Serie TV > Braccialetti rossi
Segui la storia  |       
Autore: Haley1994    04/03/2014    4 recensioni
In questa storia è presente un nuovo personaggio al posto di Cris. Si chiama Serena e avrà a che fare con il nostro Leone ma in qualche modo anche con un altro personaggio.
Aspetto le vostre recensioni! Watanka :D
***
Watanka. Che cos’è? Watanka. Nessuno lo sapeva. Nessuno tranne il leone.
***
Il dottor Carlo mi guardava negli occhi. Eravamo alla scrivania assegnata al medico di turno. Non smetteva di guardarmi.
...
“Queste cose in facoltà non ce le insegnano.. dobbiamo impararle sul campo”
Annuisco.
“Il mio cuore sta peggiorando vero?” Domando torturandomi le mani.
“Purtroppo sì..
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il cercapersone sul tavolo. Carlo e Leo nell’altra stanza. Noi che ascoltiamo ogni singola parola. Ma solo quello che dice il dottor Carlo mi colpisce.
«Leo, se non fai la chemio.. muori..»
«lo so..»
«non hai paura di morire?»
«No..»
Bugiardo! Bugiardo! Sei un maledetto bugiardo Leo!
Noi braccialetti decidiamo che dobbiamo trovare una soluzione per convincerlo. E l’idea ce l’ha da proprio Rocco. Un paio d’ore dopo, un grande e immenso leone è raffigurato su una parete di oncologia.
Così ogni volta che Leo scenderà ad oncologia lo vedrà e avrà la forza. Il coraggio di lottare come un vero leone.
 
«ehi ragazzina!»
Mi volto e vedo il ragazzo dell’altro giorno.
«Ruggero?»
«vedo che ti ricordi di me.. mi fa piacere..»
Entriamo entrambi nell’ascensore.
«che ci fai qui? Non è il tuo reparto..»
«mi sono perso..» dice ingenuamente.
Non dico nulla.
«bugia! Volevo vederti..»
«certo, come no..»
«dove stai andando? Con quello zaino..»
Domanda lanciando un’occhiata allo zaino a terra.
«da dei miei amici..»
«tutta vita in questo ospedale..» dice con sarcasmo.
Le porte si aprono e io mi chino per raccogliere lo zaino. E in quel momento, lui mi afferra e che mi bacia. Non riesco a realizzare subito.
Un bacio prepotente che ricambio per qualche secondo poi mi stacco da lui.
«ma che fai?» domando sconvolta.
Ruggero ridacchia.
«tu sei pazzo!» continuo.
«e divertiti un po’.. che qui è tutta una noia..»
Scuoto la testa e me ne vado.
 
