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Autore: cucciola1cucciola2    05/03/2014    6 recensioni
Questa storia è un esperimento sul cartone animato Angel's friends, infatti i personaggi di quest'opera sono umani e vivono sulla terra.
Il giorno del settimo compleanno si Sulfus e del sesto di Raf,Angelie e Malachia, i genitori della bambina, morirono in un incidente stradale mentre stavano venendo alla festa per il compleanno dei due bambini. Raf, anche se molto piccola, capì cosa fosse successo ma non volle per nessuno motivo allontanarsi da Sulfus e così venne addottata. Dopo molti anni di vita insieme i due capiscono nel loro cuore è cresciuta una forte emozione che li lega da tempo. Questa emozione è l'amore che crescerà giorno dopo giorno nei loro cuori per poi sbocciare in tutto il suo splendore.
Anche se è la seconda fanfic che faccio su questa coppia, vi prego di essere clementi e di farmi sapere cosa ne pensate.
Cucciola1cucciola2
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Raf, Sulfus | Coppie: Raf/Sulfus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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             Ti amo ma è un segreto...

Capitolo 4:


Camminavano mano nella mano mentre un leggero venticello segnava la ormai fine dell'estate.

Il sole però ancora risplendeva indiscusso nel cielo e di nuvole nemmeno l'ombra.
Raf osservava con un sorriso i bambini che giocavano nel parco ma quel sorriso ancora non era completo, come se ancora avesse paura di cadere nel buio da un momento all'altro.
Sulfus la guardava sofferente, vederla così, senza equilibrio gli faceva male e la cosa che più gli faceva male era che non poteva far nulla per evitare quel dolore che dalla sera prima possedeva la sua vita e il suo mondo. D'istinto le strinse la mano fiducioso, come a volerle donare la forza di continuare. Lei si voltò a guardarlo, poteva leggere nei suoi occhi la determinazione che sempre lo aveva caratterizzato, ma questa volta era diverso: i suoi occhi brillavano in un modo strano come se cercassero di dirle qualcosa che Sulfus ancora non aveva capito.
Gli sorrise rassicurante come a dirgli che ce l'avrebbe fatta, che ce l'avrebbero fatta insieme.
Continuarono a camminare finchè ai due non venne fame...
"Sulfus, ti va di mangiare un gelato?" chiese Raf
"Si, grazie.. vado a prenderlo io?" chiese Sulfus
"No, vado io... solito gusto caffè e cioccolato?" chiese Raf con un sorriso
"Si e tu sempre caffè e panna?" chiese lui ridendo
"Si" disse lei ridendo a sua volta e se ne andò verso la bancarella lì vicino.
Nel frattempo che Raf era impegnata con i gelati, Sulfus si allontanò di qualche passo, verso la bancarella dei fiori e ne comprò un mazzo, un mazzo di rose rosse, le preferite di Raf. Poi ritornò vicino alla panchina, mettendo il mazzo dietro di lui mentre Raf si avvicinava con due coni gelato.
Sulfus la fece sedere accanto a sè e cominciarono a mangiare il gelato, quand'ebbero finito entrambi Sulfus prese le rose da dietro la schiena e le porse a Raf con un sorriso.
Raf diventò completamente rossa in viso mentre i suoi occhi si illuminavano prendendo le rose tra le mani. Chiuse gli occhi e ne annusò il dolce profumo, poi li riaprì e vide Sulfus osservarla dolcemente.
"Grazie Sulfus" disse lei dolcmente mentre lui le sorrideva, si avvicinò di più al viso del ragazzo, pochi centrimetri e si sarebbero baciati, ma all'ultimo secondo Raf deviò il bacio e lo depositò sulla sua guancia.
Raf si allontanò imbarazzata  chiudendo gli occhi e immergendo il viso nel mazzo di rose.
'Ma che fai? Perchè hai cambiato all'ultimo secondo? Era la cosa giusta, Raf, per te non è più un fratello, devi capirlo... non negare a te stessa ciò che provi per lui.' diceva una vocina dentro di sè.
Già, forse era proprio così, certo che era così e lei aveva sprecato la sua occasione, non sapeva quando se ne sarebbe presentata un'altra.
