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Autore: Swagmasta Tommo    03/03/2014    2 recensioni
'mi prometti una cosa?' sussurro appena voltandomi verso il ragazzo seduto vicino a me
'tutto quello che vuoi' risponde sorridendomi
eravamo stesi sull'immenso prato ad osservare le stelle
'saremo infinito?' soffio appena
'te lo prometto Ana. Noi saremo infinito' e quelle parole mi riscaldaro il cuore e gli sorrisi
Grazie Louis mi ha salvato.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho bisogno di aria. Il cuore batte così veloce che ho paura che scoppi. Vedo tutto appannarsi, chiudo gli occhi e li riapro respirando lentamente. Tutto ritorna come prima e io ritorno a guardare il mio psicologo.
‘Ana, ti senti bene? Devo chiamare-‘ alzo una mano interrompendolo
‘no, sto bene’ rispondo sistemandomi i capelli
‘spiegami perché ti sei precipitata nel mio studio ’ mi incita dottor Adams, guardandomi con uno sguardo carico di compassione. E volevo dirgli di smetterla di guadarmi in quel modo, perché lo odiavo, lo volevo veramente
‘io, ho-deglutisco-  mia sorella è stata lasciata dal suo fidanzato e mi ha detto delle cose orribili’
‘cosa ti ha detto?’ mi chiede. Sussulto

Mia sorella era appena entrata in casa sbattendo la porta. Mamma e papà erano al lavoro ed io ero rimasta da sola in camera a leggere il mio libro preferito. La porta della mia camera si apre.
‘Ana’ singhiozza mia sorella buttandosi in ginocchio, mi alzo velocemente e mi inginocchio di fronte lei.
‘cosa è successo?’ le chiedo spostandole i capelli biondi dal viso
‘Mike- singhiozza- Mike mi ha lasciato’ ed io non faccio altro che abbracciarla
‘Tess ascoltami’ le sussurro ‘lui ha perso una delle persone migliori che ci siano in questo mondo, tu non hai bisogno di lui, lui non ti merita’ continuo a dirle. Lei si sposta velocemente da me e si alza.
‘No, è qui che ti sbagli Ana!’ alza la voce, facendomi sobbalzare
‘tu non capisci! Io amo Mike, smettila di dire queste stronzate, non sai un cazzo!’ adesso urlava
‘Tess io-cercai di dire qualcosa m le mi fermò
‘Tess un cazzo! Sei solo capace di vomitarti addosso, di dire che non sei niente, solo per attirare l’attenzione e porca miseria mi hai stancato! Sono stufa di sentir dire sempre “Ana di qua” “Ana di là” ‘ stava urlando così forte e avevo così paura, ed ero così ferita che non risposi. Mi limitai ad alzarmi e uscire di casa.

‘perché sei venuta qua?’ mi chiede Adams
‘io, non lo so’ rispondo scuotendo la testa
‘come ti sei sentita?’ continua a chiedermi sempre con quel maledettissimo sguardo
‘triste, abbattuta. Ma il problema che ero triste e stavo anche malissimo perché in parte ha ragione’ esclamo
‘so solo vomitarmi addosso, ma da quando lui mi ha fatto del male non riesco più ad uscirne ed ho paura!’ urlo alla fine.
‘Ana, ascoltami. Tu devi andare avanti, non puoi restare chiusa in te stessa perché lui ti ha toccato, devi riuscire a guardare il mondo in un altro mondo non come un potenziale nemico. Così rischi di stare peggio’  il dottore si alza e cammina verso di me.
‘voglio chiederti una cosa ‘  trattengo il respiro
‘a scuola parli con qualcuno?’ mi chiede
Io annuisco lentamente poi mi alzo dalla poltrona rossa ‘mi scusi, ma ora credo di aver finito’ cerco di sorridergli
‘Ana, non chiuderti in te stessa, rischia; buttati ’ riesco a sentire la solita voce del dottore prima che la porta si chiudi alle mie spalle. Saluto cortesemente la segretaria e poi esco da quel ambulatorio. Il vento era abbastanza freddo ed io avevo solo una felpa, così mi strinsi nelle spalle.
‘scusi’ una voce richiama la mia attenzione, ma continuo a camminare
‘ehi, scusami ragazza con la felpa blu’ ero io. Mi mordo il labbro e mi volto verso la voce. Credo di non respirare, un ragazzo dai capelli castani e spettinati si sta avvicinando a me ed ho una paura pazzesca
‘dove trovo un farmacia?’ chiede poi sorridendomi
‘uhm-faccio un lungo respiro- devi svoltare l’angolo ed è il negozio vicino al bar. Si nota, diciamo che c’è una grossissima croce verde’ sussurro imbarazzata
‘grazie’ mi sorride ‘come ti chiami?’ continua lui sempre con lo stesso sorriso.
‘Ana’ sussurro. Voglio solamente andarmene a casa, non sono mai stata fuori così tanto
‘piacere Louis’ ammicca. Lui. Quel sorriso lo aveva anche lui quando mi aveva portata in macchina. Me ne devo andare.
‘devo andare, ciao ’saluto frettolosamente e me ne vado. Ritornando nel mio mondo, lontano da tutti. Dove si sta meglio.
O forse no?
  
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