Manly Beach.

L’incontro.

L’indomani,quando mi svegliai,la prima cosa che notai fu la chitarra posta ai piedi del mio letto matrimoniale. Ero più che determinata a trovare il proprietario di quello strumento,ero troppo curiosa e volevo assolutamente sapere come fosse il ragazzo che l’aveva dimenticata in riva alla spiaggia.
Così mi alzai e feci colazione in silenzio preparandomi un caffè macchiato e mangiando un paio di biscotti con le gocce di cioccolato.
Successivamente mi recai sul balcone la cui vista dava sull’immensa spiaggia di Manly Beach,nonché la spiaggia del ritrovamento dello strumento. Quella mattina il sole splendeva alto nel cielo e la vista era da mozzare il fiato: lunghe onde si infrangevano sugli scogli posti ai lati della spiaggia,la sabbia brillava di luce propria come se fosse fatta di diamanti,alcune coppie camminavano tranquille in riva al mare ed io ero su quel balcone a fumare la mia sigaretta matuttina.
Decisi che era il momento di cercare Luke e restituirgli la chitarra mettendo a freno la mia fervida immaginazione che da un giorno a questa parte non aveva smesso nemmeno un secondo di creare immagini nella mia mente del ragazzo. Me lo immaginavo particolarmente bello,non chiedetemi il perché. Lo ritenevo come fosse opera del mio sesto senso,quel mio pensiero.
Scacciai quelle immagini dalla mia testa e decisi di vestirmi: indossai dei pantaloncini a vita alta di jeans strappati abbinandoli ad una maglietta bianca corta che faceva intravedere un po’ della mia pancia piatta.
Una volta pronta indossai le cuffiette, misi in play la canzone ‘Wonderwall’ degli Oasis e mi avviai verso la spiaggia.
Mentre sistemavo i vari oggetti nella mia borsa,qualche momento prima,mi ero accorta di essere a corto di sigarette così mi recai verso il chiosco che vendeva un po’ di tutto situato pochi metri più avanti della spiaggia.
Entrai e mi misi a cercare il portafogli nella borsa con la testa bassa quando per sbaglio mi ritrovai ad ascoltare la conversazione che stava avvenendo tra il venditore e un ragazzetto biondo.
-Davvero nessuno le è venuto a portare una chitarra? E’ una chitarra acustica,sa ci sono molto affezionato e speravo vivamente che qualcuno,dopo averla trovata,sarebbe venuto a portarla a lei visto che è l’unico negozio nell’arco di 5 km di spiaggia.- disse il ragazzo.
-No, ragazzino. Probabilmente te l’avranno rubata,mi dispiace. La prossima volta faresti bene ad essere meno sbadato.-
-Ok,la ringrazio comunque per l’aiuto,arrivederci.-
Io ero rimasta completamente imbambolata con la testa immersa nella borsa,cercando di dare il meno nell’occhio possibile.
Chiesi velocemente un pacchetto di Camel Blue da venti al venditore e corsi fuori dal chiosco alla ricerca del ragazzo.
Fortunatamente lo trovai poco dopo seduto su uno scoglio. I suoi capelli biondi erano leggermente arruffati per colpa della leggera brezza e per colpa delle mani che,probabilmente per la tristezza,li stavano scompigliando. Non riuscivo a vederlo in viso,riuscivo solo ad intravedere la sua corporatura magra e le spalle leggermente larghe.
Presi un grosso respiro e decisi di avvicinarmi,picchiettai un paio di volte l’indice sulla sua spalla ed il ragazzo con uno scatto si girò verso di me.
I suoi occhi. I suoi occhi erano qualcosa di eccezionale,erano del colore dell’orizzonte quando il cielo è limpido. Mi stava sorridendo e potei notare delle fossette adorabili ai lati della bocca. Sul labbro inferiore aveva un piercing,un anellino per l’esattezza.
-Sei tu Luke?- dissi un po’ insicura.
-Ehm sì,ma noi due ci conosciamo? Non credo di averti mai vista,no anzi sono sicuro di non averti mai vista. Mi ricorderei di una come te.- l’ultima parte la disse a bassa voce e così velocemente che pensai di aver capito male e per questo decisi di lasciar perdere.
-No,non ci conosciamo ma credo di aver trovato la tua chitarra sulla spiaggia ieri e vorrei restituirtela.-
-Cosa? Davvero hai ritrovato la mia chitarra? Non mi stai prendendo in giro vero? O mio Dio,sono troppo contento! No ma aspetta,come fai a sapere che ho perso la chitarra?- era davvero qualcosa di troppo buffo e infatti scoppiai a ridergli in faccia.
-Tranquillo,respira.-dissi ridacchiando. –Prima,nel chiosco,ho sentito che stavi chiedendo all’anziano venditore se per caso qualcuno era venuto a portargli una chitarra ed io penso proprio di avere la tua.- dissi sorridendo.
-Oh,ti ringrazio tantissimo,sei stata molto gentile a non tenerti la chitarra e a cercare il vero proprietario nonché il sottoscritto. Adesso dov’è il mio amore?- chiese alzandosi in piedi ed avvicinandosi a me.
-E’ a casa mia. Senti facciamo così domani,alla stessa ora e precisamente su questo scoglio tornerò e verrò a portarti il tuo ‘amore’.-dissi ironicamente. –Adesso devo scappare ho un impegno importante,ci vediamo domani!- gli feci un largo sorriso e un veloce gesto con la mano e camminai via velocemente.
-Hey rossa,non mi hai ancora detto qual è il tuo nome!- mi urlò il biondino.
Mi girai sorridente e gli urlai –Fae,Fae Carter.- detto questo continuai la mia corsa.
Quel ragazzo era davvero particolare,era diverso. Sembrava estremamente tranquillo e timido.
Non vedevo l’ora di conoscerlo meglio ,perche sì, sapevo che questo incontro avrebbe segnato la mia vita.
Le persone che arrivano inaspettatamente sono sempre quelle che hanno un impatto maggiore sulla tua esistenza.

Writer's Corner.
Ciao a tutte,rieccomi con un nuovo capitolo! Finalmente i due ragazzi si sono incontrati però la faccenda sembra non essere ancora conclusa.
Abbiamo scoperto anche il nome della protagonista. Ho deciso di chiamarla Fae perchè personalmente lo adoro e credo sia azzeccato per la protagonista. Io credo che i nomi strani appartengano a persone strane,io ad esempio ne sono l'esempio vivente. Ma non siamo qui per parlare di me.
Comunque spero vivamente che il capitolo sia di vostro gradimento quindi fatemelo sapere con una recensione!
Ci vediamo al prossimo capitolo,
Bacioni.