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Autore: WrongandRight    05/03/2014    2 recensioni
Follia nata dal nulla in una giornata di noia cosmica...Il direttore Hope Estheim ha segreti da nascondere, a quanto pare, ed i suoi amici si intrufolano nella sua vita privata, insoddisfatti della noia che pervade Gran Pulse e delle poche curiosità mondane propagate da Faceboook. AU, poiché posta dopo il XIII-2, in Academya, ma in un'ipotetica realtà che veda vivi e vegeti tutti i personaggi (e poi è principalmente demenziale, quindi più gente c'è meglio è!) e in cui sono presente tecnologie del mondo moderno (vedi FB). ^_^
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Nonsense | Avvertimenti: Spoiler!
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Salve, salve gente! Eccomi tornata con questo capitolo motlo stupido ma che mi è piaciuto molto scrivere... Spero possa piacere anche a voi. Un piccolo taglio dietro ai compagni dei nostri due protagonisti che vivono nel loro mondo di lavoro...Eheheh
Ringrazio tutti tantissimo per seguire la storia, ma proprio tutti, tutti, tutti. Ed in particolar modo ringrazio le commentatrici alister_merina90. Spero di riuscire a tornare con il prossimo capitolo prima delle altre volte.
Buona folle lettura! ^_^

I diritti per i personaggi vanno sempre alla Square Enix

 


 


Special Chapter: Come NON diventare dei ninja

Dopo essere stati violentemente sbattuti fuori di casa, quasi a pedate, i quattro curiosi organizzarono una riunione d'emergenza al bar di Lebreau. Sazh andò a recuperare il figlioletto a casa sua, non poteva certamente lasciarlo solo, mentre Vanille cercava di contattare Fang.
Alla fine dentro al bar il gruppo di cospiratori era formato da: Noel, Serah, Sazh e Dajh, Fang, Vanille e Caius (che era arrivato grazie alle sue doti di intercettatore telefonico, ovvero aveva origliato al telefono la conversazione di Fang).

Noel non poté far altro che notare come in caso di emergenza i suoi amici si radunassero in pochissimo tempo. Peccato che ultimamente queste emergenze erano solo di tipo sentimentale o casalingo, e ciò iniziava ad irritarlo. Il fuoco dell'avventura bruciava dentro di lui dopo aver visto le emozionanti puntate di pokemon alla tv.
Si mise dunque ad osservare i suoi compari che con nonchalance ordinavano e bevevano alla presenza di un piccolo bambino che nemmeno allungandolo poteva passare per maggiorenne.

Serah indossava ancora quella tuta con la quale si era presentata da Hope, troppo pigra per andare a cambiarsi e, secondo Noel, troppo stanca di quel suo eroe che ultimamente sembrava dare di matto.
Caius... Be', lui è Caius: la sua armatura così vistosa ed i suoi capelli pieni di piume si potevano vedere da cinque miglia di distanza.

Sazh aveva optato per dei pantaloni militari, una semplicissima T-shirt bianca e sopra una giacca verde scuro, e simile era anche l'abbigliamento del suo pargolo che si stava godendo un'ottima spremuta d'arancia.

“Insomma! Si può sapere che mi avete chiamata a fare?! Stavo sistemando gli armamenti nella stiva militare. A differenza vostra, ho un lavoro io!”

L'infervorata pulsiana dai capelli corvini indossava, invece, dei corti pantaloncini neri ed un top viola. Noel iniziava a sospettare che il malvagio essere millenario stesse tentando di lanciare una nuova moda. Aveva anche notato degli zaini viola con praline mentre si dirigeva lì e la cosa lo preoccupava non poco. Fu Vanille, col suo solito abbigliamento, a rispondere all'amica. Che poi dire amica era un modo carino per non mettere in imbarazzo la giovane rossa: tutti sapevano quale relazione ci fosse tra loro.

