Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: crazy640    26/06/2008    14 recensioni
NON AUTORIZZO LA PUBBLICAZIONE DELLA MIA STORIA SU ALTRI SITI: WATTPAD, ARCHIVE OF OUR OWN, E SIMILI.
"L'intero ammontare del tuo debito,soltanto nei miei confronti,ammonta a settecentomila galeoni..."Quanto vale tua moglie?-gli domandò Draco.-Hermione non ha prezzo-rispose subito Ron.
Malfoy ghignò.
-Tutti hanno un prezzo,Weasley...Il tuo è settecentomila galeoni-gli disse.
N.d.A. Salve! So che nei capitoli della Fan Fiction sono presenti diversi errori di battitura ed'ortografia... Prometto che appena la vita vera sarà meno frenetica correggerò ognuno dei capitoli. Nel frattempo vi porgo le mie scuse!
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ron Weasley, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
slytherin party

 

Ancora non aveva capito come era riuscito a convincerla.

Era qualcosa di sorprendente per lei essere in macchina accanto a Draco,con Prudence seduta nel seggiolino sul sedile posteriore,diretti verso la casa di campagna di Pansy Parkinson e Theodore Nott per festeggiare il loro anniversario di matrimonio.

Era qualcosa che aveva dell'incredibile!

Vivevano insieme da dieci giorni,quando Draco era tornato a casa con quella notizia.

Avevano scoperto di essere dei bravi attori:ormai tutti erano convinti della loro storia d'amore.

Nessuno piu' li guardava curiosi se camminavano con Prudence per Diagon Alley e per loro era diventato quasi normale prendersi per mano o lasciare che il braccio di Draco si posasse sulle sue spalle quando erano in "pubblico".

Con il passare dei giorni era diventato anche piu' affettuoso con Prudence:Draco e la bambina avevano preso l'abitudine di guardare i cartoni sul canale satellitare prima che Draco andasse a lavoro,e un paio di volte Hermione lo aveva visto sdraiato sul tappeto del salotto,incurante dei pantaloni di sartoria,accanto a Prudence per fare un disegno o per sfogliare le pagine di un libro.

Anche Prudence si era abituata alla presenza dell'uomo,e ormai aveva smesso di rivolgersi soltanto a sua madre se aveva bisogno di qualcosa.

Il giorno dopo il loro primo incontro ufficiale,Draco era tornato a casa con due rose rosse,per ringraziarla dell'aiuto che le aveva dato con i cogniugi Hunter:l'affare di cui aveva parlato con Jonathan Hunter era andato a buon fine e Draco era assolutamente convinto che senza l'aiuto di Hermione non sarebbe stata la stessa cosa.

Inoltre,quella stessa mattina era arrivato anche un biglietto di ringraziamento da parte di Eleonor Hunter per la "splendida" serata.

La donna si era sentita sollevata vedendo quel biglietto:per gran parte della cena era stata assorta nei suoi pensieri e era sicura di non essere stata di grande conversazione nè tantomeno di grande compagnia.

Il ricordo del bacio mancato aveva accompagnato sia Draco che Hermione per giorni:tutti e due avevano continuato a pensarci,anche se da diverse prospettive.

Draco continuava a domandarsi dove avesse trovato la forza per restare immobile e evitare che le sue braccia si stringessero attorno alla vita della donna,iniziando a rispondere al bacio, rovinando in quel modo tutto il suo lavoro e i suoi passi avanti.

Aveva ottenuto tanto in così poco tempo e non voleva assolutamente mettere tutto a repentaglio per il suo istinto.

Ma doveva ammettere con sè stesso che aveva avuto non pochi dubbi quando l'aveva vista così ferita e delusa,sicura che lui non la trovasse attraente o desiderabile.

Per questo aveva messo le carte in tavola,almeno parzialmente,dicendole quello che pensava e spiegandole perchè si era tirato indietro...E lei aveva capito.

Aveva capito e stranamente,ancora una volta si era trovata d'accordo con lui.

Cosa poteva volere di piu' per adesso?

Dal canto suo,Hermione aveva ripensato spesso alle parole che lui le aveva detto protetto dal buio della notte e ogni volta si era ritrovata a dargli ragione.

Non era pronta per impegnarsi di nuovo in qualunque cosa implicasse i sentimenti.

Ron l'aveva messa a terra non solo sul piano morale,ma anche dal lato emotivo:non riusciva a fidarsi di nessuno,se escludeva sua figlia.

Certo con Draco stava facendo passi da gigante se si pensava che lo conosceva veramente soltanto da poche settimane,ma si aspettava da un momento all'altro la fregatura.

Era sicura che da un momento all'altro Draco si sarebbe tolto la maschera e sarebbe tornato ad essere il solito bastardo che lei aveva conosciuto da ragazza.

Però la notte continuavano a dormire vicini,con la sua schiena contro il petto di Draco e tenendosi per mano come se avessero paura di cadere dal letto o di perdersi fra le coperte.

Perchè non riusciva piu' a capire sè stessa?

Quando quella sera era tornato a casa insieme a Blaise,tutto era come al solito:aveva preso in braccio Prudence e le aveva dato un bacio su entrambe le guance,arrivando poi nel salotto "di famiglia" dove Hermione era al tavolo di mogano intenta ad esaminare alcuni fascicoli per il suo lavoro.

Blaise,Draco e Prudence erano entrati in salotto in fila indiana:lei aveva alzato lo sguardo e aveva salutato Blaise,con il quale si stava instaurando un rapporto di educata amicizia,e aveva poi sorriso vedendo entrare Draco con in braccio Prue,con le mani fra i suoi capelli biondi.

Si era alzata ed era andata incontro all'uomo,che nel frattempo aveva fatto scendere Prudence e si era sporta verso di lui per un bacio veloce.

