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Autore: Violet2013    06/03/2014    15 recensioni
-''Allora un manga. Sei giapponese, no? I manga li leggerai...''
-''Certo!"
-''Ok, un manga. Metti che segui un manga dal primo all'ultimo numero per, che ne so, cinque anni? E poi finisce così, nel nulla, senza una degna conclusione...''
-''Tipo senza neanche un bacio tra i due protagonisti?'', arrossì.
-''Esatto!'', rispose lei, totalmente persa nei suoi ragionamenti, ''Alla fine non ti verrebbe voglia di prendere l'autore e riempirlo di botte?''
*
New York: Ranma Saotome, artista marziale giapponese, scopre che suo padre ed il suo migliore amico Soun hanno pianificato il suo matrimonio con una ragazza a lui sconosciuta.
AU su Ranma 1/2, i cui personaggi sono trasportati in una realtà totalmente differente.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Altro Personaggio, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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HELLO STRANGER ''Che fa?''
Estrella sorrise amaramente ad un preoccupatissimo Mousse, che stava entrando in camera di Akane con una tazza di tè in mano.
''E' molto giù, bambino. Ci teneva tanto a esta festa...''
''Lo so, dannazione! Che si può fare?''
''Señorita Nabiki ha affittato tantissimi costumi per la serata. Forse potremmo prendere in prestito uno di quelli che ha scartato''
''No, conosco Akane. Se non potrà essere Giulietta non scenderà in salone questa sera, ci scommetto l'ammissione a Yale'', commentò Mousse aggiustandosi gli occhiali.
''Tu va' a confortarla, niño, che io vado a vedere cosa posso fare''.




***





Il salone era gremito di gente: tutti i rampolli dell' alta società newyorkese erano stati invitati dalla giovane Nabiki, che faceva bella mostra di sè al centro della stanza, vestita di uno splendido costume da Cleopatra e con il capo, i polsi e le orecchie adornati da splendidi gioielli in oro e pietre preziose. Al collo un pesante e stretto collare di rubini e smeraldi a forma di serpente le conferiva una posa ancora più fiera, ed i capelli, raccolti in una miriade di treccine, non erano mai stati più lucenti. La tunica bianca con le maniche ampie, stretta sul seno abbondante, cadeva morbida fino ai sandali in cuoio che si era fatta spedire direttamente dall' Italia, aprendosi in uno spacco a dir poco rivelatore sul lato destro.
Un giovane ed inesperto Ryoga, per una volta in veste di invitato e non di cameriere, si avvicinò ad un'altrettanto spaurita e spaesata Ukyo.
''Bella festa''
''Non è proprio il mio mondo, ma sì, si difende bene. Ciao, Ryoga!"
Dopo averle baciato la guancia la squadrò dalla testa ai piedi, cercando di indovinare in cosa consistesse il suo costume.
Indossava un paio di leggings scuri e degli stivaletti fino al ginocchio. Il fisico atletico era fasciato in una casacca viola tradizionale giapponese, i lunghi capelli adornati da un enorme fiocco bianco. Dietro la schiena, un'enorme spatola in metallo tenuta su in barba a qualunque legge sulla gravità da una sottile tracolla in pelle.
''Se te lo stai chiedendo sono una cuoca di okonomiyaki. E' una delle tradizioni della mia famiglia, e... E poi... Non mi andava di vestirmi da gattina sexy o da principessa come la maggior parte delle ragazzine viziate che sono qui. Fo-forse penserai che sono una stupida...'' asserì arrossendo, pesando che le sue magre finanze non le avrebbero comunque permesso di scegliere un costume migliore, mentre il giovane le sorrideva intenerito.
''Ucchan, sei molto carina. Inoltre nemmeno io ho scelto un costume classico, come puoi notare''
''Mmmh, vediamo... Casacca gialla sdrucita, bandana tigrata in testa, uno zaino, un ombrello cinese... Sembri mio padre quando è arrivato qui in America, in cerca di fortuna!", rise spensierata. Quanto le piaceva, quel Ryoga. Se solo lui non fosse stato così palesemente cotto di Akane Tendo!
''Hey, sono un viaggiatore!", urlò piccato non potendo, però, nascondere un sorriso. Quella Ukyo era davvero un peperino, pensò continuando a sorridere come un ebete, grattandosi la testa imbarazzato. Se solo Akane... Nemmeno lui sapeva continuare quella frase, si rese conto.
''Ciao, Ukyo, ti ricordi di me?'', chiese avvicinandosi un divino Ataru vestito da cavaliere rinascimentale, il fisico asciutto fasciato in un costume gigio ancora più lucente dei suoi occhi e del suo sorriso. Educatamente porse la mano a Ryoga: ''Sono Ataru Dakashi, hai un costume fantastico''
''Grazie'', rispose dandosi un tono lui, infastidito, anche se non sapeva il perchè, dai sospiri che Ukyo non faceva che tirare davanti a quel giovane che, Ryoga lo sapeva benissimo, era uno dei pretendenti più accaniti di Akane. ''Sono Ryoga Hibiki, piacere di conoscerti''
''Il piacere è mio, Ryoga. Sei stato molto coraggioso a vestirti da clochard. E' una delle idee che avevo vagliato, ma ammetto che la puzza sotto il naso di tutta questa gente mi ha inibito''
''Hey, principino! Sono un viaggiatore, hai capito? Un viaggiatore!'', sillabò furioso mentre Ukyo rideva di gusto ed il bassista di portava una mano davanti alla bocca, mortificato.
''Ti offrirei da bere per farmi perdonare, ma qui è tutto gratis. Permettimi di suonare una canzone a tua scelta, tra poco saliremo sul palco e voglio dedicare un ballo a te e la tua ragazza''
''Cosa? Io non sono la sua ragazza!", protestò Ukyo, visibilmente imbarazzata.
''Oh, no, un'altra gaffe. Meglio che mi ritiri, prima che dica qualcosa di irrecuperabile. Buona serata, ragazzi''