“Fang, questo è un fatto di rilevante importanza. Forse riusciamo a far mettere insieme i due.”
“I due? Intendi...”
“Sì, esatto!”
“Non ci posso credere...finalmente!”
“Già, insomma, Hope è così timido..”
“Hope? Che c'entra Hope?”
“Di chi stai parlando tu, Fang?”
“Di Noel e Yeul! Che diamine!”

Per poco il ragazzo non si strozzò con la birra che stava bevendo. Capiva cosa intendeva il suo amico quando diceva che le persone attorno a loro erano tutti dei manipolatori. Certo, detto da uno che aveva una cotta per la signora fai come ti dico o non rivedrai la luce del sole tutto il resto del mondo doveva sembrare subdolo.

“Ma no! - la voce saggia del piccolo afro intervenne a riparare il fraintendimento- Stiamo parlando di zio Hope e zia Ligthning!”
“Perché, hanno dei nipoti? Serah, sei incinta?!”
“Fang, quale problema hai stasera? Il piccolo Dajh da i nomignoli a tutti, dovresti saperlo.”
“Ok... Dunque noi stiamo tentando di mettere insieme Miss. Raggio di Sole e Mr. Cervellone, giusto? Ma, scusatemi, quei due non stavano già insieme? Insomma erano anche andati al parco divertimenti una volta...”
“Cosa?!”
“Serah, calmati.”
“Ragazzi, giovani amici miei, state divagando un'altra volta.”

Era davvero difficile portare a compimento una discussione che avesse un senso, del resto stavano bevendo alcolici... Un momento, il bambino aveva in mano un bicchiere di succo d'arancia prima... Perché ora il contenuto era violaceo? Fece finta di niente e cominciò a spippolare col cellulare per distrarsi quando, con la sua dolce voce da maestra avvezza a dare 4, la minore delle Farron richiamò l'attenzione di tutti, anche degli aviopirati seduti in fondo al locale, e iniziò a diffondere il suo folle piano. E Noel di cose folli ne aveva sentite. Insomma, era stato catapultato nel tempo diverse volte e aveva lanciato in aria un Moguri e aveva assistito, non senza sgomento, ad una gara di velocità su moto tra Snow e Cloud. Eppure ancora si meravigliava di come la sua compagna di viaggio potesse uscirsene con certe strategie psicopatiche che, a volte, funzionavano pure.

“Dunque, in conclusione, non dobbiamo far altro che rapire Hope, farlo ubriacare e poi portarlo alla mensa da mia sorella!”
“E non pensi che così facendo non arriverà mai in tempo?”
“Naa! Hope arriva sempre con tremendo anticipo agli appuntamenti con Light.”
“E per quanto riguarda il suo rapimento? Che scusa intendi utilizzare?”
“Nessuna scusa! Lo rapiremo come fanno i ninja!”
“Ragazza... Tu guardi troppa televisione...”
“Dubiti dunque del mio piano Sazh?!”
“Ti devo anche rispondere?”
“Ok, ok. – il guerriero monocolore intervenne nella discussione con aria seria- Probabilmente non vorrete sentirvelo dire, ma le vostre liti sono infantili. Il piano di Serah non è certo una perla di acume, ma è l'unico che abbiamo e vi posso assicurare che rendere ubriaco quel ragazzo forse è l'unica soluzione.”
“Perché dici così?”

Il guardiano del cuore di Etro guardò tutti con aria rassegnata, come se solo lui possedesse la saggezza necessaria a comprendere quegli argomenti e fosse costretto a spiegare il discorso a dei piccoli alunni indisciplinati. Vanille avrebbe sicuramente accettato alla prima il piano della giovane maestra se non fosse che era crollata sul divanetto del locale senza il minimo pudore, ma essendo appunto K.O. non poteva forzare tutti a prendere parte all'impresa. Accanto a lei Dajh e Fang la stuzzicavano con cannucce e piume ( Piume... Seriamente? Dove le hanno trovate??) e sembravano divertirsi un mondo, non badando minimamente alla discussione in corso.
Tanto meglio per loro.

Si risparmiano un sacco di mal di testa. Perché io li sto ancora ascoltando?

