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Autore: Woonie_cutest    05/03/2014    2 recensioni
"La sua è una lotta molto dura e ha bisogno dell'aiuto di qualcuno… Qualcuno di speciale... Come di un angelo custode. Diventa il suo angelo custode e dalle una mano..."
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chen, Chen, D.O., D.O., Lu Han, Lu Han
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- A-a-a-angeli?-
- Angeli? Chi? Cosa? Dove? Quando? Perché?-
- Voi… Siete… Angeli?-
- Noi?-
- Sì, voi!-
- Ehm… Ehm… Ehm… Noi… Non siamo angeli, cosa te lo fa pensare?-
- Ma prima avete detto…-
- Ah… No, stavamo scherzando! Eheheh… Come facciamo ad essere angeli? Ahahah… Giusto Yeon?-
- Aha… Aha… Aha… Giusto Baekhyun…-
- Yeon? Tu sei Yeon?-
- Sì, perché?-
- Sei nella mia classe allora-
- Ah, ok, quindi puoi dirmi tu dove devo andare?-
- Certo, ti accompagnerò io, angelo…-
- Ti ho detto che non siamo angeli!-
- Sicuro…-
- Prima di andare però devo parlare con una persona-
- Con chi?-
- Min, la conosci?-
- Sì, ovviamente, sono in classe con lei-
- Bene, allora vado a chiamarla così andiamo a lezione-
- No, lasciala stare, lei entrerà dopo-
- Perché?-
- Perché oggi deve andare a visitare i suoi genitori-
- Ma i suoi genitori…-
- Esatto, va a portare loro dei fiori-
- Quindi stamattina non parteciperà alle lezioni?-
- No, tornerà a scuola solo oggi pomeriggio-
- Allora perché è venuta a scuola?-
- Perché la preside la vuole accompagnare-
- Capito… Allora è meglio se andiamo in classe-
- Certo, andiamo-
Yeon, Kyungsoo e Baekhyun si avviarono verso la loro classe al secondo piano dell’edificio scolastico e, quando vi giunsero, la professoressa di inglese li stava già aspettando all’interno.
- Professoressa, scusi il ritardo, ho accompagnato i due nuovi studenti della nostra classe. Loro sono Yeon e Baekhyun-
- Buongiorno professoressa-
- Ah, giusto, sapevo che dovevate venire. Prego, sedetevi nei posti liberi-
- Grazie-

Per tutta la lezione Yeon non fece altro che pensare a Min. Chissà come doveva sentirsi in quel momento, quando nessuno poteva farla sorridere, quando il solo pensiero dei suoi genitori era come un colpo al cuore, come una pugnalata dalla quale non sgorgava sangue, ma solo tanta sofferenza e tanto dolore, quando la solitudine è l’unica cosa tollerata, quando stare in gruppo non aiuta per nulla, quando il solo fatto di essere stata separata dalla sorella rende la situazione ancora più difficile. Yeon non sapeva come comportarsi, come fare il primo approccio. In fondo lei non era mai stata nella situazione di Min, non aveva mai perso i suoi genitori, non aveva mai sofferto come lei, se non dopo l’incidente e la morte di Hwanjoo. Com’era stata dura per lei superare la morte dell’amica. Era come una sorella, condividevano tutto, tutte le passioni, tutti i momenti della vita; si raccontavano tutti i minimi dettagli della giornata, anche quelli più insignificanti, più piccoli e invisibili, più stupidi. E finalmente si erano ritrovate, finalmente erano di nuovo insieme e non si sarebbero più lasciate… Non potevano… Non dovevano… Ormai erano entrambe angeli e Dio stesso non avrebbe permesso che accadesse. 
- Yeon? Yeon!-
Qualcuno stava chiamando Yeon, ma solo dopo qualche minuto la ragazza si accorse di ciò.
- Yeon!-
- S-s-sì?-
- Yeon, eri attenta?-
- C-c-come?-
- Hai sentito quello che ho detto fino ad ora?-
- S-scusi professoressa, non ero attenta-
- Beh, devi imparare a prestare maggiore attenzione alla lezione. Invece di quel posto vicino alla finestra, vieni qui, vicino a Jong-dae, in prima fila-
“Jong-dae? E chi è?” pensò Yeon, e cercò di scorgere con lo sguardo le persone in prima fila.
- Qui, Yeon, proprio qui- la professoressa indicò a Yeon il posto, dall’altra parte della classe, rigorosamente in prima fila, vicino ad un ragazzo di media statura, capelli castani, corti, spettinati, occhi scuri e grandi, una bocca che nascondeva denti perfetti, la camicia della divisa leggermente sbottonata alla cima, la cravatta allentata e la giacca aperta. 
- Ehm… Ciao-
- Ciao, io sono Jong-dae-
- Piacere, io Yeon-
“Dov’è che l’ho già visto? Mi sembra familiare…”pensava Yeon “Mmmm… Aspetta! Ma è il ragazzo che ha chiamato Kyungsoo prima!”
Dieci minuti dopo suonò la campanella e la professoressa uscì dall’aula.
- Da quanto tempo sei qui?- disse Jong-dae, voltatosi verso Yeon.
- Chi? Io?-
- Sì. Ho sentito da Kyungsoo che sei tornata qui dal Sud quando è successa… Ehm… La storia dei tuoi genitori…-
- Hai ragione… La zia è stata gentile e ha deciso di ospitarmi. Baekhyun, il ragazzo seduto là in fondo è mio cugino, il figlio di mia zia-
- Non l’ho mai visto prima-
- Sì, perché lui ha vissuto per un periodo a casa mia, perché voleva “cambiare aria”… Diciamo che qui non si sentiva tanto a suo agio-
- Ah, capisco… Comunque se hai bisogno di qualcosa, dato che siamo diventati compagni di banco, fammelo sapere-
- Certo, lo farò, grazie mille-
Jong-dae sorrise, mostrando i suoi denti bianchi e perfetti e scostando i capelli con un colpo di testa. 
La mattina passò lenta, lentissima. Trenta minuti, venti, dieci, cinque, due, uno, sessanta secondi, cinquanta, quaranta, venticinque, quindici, sette, tre, uno… Ogni secondo era scandito dal toc dell’orologio… Tic toc… Tic toc… Un secondo dopo l’altro avvicinava Yeon al momento dell’incontro con Min… Passò la prima ora, passò la seconda, la terza e la quarta… E finalmente arrivò il pomeriggio.
  
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