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Autore: Tina_Legolas    04/03/2014    2 recensioni
Unconventional story, proprio come nel titolo, è una storia particolare nata da un sogno che ho fatto alcuni mesi fa e che non ho potuto far a meno di scrivere.
I personaggi principali sono Lindir e una nuova ragazza, Lory, giunta da un mondo lontano, Asgard. Vivrà a Gran Burrone, ma Loki ha alcuni piani per loro e non esiterà a metterli in pratica.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arwen, Elrond, Lindir, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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--- CAPITOLO 3 ----
 

“Lory, ho bisogno di una mano...” disse Lindir tirandosi a sedere sul letto.

Lory fu subito al suo fianco.

“Certo che questi letti voi elfi potevate farli un po' più alti...” disse porgendogli una mano aiutandolo ad alzarsi.

“Non li ho ideati io...” si lamentò Lindir.

Lory sorrise.

Ormai il pancione pronunciato impediva a Lindir di muoversi liberamente, ma manteneva comunque la sua innata grazia.

Con il passare dei mesi i lineamenti si erano addolciti, la pancia era cresciuta e spesso Lory lo sorprendeva ad accarezzarla parlandole in elfico.

“Per fortuna che dovevi essere tu a prenderti cura di me...” scherzò la giovane.

“Al momento sono un tantino appesantito per starti dietro!” sorrise alla volta della giovane “Quanto manca?” chiese accarezzando la pancia.

“Secondo Elrond un mese...” disse appoggiando le mani sul suo ventre. Un piccolo calcio arrivò in prossimità della sua mano e la ragazza sorrise alzando gli occhi verso quelli dell'elfo.

“Fa male?” chiese trasognata.

“A volte...non è molto delicata...” disse Lindir con un sorriso stampato in viso.

“E' un elfetta certo che è delicata...” disse massaggiandogli la pancia.

“Non vedo l'ora che nasca...” dise Lindir “E poi non so più cosa mettermi...”

Lory rise “Che c'è? Non ti piacciono i miei magici, in tutti i senti, abiti che ti fornisco?” scherzò mostrando la lingua.

“Certo che mi piacciono!” rise “Ma sinceramente vorrei qualcosa di più...lineare...”

“Mi dispiace, assomigli più a un cerchio che a una linea al momento...” disse scattando indietro.

“Ringrazia che non posso correre...” rise l'elfo.

“Stai benissimo così, lo sai?” disse riavvicinandosi a Lindir e appoggiando le mani sulle sue braccia.

“Sarà...”

“Ti va di fare due passi?”

Lindir annuì.

Lory lo prese sottobraccio uscendo per il lungo corridoio che collegava tutte le camere regali.

Re Elrond aveva fornito all'elfo e a Lory due camere nella sua stessa ala di palazzo, per qualsiasi evenienza, e l'accesso ai giardini privati reali in modo che Lindir fosse al sicuro e non si sentisse osservato nel solo muoversi per prendere un po' d'aria.

“Io...ti devo parlare...” disse Lindir giunto all'inizio del giardino “Vieni, sediamoci qui...”

“Stai bene vero? Ti serve qualcosa? Hai...”

Lindir le mise una mano sulla bocca impedendole di parlare.

“Sto bene, potresti ascoltarmi?” sorrise l'elfo.

Lory annuì.

“Io...oh maledizione avevo provato questo discorso per ore...”

Lory sorrise.

“Sposami...!” disse poi tutto d'un fiato.

“Che cosa hai detto?” disse Lory voltandosi lentamente.

“Lory, sposami...” ribattè Lindir guardandola fisso negli occhi.

Lory era seria, lo guardava anche lei, poi un sorriso illuminò il suo viso e lo abbracciò di slancio stando attenta a non pesargli sul ventre.

“Si. Si. Si. Si e Si....”

Anche Lindir ricominciò a respirare tranquillamente e sorrise.

“Pensavo che mi rifiutassi...”

“Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme in questo periodo?”

“Appunto per questo...” disse accarezzandosi la pancia.

Alla sua mano si aggiunse quella della giovane.

“Non sarai solo in tutto questo...” gli sorrise appropiandosi delle sue labbra per la prima volta.

Lindir rimase immobile, preso alla sprovvista, ma subito dopo rispose al bacio, prima lento e delicato, chiedendo accesso alla bocca della giovane con lievi accenni della lingua e poi più rapido e impetuoso prendendo il volto della ragazza fra le mani e alzandosi in piedi in modo da sovrastarla.

“Finalmente!...” una voce proveniente dalla loro destra li fece voltare, re Elrond si stava avvicinando.

Lindir si rimise a sedere di fianco alla giovane.

“Stavo per rivelarvi quello che avevo visto, guardando nel tuo futuro Lindir, se non vi foste decisi ad agire a breve...”

Lindir sgranò gli occhi.

