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Autore: Joyce    26/06/2008    0 recensioni
Zeta Golubovci vs Salisburgo È l’8 agosto e il clima a Podgorica è caldissimo; ma ciò che fa alzare ancora di più la temperatura è l’atmosfera agonistica che coinvolge tutti i presenti allo stadio Tresnjica . Tutti sono consapevoli che ciò a cui assistono potrà entrare nella storia del calcio non solo della loro squadra, ma anche per la loro storia internazionale.
Genere: Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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UCL

Capitolo 1

Zeta Golubovci vs Salisburgo

È l’8 agosto e il clima a Podgorica è caldissimo; ma ciò che fa alzare ancora di più la temperatura è l’atmosfera agonistica che coinvolge tutti i presenti allo stadio Tresnjica .

Tutti sono consapevoli che ciò a cui assistono potrà entrare nella storia del calcio non solo della loro squadra, ma anche per la loro storia internazionale. La Zeta, vincendo la partita contro il Salisburgo supererebbe il secondo turno preliminare di UEFA Champions League, ed accederebbe alla terza e ultima fase. La partita è ai tempi supplementari, dopo che i tempi regolamentari della partita di ritorno, come ovviamente anche quella d’andata, sono terminati sullo 0 – 0. 115’ e il Salisburgo ora che cerca di trovare il gol con il numero 10 Johan Vonlanthen, ma il suo tiro va fuori di molto sopra la traversa.

Nonostante la calda atmosfera che coinvolge i calciatori la partita è stata molto movimentata da entrambe le due formazioni; innumerevoli le occasioni sia per i montenegrini che per gli austriaci. Anche dal punto di vista del fair-play è stata una bella partita, e l’arbitro non ha dovuto in nessuna occasione estrarre il cartellino giallo dal suo taschino.

118’ il numero 9 Ivan Knezevic della Zeta decide di usufruire delle ultime forze che gli rimangono; opta allora di dribblare in velocità il suo avversario, notando che quest’ultimo è più stanco di lui. Con un doppio passo che non gli era mai uscito in tutta la partita lo salta, e poi in velocità lo lascia dietro, con questo che per la stanchezza cerca addirittura di fare fallo per fermarlo, ma inciampa nell’essere superato. Ora Knezevic che prima era in una posizione centrale del campo decide di defilarsi sulla fascia destra, dove trova una prateria libera davanti a se; nessun avversario ad ostacolarlo.

Con le ultime forze giunge a fondo campo, dove nel frattempo però arrivano due difensori avversari a contrastarlo. In quel momento vede che in area di rigore due suoi compagni che lo avevano seguito nell’azione; sono il numero 30 Blazo Igumanovic e il 17 Vladimir Boljevic. Allora Knezevic si ferma e vede gli avversari avanzare incontro a lui. Tenendo il piede sinistro sul pallone, lo calcia un po’ in avanti, e poi senza indugiare più del dovuto, prima che arrivassero i due difensori, con il destro fa partire un cross potentissimo mandando il pallone in area. La sfera giunta in loco attraversa la zona del primo palo dove appostato vi è Igumanovic, che però essendo marcato da un avversario non riesce a raggiungere la palla. Nemmeno il portiere austriaco non aggancia il pallone dopo una brutta uscita a farfalla. Allora la sfera giunge sul secondo palo dove tutto solo senza nessuna marcature vi è appostato Boljevic che al volo colpisce con il piede destro, marcando la rete del 1 – 0, a un minuto dalla fine dei supplementari.

A vedere il pallore entrare in porta, s’innalza in tutto lo stadio Tresnjica un grande boato di esultanza da parte dei tifosi montenegrini. Anche i cronisti esultano elogiando la grande giocata dei calciatori della Zeta. .

Nel frattempo Boljevic si mette a correre verso la bandierina sotto la zona dello stadio che è riservata ai tifosi ultrà della Zeta. Essendo raggiunto dai compagni, però, viene scaraventato a terra durante gli abbracci di festeggiamento.

La gioia è intrattenibile per tutti quanti; se non fosse stato per l’arbitro israelita Asaf Kenan, questi avrebbero continuato all’infinito l’esultanza. Infatti il direttore di gara è costretto a raggiungere il gruppetto di calciatori per interrompere i festeggiamenti e fare ripartire il gioco.

Anche dalla panchina subito dopo il gol del centrocampista numero 17, si erano alzati tutti quanti tra calciatori e componenti dello staff tecnico per festeggiare. Tutti quanti si abbracciarono e l’allenatore Slobodan Halilovic per la gioia si mise a correre entrando perfino in campo. In seguito venne richiamato dal quarto uomo.

Rientrato dentro il perimetro delimitato per la panchina, il mister dice ai propri giocatori: . Ma si sbagliava. Appena il pallone viene battuto dai calciatori austriaci a centro campo, l’arbitro Kenan decreta la fine dell’incontro.

La Zeta Golubovci ha vinto. E dopo aver eliminato il Marsaxlokk, squadra maltese nel primo turno preliminare, ora era toccato al Salisburgo, una formazione molto più forte della prima.

La gioia in campo e sugli spalti è indescrivibile; tutti tra componenti dello staff e calciatori si abbracciano per la gioia. Gli austriaci per la sconfitta maturata negli ultimi minuti si allontanano dal campo di gioco a testa bassa. In particolare il portiere Timo Ochs si getta a terra per la disperazione davanti alla porta e sconsolato fissa gli avversari festeggiare, mentre col mente rimugina all’uscita a farfalla che aveva fatto in occasione del gol.

Il mister Halilovic si avvicina a Knezevic che abbracciandolo lo ringrazia per l’ottima giocata che aveva fatto in occasione del gol. Dopo l’abbraccio con il mister, Ivan viene chiamato dai compagni, che prendendosi per mano tutti quanti corrono sotto la curva dei tifosi, per ringraziarli dell’incitamento che li aveva sostenuti per tutti i 120’. A loro volta i calciatori, però, vengono esaltati dai tifosi, con cori degni di tifoserie campioni del mondo.

Con questa vittoria la Zeta Golubovci, aveva raggiunto il suo più grande traguardo della sua breve storia calcistica di squadra montenegrina, dopo la divisione della Serbia: il terzo turno preliminare di UEFA Champions League. Il prossimo passo, ora, era quello di superare anche la quest’altra fase, per entrare a far parte delle 32 formazioni più forti d’Europa.

  
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