Ho aggiornato in fretta, visto! XD Non mi falciate, ve ne prego ç.ç Il prossimo è l’ultimo!
Messaggio pubblicitario: leggete The last time! (appena la pubblico)
Aryuna
I
want to save your life
Il demone si avvicinò, i suoi
passi pesanti facevano tremare il terreno. Kagome lo
fissava, senza riuscire a fare altro. Non riusciva neppure a battere le
palpebre, e aveva il fiato mozzato.
Lo youkai
alzò gli artigli, pronto a colpirla: una sola zampata, e sarebbe morta. E
allora perché non scappava? Con Inuyasha era riuscita
a muoversi. Eppure, in questo demone non scorgeva neppure un minimo di umanità.
Uno sparo.
Il demone osservò la zampa,
forata, e con un ringhio si voltò verso il proprietario dell’arma.
<< Perché non te la
prendi con me? >>, domandò Miroku, con la
pistola ancora alzata. Lo youkai ruggì, avvicinandosi
pericolosamente all’uomo, che batté in ritirata nel museo, giusto in tempo per
evitare che gli artigli del demone lo ferissero.
<< Tsk,
stupido umano >>, ghignò il demone, tornando a concentrasi su Kagome.
<< Ma dove… >>, disse confuso, non vedendola più al suo
posto. Subito sentì il suo odore alla sinistra, sul tetto di un palazzo.
<< Kagome,
ti ha ferito? >>, domandò Inuyasha, tenendola
ancora in braccio. Doveva ringraziare Miroku per la
copertura.
Kagome tremava, con gli occhi ancora spalancati, anche se
aveva ancorato le mani alla veste rossa dell’hanyou.
La stringeva talmente forte che le facevano male i pugni, ma il solo pensiero
di lasciarla la terrorizzava più di quanto già non fosse.
<< Kagome,
non ti muovere >>, disse Inuyasha con voce
fredda. Il demone li aveva visti, e in lontananza si sentivano le sirene della
polizia.
<< N…
no >>, balbettò la ragazza osservandola con gli occhi impauriti e lucidi.
Lui staccò le mani delicate della ragazza dal suo abito, talmente dolcemente
che lei non riuscì ad opporsi.
<< Torno subito
>>, le sussurrò, e saltò giù per affrontare lo youkai.
<< Devi essere uno di
quei ribelli di qui si parla, se proteggi un’umana >>, ringhiò lui,
osservandolo, << ma contro di me non puoi nulla, hanyou
>>.
<< Non sottovalutare il
nemico, coccodrillo troppo cresciuto >>, lo provocò Inuyasha.
Il demone lo attaccò, ma
l’altro lo schivò prontamente, partendo a sua volta nella lotta. Cercò di
ferirlo alla spalla, ma una zampa dello youkai lo
colpì prima.
<< Inuyasha!
>>, strillò Kagome, affacciandosi dal tetto. Il
ragazzo si alzò in piedi, quasi subito, con un’escoriazione sulla guancia.
<< Keh,
non mi fai nemmeno il solletico >>, disse, strofinando il kaginu sulla ferita, per rimuovere il sangue che gli annebbiava
la vista. Spiccò un salto in avanti, passando una mano nel sangue che ricopriva
l’asfalto.
<<Hijin
Tessou>>, urlò, lanciando lame di sangue verso
il demone. Quello venne inevitabilmente colpito, ma partì subito all’attacco, e
imprigionò con una mano Inuyasha contro il muro.
<< E adesso, vediamo
chi è il più forte, piccoletto >>, sghignazzò, << Grazie a te,
quella ragazza è imprigionata su quel palazzo, appena ti avrò finito mi
divertirò con lei >>.
<< Non toccare Kagome >>, ringhiò Inuyasha,
ma il demone strinse la presa, e lui urlò. Aveva sentito decisamente qualcosa
di rotto.
Le sirene erano sempre più vicine,
e Inuyasha continuava ad urlare ogni volta che il
demone stringeva la mano.
Sentì il sangue ribollire nelle
vene. Stava perdendo il controllo, lo sentiva. Strinse i pugni, arrivando a
ferirsi la carne, ma fu tutto inutile. I suo occhi divennero rossi, le zanne si
accentuarono, e con uno sguardo disumano, ruggì.
Un ruggito che raggelò il
sangue a Kagome.
<< Inuyasha…
>>, mormorò osservando la scena terrorizzata e tremante.
L’hanyou
si liberò dalla presa , lasciando lo youkai di
stucco, e lo morse sul collo.
<< Maledetto! >>,
ringhiò il demone, prendendolo e scaraventandolo sull’asfalto.
Le auto della polizia
girarono l’angolo, e frenarono violentemente, circondando il demone. Inuyasha, a terra, cercava di rialzarsi.
Kagome vide che una macchina era un camioncino, e da dietro
uscì una squadra speciale, con un’enorme arma dall’aria pericolosa, stile spara
missili. Poi, la sua vista venne coperta. Alzò gli occhi, verso l’enorme demone
che si era aggrappato con gli artigli al cornicione, e la osservava con gli
occhi rossi.
<< Sembra sia ora di
andare, addio >>, ringhiò, aprendo le fauci minacciose. Kagome urlò.
