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Autore: cherubina    04/03/2014    3 recensioni
"Se la sofferenza rendesse davvero più forti, non pochi su questa terra avrebbero raggiunto l'invincibilità degli dei..."
Genere: Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La sua tavola da surf e le onde. L'acqua a spruzzargli il viso e quei cavalloni impazziti da domare.

Lui e il mare. Una cosa sola.

Lui alto, dritto e fiero sulla sua tavola. Felice.

Erano ormai diverse notti che quel sogno confuso e ricorrente rendeva sereno il suo sonno e ancora più amaro il risveglio che lo costringeva a fare i conti con la realtà.

Lo costringeva ad accettare il fatto che con una gamba sola non avrebbe più potuto fare tante cose.

"Vale sbrigati altrimenti farai tardi a scuola!"

La voce di sua madre frantumò del tutto il sogno nel quale si era crogiolato fino a poco prima e, finalmente, si decise a prepararsi.

Nora gli aveva già preparato la colazione e anche lei era già pronta per andare in tribunale. Era stato Vale a convincerla a riprendere il lavoro.

Non voleva essere soffocato d'attenzioni, non voleva che sua madre fosse concentrata su di lui ventiquattrore su ventiquattro. Voleva che tutto tornasse come un tempo, come prima che gli diagnosticassero il tumore, perché così era più facile illudersi che niente fosse cambiato.

Invece era cambiato tutto.

Suo padre se ne era andato di casa, le pratiche del divorzio tra i suoi erano ormai avviate, i suoi amici lo trattavano in maniera diversa ma il cambiamento più profondo era avvenuto in lui.

Finché era rimasto in ospedale tutto gli era sembrato facile. Lì dentro era uno come tanti.

Riabituarsi al mondo vero era stato più difficile di quanto potesse immaginare.

Lì fuori era il diverso.

"Che fine ha fatto la mia tavola da surf?"

Chiese a bruciapelo Vale continuando ad imburrare la sua fetta biscottata. Nora restò con la tazzina del caffè, che stava sorseggiando, a mezz'aria e studiò suo figlio.

"Perché mi fai questa domanda?"

"Così!"

Si strinse nelle spalle il ragazzo fingendo che la cosa non lo riguardasse più di tanto.

"L'abbiamo messa in soffitta assieme alle altre cose..."

Si fermò non volendo rendere le cose più dolorose né per lei né per Vale.

"Insieme alle altre cose che non mi servono più! Vabbè io vado...Oggi ho l'interrogazione di filosofia!"

In soffitta erano finiti anche un paio di pattini a rotelle, uno skateboard e delle racchette da tennis.

Vale si alzò e si avvicinò alla mensola per prendere le chiavi del suo motorino.

Il motorino era stato un regalo di suo padre. L'ennesimo motivo di scontro tra i genitori.

Era stato Vale a chiederlo per "festeggiare" la sua gamba artificiale. Il padre non glielo aveva negato: forse per farsi perdonare le sue innumerevoli assenze, forse perché gli piaceva vedere suo figlio come un ragazzo qualsiasi.

Convincere Nora era stato molto più difficile ma alla fine aveva ceduto anche lei.


Agli sguardi per i corridoi di scuola mentre si trascinava verso la sua classe Vale era ormai abituato da tempo. Anche i soprannomi cattivi come "gamba di legno" o "piede equino" gli scivolavano addosso senza ferirlo.

Non era più il ragazzo sorridente e gentile di un tempo.

La malattia, la riabilitazione, le delusioni ne avevano prosciugato tutti i buoni sentimenti e lo avevano trasformato in un ragazzino disincantato e solitario.

Forse era stata colpa di quell'anno in cui aveva fatto la spola per gli ospedali.

Forse era stato il colpo che non aveva incassato del tutto di dover perdere la sua gamba.

Forse era stata Cris, la sua insincerità e il suo doppio gioco. Si era innamorato una volta sola in vita sua e aveva sofferto molto.

Forse erano state tutte queste cose insieme a creare un miscuglio di disillusione.

"Allora chi sa dirmi il significato di monade?"

Chiese il professore di filosofia. Uno studente un po' sfacciato, dalle ultime file, alzò la mano e fu invitato a parlare.

"Io...Io no!"

Disse tra le risate della classe e la rassegnazione dell'insegnante.

"Valentino?"

Lo esortò a parlare l'uomo che ben sapeva come Vale fosse il primo della classe in molte materie. Studiare era l'unica cosa che gli era rimasta.

"Una monade è una sostanza semplice, indivisibile. Fu Pitagora il primo ad usare questo termine ma, certamente, le monadi sono legate alla filosofia di Leibiniz..."

Continuò a snocciolare quanto aveva studiato il pomeriggio prima ignorando i bigliettini che i compagni si scambiavano e i bisbigli alle sue spalle. Che parlassero pure di lui non gli importava.

Vale non aveva amici. Non voleva averne più.

Il gruppo dei Braccialetti Rossi era un ricordo ora nitido, ora sfocato come il suo sogno della tavola da surf.

Era stato lui ad allontanarsi da tutti, da Cris e da Leo.

Anche le telefonate con Tony si erano fatte sempre più sporadiche.

Voleva sentirsi vivo, essere sicuro di stare finalmente bene e questo significava rinnegare il periodo trascorso in ospedale.

All'uscita da scuola decise di non tornare subito a casa. Chiuse la chiamata con sua madre che si era detta entusiasta del suo 8 in filosofia e infilò il casco.

Voleva stare solo. Voleva disegnare.

Su quell'angolo di spiaggia, in un primo pomeriggio primaverile, non c'era quasi nessuno e questo fece bene a Vale.

Sistemò i suoi carboncini, le sue matite e i suoi acquerelli sulla sabbia e prima di tirare fuori i fogli dell'album chiuse per qualche secondo gli occhi respirando a pieni polmoni l'aria intrisa di salsedine.

Amava la leggera brezze che gli scompigliava i riccioli castani.

Come colto da un'ispirazione improvvisa afferrò il foglio vuoto, quella tela bianca che avrebbe potuto riempire di colori.

Non ora però. Prima voleva bagnarsi con l'acqua salata.

In preda ad una felicità imprevista iniziò a sbottonarsi la camicia e poi fece per togliersi la maglietta.

Fu allora che la toccò e la felicità si tramutò in una paura che conosceva fin troppo bene.

Sotto l'ascella destra si era formata una protuberanza grande quanto una pallina da golf.

*** ***

Allora so che questa metamorfosi di Vale può spiazzare ma avevo bisogno di questo "cambiamento" ( che si verifica anche nella serie spagnola).

Ringrazio quanti hanno letto e commentato il primo capitolo e quanti vorranno dare una possibilità a questa storia!

  
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