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Autore: JessyR89    06/03/2014    5 recensioni
Una richiesta inaspettata, nuovi legami e amicizie, decisioni difficili.
Quanto possono legarsi due anime?
Genere: Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Clarissa, Izzy Lightwood, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest, Spoiler!, Tematiche delicate
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Ciao! nuovo capitolo! manca veramente poco....


I contorni del pentagramma si accesero di rosso mentre i tre giovani Stregoni recitavano formule strane. Si sprigionò una luce intesa e il primo demone fece la sua entrata. Uno alla volta, uscirono tantissimi demoni di diversa natura, che impregnarono l’aria di un forte odore di bruciato.
Clarissa osservava tutto con aria incantata, continuava a sorridere a Jonathan, che le stringeva le mani e accarezzava il viso. “Saranno circa una centinaia tra i demoni più potenti”.
“E Noi li domineremo tutti!” Aggiunse Clary mordendosi leggermente il labbro inferiore. Un’abitudine che avevano in comune: aveva notato in quei giorni che anche Jonathan lo faceva sempre quando qualcosa lo eccitava tantissimo.
I demoni si schierarono davanti al porticato di una vecchia casetta in rovina tra i campi, dove sedevano Jonathan e Clarissa.
“Jonathan Morgenstern, io e i miei fratelli siamo qui per onorare la nostra parte dell’accordo. Noi aiutiamo te, tu in cambio, insieme ai tuoi seguaci, ci venerate come facevate con Raziel e ci lascerete governare questa dimensione al tuo fianco, senza più ostacoli” Agramon si era elevato a capo dei Demoni dopo la distruzione di Lilith e pretendeva di essere trattato come tale anche sul campo di battaglia e soprattutto, voleva comandare al fianco di Jonathan.
“Ma certo Agramon, questi erano i nostri accordi. Mia sorella ha inventato delle rune particolari, che verranno apportate su ognuno di noi, che ci permetteranno di unire le nostre forze in questa battaglia e vincerla. Saranno anche il simbolo della nostra alleanza, che ci apparteniamo” Jonathan parlò con trasporto, sostenendo lo sguardo rosso del demone. Clary al suo fianco annuiva leggermente, guardava la schiera nera di demoni davanti a lei.
“Prego mia Regina, completa il tuo lavoro” porse lo stilo a Clarissa che disegnò  3 rune particolari sul bordo del pentagramma; due di queste le riportò una sul petto di Jonathan, all’altezza del cuore, e l’altra sul polso di ciascun Shadowhunters Oscuro, mentre la terza era di evocazione/ sottomissione al demone. Erano rune molto articolate, con contorni spessi e ghirigori e tutte presentavano un cerchio che le incorniciavano.
Terminato il suo lavoro, Clarissa si riportò accanto a Jonathan sui gradini sotto al porticato: “poveri sciocchi” mormorò trionfante.  
Un forte bagliore illuminò l’orizzonte e la terra tremò appena. Il fronte Oscuro si voltò verso quella luce. In pochi minuti un alone nero cominciò a stagliarsi in lontananza facendosi sempre più ampio e scuro.
“Eccoli!” Jonathan era pronto. Potevano dare il via a quella battaglia che progettava da tanto e che lo avrebbe portato al dominio del mondo. Indicò gli Shadowhunters che avanzavano a Clarissa.
“Finalmente!” Si morse ancora una volta il labbro. Strinse l’elsa della spada che aveva nella cintura.