“Ecco, ho perso di nuovo il controllo… chissà che starò facendo ora, chissà come sta Kagome…”, pensò Inuyasha.
Un urlò spezzò il silenzio
del luogo buio dove si trovava, solo puro spirito.
E i suoi occhi, si aprirono
di scatto, pensando ad un unico nome.
<< KAGOME! >>.
I suoi occhi, con tratti
demoniaci ma di un limpido color ambra, fissarono il demone che sormontava la
ragazza.
E i poliziotti, che rapidi
cercavano di liberarsi del demone, non videro la ragazza: spararono con il
lanciamissili, sicuri di colpire il bersaglio.
Ma il demone sentì il fischio
, e balzò via prontamente.
Kagome non vide quello che avvenne. Si sentì prendere di peso
da due mani artigliate, che le graffiarono la schiena e le gambe, e il
contraccolpo dell’esplosione la fece sbalzare via. Inuyasha
la strinse a sé, e la protesse con il suo corpo quando caddero a terra. L’urto
fu tremendo, ma il sangue demoniaco era ancora predominante, anche se ora aveva
il controllo della sua mente.
Kagome aprì gli occhi, chiusi per lo spavento, e vide il
volto demoniaco di Inuyasha contratto in una smorfia
di dolore. Si spaventò, ma venne immediatamente tranquillizzata da quei caldi e
profondi occhi ambrati.
<< È finita >>,
disse lui con il fiatone. Kagome sorrise, e lo
abbracciò forte. Inuyasha arrossì, finché non sentì
la ragazza singhiozzare e piangere. Sorrise dolcemente, stringendola a sé,
stavolta con delicatezza, per non ferirla ulteriormente con i suoi artigli.
<< Torniamo a casa
>>, le sussurrò in un orecchio, prendendola in collo e avviandosi,
tenendosi nell’ombra.
Kagome stava medicando le sue ferite, Inuyasha
aveva insistito, liquidando con un “tanto io guarisco subito”. In effetti, continuava
a mantenere la sua forma demoniaca, e tutte le sue ferite erano risanate. Diceva
che, anche tornando normale, non si sarebbero riaperte.
Kagome si morse il labbro, decisa a intraprendere l’argomento
che più gli premeva.
<< Inuyasha
ma… la sfera? >>.
<< Sango
ci ha fregati a tutti, ed è scappata >>, disse subito lui, con sguardo
pensieroso. Così, loro due sarebbero stati costretti a separarsi.
Kagome lo abbracciò da dietro, silenziosa, e l’hanyou rimase sorpreso. Fece per voltarsi, ma lei lo fermò.
<< Ti prego… solo per un po’ >>, disse, stringendolo. Lui
le prese la mano, e rimase immobile. Sentiva il corpicino delicato di lei
premuto contro la sua schiena.
No, non voleva lasciarla per
nulla al mondo.
<< Inuyasha
>>.
<< Si? >>.
<< Posso farti tornare
normale? >>, domandò lei, alzando lo sguardo. Lui si voltò, sempre
tenendogli la mano, e osservandola. Kagome prese quel
silenzio per un sì.
Prese il suo volto tra le
mani, e delicatamente lo baciò.
Un bacio casto, sulle labbra,
ma che ben presto venne travolto dalla passione. Sentì un turbine dentro di
lei, e Inuyasha la strinse a sé, approfondendo il
bacio con passione. Le loro lingue si sfiorarono, si separarono e si
rincontrarono, in una danza desiderata da entrambi, e finalmente ottenuta.
Inuyasha distese Kagome accanto a
sé, carezzandola dolcemente, mentre lei scorreva le mani sulla sua schiena.
<< Ehehm…
>>, tossì una voce dalla finestra. I due si separarono, arrossendo, e
fissarono lo sguardo sulla ragazza che, tranquillamente seduta sul davanzale,
dondolava una piccola pallina nella mano.
<< Credo che questa sia
vostra >>. L’imbarazzo lasciò spazio all’incredulo.
<< Sango!
>>, esclamarono insieme, mentre la ladra lasciava rotolare la Shikon No Tama sul pavimento.
<< Credevate molassi
così i colleghi? E poi io non ci faccio nulla con questa, dato che solo Kagome può esprimere il desiderio >>, disse lei con
tranquillità.
Saltò Giù, sulla groppa di Kirara che attendeva sospesa in aria sotto la finestra.
<< Sango,
sono in debito! >>, le urlò Kagome mentre la
ladra si allontanava.
<< Non ti preoccupare,
mi hai già pagato! >>, rispose lei, prima di sparire nella notte.
Kagome la guardò preoccupata; che voleva dire?
Inuyasha raccolse la sfera da terra, e gliela porse.
<< Ok, esprimo il
desiderio, ma solo ad un patto >>, disse lei sedendosi a terra, davanti a
lui.
<< Quale? >>,
domandò.
<< Rimani con me >>.
Inuyasha sorrise, il sorriso più radioso che Kagome avesse mai visto.
<< Credevi di liberarti
di me così facilmente? Certo che rimango, non mi hai ancora offerto un pranzo
decente >>, disse ironico.
Kagome lo abbracciò di slancio, baciandolo. Lui ricambiò il
bacio, stringendola possessivo, ma dolce.
Ora, lei era l’unica cosa che
voleva desiderare.