Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Swagmasta Tommo    04/03/2014    1 recensioni
'mi prometti una cosa?' sussurro appena voltandomi verso il ragazzo seduto vicino a me
'tutto quello che vuoi' risponde sorridendomi
eravamo stesi sull'immenso prato ad osservare le stelle
'saremo infinito?' soffio appena
'te lo prometto Ana. Noi saremo infinito' e quelle parole mi riscaldaro il cuore e gli sorrisi
Grazie Louis mi ha salvato.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

‘Dove sei stata?’ chiede mia mamma sedendosi a tavola
‘dal dottor Adams’ rispondo prima di bere un bicchiere d’acqua
‘non avevi l’appuntamento oggi’ constata mia madre osservando poi il mio piatto pieno
‘lo so’ mormoro, mia sorella mi sta guardando come il mio psicologo, lo stesso sguardo, solo che nel suo c’è rimorso. Appena sono tronata a casa si è fiondata tra le mie braccia a ripetermi infinitamente volte scusa.
‘perché?’ chiede mio padre. Vorrei urlargli in faccia sia a lui che a mia madre che questi sono affari miei, ma come ho detto non sono quel tipo di persona,  ora non più.
‘perché non sono stata bene, state tranquilli. Ora mi sento meglio, sono tornata a casa salva’ rispondo alzandomi dalla seggiola
‘vado in camera, ceno più tardi’ continuo uscendo dalla cucina
‘Anastasia!’ mi richiama mia sorella seguendomi
‘io, non volevo dirti quelle cattiverie, non le penso veramente’ sussurra Tess con gli occhi lucidi
‘ma avevi ragione’ soffio abbracciandola, lei singhiozza abbracciandomi più stretta
‘non è vero, sono stata una stronza!’ si siede sulla seggiola asciugandosi le lacrime.
‘non devi piangere’ le dico
‘lo so, è solo che.. non lo so, ultimamente piango sempre, per tutto’ ride, ma una risata amara.
‘oggi, il dottor Adams ha detto che devo buttarmi, devo rischiare.. ho paura Tess’ le sussurro stendendomi sul letto
‘no, ascoltami Ana! Non devi averne, io ci sono per te e il mondo non è così brutto ‘ si alza e si butta su di me ridendo
‘e poi piccina troverai un bel ragazzo, magari meglio dei libri che leggi’ si butta sul letto ridendo ed io non faccio a meno di ridere insieme a lei, e ora sapevo che lei ci sarebbe stata. Io e mia sorella eravamo molto legate, e da quando sono in questo buco buio, lei spesso mi fa ritornare alla luce. Diciamo che mi fa sentire meglio, felice.
‘Tess, voglio tornare a suola’ le dico spezzando il nostro religioso silenzio, spesso comunicavamo così, non con molte parole, spesso rimanevamo in silenzio ad ascoltare i nostri urli di aiuto e spesso Tess faceva battute, ma oggi lei era troppo triste per scherzare.
‘oh, mio dio!-si alza dal letto e batte le mani- ma è fantastico, dobbiamo assolutamente dirlo a mamma e a papà’ mi prende la mano e mi trascina in salotto
‘Ana vuole dirvi qualcosa!’ sbraita mia sorella contenta e io sorrido.
‘ho pensato- sospiro- ti ritornare a scuola’ chiudo gli occhi prima di sentire un singhiozzo provenire da mia madre, così li riapro immediatamente
‘mamma, ho detto qualcosa che non va?’ chiedo prendendole le mani
‘sono così felice’ mi abbraccia forte
‘sei sicura, tesoro?’ chiede papà sorridendomi
‘scherzi? Domani inizia subito e io le starò vicino, non si sentirà male la terrò sott’occhio’ esclama entusiasta Tess
‘va bene, se però non stai bene, non disturbarti  chiamarci’ mi abbraccia mio padre
‘oh, sono così felice! Vieni, Ana andiamo a scegliere i vestiti’ mi riporta di sopra facendomi ridere.
E così passammo  la serata, ridendo e volendoci bene.