“È ovvio signori. Quel moccioso è troppo timido per fare un passo avanti e Lightning è invece una tigre orgogliosa che non farà mai il primo passo. Non possiamo agire su di lei, quindi meglio plasmare lui. Come tutti ben sappiamo lei è una guerriera, cioccolatini e mazzi di fiori non sortirebbero il loro effetto, anzi, farebbero peggio! Perciò dobbiamo utilizzare un approccio più diretto: romantico ma essenziale. Ed il ragazzo è in grado di parlare liberamente solo da ubriaco con quel cervellone che si ritrova.”

Noel guardò il suo mentore a bocca aperta ed occhi sgranati per quella che sembrò un'eternità, e così fecero tutti gli altri. Seriamente quell'uomo aveva detto ciò che aveva appena detto? Ok, sembra un gioco di parole, ma attualmente Caius stava esprimendo un concetto con una certa logica. Ancora perplesso, il cacciatore trovò le parole per eliminare i dubbi di tutti i presenti.

“Ma... Ma tu queste cose... Come le sai?”
“Ovvio, no? Ho vissuto per tantissimo tempo ed anch'io ho avuto le mie relazioni sentimentali. Chiamatemi pure come il vostro Cupido personale.”

L'omone accompagnò la frase fingendo di incoccare una freccia ad un arco immaginario e con un sorriso malizioso che se si fosse trovato in un manga sarebbe stato accompagnato da un gigante sparkle d'oro. Il tenero Dajh a quel punto si mise in mezzo a loro e, in preda ad un folle entusiasmo da sovrabbondanza di zuccheri, iniziò a saltellare di fronte a Caius urlando “Rapiamo zio Hope! Sarà divertente!! E poi voglio che si mettano insiemeeeeeee!!”

Stranamente soltanto Noel trovò la scena al limite dell'umana decenza, tanto più che i suoi amici se la ridevano gaiamente, tralasciando la piccola pulsiana che ronfava sul divanetto come se non ci fosse un domani.

“Dunque cosa credete di fare? Pensate davvero che tutto si svolgerà secondo i vostri piani? Insomma, fingersi ninja mi sembra una bambinata incredibile.”
“Smettila di essere così negativo, Noel! Vedrai che sarà un successone. Dobbiamo solo trovare gli abiti adatti alla missione.”
“Se volete nella mia catena di negozi dovremmo avere indumenti simili a tute da combattimento.”
“Catena di vestiti? Maestro... Tu hai una catena di vestiti?!”
“Certo figliuolo. La Cain&Caius è famosissima nel mondo della moda, soprattutto per aver lanciato la moda del colore più bello del pianeta... Il viola!”

Ora si capivano molte cose. Anche il perché il suo maestro e rivale ultimamente sembrava andare in giro con un'aria assai sbrilluccicante e conquistatrice. Ciò diede da pensare al giovane cacciatore. Lui non stava concludendo nulla: passava le sue giornate a gironzolare attorno ad Hope per vedere se c'era qualcosa da fare, su Facebook a parlare male di altri in chat e ad ascoltare musica rap.

Ho bisogno di ritrovare il mio stila di vita... Magari domani vado a parlarne con Hope...

Passarono così il resto della serata: organizzando i dettagli per la mattina precedente e consigliando a Serah cure mentali per il suo fidanzato. Nessuno sembrò accorgersi che il bar si era svuotato, avendo la combriccola spaventato a morte tutti i clienti con il suo comportamento sopra alle righe (il fatto che Dajh andasse in giro a rincorrere il piccolo chocobo del padre buttando giù tutto l'arredamento non c'entrava niente, naturalmente).
E fu così che venne la mattina seguente. La mattina aspettata con trepidazione da tutti neanche fosse la giornata dei fuochi di Nuova Bodhum.