Si allontanò lasciando la coppia ai loro scherzi e si diresse verso un pensieroso Mousse vestito da mago, che rubava furtivamente dei salatini del rinfresco nascondendoli nelle ampie maniche della sua casacca cinese bianca, con un ricamo a rombi sul petto, che cadeva come una grande coda fino a metà delle lunghe gambe e del pantalone blu cinese che le copriva.
''Hey, Mousse! Guarda che sono lì apposta per essere mangiati, non serve rubarli!", scherzò posandogli una mano sulla spalla, con affetto fraterno.
''Ciao, A. Non sono per me. Akane non vuole uscire dalla sua stanza e speravo di prenderla per la gola, ma se mi mettessi a preparare un piattino tutti mi vedrebbero ed inizierebbero a chiedersi dove si trova. Già così mi pare molto strano che la sua assenza sia passata inosservata''
''E' capitato qualcosa?'', chiese preoccupato. In quel periodo sembrava che la sua preferita tra le sorelle Tendo non avesse pace.
''Forse conviene che tu venga con me. Ce la fai o devi scappare a suonare?''
''Credo di avere cinque minuti'', commentò vedendo Jason, vestito solo di una bandiera del Giappone, chiacchierare amabilmente con Nabiki, per una volta sobrio.




***




Guardò l'orologio: le dieci e trenta.
Si ravvivò i capelli, che aveva deciso di lasciare sciolti, e si stirò con le mani la casacca in velluto blu.
No, decisamente meglio legati.
Mentre li annodava nel solito codino ammirando la sua figura allo specchio notò che un forte vociare animava la stanza della sua fidanzata, al di là della porta.
Decise che, dato che era in ritardo anche lei, non sarebbe stata una brutta idea scendere in sala insieme, come Romeo e Giulietta. Magari, se fosse stata di buon umore, avrebbero anche potuto chiarire la faccenda di Shinnosuke, che ancora non aveva digerito del tutto.

Avvicinò una mano alla porta per bussare, ma incuriosito dalle chiacchiere e dalla chiara e sempre melodiosa voce di Ataru, decise di fermarsi ed origliare.
''Akane, tu sei troppo ingenua! Mi pare ovvio che quella viperetta non ti avrebbe permesso di realizzare il tuo sogno!''
''Non dirmi che sono ingenua, Atty! Che ne sapevo che sarebbe stata così cattiva da distruggere addirittura il mio costume?''
''Beh, se ci pensi...'', Ranma riconobbe la voce saccente di Mousse, ''Non dovrei essere io ad infangarla, ma Shampoo è stata la tua migliore amica per anni, probabilmente sapeva che avresti colto l'occasione per essere Giulietta e voleva rovinarti la festa; è ben noto a tutti quanto ci tenessi ad interpretare quel ruolo''
Ranma sussultò: aveva capito bene? Davvero Shampoo aveva distrutto il vestito di Akane?
''Un attimo!'', esordì Ataru, ''Hai detto che Shinnosuke vive a casa sua e che stasera si sarebbe vestito da Romeo...''
''Sì, ma non gli ho detto che sarei stata Giulietta. E' stata una coincidenza''
''O forse no'', replicò il bassista, ''Forse Shampoo, per riprendersi Ranma, sta architettando qualcosa con Shinnosuke, in modo da farvi tornare insieme. Lei ti conosce bene e sapeva che avresti scelto il costume da Giulietta, per cui ha chiesto a Shin di vestirsi da Romeo sapendo che Ranma, perdonami se te lo dico, non sarebbe stato in grado di scegliere un costume così romantico nemmeno sotto l'effetto di qualche droga pesante. Non capisci? Vuole portarti a pensare che Shinnosuke sia l'uomo della tua vita per poter avere Ranma tutto per sè!"
''Già, le cose quadrano, Akane. Non mi hai detto che oggi Shinnosuke si è dichiarato, confessandoti di amarti ancora?''
''Oh, Mousse, non ti ci mettere anche tu! Posso dubitare di Shampoo, ma Shinnosuke non farebbe mai una cosa del genere!''
''Però tutto torna. E se ti amasse veramente non vivrebbe certo a casa di quell'arpia, potrebbe stare, che ne so, da me'', suggerì Ataru.
''Beh, non tutto'', asserì Akane pensierosa. ''Se fosse come dite, perchè mai Shampoo si sarebbe introdotta in camera mia dalla finestra per distruggere il mio vestito? Se penso alla faccia che farà Nodoka quando lo scoprirà''. Scoppiò a piangere, spezzando il cuore del codinato.
Perchè fu proprio in quel momento che Ranma capì quali e quanti danni aveva provocato la sua leggerezza nel dire alla cinese che anche lui sarebbe stato Romeo, quella sera.

Si fiondò giù per le scale, alla ricerca di quella che era appena diventata la sua nemica numero 1 in tutto l' Upper East Side.




***




Estrella lanciò un'occhiata preoccupata a Ranma, che correva come un pazzo giù per le scale senza essersi nemmeno accorto di lei e dei pesanti costumi che si portava dietro ed entrò in camera di Akane, senza bussare.
''Tu, chitarrina, i tuoi amici drogati te stanno aspettando. E tu, occhialetto, vammi a prendere una Piña Colada. Lasciateme sola con la bambina''
Entrambi i ragazzi alzarono le mani in segno di resa e, senza proferire parola, si allontanarono dalla stanza.

