Ho paura che tutto ciò porterà alla fine, alla fine di tutto, della mia città, della mia famiglia, di noi...>>
<< No, questo non succederà mai, te lo prometto. Noi staremo insieme, per sempre, nella buona e nella cattiva sorte.>> la interruppi bruscamente e poi la baciai, la baciai dolcemente. La strinsi a me più forte che potevo; non avrei permesso a nessuno di togliermi la cosa più importante della mia vita. Ma sapevo bene che, essendo un greco, Ettore mi avrebbe schierato insieme ai suoi guerrieri nella battaglia contro Agamennone e io non potevo tirarmi indietro, non solo perchè ero suo schiavo ma perchè ne valeva della vita di Esione, della sua famiglia e di tutto il popolo di Troia.
<< Amore mio, ascoltami. Tuo fratello sa che sono un greco e come tale probabilmente mi coinvolgerà nella battaglia, dato che conosco perfettamente le strategie e le mosse dei nostri avversari...>> cominciai lentamente ma lei mise un dito sulla mia bocca.
<< Parlerò io con Ettore.>>
<< No, ascoltami, ti prego. Io non posso lasciare che il tuo popolo soccomba ai Greci e come tale devo scendere in campo insieme ai tuoi fratelli...>> dissi tutto d'un fiato. Lei sbarrò gli occhi incredula.


POV ESIONE


Non potevo accettare l'idea di vedere le persone più care che avevo a rischio di morte ogni secondo che passava. Mi staccai violentemente da Joe, non volevo più ascoltare i suoi discorsi.
<< Non vi lascio affrontare un esercito da soli.>> risposi severa. Joe tentò di avvicinarsi a me ma lo respinsi. << Non lascerò che vi uccidano di fronte ai miei occhi, non lascerò scoppiare questa insulsa guerra e non permetterò a nessuno di togliermi le uniche persone che amo. Non ti lascerò combattere, dovessi chiedere l'aiuto di Zeus in persona.>> continuai, mi voltai di scatto e corsi per vedere Paride.
<< Esione, aspetta, ti prego.>> tentò Joe di fermarmi ma inutilmente.
In poco tempo riuscii a trovare Paride, da solo, nella sua stanza. Gli corsi incontro, lo presi dalla veste e cominciai a scuoterlo.
<< Che cosa credevi di fare?>>
<< Esione, lasciami spiegare...>>
<< Non voglio spiegazioni da te, Paride, voglio che tu cacci via Elena da questa città, che la riporti a Menelao e che tu fermi la guerra che tra un paio di giorni attanaglierà questa terra.>>
<< Non posso, Esione.>>
<< Sei un codardo, Paride.>> dissi tagliente, scagliando violentemente mio fratello. << Hai fatto i tuoi sporchi interessi, non è cosi? Non riesci a resistere al fascino di una bella donna, vero? Io mi fidavo di te, ti ho sempre appoggiato in tutto quello che hai fatto ma questa volta mi hai proprio delusa.>>
<< Esione, io la amo.>> mi ribattè Paride ad alta voce. << Sono disposto a morire per lei.>>. Io mi voltai e lo guardai furibonda.
<< Moriresti per lei?>> dissi ironica.<< Dimmi, fratello, quanta gente credi che morirà per proteggere la donna che ama? Quanti uomini cadranno in battaglia e che non rivedranno mai più le loro mogli e i loro figli per i tuoi stupidi comodi? Quanta gente hai visto realmente morire sotto i tuoi occhi?!>> urlai furiosa. Paride rimase gelato a quelle parole. << Riporta Elena a Menelao e dimostra di essere un uomo, Paride..>> conclusi e lo lasciai solo, a riflettere su quello che gli avevo detto. Appena voltato l'angolo cominciai a piangere disperatamente: avevo urlato ad Ettore, avevo aggredito Paride e avevo abbandonato Joe. Mi sentivo confusa, speravo che tutto quello che stava succedendo fosse solo un brutto incubo che sarebbe ben presto finito. Non sapevo che in realtà ci stavamo avviando verso l'inizio della fine.
  
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