 

                                                  *                    *                   *                 *

Le sette del mattino non erano mai sembrate così dolci alla frizzante Serah che stiracchiandosi sorrideva in maniera ebete preparando la colazione. Il piano organizzato si dipanava limpido nella sua mente ed al pensiero la sua gioia aumentava esponenzialmente col passare del tempo. Quei due dovevano mettersi insieme, anche a costo di rivoltare tutta la città e di fare un lavaggio del cervello ai suoi amici; Noel non sembrava comprendere la gravità della situazione, ma tutto ciò era per una buona causa: i soprusi di Lightning su tutto e tutti dovevano finire seduta stante.
Voleva farsi un viaggetto da sola con Snow? No! Perché la sua cara sorella aveva da ridire su luogo, tempo di viaggio e inutilità di tale.
Voleva organizzare una gita alle terme tutti insieme? Ma neanche implorando gli dei! Lei ed Hope erano troppo occupati per quisquilie di poco conto come quelle.

Quando pensava a quanti dei suoi meravigliosi progetti erano andati in fumo... Le saliva una rabbia incontenibile. Tanto più che aveva osato imporre una dieta a Snow! E, insomma, tutti sapevano che lui era una buona forchetta. Non a caso lui e Quina erano tra i finalisti alle gare di mangiatori di wurstel che si tenevano durante le fiere e che venivano puntualmente vinti dalla terza finalista, Brahne.
Sempre più convinta di fare un'opera di bene lasciò un foglietto per Snow sul tavolo della cucina per informarlo sulle novità e sul piano e, indossato il suo vecchio abito che aveva utilizzato durante l'odissea che aveva riportato tutti a casa, si diresse verso la piazza in cui si erano dati appuntamento.
E come una vera diva, era già in ritardo di venti minuti, ma questi sono dettagli trascurabili.

“Complimentoni Serah. Il piano è tuo e già sei in ritardo. Poi la gente si domanda perché si deve preoccupare che qualcuno stia tentando di salvarli.”
“Acido già di prima mattina Caius?”
“Si. Perché io e Mister Cespuglio, qua, insieme al figliolo, stiamo aspettando da ben venti minuti.”
“Sei sicuro di essere un esperto di ragazze? Eppure dovresti sapere che è la regola farsi attendere con trepidazione dall'amato.”
“Ringraziando il cielo io non sono il tuo ragazzo.”
“Già, ed ora compatisco il povero Snow...”
“Siete tutti in combutta contro di me?”

Mentre il trio litigava, perdendo ulteriore tempo prezioso, il piccolo bambino insieme a loro aveva creato un'inedita canzone per la missione le cui parole sembravano un po' minacciose ad un orecchio esterno, ignaro del piano. “Tutti insiem lo rapirem, e la verità estorcerem. Siamo valenti e coraggiosi ninja che arriveranno alla vittoria, anche con la pistola!”
Povero cucciolo, non si rendeva molto conto di ciò che stava dicendo...

Nel frattempo i prescelti (così avevano deciso di chiamarsi dato che il resto della compagnia aveva allegramente forcato l'impresa) si diressero nel più vicino centro commerciale per cercare le tute più congeniali a terminare l'opera. Due ore e mezza dopo, minuto più, vestito meno, erano riusciti a trovare il necessario. Serah aveva buttato all'aria tutti gli abiti che trovava scartandoli con disgusto ed elencando una sequela di esigenze estetiche la sua persona necessitava avere, Caius non riusciva a trovare la tuta viola dei suoi sogni e Sazh cercava un passamontagna adatto a contenere la sua enorme chioma. Alla fine la situazione si era risolta così: Sazh aveva preso un abito a caso e lo aveva passato alle minore delle Farron che, rimasta entusiasta della fortuita scelta, lo comprò subito; Cain era venuto appositamente saltando per portare un abito in tinta unita al guerriero più chic di sempre (?); Chocolina era stata così gentile da trovare al piota di aeronavi un copricapo in taglia extra-large di colore fucsia (e qui la maestra aveva brontolato sul fatto che il fucsia col verde proprio non ci stava bene).
Il piccolo Dajh aveva invece trovato un vestito da carnevale delle Tartarughe Ninja. Forse era il più adatto a quella carnevalata.