''Niña mia...''
''Non li voglio neanche vedere quei costumi che hai in mano!''
''Esto no è l'atteggiamento giusto, bambina. Guarda questo!''
La cameriera mostrò alla giovane un completo da angioletto sexy, composto da un microabito a corpetto in pizzo bianco traforato ed un bellissimo paio di ali ricoperte di candide piume.
''Stai scherzando? Quando la mia famiglia cadrà in disgrazia e sarò costretta a prostituirmi per dar da mangiare a mio padre, FORSE, indosserò una cosa del genere!''
''Y esto?'', chiese mostrando un abito fucsia da diva anni '70, smanicato con il collo alto ed una cinturina in cristalli che cadeva morbida in vita.
''Non ci penso neanche!'', ribattè tirandosi fin sopra il naso il lenzuolo in seta bianca che la copriva, sconsolata.
''Y che me dici de esto?'', le mostrò un' uniforme da infermiera sexy con annesso cappellino e reggicalze ed una graziosissima maschera bianca in seta.
''Te dico che mi hermana ha dei gusti tremendi!", sbottò.
''Akane, hai la testa dura como la statua del Cristo Redentòr!''
''Non me ne frega niente. Non scendo e basta''
''Te ricordo che no existe una sola versione de Giulietta...''
''Che vuol dire?'', tentennò la giovane.
''Te lo ricordi quando eri solo una niña y me dicevi sempre: Estrella, io sposerò Leonardo di Caprio, un giorno!"
"E che c'entra?''
''Y te ricordi che me facevi vedere i suoi film fino alla nausea, quando rientravi da scuola? El Titanic, y La stanza de Marvin, y La maschera de hierro...''
''Non capisco...''
''Qual era el tuo preferito, mi amor?''
''Ovviamente Romeo e Giul...Ah!'', si colpì la fronte con una mano, posando gli occhi sulla pila di tessuti che Estrella aveva buttato sul suo letto e guardandola negli occhi, cercando la sua complicità.
''Ahi, povera quella balia, quante ne ha viste anche lei...''




***









La cercava con lo sguardo mentre Ataru, appena dietro il palco insieme ai Silver Coral, gli faceva dei cenni con la testa, con le mani impegnate ad accordare il suo basso.
Salutò Kasumi, vestita da nobildonna del '700 e Sasuke, che la guardava ammirato col corpo scheletrico fasciato in una tutina da ninja, probabilmente una brutta imitazione del Sasuke di Naruto, pensò il codinato.
Evitò invece Kodachi Kuno, che ammiccava per tutta la sala (s)vestita da ginnasta ed il fratello, ridicolo in un completo da samurai.
Fu mentre Nabiki gli indicava il terrazzo, con aria di chi ha capito tutto, che la vide: Shampoo era sola a guardare la luna, incurante del freddo e con un vestito elegante in velluto viola, probabilmente vestita da Anna Bolena o qualunque donna di malaffare potesse venire in mente al ragazzo.
Avvicinandosi a lei, con passo felpato, notò che non era sola: Shinnosuke era appoggiato alla ringhiera del balcone e fumava nervosamente, vestito, come previsto, da Romeo.
Spezzò il loro silenzio con un applauso accennato.
''Bravi, davvero molto bravi. Complimenti a tutti e due''
''Ranma...''
''Hai detto che le feste più divertenti sono quelle a cui non si è invitati, Shampoo. Beh, non sai quanto mi divertirò io, questa sera'', rispose cupo, avvicinandola.
''Cosa vuoi farmi?'', chiese tra i denti lei, indietreggiando, mentre Shinnosuke, impotente, si limitava ad allungare una mano in direzione dei due.
''Sta' tranquilla, il mio codice d'onore mi impedisce di picchiare una donna, inoltre non ti rimetterei le mani addosso per nessun motivo al mondo, credimi. Mi farebbe troppo schifo''
''Pensavo ti fosse piaciuto...'', rispose sensuale lei, ''Inoltre guardaci: tu sei Romeo, io sono Giulietta...''
''Tu saresti, cosa?'', urlò il codinato, furioso.
''Giulietta Capuleti, per servirla''
''Shampoo, non osare farti vedere da Akane vestita così. Se mai dovesse decidere di scendere e ti vedesse così dovrei davvero ucciderti, dopo. Vatti a togliere quel costume''
''Ti assicuro, Ranma, che non ti serve la violenza per chiedermi di togliermi i vestiti di dosso. Inoltre come pensi che si faccia vedere in pubblico, quella racchia, senza un travestimento? O forse verrà vestita da Zorro? O da sacco di patate, magari, visto quanta grazia e bellezza...''
''Sta' zitta! Akane sarebbe superiore a te in tutto e per tutto anche vestita da sacco di patate, se volesse!"
Fu allora che Shinnosuke prese la parola.
''Shampoo, non ti sembra di esagerare?''
''Tu sta' zitto e torna al tuo posto, schiavetto!''
Ranma guardò con attenzione prima un volto e poi l'altro, chiedendosi se quella pericolosa alleanza si stesse sgretolando.
''Schiavetto a chi, scusa?''
''Sei stato una pedina nelle mie mani fin dall'inizio, Shinnosuke. E' evidente che quest'idiota ed Akane sono più uniti di prima, dunque la tua presenza qui è, di fatto, inutile. Buona serata e grazie di niente!''
''Credevo volessi aiutarmi...'' si rabbuiò il ragazzo. A Ranma fece quasi pena, ma fu solo per un istante.
''Tu...'', sibilò puntandogli il dito addosso, ''Tu sei un uomo e ti passerei volentieri sopra con la macchina, ma è il compleanno di una persona a cui voglio molto bene e non voglio rovinarglielo, sei fortunato. Sparisci immediatamente e non farti più vedere, la prossima volta non sarò così magnanimo, Shinnosuke''
''Voglio solo dirti una cosa, prima di andarmene. Io Akane la amo davvero, combatterò per lei''
''E' una battaglia persa. Akane è mia''
''Mi sono lasciato ingannare, è vero. Shampoo mi ha detto che l'hai sedotta ed abbandonata, e che stavi facendo lo stesso con Akane per non perdere una scommessa con i tuoi amici. Solo sentendoti parlare ho capito che ci tieni davvero a lei. Io non sono il mostro che pensi, anche se mi sono comportato spesso come tale. Combatterò lealmente, ma combatterò, Ranma''
''Hai tre secondi per andartene, Romeo dei miei stivali. Uno... Due...''
Mentre Shinnosuke si allontanava, Ranma tornò a volgere il suo sguardo alla perfida cinese.
''Ora che il tuo accompagnatore ha lasciato l'edificio non sei più autorizzata a stare qui. Ma prima di chiamare la sicurezza e farti sbattere fuori a calci in culo voglio sapere una cosa, Shampoo. Perchè?''
''Tu pensi che sia per te, vero?'', rispose la giovane donna sorridendo amaramente, ''Pensi che sia perchè ti amo e non posso vivere senza di te, vero Ranma?''
''Mi auguro di no, mi darebbe fastidio stare con te anche solo nei tuoi pensieri''
''Non fare il perfettino, hai molto da imparare dalla tua ragazza quanto a purezza d'animo, entrambi sappiamo quanto ci hai messo a cedere alle mie lusinghe''
Ranma indietreggiò, colpito dalla verità di quell'affermazione. La ragazza continuò: ''Vedi, Ranma, ci sono solo due cose che mi interessano: la moda ed il ragazzo che amo. Grazie a te ho ottenuto un ingaggio per un servizio fotografico ed ho allontanato Akane da lui. Sapevo che vedendoti con me si sarebbe ingelosita, la conosco come le mie tasche''
''E perchè avresti chiamato Shinnosuke, allora? Se è vero che volevi che io ed Akane stessimo insieme per allontanarla da Ataru, perchè è di Ataru che stiamo parlando, perchè cercare di allontanarci?''
''Tu ti rendi conto di come mi hai trattata, Ranma? Mi hai usata per una settimana, sei venuto a casa mia a conoscere mio padre e poi, all'improvviso, hai iniziato ad ignorarmi! Come pensi che mi sia sentita? E quando sono venuta qui, a casa tua, a chiederti spiegazioni? Mi hai cacciata come un'appestata! Io... Volevo fartela pagare''
''Questo perchè ho scoperto tutto: delle bugie che mi avevi detto, del taglio di capelli di Akane....''
''E chi te l'avrebbe detto, la tua fidanzatina?''


