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Autore: Luce14    05/03/2014    0 recensioni
Ciò in cui credevo, ora é Cenere.
Ciò che amavo, ora é lontano.
Ciò che volevo, ora non sarà più mio.
ANGOLO AUTRICE: Ho iniziato a scrivere questa storia circa un anno fa, di recente l'ho ripresa perché tengo molto a questo progetto, fantasy, talvolta romantico (molto) e drammatico. Esprime molto di me, e spero che voi l'apprezziate per la sua semplicità (inizialmente) e per la passione con cui l'ho scritta. Accetto critiche, molto volentieri. Nessuno è perfetto ed io men che meno! Ancora più gradite saranno le recensioni positive. Ringrazio di cuore tutti coloro che leggono, leggeranno ed hanno letto Cenere!
Luce14
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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10. Shopping. (parte 2)

Una volta trovata una piccola tavola calda che fungesse anche da bar, ci apprestammo a sederci ad un tavolino appartato. Il luogo era vagamente somigliante ad un fast food, forse un po' più pulito e ben tenuto, ma pur sempre glabro ed asettico.
Intercettai la prima sedia libera, e mi ci lasciai cadere goffamente con tutto il mio leggiadro peso, stanca per la caccia al vestito e con il ginocchio pulsante di dolore. Davanti a me si accomodarono i due fratelli Wothclock, ed ai loro lati si sedettero Mel e Lucas.
Ci guardammo per qualche secondo finché non arrivò una ragazza a prendere le nostre ordinazioni. Decisi di prendere una cioccolata calda per premiarmi, mentre gli altri optarono per un caffè. Emily mi guardò con un sorriso derisorio stampato sul viso. 'Ma ha sempre qualcosa da ridire?!'.
"Allora, ragazzi, vi state ambientando nella scuola?" Chiese Lucas ai due, per fare un po' di cortese conversazione.
Emily sorrise sorniona, rispondendo con un:" Ma certo, grazie a te!" E lo guardò in tralice. Mi ribollì furiosamente  il sangue nelle vene. Così iniziarono una fitta conversazione su quanto bene lei si fosse integrata tra i suoi compagni di classe.
Intanto Mel aveva fatto tentativi vani e poco soddisfacenti di dialogo con Mark, che però doveva avere una giornata no, e rispondeva a monosillabi, un po' distaccato.
Mi ritrovai a pensare che i due fratelli erano così diversi, eppure così simili. Diversi nell'atteggiamento e nell'aspetto fisico, tranne che per il loro marchio caratteristico, ossia, la capigliatura bionda. Ma avevano quel non so che di ... fortemente distaccato dal mondo, lontano, quasi gelido nel loro portamento fiero. Come se questioni del mondo non li riguardassero affatto.
Avvertii uno strano senso di freddo sulla pelle, persino al di sotto degli indumenti. Un freddo umido e pungente.
"Ragazzi, ma non avete freddo?" Mi ritrovai così a dire, mentre mi coprivo le spalle con il mio pesante cappotto di lana e  mi stringevo forte nella felpa color amaranto.
Tutti mi guardarono allibiti, ma Mark con uno strano luccichio negli occhi.
"Ma se qui dentro fa caldo!" Mi rimbrottò Mel, che si stava giusto togliendo la sciarpa.
"Forse stai covando qualcosa, Becky." Disse Lucas guardandomi con tanto d'occhi, come se fossi una stupida bambina. Mentre fino a qualche secondo prima aveva guardato ammirato, come si guarda una vera donna, Emily. Mi sentii improvvisamente gelosa di quello sguardo ammiccante che riusciva a propinare a tutti gli uomini, la sopracitata, delle sue gambe sinuose e del suo corpo snello. Del suo charme, del tutto naturale. Io sarei sembrata disturbata nel caso in cui avessi provato ad ammiccare a qualcuno, e quest'ultimo credo sarebbe scappato urlando.
Prima che avessi la forza di rispondere pienamente scocciata arrivò la cameriera con le nostre bevande. Mi avventai sulla mia cioccolata, cercando conforto e rifugio e in essa, e sperando anche che mi riscaldasse un po'. 
Dopo un po' mi sentii richiamare da Lucas."... Vero, Becks?"
