Ero confusa. Smarrita. Ma non per questo triste. Ero inebriata da quella sensazione di dolce confusione, come se tutti i miei sensi e sentimenti fossero ampilificati ma allo stesso tempo soffusi da quell'umida nube. E si, ero smarrita. Ma non desideravo ritrovare la strada di casa. Avrei voluto rimanere lì, a guardare la perfezione di quella nebbia e ad ascoltare il battito del mio cuore che rallentava e accellerava convulsamente. In fondo, fin da piccola avevo sviluppato un amore incomprensibile per l'oscurità e per il modo in cui mi lasciava sopraffatta.