''No, sono stato io"
Ataru, lentamente e con il basso sulle spalle, si avvicinò ai due.
Al cuore di Shampoo mancò un battito e tutta la sua sicurezza si sciolse nel vedere il ragazzo che amava da sempre che la guardava in quel modo.

Certo, anche per Ranma provava qualcosa. Gli aveva fatto credere di essere stato solo una pedina nelle sue mani per orgoglio, per non dover ammettere di essere stata, un'altra volta, usata come un oggetto, ma la verità era che la settimana trascorsa con lui era stata la più bella della sua vita.
Era sempre stata maltrattata dagli uomini, abituati ad approfittare, ringraziare e salutare, ma con Ranma era stato diverso.
Lui, la mattina dopo, era sempre rimasto a fare colazione con lei.
Sapeva che i sentimenti per Ataru non si sarebbero dissolti nel nulla da un giorno all'altro, ma sperava davvero che Ranma l'avrebbe salvata, da se stessa e dagli altri. Era stato l'unico a non aver paura di farsi vedere in giro con lei in pieno giorno, l'unico a cui non interessava nulla del suo passato e, certamente, l'unico ad essere disposto a vederla anche fuori dalla camera da letto.
In quella settimana l'aveva portata al cinema, al luna park, a cena fuori, e Shampoo aveva davvero creduto che, un giorno, chiodo avrebbe scacciato chiodo, definitivamente.

Guardava alternativamente uno e l'altro, i suoi due amori, se così si potevano definire.
Si sentiva giudicata e sporca. Il disprezzo traboccava dagli occhi dei due come un fiume in piena.

''Shampoo'', prese mestamente parola il biondo, ''Non è mia abitudine essere sgarbato con il gentil sesso, ma devo dirti una cosa e voglio essere il più chiaro possibile, per cui perdonami la franchezza. Io e te, MAI. Neppure tra un milione di anni, neppure su un'isola deserta. Mi fai schifo come la musica da camera e preferirei passare la vita a raccogliere a mani nude il vomito del mio cantante piuttosto che sprecare cinque secondi della mia esistenza con una persona orribile come te'', disse d'un fiato, rosso in volto.
''Però, sei bravo...'', commentò a bassa voce Ranma, intenerito dall'espressione ferita e colpevole di lui.
''Devo andare a suonare, scusatemi. Perdonami, Shampoo'', bisbigliò timidamente prima di correre via, mortificato.

''A quanto pare ne hai fatti fuori due su due, Shampoo''
''Vuoi ridere di me, Ranma? Vuoi farmi sentire peggio di come sto già?'', chiese mentre una lacrima di rabbia le rigava il viso.
''No, ma non ho finito. Io non lo so se l'ossessione che hai per Akane è dovuta solo a Dakashi o se c'è dell'altro sotto, ma sappi che questa sera è stata solo un assaggio. Avvicinati ancora a lei e conoscerai la vera rabbia di Ranma Saotome, e credimi, non ti piacerà''
''Me ne posso andare, ora?''
''Credo tu conosca l'uscita''





Corse via umiliata, cercando di darsi un contegno e di non piangere davanti a tutta quella folla che, probabilmente, non vedeva l'ora di vederla soccombere.
Lanciò un' occhiata a Kodachi, la sua tirapiedi preferita. Sapeva che anche lei la odiava, come tutti, e che aveva perdonato la sua love story con Ranma solo per non contrariarla, solo perchè la fama delle vendette di Shampoo Karuga era diffusa in ogni angolo del Mondo avesse visitato.
Fu nel vedere quanta gente era accorsa per circondare d'affetto Nabiki Tendo, che si rese conto di essere sola.
Dalla cucina uscì Mousse, quel ragazzo strambo e un po' sfigato che le moriva dietro dalle elementari, nonostante tutto. Gli sorrise, ma lui si voltò dall'altra parte.
La serata, per lei, era ufficialmente finita.