-Tutto bene?-aveva domandato l'uomo guardandola.

Lei aveva annuito ed era tornata al tavolo per chiudere i fascicoli che erano rimasti aperti.

-Come è andata la giornata?-gli aveva chiesto dandogli le spalle.

Anche senza guardare sapeva che Blaise era vicino al mobile dei liquori e si stava versando un bicchiere di brandy,prima di andarsi a sedere sul divano.

Draco,invece,era ancora fermo dove l'aveva lasciato lo sguardo fisso su di lei,attento ad ogni sua mossa.

Lo faceva tutte le sere,ed infatti Hermione aveva incontrato il suo sguardo quando aveva voltato la testa a guardarlo.

Gli sorrise ed era tornata verso di lui,guardando per un'istante Prudence che si era messa in ginocchio accanto al divano per giocare con i suoi peluche.

-Come al solito...Lavoro,lavoro,lavoro-aveva risposto Draco quando lei gli si era fermata accanto.

-Però hai avuto anche una visita interessante,no?-aveva detto Blaise intromettendosi.

Nonostante fosse passato il tempo previsto per rimettere a posto la sua casa dalle termiti,Blaise non aveva fatto alcun accenno al fatto di dover tornare a casa,e a quanto sapeva Hermione Draco non lo aveva ancora buttato fuori di casa o fatto domande in proposito:abitava ancora da loro,come se fosse la cosa piu' normale.

A quelle parole,Hermione aveva guardato Draco curiosa.

-Che visita?-aveva chiesto.

Draco aveva annuito e si era avviato verso il mobile dei liquori per versarsi a sua volta da bere.

-E' passato a trovarmi Theodore Nott.

Questo fine settimana ci sarà la festa per il suo anniversario di nozze con Pansy e voleva ricordarmelo-le aveva detto.

Festa?Pansy Parkinson e Theodore Nott?

Aveva alzato le spalle,certa che la cosa riguardasse solo Draco:come poteva interessarla?

Lei era una Grifondoro,amica di Potter e per di piu' Mezzosangue!

-Ok,va pure-aveva detto posando lo sguardo su sua figlia.

Stava per dire a sua figlia che era ora di andare a dormire,quando vide Draco voltarsi a guardarla e capì che il discorso non era ancora finito.

-Tu e Prue verrete con me-aveva infatti detto Draco.

Era certa che sulla sua faccia per qualche istante si era dipinta un'espressione idiota:aveva sentito veramente quelle parole oppure erano state frutto della sua fantasia?

Andiamo...Era Draco Malfoy!

Non poteva averle dette davvero!

Si era riscossa dal suo stato di trance,ancora sotto lo sguardo vigile e attento di Draco e l'unica cosa che era riuscita a fare era una risatina ironica.

-Assolutamente no!-aveva detto.

La fronte di Draco si era aggrottata a quelle parole,sicuramente inaspettate e anche Blaise si era voltato a guardarla:forse voleva godersi lo spettacolo.

-Ma io ho già detto a Theodore che tu e Prudence sareste venute con me-ribattè Draco con voce calma.

Lo sguardo dell'uomo non la lasciava un'attimo,attento a scrutarla per capire tutte le sue emozioni.

Hermione aveva scosso la testa un'altra volta.

-E io ti dico che nè io nè mia figlia verremo da nessuna parte;nessuno ti impedisce di andare,ma io e Prudence resteremo a Londra.

Con questo la discussione è chiusa...

Prudence,andiamo è ora di andare a letto-aveva aggiunto poi rivolgendosi a sua figlia.

Era la prima volta che si imponeva su Draco,che cercava di far valere la sua opinione e le sue ragioni.

Non sarebbe mai andata in quel covo di Serpi che l'avevano trattata in quel modo orribile per anni.

Allora perchè accidenti era su quella macchina in quel momento diretta verso la villa dei Nott?

Come era riuscito a convincerla?

Quando era rientrata in camera dopo aver fatto addormentare Prudence,Draco era già lì.

I pantaloni del pigiama già indosso,le coperte del letto già ripiegate,si voltò quando la sentì entrare.

Non disse nulla per un pò:la osservò di soppiatto mentre si cambiava,posando i jeans e la camicia azzurra di lino sopra la poltrona poco distante dal letto e indossando i pantaloni e il top con cui dormiva di solito.

-Mi spieghi qual'è il tuo problema?-le aveva chiesto improvvisamente rompendo il silenzio.

Hermione lo aveva guardato sopresa da quella domanda:non avrebbe neanche avuto bisogno di chiederglielo!

-Qual'è il mio problema?Io non ho nessun problema-ribattè.

-Credo proprio di sì!Tutte le donne che conosco sarebbero piu' che felici di passare un fine settimana fuori città,in una villa in campagna...-

-Allora perchè non ci porti una di loro?-aveva chiesto Hermione leggermente acida.

-Si da il caso che sia impegnato con te al momento!-le aveva detto Draco,gli occhi fissi sul suo volto.

Hermione si era voltata,allontandosi quasi al suo sguardo e aveva preso le coperte per coprirsi.

-Se è questo il problema,sta tranquillo,hai il mio permesso-gli aveva detto.

Poi gli aveva dato le spalle e si era tirata le coperte su fino al mento.

Draco era rimasto in silenzio qualche istante,ancora sorpreso da quelle parole,incapace quasi di staccare lo sguardo da quella figura infagottata che giaceva quasi immobile al suo fianco.

Poi aveva espirato forte,cercando di calmarsi e di ragionare con calma,si era passato una mano fra i capelli biondi e aveva deciso di ricominciare da capo.

-Ok,forse ho scelto l'approccio sbagliato...-aveva iniziato.

Hermione era rimasta ferma,senza muovere un muscolo e dire nulla,le orecchie tese a sentire il seguito.