Raggiungo gli altri in camera di Rocco. Sapevamo già che avremmo avuto la nostra dose di sgridate.
«Adesso ci fanno un culo così..» disse Rocco facendo il gesto con le mani.
Entra il dottor Carlo nella stanza di Rocco e Davide. Ha lo sguardo incazzato. O almeno ci prova ad esserlo.
«Eccoli gli artisti! Voi sapete cos’è un bene un pubblico? Un esempio? Le pareti di questo ospedale! Non sono in casa vostra! Sono della comunità..»
« anche noi siamo una comunità..» esclama Toni.
«Toni ti prego seguimi!»
«lui sta seguendo benissimo!» dico io controbattendo.
« almeno tu! Serena, potevi dirgli qualcosa a questi ragazzi?»
«Guarda che l’idea è stata mia..» dico con sfida.
«Comunque siete nei guai! E non lo dico io.. lo dice Voldemort.. emh la dottoressa Lisandri..» Ridiamo tutti.
«Comunque.. chi è stato l’artista qua?»
Indichiamo tutti Rocco.
«sul serio..» ci chiede.
Diciamo tutti che è stato Vale sperando che non lo sgridi.
« ok quando esci di qui tu fai la parete del salotto di casa mia!»
Scoppiamo a ridere tutti e in quel momento entra Gionni. È venuto per Leo. È venuto a prenderlo.
« vengo con te..»
Si volta a guardarmi.
«Sai, almeno di cosa si tratta ragazzina?»
«posso immaginare..»
«no non puoi..»
«senti, vengo io.. le prossime volte a turno verranno gli altri..»
Scendiamo ad oncologia in silenzio. Arriviamo davanti al leone. Ci sono molti pazienti davanti a guardarlo. Ci chiedono se siamo stati noi. Ci fanno i complimenti, poi guardo Leo.
« lo vedi Leo? Noi crediamo in te.. io credo in te..»
Mi sorride e mi stringe la mano che è appoggiata alla sua gamba.
Arriviamo nel reparto di chemioterapia.
«mi sono preparata sai?» dico mentre si sistema sulla poltrona.
« ti ho portato.. la dama..» Ridacchia. «le carte e la console.. e poi..»
Leo mi interrompe.
«pensavo che saresti venuta più avanti..» dice seriamente. «non la prima volta..»
«perché? Com’è la prima volta?» Non risponde.
Guardo mentre gli infilano la flebo.
«tutto bene?» domando preoccupata.
«si, va tutto bene..» so che lo dice solo per rincuorarmi.
Dopo un po’ Leo comincia a sentirsi male. Si agita e poi vomita dentro il cestino.
Gli accarezzo la testa.
«ehi..» dico dolcemente.
« sto bene..»
«sei tutto sudato..»
«ho caldo..»
Ha la maglietta completamente fradicia. Gliela alzo.
«che fai?»
«spogliati..»
Annuisce e lo aiuto a togliersi la maglietta.
«perché non provi a riposarti un po’?»
Annuisce.
Leo non annuisce mai. Non riesce a parlare. Non ne ha la forza.
« odio vederti così..»
Prendo un fazzoletto dallo zaino e glielo passo delicatamente sulla testa sudata. Mi guarda e io non posso fare a me di rimanere incatenata al suo sguardo. Passo il panno ancora sul viso e poi scendo fino alle spalle, il petto, lo stomaco, la pancia fino all’orlo dei pantaloni. Sento una strana sensazione pervadermi.
«Serena..»
Torno a guardarlo.
«che fai?» domanda in un sussurro.
«mi prendo cura di te..»
Gli faccio una carezza sorridendo.
«va male vero?» domando seria.
Lui annuisce poi ha di nuovo i conati. Vomita ancora.
«forza Leo.. sono qui..»
Torna a guardarmi. Gli sorrido.
«ehi Leo, Watanka..»
«Watanka..»
Torno a sedermi. Sono agitata. Ho paura. Mi fa malissimo vederlo così. Mi sento così impotente.
«facciamo un gioco..»
Cerco di improvvisare.
«che gioco?»
«ehm.. “dove ti piacerebbe essere invece che qui”.. tu pensa ad un posto.. un posto bello.. ti concentri e forse magari per un momento ci vai veramente..»
« una vera cazzata..» dice ridendo.
«fidati di me.. provaci, che di costa?» chiude gli occhi. « a me piacerebbe stare in tanti di quei posti che.. però sto troppo male..»
«chiudi gli occhi, concentrati su un posto solo..»
Chiude gli occhi.
«cominci a vederlo?»
«si.. siamo io e te..wow..»
«cosa?»
«e che sei bella..» sorrido. «ma siamo in un bosco intricato.. non è il posto in cui vorrei essere..»
«tu continua, non ti fermare vai avanti.. continua..»
Ad un certo punto lo vedo sorridere. Lo vorrei vedere anche io a cosa pensa.
«siamo forti..»
«noi braccialetti?»
«si..»
« dai, ora tocca a me..»
Leo apre gli occhi.
«Sere.. tu stai piangendo..»
« non è vero..» dico asciugandomi le lacrime.
«perché?»
« odio vederti così..»
«Leo! Leo!» Toni?
«Leo di devo parlare..»
«vado a fare due passi.. torno  subito..» dico dando un bacio sulla testa a Leo.
« ci vediamo dopo Toni..»