“C'era...c'era anche questo?”

“Oh si...” sorrise il sovrano disse allontanandosi di nuovo “Ho degli impegni da svolgere, Lindir vacci piano...” disse uscendo.

L'elfo si fece rosso in viso.

“Hey, cosa c'è ti vergogni?” disse Lory prendendo il suo volto fra le mani e ribaciandolo.

 

**

 

“Lory....” disse stringendo gli occhi dal dolore. “Lory maledizione svegliati!!!” le urlò contro.

Lory aprì gli occhi, pochi secondi dopo scattò.

“Lindir!...” disse voltandosi allarmata verso l'elfo che dormiva con lei nello stesso letto.

“Penso che ci siamo...” disse passandosi una mano sul pancione.

“No, no, no, no, mancano due settimane è presto...”

L'elfo chiuse gli occhi stringendoli per una nuova contrazione.

“Respira, continua a respirare...” disse la giovane “Chiamo Elrond e torno subito...”

“Non mi lasciare solo...” mugugnò Lindir.

“Tornerò subito...” gli sorrise tranquillizzandolo.

Lory corse per il corridoio bussando alla porta del re che si aprì immediatamente.

“Ci siamo...” disse la giovane agitata.

Elrond si lanciò subito in camera, prese alcune boccette e una cassettina di legno.

“Avrò bisogno del tuo aiuto adesso...”

La ragazza annuì rientrando in camera.

L'elfo era girato su un fianco e si teneva il ventre fra le mani.

“Lindir, sono qui...” disse Lory sedendosi al suo fianco, dietro la sua schiena e circondandolo con le braccia. “Va tutto bene, sta tranquillo...”

“Fa male...” mugugnò l'elfo.

“Tra poco non sentirai più nulla...” disse Elrond passando un bicchiere, con un infuso, all'elfo “Forza bevi...”

Lindir eseguì.

“E' amara...”

Elrond e Lory sorrisero.

“Cos'è?” chiese.

“Ti farà dormire per un po'...” disse Elrond sedendosi di fronte a lui e tastandogli il ventre.

“Va tutto bene?” chiese apprensivo Lindir.

“Va tutto come dovrebbe andare, ha solo voglia di nascere...” disse sorridendo il sovrano.

Lindir sospirò di sollievo venendo avvolto in una coperta che la giovane aveva recuperato da un alto armadio.

“Ora aspettiamo che il decotto faccia effetto...” disse il re.

“Dovrete tagliarmi vero?”

“Lindir non lo vuoi sapere, pensa che quando ti sveglierai avrai la tua bimba qui...” sorrise la giovane.

“Ma è così vero?”

“Non sentirai nulla...” disse Elrond notando l'agitazione del ragazzo.

Poco a poco il decotto fece effetto e Lindir si addormentò.

“Bene, mi serve che tu prepari dell'acqua calda e degli stracci puliti, non volevo che lo facessi di fronte e Lindir, per quanto cerchi di darsi un tono...”

“Ne è terrorizzato a morte...” sorrise la giovane “Lo so...”

“Vai...” disse il sovrano.

Poco dopo tornò con tutto quello che il re aveva richiesto.

“Aiutami a slacciargli la tunica...”

Gli slacciarono la veste, abbassandogliela fino alle anche.

Lory notò alcune lame esposte su un tavolino di fianco a loro.

“Queste sono necessarie per permettere alla bambina di nascere.” disse il re prendendo la prima fra le mani e facendo una sottile incisione sulla pelle tesa e chiara del ventre del giovane.

Cambiò ferro utilizzando il nuovo per aprire la ferita.

“Ecco qui la piccola...” disse iniziando a tirarla fuori.

Lory aveva gli occhi fissi sulle mani del sovrano che lavoravano delicate, mentre lei accarezzava lentamente i capelli castani del giovane.

“Ancora qualche attimo...Lory prendi una pezza...”

Lory spiegò una sottile stoffa bianca e la tenne fra le mani. Pochi attimi dopo, troppo velocemente per la giovane, Lory si ritrovò con la piccola fra le braccia che avvolse subito con la pezza.

“Perchè non piange?” chiese agitata.

La bambina fece subito un versetto prima d'iniziare a piangere rumorosamente.

“Stai tranquilla Lory, va tutto bene...” le sorrise il sovrano “Ora devo occuparmi di Lindir...” disse ricominciando a lavorare.

 

**

 

“Lo...Lory...” sussurrò l'elfo aprendo gli occhi.

“Hey...ben svegliato..." disse la ragazza che era seduta su una sedia di fianco al letto e che subito s'inginocchiò di fronte all'elfo baciandolo delicatamente sulle labbra.

Lindir passò una mano sul ventre ormai tornato piatto.

“La bambina?” chiese spaventato.

“E' andato tutto bene, stai calmo...” disse alzandosi e sporgendosi oltre una ricca culla intarsiata, riemerse con le braccia avvolte attorno a un piccolo fagottino.

