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Autore: JeegRobot    27/06/2008    0 recensioni
Partendo dalle ultime scans, ho provato ad immaginare ciò che potrebbe succedere in un ipotetico futuro. SPOILER per chi non segue le scans. Presenza di quasi tutti i personaggi del manga. Nascita di vari pairings durante la storia, la maggior parte dei quali ancora da decidere. L'unico certo al momento è Shika-Tema.
Genere: Generale, Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Operazione sorriso Col suo solito passo strascicato e l’aria annoiata, Shikamaru era giunto, non proprio immediatamente, al palazzo dell’Hokage. Con un cenno appena percettibile della testa salutò un paio di guardie all’ingresso e si diresse verso lo studio di Tsunade.
“Maledetta vecchia” pensò tra sé e sé “e dire che oggi avevo un sacco di cose da fare. Passare dal negozio di Ino per comprare dei fiori da portare al cimitero per il maestro Asuma, andare a trovare la maestra Kurenai per farle un po’ compagnia, guardare le nuvole con Choji sulla nostra terrazza e godermi un po’ di riposo sdraiato sull’erba…che seccatura, mi toccherà rimandare tutti i miei impegni…”
Arrivato davanti all’ufficio, ancora immerso nei suoi pensieri,  sbuffò, poi, vedendo la porta socchiusa la aprì con un calcetto sgraziato ed entrò, come sempre con le mani in tasca ed una sigaretta accesa in bocca.
Tsunade, vedendolo entrare in quella maniera, ancorò saldamente le mani alla scrivania, onde evitare di balzare addosso a quel ragazzino e dargli una lezione per il suo comportamento, mentre Shizune, con l’immancabile Ton Ton in braccio, lanciava sguardi preoccupati alla sua maestra, implorandole di mantenere la calma.
Dopo qualche istante, una volta sbollita l’irritazione, Tsunade iniziò: - Non si usa bussare a casa tua? E spegni quella sigaretta! Ti ricordo che questo è pur sempre lo studio dell’Hokage! Maleducato di un ninja ritardatario che non sei altro!  –
Shikamaru tolse una mano dalla tasca per grattarsi la nuca e si avvicinò ad una finestra aperta per gettare la sigaretta, poi disse: - Bussare sarebbe stato seccante, poi la porta era già socchiusa, e uffa, la sigaretta l’avevo accesa da poco, e…- stava per aggiungere altre lamentele, ma incrociato lo sguardo dell’Hokage(alle volte quella donna somigliava davvero fin troppo a sua madre…), già palesemente irritata sia per il suo comportamento strafottente che per il ritardo, decise di chiudere lì l’argomento e, dopo aver incassato la testa fra le spalle ed assunto un’espressione un po’ meno annoiata, chiese: - Comunque, Tsunade-Sama, come mai mi avete mandato a chiamare? E’ successo qualcosa?- Tsunade, dopo essersi calmata ed aver assunto la solita postura col mento appoggiato alle mani incrociate, con un tono di voce molto mesto e gli occhi bassi iniziò a spiegare: - Come ben sai, da quando Naruto è venuto a sapere della morte di Jiraya, è cambiato totalmente. E’ caduto nello sconforto più totale e gli allenamenti con Kakashi, per cui una volta andava matto, riescono a malapena a distrarlo. Dal momento che tu sei uno dei suoi migliori amici fin dai tempi dell’accademia, e hai passato le stesse cose al momento della morte del maestro Asuma, ti chiedo di pensare a qualcosa per tirargli su il morale. Ho dato disposizioni all’ufficio smistamento missioni affinché nessuno dei vecchi team 7 – 8 - 9 e 10 venga impegnato al di fuori del villaggio, così potrai appoggiarti anche agli altri per tentare di organizzare qualcosa. – Ci fu qualche secondo di più totale silenzio, poi alzato lo sguardo ed assunta la solita espressione combattiva concluse: - Nara Shikamaru, conto su di te. Sappi che considero questo compito al pari di una missione importantissima. Inizia a sfruttare i tuoi 200 punti di QI e datti da fare! –
Il chunin, capita al volo l’importanza della cosa per l’Hokage, si fece serio e senza proferire parola chiuse gli occhi congiungendo le mani nella sua classica posa riflessiva. Dopo qualche istante li riaprì e, con un tono di voce più risoluto che mai ed un piano infallibile già in mente, disse: - Bene, per prima cosa ho bisogno che venga inviato immediatamente un falco a Suna. Vista l’amicizia che ultimamente è nata tra Naruto e Gaara, è necessario che siano presenti anche il Kazekage ed i suoi fratelli. Poi avrò bisogno dell’accesso all’appartamento di Naruto, e che lui sia tenuto fuori casa da mattina a sera. –
- Tenerlo fuori casa non sarà un grosso problema, basterà dire a Kakashi e Yamato di continuare ad allenarlo ed offrirgli i pasti all’Ichiraku. Anche entrare nel suo appartamento sarà semplice, considerando che Satura ha una copia delle chiavi. Sarà invece difficile far arrivare la delegazione da Suna. Capisco che questo sia un periodo relativamente tranquillo, soprattutto per loro, che dopo l’ultimo attacco da parte dell’Akatsuki non ne hanno più subiti, ma non credo che il Kazekage possa lasciare il suo paese tanto facilmente, e soprattutto senza scorta e senza dare nell’occhio…-
- Gaara è astuto, e basterà scrivere nel messaggio che si tratta di Naruto. Vedrete che arriverà qua in men che non si dica. Ora scusatemi, ma devo andare a cercare gli altri per iniziare i preparativi. – Detto questo Shikamaru fece un veloce inchino, si girò ed uscì dalla porta, lasciando Shizune e Ton Ton a bocca aperta per la sorpresa di un cambiamento così repentino, mentre sul volto del quinto Hokage andava a delinearsi un sorriso. Incredibile come quel ragazzo infinitamente pigro e svogliato riuscisse a diventare terribilmente serio e geniale nei momenti di vero bisogno e quando venivano interessate direttamente le cose e le persone a cui teneva davvero. Sarebbe stato un leader perfetto, un ottimo Hokage in futuro. Certo non aveva né l’enfasi di cui era dotato Naruto, né il carisma di Neji o Gaara, ma aveva la capacità di risolvere i problemi che sembravano insormontabili ai più e di prendere decisioni cruciali in brevissimo tempo, calcolando anche quali sarebbero state le ripercussioni di queste scelte. Una caratteristica fondamentale, ben più importante di enfasi, carisma, allegria, intraprendenza socievolezza e spirito d’iniziativa. Non per niente era stato l’unico promosso agli esami dei chunin, nonostante si fosse arreso con la vittoria in pugno contro Temari perché stanco. Ma chissà, forse anche quella mossa era studiata fin da principio…




Suigetsu continuava a fissare la Samehada sulla schiena di Kisame, passandosi la lingua sulle labbra e lasciandosi sfuggire risatine appena percettibili di tanto in tanto, pregustando già il momento in cui l’avrebbe sottratta al corpo senza vita del mukenin del Villaggio della Nebbia.