-Quando Theodore mi ha detto di questa festa,ho pensato che fosse una buona occasione per passare qualche giorno insieme senza ansia,pensando soltanto a divertirci...

Pansy e Theo hanno una figlia della stessa età di Prue,Sadie,e ho pensato che sarebbe stata una buona idea per la piccola stare con qualcuno della sua età,piuttosto che giocare sempre da sola- aveva continuato.

Ancora immobile ed in silenzio,Hermione si era ritrovata a pensare che Draco era un gran bastardo:sapeva quali tasti premere per convincere le persone.

-Perchè i tuoi amici dovrebbero volermi alla festa?-aveva domandato.

Si era mossa nel letto voltandosi a pancia in su e aveva incontrato il suo sguardo:come al solito i suoi occhi erano tranquilli e immoti.

Possibile che non ci fosse niente capace di smuoverli?

Draco aveva sorriso.

-E' di questo allora che si tratta...-aveva commentato.

Senza dargli il tempo di continuare,Hermione era tornata all'attacco.

-Hai veramente detto a Nott che ci saremo anche io e Prudence oppure lo stai dando per scontato che l'invito comprenda anche noi?-gli aveva chiesto,buttandolo fuori tutto d'un fiato.

-Hermione...-

-Magari noi ci presentiamo lì e loro si aspettano soltanto te...-aveva continuato neanche un treno ad alta velocità.

Per fermare quel fiume in piena,Draco le aveva messo due dita sulle labbra,zittendola.

-Adesso parlo io-le aveva detto poi.

Hermione aveva annuito e lo aveva fissato,mentre Draco allontanava la mano dalle sue labbra.

-Dove credi che vivano i miei amici?In un eremo su una montagna,per caso?-le aveva chiesto con un sorriso.

Lei aveva scosso la testa.

-Bene.

La nostra storia ha fatto scalpore,e non dimenticarti che Blaise vive con noi,quindi se c'era anche solo uno dei miei amici a non esserne informato,con la sua presenza in casa,lo ha saputo anche lui.

Certo,all'inizio sono rimasti sorpresi per la mia scelta,specialmente per tutto quello che è successo in passato,ma alla fine si sono fatti una ragione-le raccontò.

-Anche Pansy?-aveva domandato Hermione incredula.

Ancora non riusciva a credere che Pansy avesse rinunciato completamente a Draco.

L'uomo aveva riso divertito.

-Pansy è stata la prima a chiamare per dirmi che lei lo aveva sempre saputo...

L'invito è partito da lei-le aveva rivelato Draco.

Adesso era veramente allibita:cos'altro doveva aspettarsi?

-Credimi,andrò tutto bene...-le aveva detto poi,quasi accorgendosi dei suoi residui dubbi.

La donna l'aveva guardato qualche istante in silenzio,incapace di fare qualsiasi cosa.

-Pensi veramente che potrei comportarmi di nuovo come ho fatto in passato?-le domandò Draco guardandola negli occhi.

Hermione aveva scosso la testa.

-No,non tu...So che non sei lo stesso di allora-aveva ribattuto Hermione come volesse tranquillizzarlo.

La mano di Draco aveva stretto la sua con la sua presa decisa e ferma.

-Allora fidati di me...Ti prometto che non ti succederà niente-le aveva detto serio.

Ed Hermione ancora una volta,aveva scelto di fidarsi.

Ecco perchè si trovava in quella macchina diretta verso quella villa.

Perchè Draco le aveva detto di fidarsi di lui.

 

La casa di campagna dei Nott era una vecchia villa ottocentesca completamente ristrutturata da Pansy e Theo.

Avevano mantenuto intero lo stile senza cambiare arredamento,ma vi avevano aggiunto alcune comodità che permettevano di vivere piu' comodamente:con un'incantesimo avevano inserito la filodiffusione in ogni stanza,evitando di fare troppi lavori e di rompere muri;inoltre avevano installato un camino sempre in ogni stanza per venire incontro alle fredde notti inglesi.

Inoltre era stata istallata una sauna ed un'idromassaggio,sempre cercando di venire incontro ai bisogni dei nuovi padroni della villa e dei loro ospiti.

La villa si vedeva anche da due chilometri di distanza ed Hermione,vedendola in lontananza ancora nella macchina,era rimasto senza fiato.

-Non dirmi che è questa...-disse senza riuscire a staccare lo sguardo dal profilo della casa che veniva loro incontro.

Draco non era riuscito a trattenere un sorriso divertito e aveva alzato le spalle,senza staccare lo sguardo dalla strada.

-Se ti fa piacere te lo dico...-

Ma ovviamente la macchina si era fermata proprio davanti a quella villa.

Draco si voltò verso di lei e la fissò per qualche istante senza parlare.

Anche se Hermione aveva accettato di venire con lui,questo non significava che i suoi dubbi si fossero dissolti,anzi lui era sicuro che continuasse ad averne anche se non ne parlava.

-Va tutto bene?-le chiese calmo.

Hermione annuì,lo sguardo davanti a sè.

-Ci divertiremo...-le disse per rassicurarla.

Lei si era lasciata scappare un sorriso e si voltata a guardarlo:i suoi occhi erano preoccupati,ma cercava di non darlo a vedere.

Non voleva sembrare debole o sciocca:Draco le aveva promesso che sarebbe andato tutto bene e lei voleva credergli.

Aveva bisogno di credergli.

-Alla maniera dei Grifondoro o dei Serpeverde?-gli chiese,il sorriso ancora ad ombreggiare il suo volto.

Draco aveva sogghignato.

-Alla maniera Serpeverde,è ovvio...-ribattè.

Hermione annuì e si ravviò un ricciolo dietro l'orecchio destro.

-E' questo che mi preoccupa-disse riabbassando lo sguardo.

Draco le prese la mano destra e la strinse fra le sue,facendole rialzare lo sguardo con quel semplice gesto.