Appena sono fuori mi appoggio al muro. Metto una mano sul petto e chiudo gli occhi. Respiro. Tum tum
Questo cuore mi fa dannare. Sto cercando di fare la dura ma è così difficile. Vedere Leo in quello stato mi fa male, così male che anche il mio cuore non riesce a reggere a questa situazione. Ma devo farcela. Devo riuscirci. Devo essere forte per lui.
Tum tum.
Sento la salivazione a zero. Non so quanto tempo rimango lì a fissare il muro di fronte a me, ma appena vedo Toni andarsene decido di tornare da Leo.
Ancora qualche respiro.
Torno da Leo. Sta aprendo gli occhi. È debole.
«ti ho vista prima.. ti faceva male il cuore, vero? Se non stai bene dovresti imparare a chiederci aiuto..»
«a te piace chiedere aiuto?»
«no, però qualche volta dovrei farlo anche io.. come adesso ad esempio..»
« allora fallo..»
«cosa?»
« chiedimi aiuto..»
«no, era così per dire..»
«no, non è vero.. c’è qualcosa che vorresti chiedermi, vero?»
Domando avvicinandomi a lui. Baciami.
«non lo so, un po’ mi vergogno..» dice imbarazzato.
« quante cose abbiamo condiviso in questi mesi, Leo? E ti fai questi problemi adesso?»
«hai ragione» mi sorride «mi piacerebbe avere un ricordo bello.. magari piccolo.. legato a questo cazzo di posto.. di cui ricordo solo l’odore delle medicine e della tristezza..»
«Io ti posso aiutare di ad avere un bel ricordo di qui?»
Mi sorride  e annuisce. Mi avvicino a lui. Baciami.
«attenta, so di medicine  e di tristezza..»
« non sento niente..»
Dico poco prima di baciarlo.
Ce ne hai messo di tempo, Leone.
 
Noi braccialetti siamo nella stanza di Rocco. Leo è sdraiato sul letto di Davide.
Vale: Toni è stato molto coraggioso.. è stato un grande..
Leo: dev’essere stata dura..
Toni annuisce ancora con le lacrime agli occhi. Ha smascherato un padre che picchiava il figlio. Anche lui da piccolo è stato picchiato dal padre.
Io: ma.. alla fine hai capito perché tuo padre ti picchiava?
Toni: no lui e mia madre facevano dentro e fuori in uno di quei posti dove ti disintossichi.. una sera che tornavano da non so dove.. la loro macchina è finita in una scarpata.. e io sono rimasto solo.. avevo dieci anni..
Scoppia di nuovo a piangere.
Leo: cazzo..
Vado verso Toni e lo abbraccio.
 
È notte fonda. Leo si trova nel loro posto segreto. Sta ripensando alla chemio di quel giorno. Tutte quelle ore attaccato a quelle sacche. Il liquido che gli entrava in corpo e più entrava più stava male. Poi la sua presenza. Il suo bacio. Leo iniziò a pensa a quella specie di sogno che aveva fatto qualche ora prima, quando lei gli aveva chiesto di pensare di essere in un altro posto.
Aveva chiuso gli occhi e, dopo aver attraversato un bosco intricato, avevano raggiunto il mare. Si erano tolti i vesti e, rimasti in costume, si erano buttati in acqua. Avevano giocato. Si erano abbracciati. Si erano baciati. E lui era in piedi. Con le sue gambe e la guardava mentre lei passava le mani tra i suoi capelli corvini.
E poi.. e poi erano arrivati anche gli altri braccialetti con loro, e c’era anche Rocco.
Leo sentì un rumore che lo distolse dai suoi pensieri. La porta si aprì e lei era lì. Serena si avvicinò e Leo, appoggiandosi alla sedia a rotelle, cercò di sollevarsi sul piede. Erano vicinissimi e i loro respiri erano affannati. Leo le mise una mano sul collo e poi fece scivolare la mano facendole una carezza. Leo notò che Serena voleva dire qualcosa. Aveva aperto la bocca. Le mise prontamente un dito sulle labbra. Poi lo tolse senza smettere di guardarla e s’impossessò delle sue labbra. Poi, smise di baciarla. E non si sa con quale forza, la prese di peso e la fece sedere sul tavolo che stava dietro di lei. Ripresero a baciarsi con passione mentre lui le passava le mani su tutto il corpo. Lei cercava di reggerlo perché aveva paura che potesse cadere. Il suo leone. Poco dopo si ritrovarono sdraiati sul tavolo. E nel giro di poco accadde ciò che nessuno dei due pensava che potesse accadere. Fecero l’amore. Un amore violento e dolce nello stesso tempo. Quell’amore che quando lo fai di fa sentire completo e vivo. E Leo, in quel momento, si sentiva vivo.
Vivo e pronto a ruggire contro il mondo.
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Braccialetti rossi / Vai alla pagina dell'autore: Haley1994