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Autore: UncoverLarry    06/03/2014    3 recensioni
E' la mia prima ff Larry. Parla di come si sono conosciuti e di come si sono innamorati secondo me.
Se non sei una larry shipper ti consiglio di leggere lo stesso magari apri gli occhi. Buona lettura :-)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
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LOUIS' POV
Erano le quattro del mattino e continuavo a rigirarmi nel letto come infastidito da qualcosa di invisibile ma persistente. Mi tolsi le lenzuola di dosso ed il mio petto riscaldato dal calore delle coperte si irrigidì di fronte al gelo del mattino che inghiottiva la stanza. Mi strofinai gli occhi per mandare via anche l'ultima traccia di sonno e mi misi seduto. Scrutai la camera, scura ed accogliente. Alcuni dischi sugli scaffali, libri dalla copertina anonima, una lampada sulla scrivania, un'enorme finestra e un grande armadio pieno della mia roba e di quella di Harry. Harry!?
Allungai un braccio e, tentennante, mi aspettai di toccarlo invece, al suo posto, trovai una massa di gelo vuota e informe. Mi voltai ed il suo posto era vuoto. Le lenzuola sulle quali aveva dormito erano stropicciate e si diramavano in pieghe simili a delle grandi vene lungo tutto il lato destro del letto. Le toccai con la punta delle dita e, spinto da un inspiegabile senso di inquietudine, saltai giù dal letto. I miei piedi nudi e freddi lasciavano impronte quasi impercettibili sul pavimento. Mi infilai le ciabatte e imboccai il corridoio. Mi domandai dove fosse finito quel riccio impacciato e silenzioso che era scivolato via dal letto senza che io me ne accorgessi. Diedi un'occhiata veloce alla cucina, bussai sulla porta del bagno, passai per il piccolo salone ma tralasciai le stanze degli altri perché ero certo non fosse lì. Tornai in camera e cominciai a frugare nell'armadio alla ricerca di qualcosa di caldo da indossare. La stanza era talmente buia che non riuscivo a distinguere se gli indumenti fossero i miei o quelli di Harry. Afferrai un maglione e lo indossai avvicinandomi alla finestra. Il cielo era ancora scuro ma già dipinto dalle prime luci del mattino. La finestra dava su di un enorme giardino puntellato da fiori colorati. Sforzai la vista per guardare più a fondo e lui era lì, ai piedi di una vecchia quercia.
Imboccai ancora il corridoio, arrivai all'uscio di casa ed uscì fermandomi sulla soglia. Avrei potuto girare i tacchi e filarmene a letto, al caldo, avevo ancora svariate ore di sonno a disposizione ma quel senso di inquietudine, che mi aveva fatto alzare dal letto qualche attimo prima, ancora non mi abbandonava.
Chiusi la porta con delicatezza e, cercando di non fare rumore, cominciai a camminare sul prato. Lui se ne stava ancora lì, accovacciato ai piedi di quel grande albero, con le ginocchia sotto al mento e lo sguardo fisso nel vuoto. Mi fermai per contemplarlo da lontano. I ricci gli cadevano dolcemente sul viso illuminato dall'albore del mattino, i suoi occhi sembravano più verdi e accesi del solito e il suo corpo mi pareva anche più piccolo quando se ne stava rannicchiato in quel modo.
Mi avvicinai di più e con la schiena mi appoggiai all'albero. Lui sembrò non accorgersi nemmeno di me, proprio come quando ci conoscemmo in bagno. Mi sentì stranamente infastidito. Tossì forte richiamando la sua attenzione.
“Louis? Che ci fai qui?” — I suoi occhi verdi balzarono su di me.
“Ti stavo cercando.” — Solo in quel momento, parlando, mi resi conto di quanto rocca e fastidiosa fosse la mia voce al mattino. Tossì ancora.
“Beh, mi hai trovato.” — Era proprio come la prima volta che ci siamo incontrati: Lui apatico, chiuso nel suo mondo ed io che cerco di tirarlo su.
Mi sedetti accanto a lui cercando di non invadere il suo spazio.
“Perché te ne stai seduto qui? Alle quattro del mattino?”
“Perché mi piace il silenzio e la solitudine.”
Lì per lì mi parve l'affermazione più triste del mondo. Guardai il suo viso piegato in un espressione sofferente ed i suoi occhi, di nuovo persi a guardare qualcosa che non esiste.
“Pensavo ti piacesse stare in compagnia dei ragazzi. Non sono esattamente ciò che di più silenzioso c'è al mondo, ma siamo stati messi nello stesso gruppo e, che ti piaccia o no, dovrai abituarti.”