***





I Silver  Coral avevano finito di suonare la prima canzone proprio mentre lei aveva posato un piede sul primo gradino della scalinata che l'avrebbe condotta giù in salone, alla festa.
Si sentiva rinata nel vestito improvvisato da Estrella. Al corpetto in pizzo bianco del costume da angelo era stata aggiunta una gonna con lo strascico in candida seta ricavata, a malincuore, dal lenzuolo preferito della giovane, che scintillava riflettendo la luce del lampadario in cristallo. Le grandi ali che la cameriera le aveva applicato sulle spalle le pesavano e le regalavano un equilibrio precario, ma la cintura d'argento e cristalli, da cui Estrella aveva dato vita ad una splendida coroncina che le adornava la fronte, la faceva sentire una principessa, mentre la maschera bianca che le copriva il volto lasciandole liberi solo gli occhi e le labbra le donava un'inedita sicurezza in se stessa.
Si fermò un attimo ad ascoltare le parole dell'amico Ataru, portavoce del gruppo.
''Ciao, siamo i Silver Coral. Grazie dell'accoglienza! Questa sera siamo qui per festeggiare il compleanno della splendida Nabiki Tendo e, ovviamente, la fine dell'anno. Non importa che anno abbiate avuto, ragazzi, vi auguriamo che il prossimo sia ancora migliore. E a te, Nabiki: stai vivendo la tua ultima notte da adolescente, i diciotto anni arrivano una volta sola ed il mio augurio personale e che tu viva questa festa e l'anno che verrà con tutta la spensieratezza che meriti. Questa sera vi dedicheremo un set particolare, fatto di sole cover. A te, Nabiki, ed a tutti voi, ragazzi: vivete questa serata come se fosse l'ultima notte sulla Terra. Non abbiate paura di niente, nulla di brutto può succedere qui! Ridete, piangete, arrabbiatevi, innamoratevi! Agite come se il mondo dovesse finire al sorgere del sole, osate come se questa notte fosse l'ultima della vostra vita! Buon divertimento a tutti!"
Fu nel sentire i primi accordi di una delle sue canzoni preferite che alzò lo sguardo e lo vide.
Ranma era al buffet e cercava di scartare il tonno dalle tartine, nascondendolo goffamente nei tovagliolini in lino posati sulla tavola e guardandosi intorno per sincerarsi che nessuno lo vedesse.

Turn out the lights, close your eyes.
Turn up the silence, the heartache of your life.

Dance forever under the lights.
This brutal love


Akane decise che la maschera che portava sul viso e la calda voce di Jason -che, pensò, sapeva fare una sola cosa ma la sapeva fare davvero bene- erano sufficienti per infonderle la sicurezza giusta. Si stirò il vestito con le mani e lo avvicinò, posandogli una mano sulla spalla.
La reazione del codinato le provocò non poco piacere. Ranma, che probabilmente non l'aveva riconosciuta per via del volto coperto e dei capelli lunghi, spalancò gli occhi, colpito.
''Ciao...Bella festa''
''C-ciao...''

Oh how you want it,
you’re begging for it.
But you can’t have it, even if you tried.

It’s in the clutches.
In my hands of, this brutal love


''Ti stai divertendo?''
''Non è il mio genere di festa''
''Neanche il mio. Sei molto carino'', ammiccò, sorprendendendolo e sorprendendo ancor di più se stessa. Ranma arrossì vistosamente.
''G-grazie'', balbettò.
''Non ti ho mai visto in giro'' continuò lei, in un sussurro. Si stava divertendo tantissimo.
''Sono qui da pochi mesi...'', rispose adeguando il suo tono di voce a quello, caldo e sensuale, della ragazza.


Old toys, this plastic heart.
Loners and fools, are tearing me apart.

Here comes trouble, the uninvited.
This brutal love




''Aspetti qualcuno?'', continuò la giovane.
''Non lo facciamo tutti, forse?'', sorrise sghembo lui, facendole un occhiolino. Ad Akane mancò il fiato.
''E- Ed io... Come sono, io?'', cambiò discorso ricordando, come un mantra, le parole di Ataru: l'ultima notte sulla terra.
''Vuoi sapere se sei carina anche tu?'', chiese noncurante dopo aver bevuto un sorso d'acqua.
Annuì, impacciata. Poi si ricordò di indossare una maschera e sorrise, alzando il mento sicura di sè e posandosi una mano sul fianco, in modo da assumere una posa ancora più fiera.
''Mettiamola così'', si avvicinò alle sue labbra. Akane percepì il suo respiro su di esse e si sentì franare la terra sotto i piedi. Perchè quel gioco le piaceva tanto?
''Se non fossi fidanzato, ti porterei in qualche stanzino buio e per te sarebbero guai grossi'', continuò il moro, assumendo un'aria sexy e matura.
''Ah sì?'', chiese piccata, alzando la voce di qualche ottava e strappandogli un sorriso, ''Dunque c'è una ragazza...'', si calmò immediatamente, tornando ad ammiccare.
Il giovane artista marziale si limitò ad annuire vigorosamente.
''E lei com'è?'', incalzò, sperando di ricevere una risposta precisa, anche se non riusciva a capire quale nè perchè il complimento del ragazzo le avesse scaldato e congelato il cuore allo stesso momento.



Danger, not quite at home.
The eyes of temptation,
the flesh and my bones.