Sulfus non capiva più che cosa stava succedendo dentro di lui: c'era una voce che gli diceva di aprire gli occhi, gli diceva che Raf non era una sorella, non più ormai e che doveva smettere di negare il suo amore per lei. Ma era davvero così? Lui amava Raf? Forse era questo il motivo per cui si sentiva così protettivo nei suoi confronti, già forse l'amava. Forse non avrebbe potuto fare a meno di lei, ma lei provava ciò che porvava lui? O lo considerava come un fratello?
Il telefono di Sulfus squillò riportandolo alla realtà.
"Pronto?" chiese ancora imbambolato
"Sulfus, sono la mamma.. è quasi il tramonto ormai e la cena è quasi pronta, tornate a casa?" chiese Amie
"Si, mamma. Arriviamo subito..." disse Sulfus
"Ok, a dopo" disse Amie e riattaccò. Sulfus ripose il cellulare della tasca dei pantaloncini e si voltò verso di Raf, lei lo stava guardando e in quel preciso istante in cui i loro occhi si erano incontrati, avevano cominciato a brillare.
"La mamma ha detto di tornare, è quasi pronta la cena." disse Sulfus e Raf annuì alzandosi dalla panchina insieme a Sulfus.
Cominciarono a camminare uno vicino all'altro ma senza toccarsi. I loro corpi però si chiamavano, pretendevano un contatto tra loro come se fosse vitale. Istintivamente entrambi allungarono la mano  lasciando che le dita si sfiorassero leggermente. Poi, pian piano si presero per mano e continuarono a camminare verso casa.
Arrivati a casa cenarono tranquillamente senza proferire parola, ogni tanto si guardavano come per controllarsi e ogni volta che i loro sguardi si incontravano, si illuminavano e sembravano incatenarsi.
Quand'ebbero finito di mangiare..
"Ragazzi, io e vostro padre dobbiamo andare ad una serata di beneficenza e visto che siete abbastanza grandi, vi lasciamo a casa da soli ma rimanete in casa e non aprite la porta a nessuno, intesi?" chiese Amie prendendo il cappotto.
"Si mamma" risposero i due contemporaneamente e si sedettero sull'enorme divano.
"Ok, torneremo verso mezzanotte e mezza se tutto va bene, altrimenti torneremo un po' dopo." disse James e se ne andarono.
"Che facciamo?" chiese Raf
"Guardiamo cosa fanno in tv? Vieni dai.." disse lui stringendola a se.
Raf si appoggiò contro il suo petto sdraiandosi quasi sopra di lui mentre Sulfus avvolgeva una mano alla sua vita e l'altra cambiava canale con il telecomando.
"Uff... non c'è niente da vedere... andiamo in camera mia a guardare un film?" chiese Sulfus spegnendo la tv.
"Si, dai.." disse Raf alzandosi e salirono le scale. Entrarono in camera di Sulfus e si sdraiarono sul letto.
"Ti va un film horror?" chiese Sulfus, i film horror erano i suoi preferiti ma a Raf facevano paura
"Io ho paura dei film horror..." disse lei imbarazzata
"Ma dai, è tutta finzione e poi se qualcosa ti spaventa puoi sempre abbracciarmi..." disse lui sorridendo.
"Ok" disse lei sbuffando ma dentro di se era contenta.
Si sdraiarono vicini e Sulfus accese il film. Dopo una buona mezzora il film cominciò ad essere davvero pauroso e Raf si strinse nel petto di Sulfus chiudendo gli occhi per paura, lui la strinse a se accarezzandola piano finchè lei si calmò.
"Cavolo, devo dirglielo... Devo liberarmi di questo peso, devo sapere se per lei è la stessa cosa." pensava Sulfus, doveva dirle ciò che provava, solo così forse avrebbe saputo che anche lei provava la stessa cosa.
Così, deciso, spense la tv tirandosi seduto. Lei stupita si mise seduta guardandolo con aria interrogativa.
"Senti, Raf.. io dovrei chiederti una cosa..." cominciò Sulfus
"Ehm... dimmi Sulfus" disse lei non capendo che cosa volesse dirle.
"Bene, adesso devo dirle tutto quello che provo, ma come faccio? Come glielo dico, oddio che devo fare??" si chiese mentalmente entrando in panico
"Ehm.. ti.. ti va un po' di gelato?" chiese invece di dirle ciò che provava.
"Che stupido, che stupido che sono! Sono le undici e trenta della sera e io le chiedo se le va un po' di gelato?" si disse
"Ehm.. ok, ma sei sicuro che volessi chiedermi questo o c'è qualcos'altro?" chiese lei intuendo il suo nervosismo, doveva dirle qualcosa e lei sapeva che non voleva offrirle del gelato...
"No no.. volevo solo chiederti se volevi un po' di gelato, quindi adesso vado giù in cucina e te ne prendo un po'.." disse lui fingendo un sorriso cercando di essere il più convincente possibile anche se Raf aveva capito che c'era qualcos'altro sotto e lo guardava con aria interrogativa.