Juugo ogni tanto lo guardava di sottecchi, ma comunque senza preoccuparsi, in quanto aveva imparato a convivere con quella specie di uomo liquido con qualche rotella fuori posto.
- Allora Madara, o preferisci continuare ad essere chiamato Tobi… - ridacchiò Kisame – chi sarebbero i papabili per aspirare alla carica di nuovi membri dell’Akatsuki? -
- Tobi, prego. Preferisco mantenere segreta ancora per un po’ la mia identità. Mi piacciono le entrate a sorpresa! – ghignò Madara Uchiha. – Tu non ti preoccupare e seguimi, e vedrai che in poco tempo avremo riformato l’organizzazione. -
- Uhm, come vuoi. Ma dimmi un po’, i conti non mi tornano. Hai detto che siamo rimasti in quattro, ma ti sbagli, siamo cinque: Io, te, Pain, Konan e Zetsu. – disse Kisame, contando i nomi sulle dita di una mano. – Anzi, sei, dal momento che tecnicamente Hidan è ancora vivo. -
- Ora capisco come mai tra te ed Itachi quello che parlava e prendeva decisioni era l’Uchiha – ghignò Tobi senza voltarsi – Sasuke, vuoi spiegarglielo tu? Così vediamo se sei intelligente come tuo fratello. -
- Hidan – iniziò lui con fare saccente – è sepolto in mille pezzi in una buca in un bosco di Konoha. Sarà pur sempre immortale, ma non vale la pena di cercarlo e ricucirlo, dato che ormai il suo potere è già conosciuto e ribasterebbe Nara da solo per rifargli fare la stessa fine. Per quanto riguarda i quattro membri effettivi dell’originale organizzazione Alba, escludi pure Pain, perché Naruto, seppure sia un pivello ed un buono a nulla, non appena gli metterà le mani addosso gli farà fare la stessa fine che ha riservato a Kakuzu, se non peggio. Ed allora il nuovo capo diverrà il qui presente Madara Uchiha, in arte Tobi. -
- Ahahah, mi fai ridere piccolo Uchiha – disse Hoshigaki – arrogante e saccente come tuo fratello! Deve essere una vostra abilità innata! Ahahah! -
Sasuke lo incenerì con lo sguardo, poi si voltò risentito, mentre Suigetsu si faceva sempre più famelico ed impaziente. Poi, rivolto verso Karin, chiese: - Allora, non senti ancora niente? –
- Mi spiace Sasuke, ancora nulla – rispose un po’ imbarazzata la ragazza, per poi cambiare radicalmente atteggiamento e rivolgersi in tono irritato a Tobi: - Hey, tu, sei sicuro di aver preso la strada giusta? E poi, si può sapere che diavolo devo cercare? Mi saresti un po’ più d’aiuto se invece di macchinare sulle tue ambizioni di potere mi dicessi chi o cosa devo cercare! Hey, sto parlando con te, brutto str…- ma l’insulto le morì sulle labbra, avendo captato improvvisamente un’aura di chakra discretamente potente provenire poco lontano da loro. – Lo sento, è un flusso continuo proveniente da circa 500 passi a sud ovest.-
- Bene – ridacchiò Tobi – allora ce l’hai davvero qualche abilità. Pensavo che fossi nel gruppo solo per soddisfare l’Uchiha. -
Karin, dapprima intenzionata a scagliarsi contro di lui, arrossì poi vistosamente, nella speranza che le cose fossero davvero come aveva detto l’uomo con la maschera.
Sasuke invece, con la sua usuale freddezza, nemmeno scalfito dalle frasi velenose del suo antenato, cambiò bruscamente rotta verso il punto in cui doveva trovarsi il primo candidato. “Voglio proprio vedere di chi si tratta” pensò “e se può anche solamente competere col mio potere, o se è soltanto un incapace come tutti gli altri che mi trovo appresso”.
- Bene, state per fare la conoscenza di un personaggio parecchio interessante – disse Tobi, nascondendo sotto la maschera una risatina – spero sarà di vostro gradimento. -  E detto questo svoltò anche lui verso sud ovest riprendendo la testa del gruppo.
  
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