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Autore: Riko chan    06/03/2014    1 recensioni
Yume non aveva mai dubitato delle scelte che aveva fatto, la sua vita l'aveva sempre dedicata a Tetsuya e non avrebbe mai pensato che qualcun'altro potesse diventare più importante per lei. Questo, fino a quando Akashi Seijuro non entrò nelle loro vite, sconvolgendo il suo mondo perfetto abitato principalmente da lei e da suo fratello. Non avrebbe mai pensato che quel ragazzo dai capelli rossi e dallo sguardo penetrante si sarebbe rivelato del tutto diverso da come appariva e che un giorno l'avrebbe messa contro Tetsuya stesso.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Rakuzan, Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ed ecco il terzo capitolo *w* spero che i primi due vi siano piaciuti e che anche questo non vi deluda.

 
Reo infilò delle monete nel distributore automatico, dove una vasta varietà di bibite dagli svariati gusti erano inserite una accanto all’altra, digitò i numeri delle bibite prescelte e attese che le due cadessero nel cassetto sottostante, infine porse gentilmente una lattina di Coca Cola Cherry a Yume, mentre per se si era limitato ad una semplice bottiglietta di acqua naturale.
-grazie - disse lei prendendola, la mano di Mibuchi era così morbida, si sedette sulla banchina accanto al distributore e lo guardò mentre apriva la bottiglia.
Reo era quel tipo di ragazzo che quasi tutte sognano di incontrare, il classico "principe azzurro" che avrebbe potuto far innamorare qualsiasi ragazza se avesse voluto: era gentile, educato e bellissimo! C’era solo un piccolo problema……a Reo non interessavano le ragazze e non si preoccupava di nasconderlo.
-Mi sembri giù di morale Yu-chan - le disse inginocchiandosi di fronte a lei per poterla guardare negli occhi.
Yume sospirò, non pensava di essere così trasparente, ma sapeva di non essere brava a nascondere le proprie emozioni, sorseggiò la bibita e poi rispose:
-Reo-chan..io ti piaccio?-
- come?- domandò convinto di non aver capito bene
– perchè non ci mettiamo insieme?- continuò la ragazza
Reo rischiò di soffocarsi con la bibita che stava bevendo colto alla sprovvista da quella domanda.
- Che-che ti salta in mente all’improvviso?!-
- Beh..io e te andiamo d’accordo non è così? e poi Sei….- non terminò la frase.
- C’è qualche problema con Sei-chan?-
Yume si guardò le ginocchia, non riusciva a guardarlo negli occhi, perché se lo avesse fatto era sicura che gli avrebbe raccontato tutto, nessuno della squadra sapeva esattamente cosa fosse successo nei tre anni delle medie al Teikou, avevano provato a chiedere qualcosa, per curiosità, a Seijuro il quale si era solamente limitato a rispondere che aveva passato dei bei momenti con i suoi ex compagni, nient’altro.
- Mi piacerebbe raccontarti una cosa che è successa l’ultimo anno delle medie…-
Reo le si sedette accanto, nonostante avesse appena terminato gli allenamenti emanava un buon profumo di sapone alla violetta, la guardò con quei suoi dolci occhi come per dirle che poteva parlare se voleva.
- La prossima volta- si limitò a dire lei accennando un sorriso forzato.
-come vuoi…. Ma smettila con quel broncio! diventi orribile quando non sorridi. E una ragazza orribile non è degna di Sei-chan-
Yume scoppiò a ridere, sapeva quanto Mibuchi ammirasse Seijuro e che anche Akashi provasse rispetto nei suoi confronti, infatti era uno dei pochi al quale concedeva tanta confidenza al punto da farsi chiamare Sei-chan.
Rimasero in silenzio finchè lo sguardo della ragazza si posò sull’orologio appeso alla parete, era veramente tardi!
-ah devo tornare a casa, o mio fratello si preoccuperà!- esclamò alzandosi di scatto dalla panchina -Lui dice di non rincasare da sola con il buio o gli spiriti maligni mi porteranno via- continuò cercando di rimanere seria, Tetsuya si preoccupava sempre eccessivamente per lei.
- Cosa sei una bambina?- le chiese lui divertito
Era stato bello parlare con lui anche se la conversazione non era durata molto, ma per quel breve istante, le aveva fatto dimenticare qualsiasi problema, proprio come quando aveva passato dei piacevoli momenti in compagnia di Tetsuya e dei ragazzi del Seirin.
Si rese conto che non aveva mai passato tanto tempo al di fuori dell’ambito scolastico o sportivo con Mibuchi e gli altri del Rakuzan.
-Senti Reo.chan…perché domani non usciamo insieme?-
-Di nuovo con questa storia?-
-No…ecco- nascose il viso tra i folti e mossi capelli, lo faceva ogni volta che si sentiva in imbarazzo o a disagio
-intendevo…io e Sei e tu e…qualcun altro. Un’uscita a 4!-
-Non dovreste stare soli voi due?-
-Si..ma mi sento a disagio nel stare da sola con lui in questo momento..se ci sarai tu con me….ti pregoooo-
Era difficile riuscire a dirle di no quando mostrava quell’espressione da cucciolo bagnato, con tanto di finte lacrimucce degne di un’attrice Holliwoodiana che le illuminavano i grandi occhi azzurri, soprattutto per i tipi come Mibuchi.
Il ragazzo sospirò –però…non ho ness..-
-Non preoccuparti ci penso io Reo-chan! vado a parlare con Sei.. ci vediamo domani, ti manderò un messaggio con scritto l’ora e il luogo.-
Prima che il ragazzo potesse ribattere, lei se ne era già andata. In quel momento si pentì di aver cercato di tirarla su di morale, aveva passato abbastanza tempo con lei da sapere che domani sarebbe stata una lunga e faticosa giornata, ma soprattutto, quelle ultime parole: << ci penso io >> pronunciate da Yume Kuroko gli avevano messo paura, molta paura.
 