''La mia fidanzata, che si chiama Akane...'' disse lentamente, per poi continuare più spedito, ''E' un maschiaccio totalmente privo di sex appeal'', scosse la testa.
Sorrise nel vederla intristirsi, poi continuò.
''Ma a volte sa sorprendermi positivamente'', le accarezzò dolcemente i capelli, mentre il tono della sua voce si faceva più pacato, quasi tenero: ''Bella parrucca, scemotta''
''Sono extention, idiota'', rispose lei, totalmente smontata.
''Come ti pare...''
''Lo sapevi fin dall'inizio?'' chiese Akane reimpostando il suo normale tono di voce, lontano anni luce dal sussurro felino che aveva scimmiottato fino a quel momento, e tirandogli uno schiaffo.
''Ma certo!", rise lui.
''Questo si chiama prendere in giro!" si lamentò.
''Credevo che avessi cominciato tu!'', allargò le braccia lui, regalandole l'ennesimo sorriso mozzafiato della serata.
''Sei uno stupido, Ranma'', sentenziò dandogli le spalle.
''Pensavo che fosse l'inizio di qualche nuovo gioco erotico e sono stato allo scherzo, ma ovviamente da un maschiaccio come te cosa posso aspettarmi?''
''Oh, lo speravi!", urlò lei voltandosi verso il malcapitato e gesticolando teatralmente, incurante degli sguardi curiosi della folla.
''Sì, figurati, con te! E' più probabile che io mi trasformi in una procace femminuccia bagnandomi con l'acqua fredda che una donna tanto priva di passionalità decida di fare qualcosa di carino per il sottoscritto!'', rispose puntandosi un dito addosso, facendo la vittima.
''Ma che razza di paragone è?''
''Hem... Non lo so, m'è venuto così'', scoppiò a ridere fragorosamente, cingendola poi per le spalle ed iniziando a trascinarla in una danza circolare.
''Che fai, tocchi?''
''Non tocco, guido. Ti ricordo che non sai ballare''
''Io ballo benissimo''
''Come no... E togliti quella maschera, ti si scioglie il trucco''

Fu con quel rapido e banalissimo gesto che Akane capì quanto le sue difese fossero crollate: quel buffo ragazzo col codino l'aveva messa a nudo, letteralmente.
Mentre scostava dalla sua pelle quel lembo di stoffa candida sentiva che qualcosa stava cambiando, come se si stesse mostrando a lui per la prima volta.
Ranma, allo stesso tempo, rimase sorpreso dalla bellezza della giovane. Non che fosse più o meno bella di quando la incontrava al mattino in bagno, appena sveglia e coi capelli arruffati, o di quando arricciava le labbra tenendo la matita in equilibrio tra il naso e la bocca, mentre si concentrava sui libri di matematica, nè di quando gli sorrideva, nei loro rari momenti di tregua, o di quando il suo viso s'imporporava prima che lo prendesse a botte, quando lui se ne usciva con qualche battuta infelice.
Era semplicemente diversa, nuova.
Quanto a Ranma, Akane giurò di non aver mai visto il suo viso più aperto e disteso, senza maschere di sorta, senza tattiche.
Il suo era un sorriso vero, reale, tangibile. Non il misto di scherno e rassegnazione di chi si ritrova a convivere con una ragazzina capricciosa e ribelle che, acccidentalmente, è anche la sua futura moglie.
Aveva passato gli ultimi tre mesi ad imporre a se stessa di odiarlo, lo aveva visto in ogni tipo di situazione ed aveva vissuto con lui le più disparate avventure, ma non lo aveva mai guardato negli occhi, forse non si era nemmeno resa conto che fossero così blu.
E soprattutto non si era mai resa conto di quanto fosse attraente quella specie di fidanzato che si ritrovava.
Forse, pensarono i ragazzi all'unisono, quella era la vera presentazione che non avevano mai avuto. Erano due normali sedicenni che si incontravano ad una festa e decidevano, in base al mero istinto ed alla prima impressione, se la persona che avevano davanti era, o no, bella.
Poco prima dello scoccare della mezzanotte si resero conto di esserlo, belli. Di essere belli l'uno per l'altra, nonostante avessero, fino a quel momento, mostrato solo il peggio di sè.


Hello stranger, I’m a disaster.
This brutal love




Ranma prese la mano della fidanzata, la alzò sopra le loro teste e le fece fare una giravolta, facendo svolazzare la gonna del suo vestito sotto gli sguardi estasiati di tutti i presenti, dopodichè la tirò a sè e continuò a guidarla nella danza.
Un preoccupato Mousse si avvicinò ai due, aggiustandosi gli occhiali con un dito e cercando la loro attenzione.



Bad luck, bitters and soda.
Anguish and shame,
the modern fool.




''Akane, scusami se ti disturbo...''
''Sì, direi che disturbi abbastanza!", rispose seccato il moro. Ecco cosa non sopportava di Akane, le sue amicizie maschili.
''Taci per favore, Saotome. Se siamo in questa situazione è anche per colpa tua''
Il codinato storse il naso, mentre il finto mago si rivolgeva alla sua migliore amica.
''Akane, lei è qui. O meglio, non so se è ancora qui, ma ci è stata''
''No, se n'è andata'', rispose secco il codinato, ''So che state parlando di Shampoo, so tutto'', asserì guardando negli occhi la fidanzata con un' intensità tutta nuova.
''Cosa significa che era qui e se n'è andata?'', chiese, tesa, Akane.
''Io ho sbagliato ed io ho riparato. Non ti disturberà più'', asserì serafico il codinato mentre la sua fidanzata guadava prima lui e poi Mousse, con un'espressione indecifrabile in volto.



Bad sex,
buy me a train wreck.
Something for my troubled mind.