Mi alzai dalla mia bevanda fumante con une baffetti marroni sotto il naso e mugugnai un 'mmmh'. Lui scoppiò a ridere, ma Emily lo fulminò con lo sguardo così si ridestò. "Stavamo parlando del musical scolastico, perché Emily farà a breve l'audizione... Anche tu avevi intenzione di farla, giusto?" Mi guardò carico di aspettative.
"Io, ehm, si, forse, non so..." Dissi balbettando emozionata.
"Non credo di essere in grado." Conclusi.
"Ma come?!" Esclamò Mel guardandomi esterrefatta, con gli occhi spalancati. " Hai un grande talento. Se non lo fai tu, chi altro?" Terminò ironica.
Dubbiosa la guardai, un po' perplessa.
Lucas parlò attirando la mia attenzione: " Già, chi altro se non tu, che hai una voce d'angelo?" Non mi guardava, non cercava il mio sguardo, mentre fluttuava con il suo lungo le pareti. Ad un certo punto mi guardò e nel suo sguardo lessi tutta la dolcezza che potessi cogliervi.
Quanto mi era mancato quello sguardo.
Il momento fu interrotto dalla caduta della tazzina di Emily, di proposito o meno. Il momento tanto anelato, l'avevo ottenuto, finalmente.
Tutti si alzarono per pagare il conto, mentre io andai al bagno. Avevo bisogno di un momento prima di affrontare tutto il resto, di rincontrare lo sguardo di Lucas.
Entrai nel bagno pensante e mi appoggiai al lavandino.
Quello sguardo carico di sottintesi mi aveva addolcita, riscaldata e allo stesso tempo confortata. Dopo che mi aveva ignorata per una buona mezz'ora, intento ad adulare, una ragazza qualunque. Solo più bella e carismatica di me. Ma che m'importava, se a Lucas importava più di me che di lei?! Perché avrei dovuto invidiarle il fisico, il portamento quando tutto ciò che volevo veramente lei non l'aveva, ed io sì? Ed ora avevo capito cosa desideravo veramente, o meglio, chi.
Mi bagnai le mani ed alzai il viso: in miei occhi erano commossi, pieni di lacrime.
Perché non me ne ero resa conto prima di provare un sentimento così forte e spiazzante, ma non per questi meno valido?
Aspettai un paio di minuti affinché gli occhi mi si asciugassero completamente ed aprii la porta. Prima che potessi spalancarla, un individuo entrò e la chiuse alla sue spalle. Un freddo pesante calò in tutta la stanza. Mi si avvicinò pericolosamente finché non andai a sbattere contro il muro con le spalle. Gelato. Mi schiacciò con la sua imponenza e mi fissò prepotentemente il décolleté. 'Pervertito schifoso." fu l'unico pensiero che riuscii ad articolare finché non mi resi conto che non mi stava fissando il seno, ma bensì, quello che vi era posato dolcemente sopra. La collana di mia madre. Battevo prepotentemente i denti. Alzò lo sguardo sul mio viso e lo riconobbi: Mark. Lui mi fissò a sua volta e prese la mia collana tra le mani per esaminarla. Stavo per dirgli qualcosa finché lui non mi rivolse un altro sguardo di fuoco e tornò sui sui passi uscendo rapidamente dal bagno. O meglio, fuggendo, perché dalla sua andatura sembrava che stesse scappando da me. Ed il freddo scomparve con lui.



*** 
Note autrice:


Sì, eccomi qui, non sono morta! Scusate per questo ritardo, ma avevo quasi accantonato questa storia finché non mi sono ridestata e mi sono resa conto di buttare un buon progetto, e che in molti desideravate conoscere la fine.
Beh, eccomi qui, viva nonostante scuola, casa, amici e famiglia... Spero che voi stiate bene.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, è un po' breve ma intenso e mi raccomando ad alcuni passaggi chiave.
Nel prossimo capitolo ne vedremo delle belle, ci saranno momenti Lucas\Rebecca un po' strazianti... ma sopravviveremo insieme! 

Se vi siete fatte qualche idea sulle fattezze dei personaggi e  volete farmelo sapere, ben venga! Mandatemi tutto il materiale e io sarò contenta! ^-^
Un vostro commentino è sempre gradito, ma ringrazio tutti, indistintamente, comunque.
Un bacio, sempre vostra,
Luce14
   
 
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