-Ti ho promesso che non succederà niente...E ho intenzione di mantenere questa promessa-le disse serio.

Perchè le era così facile credergli?

Avevano passato anni a farsi la guerra eppure adesso gli bastava guardarlo negli occhi e ascoltare la sua voce ipnotica per convincersi che non stava sbagliando,che poteva affidarsi a lui e lasciargli fare le scelte al suo posto.

Ancora una volta annuì.

Draco sollevò la mano di lei che ancora stringeva fra le sue e la portò alle labbra,baciandole il dorso.

-Adesso sarà meglio farci vedere dentro-disse poi.

Hermione liberò la mano da quelle dell'uomo e uscì dalla macchina,andando a liberare Prudence,che per tutto il tempo di quel breve discorso era rimasta in silenzio,come consapevole della serietà dell'argomento.

La fece scendere dal seggiolino e la prese per mano,accanto a sè,andando poi vicino a Draco pronta a dargli una mano con i bagagli,ma l'uomo aveva tutto sotto controllo:le valigie camminavano al suo fianco tenute sotto controllo dalla bacchetta di Draco.

-Ottima mossa!-si congratulò Hermione fermandosi ad ammirare le valigie mobili.

-Pensavi che me le sarei caricate fino alla villa?-le chiese lui con un ghigno divertito.

Hermione scosse la testa e gli strinse la mano,come faceva ormai ogni volta che uscivano insieme e lasciò che le dita di Draco si intrecciassero alle sue,poi si avviarono verso la villa.

Si accorsero del loro arrivo soltanto quando furono a pochi metri di distanza.

Il primo ad uscire dalla villa fu un'uomo di media altezza,massiccio e con grandi spalle,dai folti capelli neri tagliati ordinati sulla testa.

Hermione aveva un sospetto sull'identità dell'uomo,ma non era certa:in fondo,non conosceva benissimo i membri della Casa Serpeverde ai tempi di Malfoy.

Ma Draco venne,come al solito,in suo aiuto.

-Theo!-disse rivolto all'uomo.

Quello era Theodore Nott,il padrone di casa:i suoi sospetti erano giusti.

L'uomo alzò un braccio e fece un gesto di saluto verso di loro,poi lo videro voltarsi.

-Pansy!Daphne!Sono arrivati-chiamò a gran voce.

Ormai erano a pochi passi di distanza dall'uomo che Theodore annullò venendo loro incontro.

-Finalmente ce l'hai fatta a presentarti...Sei la solita prima donna!-gli disse Theo mettendogli una mano sul braccio destro.

Draco fece uno dei suoi ghigni e alzò le spalle,interrompendo l'incantesimo e facendo posare le valigie accanto a sè.

-Lo sai che mi piace farmi desiderare-commentò.

Il cuore di Hermione aveva cominciato a correre senza che lei se ne accorgesse,ancora prima che Nott si fosse rivolto a lei,e involontariamente anche la stretta attorno alla mano di Draco aumentò.

-Come se non ti conoscessi...-disse Nott in risposta alle parole di Draco di poco prima.

Prudence si era liberata dalla stretta di Hermione e aveva iniziato a raccogliere i sassolini di ghiaia che formavano il vialetto per poi portarli a sua madre.

-Theo,ti ricordi di Hermione Granger?-domandò Draco all'uomo.

Lo sguardo di Nott si posò su Hermione,provocando una tachicardia alla donna ed un aumento della sudorazione che lei non aveva mai provato prima di allora:e cosa sarebbe successo quando avrebbe incontrato Pansy e gli altri?

L'uomo la guardò serio qualche istante,poi le sorrise.

Quel gesto le sembrò piu' strano del vederlo estrarre la bacchetta e puntarla contro di lei.

-Piacere Hermione.

Ho sentito molto parlare di te-disse affabile.

Poi le tese la mano.

Draco seguiva attentamente la scena,cercando di non ridere per l'espressione che era apparsa sulla faccia di Hermione;per cercare di scuoterla le diede una piccola stretta alla mano e fortunatamente,l'espediente sembrò funzionare.

Hermione tese la sua mano,facendo cadere a terra i sassolini che Prudence le aveva portato finora,e strinse la mano di Theo.

-Piacere di conoscerti-disse.

-Devo farti i miei complimenti-le disse ancora Theo lasciando la sua mano.

Hermione lo guardò con espressione sorpresa.

-Complimenti?Per cosa?-gli chiese curiosa.

Theo sorrise e fece un cenno del capo verso Draco.

-Sei riuscita in un'impresa impossibile:ormai eravamo convinti che non avrebbe mai messo la testa a posto-

Hermione guardò Draco,che aveva abbassato lo sguardo sulla ghiaia,e sorrise prima di tornare a guardare Nott.

-E' stata una lotta:ha cercato di resistermi in tutti i modi,ma alla fine ho vinto io-disse Hermione.

Sentì accanto a sè il ghigno divertito di Draco e si rilassò,anche vedendo la piccola risata di Theo.

-Draco!-

Una voce inaspettata si era intromessa nel loro discorso,bloccando Theo che sembrava sul punto di parlare di nuovo.

Hermione si voltò in direzione della voce e vide Pansy Parkinson venire loro incontro.

Per qualche strana ragione,il tempo aveva deciso di essere clemente con Pansy.

Aveva addolcito il volto da carlino di Pansy,rendendolo quasi piacevole,inoltre i capelli erano raccolti in una coda di cavallo che sfiorava le spalle e lasciava intuire che fossero corti;il viso era stato arricchito di un paio di occhiali dalla montatura rossa e anche il corpo era piu' morbido di quanto non ricordasse.

Ma Hermione sapeva bene che la sua memoria sui Serpeverde aveva grandi mancanze...