Yume attese che Seijuro terminasse l’allenamento, era ammirevole il fatto che nonostante tutto non sottovalutasse mai il proprio avversario e che si allenasse sempre duramente, non appena ebbe finito gli porse un'asciugamano:
-Grazie - rispose lui prendendolo e iniziando ad asciugarsi le gocce di sudore che gli colavano sul viso
- ti sono cresciuti molto i capelli- disse lei spostandogli istintivamente un ciuffo dalla frangia, quando se ne rese conto retrasse la mano.
- Si, prima o poi dovrei decidermi a tagliarli- rispose lui per poi scrutarla con quei suoi occhi rossi e interrogatori – volevi chiedermi qualcosa?-
Yume era titubante, solo pochi mesi fa le sarebbe venuto naturale chiedergli di uscire, di parlare, ora si sentiva a disagio domandargli anche una cosa così semplice.
-sai che puoi chiedermi qualsiasi cosa, Yume- cercò di tranquillizzarla lui mettendole una mano sulla spalla
-Domani ci sarà l’inaugurazione del nuovo centro commerciale di Tokyo, volevo chiederti se ti andrebbe di venirci…ci sarà anche Reo-chan.- disse velocemente.
Il ragazzo la guardò! Lei sapeva benissimo che non era mimicamente interessato a queste cose e che il suo tempo, ma quella sarebbe stata una prova per vedere se ancora gli importasse qualcosa di lei.
-Va bene- rispose semplicemente
-d-davvero?- domandò incredula -bene...allora...ci vediamo domani-
- Vuoi che ti accompagni a casa?-
-N-no grazie mi piace prendere l’autobus- rispose sorridendo e poi si allontanò a passo svelto come se stesse fuggendo.
Tirò un sospiro di sollievo non appena fu fuori, si sentiva come se si fosse tolta un grosso peso. Alzò lo sguardo al cielo, Il sole era già tramontato e un vento gelido le soffiava sul viso, si coprì con la lunga sciarpa di lana blu con una farfalla ricamata sopra portandola fino alla bocca, era così morbida e calda.
Si fermò in attesa dell’autobus che l’avrebbe portata a casa; si sedette sulla panchina accanto ad una signora anziana e a un bambino di 4 anni che molto probabilmente era il suo nipotino, il quale dopo averle sorriso le porse un sacchetto di carta con dentro delle caramelle gommose, la ragazza ricambiò il sorriso e dopo averlo ringraziato ne prese una, aveva la forma di un koala.
Dopo pochi minuti l'autobus arrivò e non appena fu seduta si mise a frugare nella borsa in cerca del cellulare, scrisse brevemente e inviò un messaggio, sapeva benissimo a chi chiedere di uscire con loro il giorno seguente, ed era sicura che avrebbe accettato, anche se sapeva che Reo non avrebbe apprezzato.
Le piaceva davvero viaggiare in autobus. Osservare la città e la gente dal finestrino la rilassava anche se in quei momenti mille pensieri si accumulavano nella mente mentre lei cercava di ignorarli tutti.
 
Era finalmente arrivata davanti ai gradini che portavano agli appartamenti pensò mentre Tetsuya giungeva nello stesso momento, si guardarono per un’istante e poi si sorrisero:
- Com’è andata la giornata?- le domandò il gemello mentre apriva la porta di casa
- Tutto bene fratellone e a te?-
-Davvero?- le domandò appoggiandole una mano sulla testa
La ragazza sorrise, come al solito capiva subito come si sentiva –…..la Winter Cup è ormai vicina -
-Sei così sicura che perderemo?- le chiese senza guardarla negli occhi
-No….NO!- esclamò
Sapeva che potevano farcela contro le altre squadre, aveva visto allenarsi e crescere il Seirin ma conosceva bene anche Akashi e la forza del Rakuzan, che sarebbe sicuramente arrivato in finale. Se anche il Seirin riuscisse ad arrivarci, battendo Aomine e gli altri ragazzi della generazione dei miracoli, per quanto fossero diventati forti, per quanto potessero ancora migliorare, Yume vedeva ben poche speranze nella loro vittoria e lei non voleva pensare di stare li ad assistere alla loro sconfitta seduta sulla panchina della squadra avversaria.
- Qualsiasi cosa succeda, non sarà mai come l’ultimo anno delle medie- cercò di tranquillizzarla il ragazzo
- Domani forse capirò ciò che voglio veramente- disse la ragazza mentre varcavano la soglia
- te lo auguro Yume- si limitò a rispondere lui mentre si addentrava nel buio appartamento, dopo di che non si dissero più niente per tutta la serata.

Dopo un bel bagno caldo e rilassante, si buttò sul letto e prese un libro dallo scaffale, proprio in quel momento sentì il cellulare suonare, lo prese dalla borsa, sapeva che si trattava di lui:
-Ciao!- disse entusiasta rispondendo alla chiamata – sei impegnato domani?-
  
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