Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: ehikidrauhl    04/03/2014    2 recensioni
-eih piccola, un giorno sarai mia.- mi girai -uh, mi sente anche quando è in coma profondo.- continuava ad accarezzarmi dolcemente, sentivo il suo respiro sulle mie labbra, cercai di non sorridere, di restare ferma -vorrei sapere se tu mi vuoi come ti voglio io. Mi sto rendendo conto che è inutile parlarti se tu dormi, quanto sono stupido...-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Smettila di sospirare.- disse Chaz. 
-Smettila tu.- disse Justin. 
-No tu.- 
-State zitti.- disse Ryan. 
-Se tu parli!- disse Chaz. 
-Chaz mi tiri i pop corn?- chiese Mitch. 
-No alzati.- 
-Ah così mi tratti? Io ti amo.- 
-Cosa? Mi stai tradendo?- chiese Nolan. 
-Lelelele.- iniziò a ripetere Fredo, tutti presero a sclerare, persino Pattie e Jeremy iniziarono a dire cose senza senso. 
-BASTAAAAAAA.- urlò Scooter, tutti stettero zitti.
-Scooter il mio orecchio.- dissi io infastidita. 
-Scusa.- disse. 
-Vado a cibarmi, odio questo film.- dissi alzandomi. 
-Ma è Twilight.- disse Chaz.
-APPUNTO PER QUESTO. TI SEMBRA CHE IO POSSA GUARDARE QUESTA ROBA?- dissi. 
-Sì, sei una ragazza romantica.- disse Justin. 
-...Scusate, devo vomitare.- dissi andando in cucina. presi le cuffie e iniziai a farmi un milkshake, ero veramente gasata, per poco non mi mettevo pure a cantare. Ero nel bel mezzo di un acuto stile Lovato e nel mentre bevevo il milkshake, cinque secondi dopo stavo per soffocare. Gente Aravis e l'intelligenza, due universi separati. "mmh... let's do this dirty laundry" mi bloccai di colpo e mi sedetti, era la canzone che ascoltavo sempre quando mi sentivo sola, e stupida. Mi alzai a mettere il bicchiere nel lavandino.
-Ehi.- disse Justin togliendomi una cuffia e abbracciandomi. 
-Ehi.- risposi iniziando ad innervosirmi. In teoria, avrei dovuto iniziare a piangere prendendolo a schiaffi, ma non sarei stata elegante quindi passai oltre il mio momento di rabbia, e restai nervosa. Fu terribile non poterlo baciare appena varcata la porta. Mi mancava troppo.
-Mh.- omg un bacio sul collo, e forse due, no siamo a cinque. E ora oddio mi sto perdendo nella galassia dei suoi occhi, affogherò. -cit. una delle tante persone che twittavano di Justin su twitter.
-No smettila.- dissi. 
-Di fare cosa?- 
-Di respirare, fai un casino allucinante.- dissi ridendo. -Perché siamo così? Dico perché mi stai appiccicato?- 
-Ti voglio baciare.- 
-Fallo.- 
-Ma ti devo sorprendere, devi restarci tipo "omg, mi ha baciato!"-  
-No, infatti sarà per un'altra volta.- mi spostai e presi l'acqua rimettendomi le cuffie per finire di sentire la canzone "i was feeling like a mother fucker" era appena iniziata oops. Justin mi tolse una cuffia. 
-Sintonizzati sulla Terra.- disse sottovoce. -Con me.- mi prese la mano, mi girai con l'acqua ancora in bocca -Sempre se non vuoi una cosa a tre.- gli sputai tutta l'acqua in faccia. -Perché mi sputi sempre le cose da bere in faccia? Aravis perchééé?- chiese prendendo lo strofinaccio e asciugandosi la faccia. -No asciugami tu.- io ero piegata in due dal ridere e non riuscii neanche a prendere lo strofinaccio -ARAVIS MI SERVI VIVA.- disse scuotendomi dalle spalle. -Smetti di ridere se ti dico una cosa?- chiese, mi bloccai subito. 
-Sì.- 
-Ti amo, tantissimo.- disse seriamente, guardandomi seriamente, per quanto volessi scoppiare a ridere di nuovo, riuscii solo a sorridere. Si stava così bene con lui, era un momento di assurda tranquillità, e forse di assurdo romanticismo.
-Ora dovresti abbracciarmi un pò, sembrare meno...- mi prese per i fianchi e si avvicinò un pò troppo. -...così va bene.- 
-La cosa bella dello starti appiccicato così è che posso toccarti dove voglio perché non ti ribelli.- 
-Cosa te lo fa pensare?- mi mise una mano sul collo, nessuno poteva toccarmi il collo, era tanto se sopportavo i suoi baci, si leccò le labbra e io misi le mani sulle sue spalle, a poco a poco era sempre più distante. Dopo pochi secondi ci stavamo...
-Mio Dio sembrate due ventose.- disse Pattie, Justin si staccò subito da me -Ma voi non eravate in eterna lite?- 
-A quanto pare abbiamo fatto pace.- disse Justin. -Mamma invadi...- 
-La vostra privacy sì, certo.- Pattie uscì con un bicchiere di latte in mano e chiuse male la porta. Justin si avvicinò lentamente a me, e io non pensai più alla porta ma solo al fatto che mi stava per baciare ancora e ai suoi "ti amo", era così bello potergli toccare i capelli e farlo andare in bestia perché non voleva, perché era così bello quando si incazzava. 
-Posso continuare a toccarli?- 
-No.- lui prese l'iniziativa di dire a sua madre che la nostra lite era finita, io non ero del tutto sicura, in quanto lui non lasciava che giocassi a punzecchiarlo ovunque e che gli toccassi i capelli in modo ossessivo. Quindi non saremo mai più potuti tornare insieme se lui non mi avesse dato quel privilegio, IL privilegio. Non riuscivo a capire il perché lui non mi avesse chiesto niente, insomma, se voleva essere di nuovo il mio ragazzo, doveva avere un preavviso di almeno dieci giorni, non otto anni ovviamente, e non potevo prendere decisioni affrettate, ma era folle. Tutto era folle, e a chi importava se non sarebbe andata avanti? Se nessuno avesse più creduto in noi? Volevo lui, ci amavamo ancora, più di ogni altra cosa. Più di ogni altra persona. Non sarei stata senza di lui un momento in più. Non avevo la minima intenzione di lasciarlo, di nuovo.  
  
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