‘Ana’ mia sorella Tess mi scuote e io svogliatamente apro un occhio
‘si va a scuola oggi. Alzati piccina’ mi sorride, facendo brillare i suoi magnifici occhi verdi smeraldo
‘verrà a prenderci Zoe con la macchina’  mi informa prima di chiudere la porta
Prendo i jeans azzurri e me le infilo, poi mi tolgo la maglia del pigiama. Lo specchio che ho difronte mostra una ragazza dai capelli neri e lunghi con le ossa sporgenti e pallida, così velocemente indosso il maglione bianco che mi ha prestato mia sorella.
‘Ana?’ chiede la voce di mia madre mentre apre la porta del bagno dove poco fa ero entrata per lavarmi
‘cosa c’è?’ chiedo voltandomi
‘sono fiera di te’ mi bacia la fronte e dopo avermi sorriso se ne va, poi come una furia entra mia sorella
‘non ti trucchi un pochino? Staresti benissimo, magari anche solo un po’ di fard per colorarti le guance bellissime che ti ritrovi’ mi sorride attraverso lo specchio
‘uhg, va bene’ ed eseguo. È una bella scena la nostra, mentre siamo concentrate a truccarci ci sorridiamo a vicenda ed io sto meglio. Sono pronta. Ce la posso fare.
‘Ragazze!’ esclama Zoe entrando in bagno
‘siete pronte?’ chiede sorridendomi
‘si, arriviamo’ Tess corre in camera sua prendendo lo zaino ed io faccio lo stesso, mi infilo le scarpe e poi prendo il mio cellulare e lo tengo in mano stringendolo.
‘come stai Tess?’ le chiede la sua migliore amica, mia sorella sospira e si sistema i capelli
‘come vuoi che stia?’ le chiede
‘oh, Tessa Rosaline Foster quante volte te lo devo ripetere?’ borbotta Zoe ‘tu sei bellissima e lui è uno stronzo, una testa di cazzo che si è persa l’ottava meraviglia del mondo’ le sorride sincera l’amica, accarezzandole la mano
‘Ana, te come stai? Ti vedo felice’ e io le sorrido sinceramente. Grazie Zoe, grazie di ver visto che sto meglio. Grazie veramente.
‘si, sto bene, grazie’ le rispondo osservando fuori dal finestrino l’immenso parcheggio della scuola, così respiro pesantemente.
Tess mi prende la mano una volta scese, e quel gesto mi infonde forza, così sorridendole debolmente ci avviciniamo all’entrata
‘Tess, se vuoi raggiungere i tuoi amici, vai. Io sto bene’ le dico sorridendole
‘sei sicura?’ mi chiede guardandomi e accarezzandomi la guancia. Annuisco e le sorrido
‘ciao piccina’ mi da un bacio sulla fronte e si incammina verso il suo gruppetto sorridendo, quando dentro sta morendo, ne sono sicura. Come sono sicurissima che la maggior parte di questi studenti invece di sembrare felici sono tristi e stanno cadendo pian piano nel buio.
Entro nella classe di storia ed è vuota, così ne approfitto per sedermi negli ultimi banchi, vicino alla finestra. Ho voluto iniziare la scuola, ma non mi è mai piaciuta particolarmente, soprattutto Storia. Odiosa.
Gli studenti lentamente, entrano in classe. Chi ride con le amiche, chi ancora addormentato si siede svogliatamente al suo posto poi l’entrata di quella ragazza che all’occhio di una persona normale può sembrare una semplice ragazza, ma al mio no. I suoi occhi. I suoi occhi parlavano chiaro. E lei puntò lo sguardo su di me, e come me mi legge gli occhi. Lo capisco perché mi sorride debolmente e si avvicina a me.
‘ciao’ mi saluta. Una ragazza bellissima, capelli castani che gli ricadono sulle spalle e degli occhi eccezionali. Azzurri, io adoro l’azzurro.
‘ciao’ le sorrido timida. E il buio, eccolo sta lentamente scomparendo ed io non so cosa fare, non sono abituata. Mi sento come se fossi spoglia e non capisco il perché con un semplice saluto lei mi ha fatto stare meglio
‘mi chiamo Pat, tu?’ chiede
‘Ana’ soffio appena.
‘sei nuova?’ chiede voltandosi verso di me e osservandomi.