Camminava verso di loro a grandi passi e quando fu finalmente accanto al marito,Hermione sentì distintamente lo sguardo della donna su di sè.

Prima di poter dire o fare qualcosa,accadde qualcosa che Hermione aveva sempre considerato impensabile:Pansy si sporse verso di lei e l'abbracciò.

Hermione si ritrovò le braccia della donna intorno al collo e per un'istante pensò che stesse cercando un posto per piantarci un coltello,ma poi dovette ricredersi:Pansy Parkinson sembrava veramente contenta di vederla.

Ma come era possibile?

Lanciò uno sguardo veloce verso Draco e lo vide sull'orlo delle risate,una mano a coprire la bocca per cercare di recuperare il contegno di sempre.

Non poteva essergli di nessun'aiuto.

Finalmente Pansy si staccò da lei e si fermò a qualche passo di distanza.

-Sono felice di vederti qui Hermione!-le disse.

L'aveva chiamata Hermione?Eppure il suo tono era sincero e senza nessuna acrimonia nella voce!

-Grazie...-disse tentennante.

-L'ho sempre saputo che prima o poi sareste finiti insieme,anzi ero certa che ad Hogwarts mi avrebbe lasciata per mettersi con te!

Certo poi mi ha lasciata,ma si è messo con Daphne!-le disse quasi in tono di confidenza.

Hermione sentì il viso diventarle rosso per l'imbarazzo,e per fortuna Prudence le venne in aiuto portandole altri sassolini.

-E' tua figlia,vero?-domandò Pansy guardando Prudence.

Hermione annuì,chinandosi sulle ginocchia per pulire le mani impolverate della bambina.

-Lei è Prudence-disse Draco facendo le presentazioni.

Se lo avesse raccontato a qualcuno,non le avrebbero creduto:due dei Serpeverdi che piu' aveva odiato al tempo della scuola,ora guardavano sua figlia con un sorriso affettuoso sulle labbra.

Vide Draco abbassarsi alla sua altezza,accanto alla bambina e incontrare lo sguardo di Prue.

-Prudence,loro sono dei miei amici:lei è Pansy e lui è Theo-disse Draco parlando direttamente alla bambina.

Prudence alzò la testa verso i due e li guardò qualche istante,prima di essere colta dal solito attacco di timidezza che la prendeva ogni volta che incontrava gente nuova:normalmente in quei casi,si rifugiava fra le braccia della madre e le nascondeva il viso nell'incavo fra la spalla e il collo.

Ma questa volta,per continuare il succedersi delle stranezze,Prudence si voltò verso Draco e si rifugiò fra le braccia dell'uomo,nascondendosi alla vista degli altri tuffando il volto contro la sua spalla.

Hermione guardò allibita sua figlia e poi alzò lo sguardo su Draco,che visibilmente sorpreso e contento di quella novità,aveva stretto le braccia intorno alla bambina e l'aveva presa in braccio prima di rimettersi in piedi.

-Scusate,ma è timida con le persone nuove-si scusò poi l'uomo con i suoi amici.

Hermione si alzò a sua volta e gli si mise a fianco,ancora sorpresa dal comportamento di sua figlia:possibile che fosse riuscita a fidarsi così presto di Draco?

-E' comprensibile,anche Sadie fa così...Devi passarci insieme un pò di tempo prima che si lasci sfiorare anche solo con un dito-disse Theo.

-Come sua madre allora-disse Draco,prendendo in giro Pansy.

Pansy gli fece una smorfia che fece ridere i due uomini.

-Vogliamo entrare?Così vi mostriamo le vostre stanze-disse Theo poco dopo.

Draco ed Hermione annuirono e seguirono l'uomo.

Hermione si mise accanto al biondo,occupandosi dei bagagli e stringendo di nuovo la mano di Draco,seguendo Pansy e Theo che gli facevano strada nella casa fino alle scale.

-C'è una camera per voi ed una per la bambina-disse Pansy sulle scale.

-Ognuno ha bisogno della sua privacy-aggiunse Theo,voltandosi verso di loro.

-Sono perfettamente d'accordo con te-ribattè Draco,sempre con Prudence in braccio.

-Prudence dorme nella vostra stanza a Londra?-domandò Pansy voltandosi verso Hermione.

La donna scosse la testa,restando in silenzio.

-Ha una camera tutta per lei,vero Prue?-rispose Draco per lei,guardando la bambina.

Ancora troppo timorosa delle nuove conoscenze,Prudence nascose ancora di piu' il volto contro la spalla dell'uomo.

Arrivarono ad una porta di legno nero.

Theo l'aprì ed entrò nella stanza per primo,seguito poi dal resto della comitiva:la camera era grande quasi quanto quella che Hermione e Draco dividevano a Londra,con le pareti di un leggero rosa pastello.

Il letto era ancora quello ottocentesco,a baldacchino leggermente piu' corto,ma con una chaise-lounge alla fine per poggiarvi i vestiti,inoltre era piu' alto e per salirvi c'era bisogno di salire un piccolo gradino bianco.

C'era un comò marrone ed un grande armadio perfettamente in tinta con l'arredamento e su una parete della stanza,una porta conduceva al bagno.

Sulla stessa parete del letto c'era anche un'altra porta,bianca che permetteva di comunicare con la stanza accanto:lì invece,c'era uno stile piu' moderno ed Hermione capì che avevano incantato la stanza soltanto all'ultimo momento per venire incontro alle necessità di Prudence.

C'erano un lettino a forma di castello,con tanto di torre rosa,un fasciatoio pieno di pannolini nel caso la piccola ne avesse avuto bisogno e una bassa cesta nocciola.

-Abbiamo pensato di arredare questa stanza come quella di Sadie,così tua figlia si sentirà a suo agio-disse Pansy con voce partecipe e gentile.

Hermione fece un cenno con la testa.