“Non era questo che intendevo, Louis. Mi piacete, mi piace la vostra compagnia ma ci sono momenti in cui ho bisogno di stare da solo con me stesso e pensare.”
Aggrottai la fronte.
“A che pensi?” — Era una domanda azzardata. Fu come se gli avessi teso un'ancora e lui dovesse decidere se aggrapparcisi o lasciarla sprofondare nell'abisso. C'era qualcosa nei suoi occhi, nella sua espressione, nel modo in cui cercava di proteggersi ponendo le ginocchia davanti al petto, che mi faceva desiderare di immergermi nel suo mondo.
“Vuoi sapere a che penso?” — Ora i suoi occhi verdi erano puntati suoi miei — “Penso a quanto la scatoletta in cui la società mi ha confinato sia scomoda. Penso alle teste di cazzo che puntualmente mandano il mio buono umore a farsi benedire. Penso a loro, che non mi accettano o che forse hanno solo paura. Perché spesso chi agisce di impulso ha solo paura. So che le persone sono spaventate da quello che non conoscono. Penso a quanto vorrei essere diverso. Penso di non essere all'altezza di questa situazione, dello Show, di voi ragazzi. Penso di essere troppo piccolo per questo mondo che minaccia di soffocarmi da un momento altro.” — I suoi occhi si riempirono di lacrime. Riuscivo a vederle anche se affondava quella piccola testa riccia tra le ginocchia. Non ho mai conosciuto nessuno di così insicuro e non so come agire, ma Harry si è aggrappato alla mia ancora ed ora non posso più tirarmi indietro.
Mi avvicinai fino a sentire il suo corpo sobbalzare a causa del pianto singhiozzato e lo attorniai con le mie braccia spingendo la sua testa sul mio petto. Avevo completamente invaso il suo spazio, improvvisamente, mi resi conto di non aspettare altro.
Cominciai ad accarezzargli la schiena nell'attesa che il singhiozzo si placasse e che lui fosse abbastanza calmo per starmi a sentire. Quando sentì il suo corpo rilassarsi sotto la protezione del mio cominciai a parlare.
“E' così che funziona, Harry. La società ti impone di essere in un certo modo e se non lo sei, allora per qualcuno lì fuori, sei sbagliato. Le persone ti faranno del male e magari non se ne pentiranno nemmeno. Per loro non c'è nulla da fare ma per te, si. Tu puoi sempre raccogliere ogni briciola del tuo coraggio e affrontare questo mondo che tanto ti spaventa. Sarai anche piccolo, ma hai talento da vendere e non dovresti sentirti inferiore ai ragazzi. Non dovresti pensare di non essere abbastanza per questa competizione. E' questa competizione che non è abbastanza per te che hai tanto da dare.”
“Louis, voglio solo qualcuno con cui essere me stesso.” — Non riuscì a non sorridere sentendo quelle parole uscire dalla sua bocca.
“Adesso hai cinque persone con cui essere te stesso. Hai Liam, che è tanto responsabile. Il classico prototipo di persona che ha sempre una confezione di cerotti a portata di mano.” — Il suono della sua risata mi riempì le orecchie — “Hai Niall, che è simpaticissimo e, mi sembra, venga dall’ Irlanda, non ne sono sicuro, non ne ha mai parlato.” — Continuò a ridere — Hai Zayn, che non parla molto, ma quelli silenziosi sono bravi ascoltatori. E poi, hai me.” — Mi schiarì la voce.
“Non ho mai dei cerotti con me, non vengo dall'Irlanda e non sarò proprio il miglior ascoltatore del mondo ma con me puoi essere te stesso, Harry. Puoi mostrarmi il mondo che hai dentro tutte le volte che vuoi e condividere tutti i tuoi malesseri con me perché starò ad ascoltarti. Posso prendermi cura di te. Se starai per sprofondare io sarò la tua ancora, ma se il tuo destino è annegare, allora annegheremo insieme.”

Buonasera :)
Come avevo detto nello scorso capitolo siamo in due a scrivere e questo capitolo è stato fatto da sharon poi ovviamente abbiamo avuto le idee insieme(forse). 
Seriamente spero che vi piaccia,io lo trovo assolutamente fantastico. 
E come promesso il prossimo capitolo gli ziaaaaam e forse qualcosina in più.
Comincieremo a dilungarci perché abbiamo in mente una bellissima storia e speriamo di rientrare in venti capitoli.
Ringrazio ancora una volta chi ci ha recensite e spero continuerete a farlo :)
Vi lascio i nostri profili twitter :
io(@scivolodinuovo)
sharon(@scrivoviailmale)
A presto. baci! 

 
  
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