Mentre Jason si lanciava nel più bell'assolo di chitarra che Ranma avesse mai sentito -che gli fece finalmente capire perchè quell'omone con un chiaro problema di alcolismo fosse così apprezzato dall'industria discografica- la sua ragazza gli prese la mano e, congedando Mousse, gli fece capire tramite il linguaggio del corpo che la loro danza non era finita.
''Che significa che hai riparato tutto?''
''Non importa, non importa. Sei comunque la più bella delle Giuliette, Akane''
''Grazie...'', arrossì lei.
''Tutto dimenticato?''
''Non posso'', scosse la testa lei, ''Le ho voluto troppo bene. Sono stata stupida ed ingenua con Shampoo, ma se c'è qualcuno che deve dire basta sono io, Ranma. E non credere che non ti sia grata per qualunque cosa tu abbia fatto''
''Speravo solo di essere utile...''
''Grazie, ma devo parlarlci io. Andrò da lei''.



Bad luck, bitters and soda.
Anguish and shame,
the modern fool.

Mad love,
kiss me I’m loaded
something for my troubled mind.



''Ora? Akane, ma tra poco è mezzanotte!''
''E se questa fosse davvero l'ultima notte sulla Terra, Ranma?''
''Ma non lo è!'', sorrise dolcemente lui. ''Dai, resta con me'', chiese abbassando lo sguardo.
''So che mi perdonerai, se ora decido di fare la cosa giusta. Ranma, voglio che da domani la mia vita cambi. Niente più rimpianti, niente non-detti, niente silenzi. Voglio avere il coraggio delle mie azioni, crescere, una volta per tutte. Per troppo tempo ho evitato questo chiarimento accettando le conseguenze della sua rabbia nei miei confronti senza nemmeno conoscerne il motivo, ora sono al limite''
''Ed io chi bacio a mezzanotte?'', le fece una linguaccia.
Arrossirono, abbassando lo sguardo e fermandosi, in silenzio, uno di fronte all'altra.
''Bacia un'altra e ti stacco la testa.'', grugnì minacciandolo portando il pugno vicino alla sua mascella.
''Ma dove la trovi, a quest'ora? Si sarà imbucata a qualche festa glamour, o sarà a caccia di qualche altro scemo da...''
''No'', gli posò un dito sulla bocca, ''Shampoo mi conosce bene, è vero, ma io non sono da meno. Scusami, devo andare''




Drop out,
drop-dead hideous.
How low is this brutal love?




***



Nella fretta non si era nemmeno messa il cappotto ed ora era lì, in un vestito smanicato e con due pesanti ali sulle spalle, nel bel mezzo di Central Park, vicino al laghetto, chiedendosi dove fossero finite le anatre.*
Di tolse la collana di diamanti che portava al collo e la infilò cautamente nel sacco a pelo di un senzatetto che sonnecchiava accanto ad una bottiglia di vino rosso rovesciata, cercando di non svegliarlo ed augurandosi di avergli regalato l'anno migliore che desiderava per se stessa.
Vederla di spalle, in piedi davanti a lei, non fu una sorpresa.
Nel sentire i suoi passi avvicinarsi Shampoo si voltò. I suoi occhi traboccavano di rancore e vergogna allo stesso tempo.
''Akane''
''Shampoo''
''A mezzanotte in punto. Sei sempre stata molto teatrale'', sentenziò la cinesina mentre in cielo iniziavano a fare bella mostra di sè i primi fuochi d'artificio ed i clacson delle macchine prendevano a suonare all'impazzata.
''Mi conosci bene'', sorrise amaramente la Tendo, abbassando gli occhi.
''Akane, se sei venuta a ridere di me o a darmi il resto ti assicuro che non ce n'è bisogno''
''No, non è così''
''E allora perchè ti saresti presa la briga di venire fino qui?''
La Tendo prese fiato.
''Sono venuta perchè una parte di me, anche se piccola, non ha smesso di considerarti la mia migliore amica. Sono venuta per dirti che ti odio per il male che mi hai fatto e che non voglio mai più avere a che fare con te, ma anche che sono pronta a dimenticare tutto se mi prometti di sparire dalla mia vita. Sono venuta per dirti che non potrò mai perdonarti. Sono venuta perchè so che quando ti senti sola vieni qui ad aspettare la donna dei colombi, proprio come fece Kevin la notte di Natale**. Sono venuta per dirti che Ranma è mio e te lo devi dimenticare. Sono venuta per dirti addio, sono venuta perchè nessuno merita di stare da solo a Capodanno e sono venuta perchè ero l'unica a sapere dove trovarti, stanotte''
Commossa, Shampoo fece due passi in direzione di Akane, con le braccia spalancate verso di lei. Poi si fermò.
''Scusami. Non ho il diritto di chiederti un abbraccio''
''No, non ce l'hai''
''Akane, cosa c'è di sbagliato in me?'', glielo chiese con il cuore in mano, piangendo disperata, per una volta sincera.
''Non c'è niente di sbagliato in te, Shampoo, e quando te ne accorgerai, forse, la smetterai di fare tutto questo male agli altri''
''Possiamo andare a bere un frullato da Joey, come ai vecchi tempi?''
''No, ma possiamo dividere un taxi fino a casa''
''E' il massimo a cui posso aspirare?''
''E' fin troppo''
"Allora mi basta''