-Ma se per caso ti dovesse servire qualcos'altro,non farti scrupoli a chiedere-aggiunse subito la donna.

-Grazie-disse semplicemente Hermione.

Draco aveva fatto scendere Prudence,che si era avvicinata alla cesta,incuriosita da quello che poteva contenere,senza però aprila.

-Adesso togliamo il disturbo,così voi potete mettere a posto le vostre cose.

Ci vediamo di sotto-disse Theo,aprendo la porta della camera di Prudence per uscire in corridoio.

-Chi altri è arrivato?-domandò Draco curioso.

-Soltanto voi e Daphne...Tiger,Goyle e le loro mogli saranno qui a momenti,Millicent ha chiamato per dire che sarebbe arrivata in ritardo e come al solito Blaise non si è ancora fatto vedere.

Ma non doveva venire con voi?-chiese Pansy.

Draco scosse la testa.

-Aveva un'altro impegno...-commentò senza dare troppe spiegazioni.

Sia Theo che Pansy alzarono le spalle,poi salutarono per l'ultima volta e uscirono in corridoio.

Quando fu finalmente da sola con sua figlia e Draco,Hermione tornò a respirare normalmente.

Si lasciò scappare un sospiro che non si era neanche accorta di aver trattenuto e incontrò lo sguardo di Draco che la stava osservando.

-In certi momenti eri davvero uno spasso-le disse sincero.

Hermione scosse la testa e si passò una mano sulla fronte,sollevando per un'istante la massa di riccioli ribelli.

-Ancora non ci credo...-commentò sorpresa.

Prudence,nel frattempo,era riuscita ad aprire la cesta ed era rimasta piacevolmente colpita nel vedere che questa conteneva peluche e giocattoli per bambini della sua età:aveva preso un'orsacchiotto di peluche e si era seduta per terra,iniziando a tirargli le orecchie.

-Ehi!E' andato tutto bene...Sei stata bravissima-le disse Draco facendo i pochi passi che li separavano e fermandosi di fronte a lei.

Hermione alzò lo sguardo e incontrò i suoi occhi,cercando ancora una volta di rompere la barriera rappresentata dall'argento dei suoi occhi.

-Tutto mi sarei aspettata tranne Pansy così affettuosa...L'hai minacciata per caso?-gli chiese sospettosa.

Draco scoppiò a ridere a quelle parole,facendo nascere anche sul viso di Hermione un piccolo sorriso.

-Accidenti mi hai scoperto...-commentò quando le risate si esaurirono.

La donna scosse nuovamente la testa,ancora sorpresa dal comportamento amichevole dei suoi ospiti.

-Vieni qui-disse Draco.

E quasi senza rendersene conto,si trovò fra le braccia dell'uomo:la sua testa era accanto alla scapola destra e da quella posizione riusciva anche a sentire il lontano battito del cuore di Draco.

Le braccia del biondo erano intorno alla sua vita,con le dita della mano sinistra posate delicatamente sulla schiena,a premerla contro il suo corpo.

-Perchè non getti all'aria tutti i vecchi preconcetti sui Serpeverde e non provi a vivere questo week-end come un'altra avventura?

Magari,alla fine,scopri che siamo anche meglio dei Grifondoro...-le disse avvicinando le labbra al suo orecchio sinistro.

Hermione sorrise contro il suo petto e lasciò che le braccia,fino a quel momento rimaste inerti lungo i fianchi,si chiudessero attorno alla vita di Draco.

-Ecco allora lo scopo di questa vacanza...-commentò lei alzando leggermente la testa verso il suo volto.

Incontrò il suo sguardo e per una volta,vide che quegli occhi argentei non erano piu' immobili come li aveva visti fino a quel momento:c'era in loro una scintilla di divertimento,unita a qualcosa a cui non sapeva ancora dare un nome.

-Dovresti saperlo che non faccio mai niente per niente...-le disse.

Erano ancora stretti in quell'abbraccio,senza nessun'intenzione a fare il primo passo per staccarsi,mentre a pochi passi da loro Prudence era seduta per terra cercando di strappare le orecchie a quel povero orso di peluche,incurante di quello che accadeva accanto a lei.

Hermione si chiese se l'avrebbe rifiutata ancora se avesse fatto di nuovo una mossa verso di lui: se avesse avvicinato il viso a quello di Draco,soltanto di poco,un gesto impercettibile,lui si sarebbe staccato da lei?

Non ebbe il tempo di provare perchè furono interrotti da due colpi sulla porta della loro camera.

Senza aspettare risposta,la porta si aprì ed entrò nella stanza accanto a quella dove si trovavano una donna dai lunghi e setosi capelli biondi,con un viso talmente perfetto da sembrare finto e un corpo che avrebbe fatto invidia anche alle modelle di biancheria intima.

-Mi hanno detto che eri qui e volevo passare a darti il benvenuto-disse sorridendo radiosa a Draco.

Hermione si staccò dall'uomo e lasciò che questo,un sorriso a trentadue denti,come non gliene aveva mai visti prima,andasse incontro alla donna e l'abbracciasse.

Erano perfetti insieme:Hermione si chiese perchè Draco l'avesse lasciata.

Potevano essere una coppia veramente fantastica.

Draco e Daphne Malfoy...Non avrebbero neanche dovuto cambiare le iniziali sugli asciugamani.

-Sei in splendida forma...Eppure hai vissuto tutto quel tempo a Parigi!-disse Draco allontanandosi di un paio di passi e guardandola.

Hermione la vide sorridere soddisfatta,anche se cercò di schernirsi.

Improvvisamente si sentì di troppo in mezzo a quel quadretto e decise che era meglio sgattaiolare via,prima che Draco la presentasse alla donna e la costringesse a presenziare alla loro discussione.