‘in un certo senso- respiro lentamente- facevo lezioni a casa ’ le rispondo mordendomi l’interno della guancia
‘oh’ rispose solamente
‘tu invece conosci bene la scuola?’ chiesi io in un soffio. Mi incuriosiva quella ragazza, anzi in realtà mi incuriosiva tutto
‘si, abbastanza da saperti dire chi sono le oche, chi gli sfigati, chi i popolari’ risponde e poi ride, osservando la mia faccia incredula
‘vedi quella bionda appiccicata a quel ragazzo con i capelli neri?’ chiede muovendo la testa nella direzione dei ragazzi. La ragazza bionda aveva una maglia trasparente e scollatissima, poi un minigonna e dei tacchi altissimi. Feci una smorfia, poi concentrai la mia intenzione sul ragazzo dai capelli neri, alzanti in un ciuffo molto alto e ordinato. La mascella ben definita.
‘si’ le risposi
‘ecco, la bionda si chiama Molly ed è una puttana, il ragazzo Zayn Malik ed anche se sembra così bello è soltanto una testa di cazzo. Adora cambiare ragazza spesso ‘ si limita a sorridermi e poi la professoressa fa la sua entrata.
‘pranzi con me?’ mi sussurra
Annuisco sorridendole. Poi sposto lo sguardo verso la classe e noto che il ragazzo, Zayn Malik mi sta osservando, così sposto lo sguardo verso la professoressa e  lentamente il buio ritorna ad avvolgermi.
Due noiosissime ore di matematica sono finite. Esco dalla classe e fuori dalla porta trovo Pat appoggiata al muro.
‘ehi’ mi saluta
‘ciao’ le sorrido, poi le mi prende la mano e mi attira verso di se per abbracciarmi. Non so perché lo abbia fatto. Ma mi irrigidisco, poi lentamente ritorno nel luce. Eccola, sei ritornata. Grazie Pat
‘so che hai bisogno di essere abbracciata’ mi sussurra Pat
‘perché tu sei come me e io ho un disperato bisogno di qualcuno che mi abbracci’ così io l’abbraccio, l’abbraccio il più forte possibile.
‘grazie’ mi sorride e mi prende per mano. Così da trascinarmi in mensa.
‘di solito non mangio tanto io’ la voce di Pat si confonde alle voci degli studenti che ora sono seduti in mensa.
‘non preoccuparti, neanche io mangio molto’ le stringo la mano.
‘si vede, Ana’ e non mi guarda con lo sguardo del dottor Adams. Grazie di nuovo Pat.
Ci sediamo al tavolo e inizio ad osservare gli studenti, poi il mio sguardo si sposto su un tavolo che fa parecchio rumore. E tre quelli c’è Zayn Malik e poi, quel ragazzo, il ragazzo della farmacia. Louis, credo. Così velocemente sposto lo sguardo e osservo il tavolo dove vi è seduta Zoe e vicino a lei vi è Tess, che sta scrutando la mensa in cerca di qualcuno. Probabilmente Mike, o me e ne ho la conferma quando incontra il mio sguardo e si rilassa per poi sorridermi.
‘quindi Ana, dove abiti di preciso?’ chiede la mora osservandomi
‘la casa gialla difronte al parco di Charls street, te?’ le chiedo morsicando un pezzo di mela.
‘io abito nella casa Azzurra che c’è vicino allo studio del dottor Adams. È uno psicologo famoso, non so se lo conosci’ certo che lo conosco, io vado lì Pat!
‘si, ho capito ’ le sorrido
‘ti va se al pomeriggio ci troviamo al bar e ci prendiamo un frappè, io li adoro ’ esclama
‘ehm, credo di si ’ le rispondo
Entro nella classe di filosofia e mi siedo al banco libero.
‘ehi, ma noi ci siamo già visti’ una voce mi fa sobbalzare, il ragazzo. Louis.
‘si, sei Louis giusto?’ chiedo con le guance arrossate
‘e tu Ana, la ragazza dalla felpa blu’ sogghigna
‘immagino di si ’ sussurro
Durante la lezione Louis continua a osservarmi. Non vedi il buio Louis?
La campanella suona ed io imbarazzata come non mai, sguscio via dal banco e accelerando il passo, vado verso il mio armadietto.
‘Ana’ chiudo il mio armadietto spaventata

 
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Swagmasta Tommo