***




Era seduta sul cornicione della finestra della sua stanza, guardando distratta la luna che splendeva ancora alta nonostante fosse quasi l'alba.
Un anno nuovo era arrivato.
E lei non era la persona che avrebbe voluto essere.
D'improvviso un rumore di rami e fronde proveniente dalla facciata del palazzo le risvegliò la concentrazione, facendola mettere in guardia.
E fu allora che la mano di Ranma le afferrò la coscia destra, stringendo forse un po' troppo.
''Ahia!"
''Akane... Sei...Umpf... Sei qui?''
''Ranma? Che ti è successo?'' chiese preoccupata notando l'espressione provata del ragazzo, mentre lo aiutava a salire ed a sedersi a cavalcioni sul cornicione, accanto a lei.
''Akane, ma come cavolo fai a salire e scendere con quella facilità? Uh, non ce la faccio più!''
Corse a prendergli la bottiglia d'acqua che teneva sempre vicino al letto, porgendogliela e tornando a sedersi accanto a lui. Il codinato ne bevve avidamente il contenuto e la gettò a terra, nel disappunto della fidanzata.
''Hey, animale!"
''Non scherzo. Non è possibile che tu sia più agile di me. Dimmi come cavolo fai a salire''
''Ranma, scemo, c'è un passaggio segreto!"
''Un altro?'', chiese il giovane sorpreso, ancora rosso in volto ed affannato.
''Un giorno, se farai il bravo, te lo farò vedere. Come mai, qui?''
''Ti ho aspettata in salotto, ma non arrivavi. Poi ho visto che la luce della tua stanza era accesa ed ho capito che eri passata dall'ascensore di servizio. Sono venuto a bussarti, ma non rispondevi e la porta era chiusa a chiave''
''Ops'', si posò una mano davanti alla bocca, ''Forse stavo ascoltando della musica in cuffia!"
''Allora sono uscito in strada, sono quasi morto di freddo, mi sono quasi ammazzato...''
''Smettila di rinfacciare'', cantilenò lei facendogli l'occhiolino.
''Ma scherzi? In fin dei conti sono o non sono il fottuto Romeo?'', allargò le braccia.
Solo in quel momento la giovane prestò attenzione al vestito del codinato, uno splendido completo in velluto blu con ricami dorati che portava chiaramente la firma di Nodoka.
''Ti- ti sei vestito da Romeo pe-per me?''
''Beh, non certo per me!'', rispose secco, ''Io propendevo per Batman, lo sai''
''Ranma!", sospirò intenerita.
''Com'è andata con Shampoo?'', cambiò discorso lui.
''Non bene. Sono una persona pessima, Ranma. Non sono riuscita a perdonarla. Mia madre sarebbe molto scontenta di me''
''Non dire così, avevi più di un motivo per non farlo''
''Vorrei solo essere una persona migliore, sotto tanti aspetti''
''Ad esempio?''
''Beh, immagino che bell'opinione ti sarai fatto di me!", rispose con una smorfia, ''Immatura, istintiva, ingenua, capricciosa...''
''Ed immagino la tua'', la interruppe lui, ''Arrogante, borioso, farfallone...''
''Sono delle premesse ottime per un matrimonio combinato'', commentò lei abbassando lo sguardo.
''Akane. Non ci pensiamo più. Abbiamo entrambi preso nella maniera sbagliata la decisione dei nostri genitori. In fondo abbiamo sedici anni e tutto il diritto di farci la nostra vita, inoltre quando ne avremo diciotto saremo maggiorenni e potremo decidere noi. Non-non siamo costretti a...''
''Quindi il fidanzamento è... E' rotto?''
''Non ho detto questo. Intendo dire che dobbiamo ricominciare da capo, come se fossimo stati presentati in questo preciso istante, e decidere in questi due anni se la cosa si può fare o no''
''Suona bene'', sorrise lei. Ranma le porse la mano.
''Ciao, sono Ranma Saotome. Mi piacciono le arti marziali, il buon cibo e le ragazze dai caratteri impossibili. Sono dei gemelli, il mio colore preferito è il rosso ed ho vissuto in Giappone fino a tre mesi fa''
''Hai finito con la presentazione in stile chat room?''
''Dai scema. Tocca a te''
Gli porse la mano, esitante.
''Ciao, sono Akane Tendo e sono... Sono un disastro!", scoppiò a ridere, seguita a ruota dal fidanzato.
''E adesso che si fa?''
Akane si posò un dito sul mento, ''Chi hai baciato a mezzanotte?''
''Diciamo che Kuno era parecchio ubriaco, ma l'ho scansato in tempo'', rispose accarezzandole le ali del costume.
''E basta?''
''E basta, per ora''
''Per ora? E' quasi domani mattina!"
''Allora devo sbrigarmi'', sussurrò avvicinandosi a lei ed appoggiando le labbra sulle sue, accarezzandole il viso mentre lei, timidamente, gli prendeva la mano.
Si staccò un attimo, per guardarla negli occhi, poi ricominciò a baciarla, sempre dolcemente, sempre lentamente, senza fretta.
''Ranma'', questa volta fu lei a staccarsi, ''Piacere di conoscerti''. Sorrise, prima di ributtarsi sulle labbra del fidanzato.





















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Fanart by Spirit99

Eccoci qua! Finalmente -e scusate il ritardo ma avete visto quando è lungo questo capitolo- ce l'ho fatta!
Grazie per la pazienza e spero non vi deluda la conclusione che ho voluto dare al loro anno. In realtà era nelle mie intenzioni chiudere la storia qui, ma so che dopo ''Tutto come prima'' non potevo permettermi di lasciare alcuni di voi (Ciao, Lally!) senza una degna continuazione al primo bacio, quindi andrò avanti ancora un pochino, giusto per annoiarvi! =P
La fanart è come sempre di Spirit99 (Ce n'è un'altra nel capitolo 11 che ho aggiunto ora perchè quando me l'ha mandata avevo dimenticato di farlo, andate a vederla!) ed è come sempre bellissima, grazie, Anto!
Notine:
-La canzone citata è ''Brutal Love'', indovnate un po'? Sì, è dei Green Day. Vi obbligo moralmente ad ascoltarla.
-*Nella scena di Central Park Akane si riferisce ad un momento del libro ''Il giovane Holden''.
-**Kevin è ovviamente Kevin McCallister di ''Home alone II", ma lo avevate capito, vero?
Come sempre grazie a chi legge e trova il tempo per commentare, ormai scrivo solo per voi perchè, spesso e volentieri, la voglia viene a mancare!
Buon fine settimana e alla prossima!

  
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