Mentre Draco e Daphne erano impegnati in una conversazione su cosa era successo nella loro vita da quando si erano visti l'ultima volta,Hermione passò loro accanto e si diresse verso la camera da letto che avrebbe diviso con Draco,iniziando a svuotare le valigie.

Con un'incantesimo i vestiti uscirono da soli dalle valigie e si appesero nel grande armadio,senza nessuna piega o grinza.

Sentiva ancora il cicaleccio dei due amici intenti in chiacchiera e si domandò che cosa avessero tanto da raccontarsi:in fondo cosa può esserci di così interessante nella vita di Dapnhe Greengrass da essere raccontata?

Entrò nel piccolo bagno accanto alla stanza e guardando la piccola accogliente atmosfera,decise di fare un bagno per rilassarsi e per sciogliere la tensione del viaggio e della cena che ci sarebbe stata di lì a poco.

Prese il necessario dall'armadio e si congratulò mentalmente con Pansy e Theo che avevano attrezzato ogni bagno con due accappatoi bianchi,varie ciotole con sali da bagno ed essenze profumate.

Mancavano solo delle candele per rendere tutto perfetto,ma per il momento poteva andare.

Riempì la vasca con acqua calda e chiuse la porta,senza preoccuparsi di avvertire Draco o Prue delle sue intenzioni:in fondo erano tutti e due impegnati in altre faccende.

Si immerse nella vasca,lasciandosi sfuggire un sospiro compiaciuto quando la sua pelle toccò l'acqua calda,poi posò la testa sul bordo dell'acqua,chiudendo gli occhi.

Aveva bisogno del piu' completo relax:non doveva pensare a quello che l'attendeva quella sera.

Una cena in compagnia dell'intero nugulo di Serpi,con il Re in persona...Certo aveva dalla sua il fatto che il Re era il suo compagno.

Ma non poteva evitare di aver paura di sbagliare qualcosa:e se Blaise o Pansy o qualcun'altro si fosse fatto scappare qualcosa che l'avesse fatta arrabbiare o indispettire?

Come avrebbe reagito?

Non era tanto sicura di riuscire a tenere a freno il suo istinto Grifondoro...

-Hermione sei lì dentro?-

La voce di Draco la portò a riaprire gli occhi e a fissarli sul soffitto.

-Sì,sono qui...-gli rispose,senza muovere un muscolo.

Dietro la porta ci fu silenzio per qualche istante,abbastanza da farle credere che Draco si fosse allontanato.

-Posso entrare?-lo sentì chiedere invece.

-ASSOLUTAMENTE NO!-ribattè sorpresa,rizzandosi a sedere nella vasca.

Come gli veniva in mente una cosa del genere?si domandò mentre sentiva il volto andarle a fuoco.

Forse era stata troppo brusca...

-Scusa Draco...Sono nella vasca-gli spiegò con una voce piu calma.

Di nuovo sentì il silenzio dietro la porta.

-Ah...Scusa,non credevo...Dimentica quello che ho detto-le disse imbarazzato.

Pochi istanti dopo,Hermione capì che si era allontanato dalla porta del bagno e si lasciò andare ad un sospiro:possibile che le situazioni piu' strane ultimamente succedevano a lei?

 

 

 

La cena era stata posticipata alle otto e mezza per far fronte al ritardo di Millicent.

Draco era già sceso nel giardino dove tutto era pronto per la "grande festa",accompagnato da Prudence,lasciando così ad Hermione un altro pò di tempo per prepararsi.

Anche se Draco le aveva detto che quel vestito le stava benissimo,Hermione non riusciva a staccarsi dallo specchio a figura intera e a guardarsi da tutte le angolature possibili per notare anche le piu' piccole imperfezioni.

Il vestito era di seta blu,lungo fino ai piedi,con spalline sorrette da fermagli di brillanti e una scollatura che lasciava intravedere il seno,e per finire un piccolo strascico.

Aveva legato i capelli in una severa crocchia,grazie ad un'incantesimo, che le lasciava scoperta la linea del collo e delle spalle e indossava un paio di scarpe con i tacchi alti dello stesso colore del vestito.

Dopo l'ennesima occhiata nello specchio,decise che era ora di uscire dalla stanza e affrontare la fossa dei leoni...O delle Serpi in quel caso.

Spense la luce nella stanza e uscì nel corridoio,scendendo con attenzione la scala che portava al piano di sotto.

Solo quando arrivò alla fine della scala si accorse che non sapeva dove andare:era la prima volta che si trovava in quella casa,come faceva a sapere come arrivare al giardino?

Si guardò intorno,ma non vide altro che salotti.

Accidenti,dov'era Draco quando c'era bisogno di lui?

-Hermione!-

Si voltò verso la voce e vide Daphne a pochi metri di distanza da lei.

Era davvero bella...

Il vestito bianco panna le fasciava il corpo neanche le fosse stato cucito addosso e per completare il perfetto disegno,aveva lasciato sciolti sulle spalle quella cascata di capelli biondi che sembravano fatti soltanto per essere accarezzati.

Restò in silenzio,mentre Daphne si avvicinava a lei con un leggero sorriso sulle labbra.

-Credevo fossi fuori insieme a Draco-le disse la bionda.

-Ha voluto portare Prudence da Sadie per farle conoscere...-le disse.

Vide la fronte di Daphne corrugarsi alle sue parole ed Hermione capì che non aveva la minima idea di chi fosse Prudence,poi Daphne sorrise.

-La bambina che era nella stanza con lui,vero?-domandò.

Hermione annuì.

-Mia figlia-specificò.

Daphne fece un cenno con la testa.

Era terribilmente a disagio con quella donna:non perchè era una Serpreverde,non le importava niente di quello!

Ma perchè era bellissima,molto piu' bella di quanto avesse mai pensato.

Come aveva fatto Draco a lasciarla?si domandò ancora.