Fatto sta che, per essere tutti felici e contenti, si erano già fatte le dodici e mezza e se non volevano perdere la loro grande occasione dovevano correre alla mensa militare. E qui sorse un enorme problema: il correre.
Mentre erano sulla via principale, osservati con sgomento da tutti i passanti, iniziarono ad accelerare il passo. Caso vuole che in mezzo alla via, accanto ad un gigante cartellone segnaletico con scritto “Attenzione! Causa lavori in corso, non passate di qui.” vi fosse un tombino leggermente rialzato. E mentre tre dei nostri eroi si allargavano per schivare i lavori, una creatura dal cervello richiedente una lobotomia della parte contagiata dalle onde telefoniche correva allegramente controllando gli ultimi tweet senza badare alla direzione.

Inutile dire che inciampò nel tombino finendo rovinosamente a terra. Sotto gli sguardi attoniti e divertiti dei suoi amici si rialzò fingendo indifferenza per proseguire. Ma non fece in tempo a fare due passi che si accorse di una catastrofe: il suo dispositivo elettronico mobile preferito era accidentalmente e rovinosamente caduto al suolo.

Con la grazia di un ornitorinco e la leggiadria di Kimahri si voltò indietro per recuperarlo, il suo viso contorto in una smorfia di terrore per il telefono che poteva essere irrimediabilmente rotto.
Il sudore imperlava la sua fronte, il suo battito accelerava quando... inciampò nuovamente, e stavolta di faccia, nel tombino.
Attorno a lei le persone non sapevano se ridere o piangere per la sciagurata. Persino Tidus sarebbe rimasto commosso da tanta stupidità e goffaggine.
Rialzandosi ancora una volta tranquilla e serena, come se avesse solamente starnutito, recupererò l'oggetto che, a quanto pare, era ancora funzionante. Indietreggiò sui suoi passi lieta dell'evento.
E, strano a dirsi, cadde nuovamente battendo dolorosamente il fondo schiena sul duro asfalto.
Una voce sotto di lei si alzò irritata.

“Chi diamine è l'imbecille che continua a passare di qui?! E che casino sta facendo?! Ma che diamine è, un rinoceronte?”

Per evitare altri imbarazzanti incidenti, il pulsiano col gonnellino sollevò in aria la fanciulla e se la caricò sulle spalle.

“Assurdo. Ed io che pensavo che fosse impossibile fare figure orrende del genere. Ti faccio i miei complimenti ragazza. Sì, un'altra volta. Potresti diventare uno dei miei nuovi simboli di goffaggine.”
“Però il telefono sta bene.”
“Per caso hai battuto la testa quando eri piccola?”
“Antipatico.”
“Imbranata.”

Battibeccando lungo la strada, con al seguito la famigliola che si mangiava un bel gelato alla fragola, arrivarono alla posizione X. O perlomeno così aveva segnato il luogo sulla sua mappa Serah. Non fecero in tempo a passare cinque minuti che la loro designata vittima si avvicinava spensieratamente a loro.

Ed il resto è storia.

L'unico soddisfatto fu il violaceo che aveva recuperato il numero di una ragazza completamente gratis e già si affacciava nella sua testa il modo migliore per abbordarla.

Fu ancora una volta il più giovane del gruppo a richiamare l'attenzione di tutti.

“Ma noi...non avevamo un piano B?”
“Certo che ce l'abbiamo.”
“Parli seriamente Serah?”
“Parlo molto seriamente, Sazh.”

La ragazza iniziò a ridacchiare in maniera malvagia, tanto da spaventare una povera guardia che passava lì vicino ed andava a mangiare.

“Potrei iniziare a stimarti, ragazza.”
“Ed ora... Andremo dalla nostra consulente speciale di malvagità: la diabolica Mog!”
“Oh, santo cielo... Ascolta figliuola, non ti sembra di star esagerando?”
“Certo che no! Ho detto che si metteranno insieme e si metteranno insieme!”

Il discorso proseguì mentre si allontanavano lentamente. Nessuno si accorse che, nascosto dall'altra parte della strada, Snow sogghignava divertito attendendo il momento della sua gloria.

   
 
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