Da lontano Jace riusciva a sentire il forte odore di bruciato, il rubino di Isabelle pulsava nella sua luce rossa. Avanzavano lentamente verso un casolare abbandonato, dalla quale proveniva del fumo e dove una grande folla scura si intravedeva da lontano, insieme a gigantesche sagome.
“Ha evocato dei demoni!” costatò Luke che si era portato al fianco di Jace. Per un attimo Luke pensò che erano finiti; avevano nel loro esercito ragazzi giovani e con poca esperienza in guerre di quella portata e battere un demone era estenuante, risucchiava tutte le energie. Il suo istinto di Cacciatore non l’aveva mai abbandonato, nonostante la trasformazione in licantropo, e questo molto spesso lo induceva a pensare ancora come uomo dimenticando l’enorme aiuto che i lupi e i vampiri potevano dare all’esercito in quel momento.
Raggiunsero il punto di raduno delle schiere di Sebastian in circa 10 minuti; i due eserciti si schierarono uno di fronte all’altro. Quello Oscuro continuava a voltarsi verso la casa, come in attesa di un segnale per attaccare.
Jace non attese nulla, estrasse la sua lama angelica e chiamò la sua spada; Isabelle fece schioccare la frusta, Alec caricò la balestra. Si mossero sempre più velocemente fino a scagliarsi con forza contro i Cacciatori di fronte a loro.
I demoni rimasero inizialmente a guardare la battaglia per intervenire solo dopo.
Jace sferzava colpi di lama in tutte le direzioni, ferendo e uccidendo i suoi avversari, poteva sentire i colpi di frusta di Isabelle battere con un ritmo regolare. Corse in direzione di Alec piantando un pugnale nella schiena di un Cacciatore che si stava lanciando contro di lui. Parò un fendente al fianco, saltò un cadavere e attaccò una donna impigliata nella frusta di Izzy, squarciandole il petto. Si guardava in giro alla ricerca di Clarissa e di Jonathan ma dei due non c’era traccia, era troppo lontano dalla casa e probabilmente loro dovevano essere li vicino. Corse più verso l’interno della battaglia, notò Simon cavarsela egregiamente contro un ragazzo. I licantropi uccidevano in maniera diretta, miravano e arpionavano con le fauci generalmente le spalle dei Cacciatori neri, mentre la presenza degli Stregoni si notava per i lampi di luce blu, che si sprigionavano tra la folla scura.
Nonostante riuscirono a rompere le prime file, la battaglia si fece più ardua. La stanchezza cominciava a sentirsi e  gli uomini di Sebastian sembravano avere una resistenza maggiore della loro.
Izzy era indomabile, arpionava le caviglie degli avversari, li frustava folgorandoli e li trafiggeva con la spada. 
“Jace” gridò spostando l’attenzione del fratello su un uomo che stava per colpirlo allo stomaco; il ragazzo fece un balzo indietro, colpì le mani dell’avversario disarmandolo e ferendolo mortalmente alla spalla. Non potè far a meno di notare che i cacciatori di Sebastian non miravano a ucciderli quanto a ferirli colpendoli in prevalenza ai fianchi o agli arti cosi da fermarli, mentre i Nascosti erano maggiormente quelli che venivano attaccati per essere uccisi. Vide quattro ragazzi essere immobilizzati e condotti sul retro dell’edificio.
Luke, nelle sue sembianze di lupo, guidava il suo branco facendo spazio, abbattendo nemici, permettendo agli altri di spingersi verso il cuore del fronte nemico. Jace gli si avvicinò e spiegò cosa aveva intuito: “non so cosa stia facendo, ma state attenti!” lo avvertì.
Luke rimase perplesso dell’intuizione di Jace, non capiva a che pro Sebastian volesse mantenere gli Shadowhunters del Conclave vivi. Il viso di Amatis gli si stampò in mente.
Jace si allontanò da Luke e prese Simon per una spalla: “esci dalla battaglia e vai dietro la casa a vedere che sta succedendo. Mirano a uccidere i Nascosti principalmente, non farti scoprire”. Simon pensò che fosse molto difficile fare ciò che gli aveva ordinato Jace: il campo si trovava in aperta campagna, la casa era l’unico edificio e gli unici nascondigli erano le piante di lavanda e alcuni alberi. Diede un’ultima occhiata alla battaglia verso Isabelle, sperò di poterla rivedere di nuovo. Si nascose dietro una pianta ampia di lavanda, l’odore era fortissimo, e vide due uomini di Sebastian trasportare di peso due ragazzi del loro esercito e portarli dentro la struttura. Voleva vedere meglio ciò che succedeva, perciò tornò vicino alla battaglia, prendendo da un cadavere un mantello che usò per camuffarsi. Si avvicinò alla casa. Altri uomini furono portati dentro la struttura diroccata e Simon li seguì all’interno. Tutti i corpi feriti venivano curati con delle iratze e a turno venivano incatenati e fatti bere dalla Coppa Oscura Mortale. Questi venivano scossi da leggeri tremiti, svenivano per pochi secondi, per risvegliarsi con occhi neri, pronti a combattere stavolta dalla parte opposta. Simon si fermò davanti all’entrata, nascosto dietro l’angolo della casa: il primo Shadowhunter che uscì lo colpì mandandolo a tappeto. “Devo fermarli” pensò;  si diresse verso Raphael, impegnato a schivare i colpi di un uomo coperto da un cappuccio, pugnalò il suo nemico: “Vieni con me” gli ordinò.
Jace aveva annullato tutti i pensieri, tranne il più importante: trovare Clarissa. Corse verso il gruppo di demoni che si trovavano in disparte vicino al rudere del casolare e la vide! Era in piedi su dei gradini al fianco di Jonathan, la mano sinistra intrecciata alla sua, che guardava la battaglia con aria rapita. Suo fratello sembrava compiaciuto di come stava andando la battaglia: parecchie forze del Conclave erano state eliminate e molte erano già passate dalla loro parte! Lo vide fare un cenno ai demoni che era arrivato il loro momento. Questi si diffusero sul campo di battaglia come un morbo nero. Attaccarono tutti insieme e molti degli Shadowhunters cominciarono presto a soccombere; Jace dovette distogliere lo sguardo da Clary e rivolgerlo verso Alec, circondato da un demone e due Cacciatori. Si mosse velocemente, a lui si affiancò anche Isabelle e insieme si lanciarono sul demone trafiggendolo. Questo non fece una piega. Si allontanò dai tre e si fiondò su un altro Cacciatore. Alec e Isabelle rimasero interdetti dal comportamento del Demone.
Jace si voltò nuovamente verso Clary e stavolta lei incontrò il suo sguardo. Gli sorrise alzando leggermente un angolo della bocca, come di sfida. Jonathan si rese conto della presenza di Jace; si abbassò il cappuccio, slacciò il mantello da sotto al collo e lo lanciò per terra.
“Mettiamo fine a questa storia” disse. Sguainò la spada demoniaca di pietra nera lucente e tagliente come ossidiana. Baciò Clarissa con un bacio lieve, le passò un dito sulle labbra e scese i gradini con passo marziale.
Si diresse verso Jace.





 
  
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