-Tu sai la strada per il giardino?-le chiese cercando di rompere quel momento terribile.

Daphne annuì.

-Allora potresti farmi strada?Evidentemente Draco ha dato per scontato che lo trovassi da sola...-continuò Hermione.

-E' tipico di quell'uomo...-commentò la donna.

Nonostante questo,Daphne non fece un cenno verso il giardino ed Hermione non sapeva cos'altro fare o dire per convincerla a muoversi.

-Sai...-iniziò la bionda,lo sguardo fisso su di lei.

Abbassò per un'istante lo sguardo e quando incontrò di nuovo gli occhi di Hermione,lei si accorse che erano meno sicuri di poco prima.

-Mi ha sorpreso quando Blaise mi ha detto della vostra storia...-le disse.

Hermione sorrise leggermente.

-Chissà che cosa ti ha detto...

Credo che non abbia apprezzato il fatto che mi sia trasferita a casa di Draco:prima che arrivassi io,avevano tante piccole abitudini tipicamente maschili che ora,per causa nostra, non ci sono piu'-le disse.

La vide corrugare la fronte.

-Che vuoi dire?-le chiese leggermente curiosa.

-Niente di sicuro,ma credo che ogni volta che Blaise andasse a stare da Draco,ci fossero partite di poker,lo spogliarello del giovedì e tante altre cose che ancora non sono riuscita a capire...-le disse.

Vide che Daphne stava sorridendo divertita.

-Lo spogliarello del giovedì?-le chiese ancora.

Hermione annuì e,spinta dal sorriso della bionda,fece un passo verso di lei.

-Naturalmente non mi hanno detto nulla,ma l'ho capito da certe mezze parole che si sono scambiati Draco e Blaise-

-Scommetto che Blaise voleva farlo lo stesso,anche con voi presenti-disse Daphne sicura.

Hermione sorrise:anche lei aveva quella sicurezza quando parlava di Harry e Ron?

Forse ormai solo di Harry,pensò subito dopo.

-Come hai fatto a capirlo?-le domandò,un sorriso divertito sulle labbra.

Daphne rise e scosse la testa.

-Li conosco come le mie tasche:se iniziassi a raccontare quello che ho visto in sette anni di scuola...-le disse.

-Vorresti fare a gara con me?-domandò una voce intromettendosi nel loro discorso.

Daphne ed Hermione si voltarono verso la voce e videro Pansy venire verso di loro.

-Ci crederesti?Quei due fanno ancora lo spogliarello dopo tutti questi anni-commentò Daphne guardando Pansy.

-Perchè ti stupisce tanto?In fondo sono ancora gli stessi ragazzini...-commentò Pansy fermandosi accanto a Hermione.

E fece qualcosa di inaspettato:le si mise a braccetto,come se fossero due vecchie amiche intente in una conversazione normale.

Hermione guardò il braccio della donna stretto senza alcun peso attorno al suo e l'istante dopo rialzò lo sguardo sulle due.

Doveva smetterla di pensare quanto fosse strano quello che le stava succedendo...

Stava accandendo!

Doveva seguire il consiglio di Draco e lasciarsi portare dalla corrente...

-Stavo dicendo ad Hermione che sono rimasta parecchio sorpresa quando Blaise mi ha detto della storia fra lei e Draco-ripetè Daphne guardando Pansy.

Hermione la vide scuotere la testa.

-Io per niente-disse poi.

-Non ci credo!Vuoi solo far vedere che sei piu' furba di me-le chiese ancora la bionda.

-Dai è impossibile che non ti sia accorta che Draco era pazzo di lei già dai tempi di Hogwarts.

Ero sicurissima che mi avrebbe lasciata per mettersi con lei:ogni giorno ero certa che sarebbe venuto da me per dirmi che si metteva con la Granger-raccontò Pansy.

-Perchè avevi questa convinzione?-le domandò Hermione,prevenendo Daphne.

Tutte e due videro Pansy alzare le spalle.

-Erano i suoi atteggiamenti:ogni volta che tu eri nella stessa aula con noi,lui doveva per forza fare qualcosa per portare la tua attenzione su di lui,per farti capire che c'era anche lui.

Certo,poi se ne usciva con le sue solite battutacce e questo non vi aiutava per niente,però è sempre stato così:alle lezioni comuni,duranti i pasti nella Sala Grande...

Sempre-concluse.

Possibile che lei non se ne fosse mai accorta?si domandò Hermione,pensando alle parole di Pansy.

Aveva bisogno di sapere altre cose da Pansy,sull' amore che secondo lei Draco aveva sempre avuto nei suoi confronti,ma prima che potessero dire altro,vennero interrotte.

-Ecco dove eravate finite-

Draco stava venendo verso di loro,cercando di non apparire troppo sorpreso dall'atmosfera confidenziale che si era instaurata fra le tre donne.

Si mise alla destra di Hermione e le rivolse un sorriso che la mora ricambiò.

-Ero preoccupato per te,avevo paura che ti fossi persa fra i corridoi della casa...-le disse.

-C'è mancato poco,ma Daphne è venuta in mio soccorso-disse Hermione rivolgendo uno sguardo alla donna.

-Già è stato piu' forte di me...-commentò la donna.

Draco guardò le tre donne,senza capire bene,poi alzò le spalle.

-Che ne dite di unirci agli altri?Tuo marito ti sta aspettando per iniziare i festeggiamenti-disse poi rivolgendosi a Pansy.

Come se si ricordasse solo in quel momento della festa e degli invitati che l'aspettavano in giardino,Pansy si riscosse e si avviò verso uno dei tanti corridoi che li avrebbe portata al giardino, seguita da Daphne e da Hermione e Draco,che chiudevano la fila.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

word to html converter html help workshop This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder  chm editor perl editor ide

   
 
Leggi le 14 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: crazy640