“Eccola qui...” disse sorridendo posandola sul petto del giovane.

Lindir aprì la bocca in un espressione stupita e fissò la figlia che dormiva tranquilla fra le sue braccia.

Lory aiutò Lindir a sistemarsi sul letto e lei si adagiò dietro di lui con la sua schiena contro al petto.

“Che ne dici?” chiese, sussurrando al suo orecchio, Lory.

“E' piccolissima...” disse con le lacrime agli occhi di felicità.

“E' appena nata, crescerà...” disse accarezzandogli i lunghi capelli castani.

“E' bellissima...”

“Ti ricordi le parole di Elrond? “L'amerai come non hai mai amato nessuno in vita tua...”....”

“Aveva ragione...” sussurrò Lindir.

“Io ho sempre ragione...” disse sorridendo il sovrano entrando nella stanza “Sei sveglio...”

Lindir annuì “Grazie, mio signore...”

Elrond sorrise guardando la piccola.

“Hai già deciso un nome?”

“No, mio signore...” disse guardandola “Volevo guardarla in viso prima...”

Lory lo strinse a se avvolgendo con le mani anche la piccola.

“E hai scelto?”

“Eruannie...” sussurro con gli occhi pieni di gioia.

Elrond poso una mano sul capo della piccola sussurrando delle parole in elfico che Lory non comprese.

Mae govannen, Eruannie...” (Benvenuta, Eruannie...)*

Lindir sorrise in direzione della piccola che stava aprendo gli occhi svegliandosi fra le sue braccia.

“Ciao piccolina...” sussurrò scostandogli la coperta in cui era avvolta.

Due occhi blu identici a quelli del padre lo fissarono.

Lory allungò una mano per accarezzarle una guancia.

“Benvenuta piccolina...” disse appoggiando il mento alla spalla dell'elfo e scoccandogli poco dopo un bacio sul collo.

“Lory era più preoccupata di te...” disse Elrond ridendo.

Lory nascose il viso nella curva del collo dell'elfo che alzando una mano le accarezzò la testa.

“Io andrei...” disse il re avvicinandosi alla porta.

“Mio signore...” Lindir lo richiamò “Sposaci.” chiese l'elfo.

Elrond sorrise.

“Lo farò. E' il minimo che tu possa chiedermi. Ma non oggi, riposa. Hai avuto una nottata pesante...”

“Mio signore...”

“Lindir. Hai sentito re Elrond, devi riposare...” disse la giovane stringendolo di più a se.

Elrond salutò ed uscì.

L'elfo si rilassò contro il petto della giovane socchiudendo appena gli occhi guardando la figlia.

Lory si voltò a baciargli una tempia, Lindir si voltò sorridendo e appropriandosi della labbra della giovane.

La piccola lanciò un sonoro vagito e i due si separarono ridendo.

“Non te lo porto via piccolina, sta tranquilla...” scherzò la giovane.

“Avrà fame? Io...non so cosa devo fare...” disse Lindir preoccupato.

“Stai tranquillo. Ci sono io con te...” la giovane gli sistemò alcuni ciuffi di capelli dietro l'orecchio a punta. “Ha già mangiato...”

Lindir la guardò triste.

“Mi sono perso quel momento...” disse.

“Hey, su di morale. Mangerà ancora e la vedrai...” sorrise la giovane “E poi tu hai fatto molto di più questa notte...”

“Si dormire, intanto che re Elrond la tirava fuori dalla mia pancia. Non mi sembra di aver fatto molto...”

“Non voglio sentire questi discorsi. L'hai fatta crescere, te ne sei preso cura tutto questo tempo, l'hai protetta. Ti sei fatto prendere a calci da questa piccola peste...” scherzò la giovane ottenendo un sorriso dall'elfo “Non dire che non hai fatto nulla...” gli baciò di nuovo la tempia.

Lory passò delicatamente una mano sul ventre dell'elfo “Ti fa male?” chiese apprensiva.

“Un po'...” rispose sistemandosi meglio la piccola fra le braccia.

“Qualche giorno e sarai in piedi...” gli accarezzò una spalla.

“Soffrirei questo dolore in eterno per lei...”

Rimasero abbracciati per un tempo che sembrò infinito, Lindir non accennava a voler dormire.

“Riposa Lindir...” disse la giovane uscendo dal cantuccio che si era creata dietro la sua schiena.

“Voglio stare ancora con lei...” ribattè.

“La piccola sarà proprio qui di fianco a te, Lindir...” disse prendendola fra le braccia e mettendola nella culla, portandola poi proprio vicino al letto in modo che l'elfo potesse tenerla d'occhio “E tu devi dormire...” disse stendendosi al suo fianco “io sarò qui con te...” appoggiò la testa alla sua spalla.

  
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