"Ok, va bene ma sei sicuro?" chiese lei
"Sicurissimo" disse e uscì dalla stanza.
"Che cosa voleva dirmi?" si disse a bassa voce Raf mentre Sulfus stava scendendo le scale. Quando arrivò in cucina aprì il frizzer e prese la vaschetta alla vaniglia, poi prese due ciotoline e le riempì con una generosa dose di fresco gelato. Prese due cucchiaini e tornò di sopra.
"Che stupido e scommetto che lei ha capito che non volevo chiederle questo.. Ah, che stupido! Devo trovare la forza per dirglielo, ma non ora." si disse Sulfus salendo le scale.
Entrò nella stanza e le porse la ciotola con il gelato e il cucchiaino, così cominciarono a mangiare mentre guardavano la televisione in attesa che i genitori tornassero.
Quando dopo due ore il film che stavano guardando finì..
"Raf, che dici guardiamo un altro film?" chiese alla ragazza che se ne stava beata tra le sue braccia con la testa sul suo petto e i capelli sparsi vicino a lei, Raf non rispose e lui la guardò meglio notando che si era tranuillamente addormentata, probabilmente durante il film.
"Com'è bella.. Forse sono solo un idiota nel pensare che un'angelo come lei possa abbassarsi nell'amare uno come me.." penso Sulfus scostandole dei ciuffi biondi che erano sui suoi occhi. Mentre pensava questo il rumore di un auto che entrava nel garage lo destò dai suoi pensieri riportandolo con i piedi per terra.
Cercò di alzarsi senza svegliare Raf e quando ci riuscì lei si aggrappò stretta al suo collo sussurrando il suo nome, in quel momento pensò che si fosse svegliata, ma il suo respiro era uguale a prima e gli occhi erano ancora chiusi.
Così la prese in braccio e uscì dalla sua stanza diretto nella camera della ragazza. Aprì la porta e la fece entrare, poi la depositò tra le coperte e la coprì rubandole un innocuo e piccolo bacio sulle labbra augurandole la buonanotte per poi uscire e chiudere la porta.
Erano le due e mezzo della notte e visto che la madre aveva detto che sarebbero tornati entro mezzanotte e mezza, capì che era successo qualcosa. Scese le scale e incontrò i due genitori: la madre aveva il trucco sfatto e sbavato e il bordo del vestito era tutto strocicciato e strappato, il padre invece, aveva la cravatta slacciata, la gicca aperta e i pantaloni sporchi, per non parlare dei capelli dei due che sembravano dei nidi distrutti dalla pioggia e dal vento.
Il ragazzo in un primo momento si spaventò, vedendo la condizione dei due ma poi capì quando la madre parlò.. erano ubriachi, fin troppo forse.
"Che è successo?" chiese Sulfus assumendo un tono abbastanza duro, quello che usava solo quando era veramente arrabbiato.
"Dai... fatti in là ragazzo... io e questa bella donna dobbiamo fare altre cose. Và a dormire" disse il padre dando una sculacciata alla madre che gemette in modo osceno.
Sulfus non poteva vederli in quelle condizioni così decise di fare di testa sua.
"Va bene, lascia solo che vi dia un bicchierino di fortuna" disse ammiccando finatamente, infatti sperava solo che il padre accettasse.
"Certo certo, poi però sparisci" disse il padre e Sulfus filò in cucina. Sapeva che la madre teneva in casa dei sonniferi da quando suo padre faceva molta fatica a dormire per lo stress dovuto al lavoro.
Ne prese due buste e le sciolse con dell'acqua, poi mise una piccola quantità di acqua frizzante e lo porse a due che lo trangugiarono senza nemmeno chiedere che cosa fosse contenuto nei due bicchieri.
Subito dopo entrambi crollarono sul pavimento.
Sulfus sospirò passandosi una mano tra i capelli neri. Con qualche sforzo riuscì a sistemare i genitori sopra i due divani coprendoli con una coperta in modo che non si ammalassero. Subito dopo chiuse la porta e salì le scale diretto nella sua stanza.

Angolo Autrice:
Chi non muore si rivede eh? Comunque mi dispiace immensamente per tutto questo tempo in cui ho abbandonato questa storia.. ma non avevo molte idee e quindi ho preso una piccola pausa finchè una notte in cui non riuscivo a dormire ho preso il computer e ho cominciato a scrivere e scrivere e ora eccovi qui un altro capitolo che sarà solo l'inizio
A presto, Cucciola
  
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