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Autore: dolls_    06/03/2014    1 recensioni
- Quindi mi stai dicendo che non ti importa più nulla di quello che siamo stati? - sussurrai, le lacrime che minacciavano di scendere.
- Certo che mi importa piccola - mormorò Harry accarezzandomi una guancia con il pollice e asciugandomi una lacrima, non mi ero accorta che fosse caduta dalle mie ciglia - Non piangere - aggiunse.
- E come faccio? Mi stai lasciando -
- Non ti sto lasciando scricciolo, ti sto salvando -
Certo, lui era famoso, anche se non lo voleva detto, faceva parte degli One Direction e come tale era adorato da tutte le sue fan. Ma quello che mi faceva più male era vedere che Niall, Louis e Liam non avevano lasciato le loro ragazze per questo, invece Harry si.
Strinsi i pugni, mi voltai e corsi via.
*Cosa succede quando quattro ragazze e cinque ragazzi si incontrano?*
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7
Complicated girl

Quando il mattino dopo vi svegliai per andare a scuola e mi guardai allo specchio, rimasi paralizzata dall’immagine che vidi. I miei capelli sembravano una balla di fieno e avevo delle profonde occhiaie sotto agli occhi. Scoppiai a ridere guardandomi un’ultima volta allo specchio e mi infilai sotto la doccia.

Ovviamente arrivai in ritardo. Si, perché quando mi facevo la doccia impiegavo a volte più di un quarto d’ora. Il problema era che quando sentivo il getto d’acqua calda sul corpo mi, rilassavo talmente tanto da perdere la cognizione del tempo. Amavo fare docce lunghe.

Mentre correvo ansante per le scale controllai il telefono che vibrava da un po’. Erano dei messaggi. Uno era di Monica, uno di Giordana e l’altro di … Cetriolo???
 
Ehi Chiary, Niall mi ha chiesto se volevamo
ripetere la serata uno di questi giorni. Zingara Mony.

Ma dove sei finita??? Gioia Bedda Giordy <3.

Posso venire alla tua scuola quando finiscono
le lezioni?Xx. Cetriolo.

Che caspita significava Xx??? Sbuffai mentre rispondevo ai messaggi.
 
Si, mi piacerebbe. Mi sono divertita molto ieri sera.
Per Zingara Mony.

Sto arrivando.
Per Gioia Bedda Giordy <3.

Fa’ quello che vuoi della tua vita,
perché devi chiedermi il permesso per fare quello che
ti pare? Tra un po’ mi chiedi anche se puoi respirare …
Per Cetriolo.

Bussai alla porta.

- Avanti – intimò la professoressa.

- Buongiorno, prof. Scusi il ritardo, posso entrare? –

- Ma lo sai che ore sono? – era piuttosto in collera.

- Ehm … in realtà non ho controllato – ma tu guarda! Proprio a me dovevano capitare certe cose?

- Son le otto e dieci, signorina. Non posso farla entrare mi dispiace – proferì la vecchiaccia alzandosi dalla cattedra e chiudendomi la porta in faccia. Ma dico io! Cosa ci fa se un alunno è in ritardo di cinque minuti dal limite consentito? Quindi era meglio che l’alunno perdesse un’ora di lezione piuttosto che dieci minuti? Che mondo, gente!

Sbuffai e mi accasciai per terra, contro il muro di fianco alla porta. Non avevo voglia di scendere in bidelleria a far compagnia agli altri ritardatari come me. Il telefono vibrò nella tasca dei jeans. Lo tirai fuori e aprii il messaggio di Cetriolo.
 
Perché mi tratti male anche nei messaggi!?
Comunque, posso venire o ti da fastidio? XO. Cetriolo.
XO??? D’accordo, io non capivo niente. Sapeva lui cosa voleva dire.
 
Non mi interessa. Se vuoi venire vieni
Se no niente. Ti è chiaro il concetto?
Per Cetriolo.
La risposta, ovviamente, non tardò ad arrivare.
 
Allora ci sarò! Finite all’una vero? XOXO. Cetriolo.
XOXO. Mi arresi sbuffando. Ultimamente sbuffavo sempre.
Si.
Per Cetriolo.
Il cellulare vibrò di nuovo. Cominciavo ad irritarmi.
 
Ma tu non sei in classe?
Sta attenta alla lezione, bricconcella. XO. Cetriolo.
 
Bricconcella … non avevo parole, davvero.
 
Non sono in classe.
Per Cetriolo.
 
Non sei a scuola? Xx. Cetriolo.
 
Ho detto che non sono in classe,
non che non sono a scuola! Sono arrivata tardi.
Per Cetriolo.
 
Uh Uh, avevi intenzione di marinare la scuola, bricconcella??? XO. Cetriolo.
 
Ma la smetti!? BRICCONCELLA; XO; Xx, XOXO …
che diamine significano tutte queste cose!?
Per Cetriolo.
 
Hahahah, Non lo sai eh? Xx. Cetriolo.

 
Spensi il telefono infastidita. Basta. Non volevo più saperne di tutti quei messaggi in codice e delle altre cavolate che mi aveva scritto. In più avevo sprecato dei messaggi per messaggiare con una persona alla quale non mi interessava messaggiare. Scesi in bidelleria e mi sedetti sui gradini della scuola accanto a un ragazzo che sicuramente molti prendevano per lo sfigatello di turno.

- Anche tu tardi a scuola? – chiesi per fare conversazione.

- S … si, mi .. mi sono … sv … svegliato tardi – balbettò quest’ultimo.

- Pensa un po’, io sono stata troppo tempo sotto la doccia –

- Que … questa si che è divertente –

- Già – bofonchiai passandomi una mano fra i capelli.

Poco tempo dopo suonò la campanella della scuola e mi avviai in classe. Una volta dentro presi posto accanto a Giordana e tirai fuori quaderno e libro di letteratura. Amavo quell’ora del martedì.

- Che ti è successo stamattina? –

- Troppo tempo sotto la doccia –

- Come al solito … - mi rubò il cellulare dalle mani, lo accese e ci giocherellò un po’ fino a capitare nei messaggi – Hai un messaggio da … Cetriolo? – chiese guardandomi enigmatica e inclinando la testa a sinistra confusa.

- Lascialo stare lì dov’è, non mi interessa sapere cosa dice –

- Ma chi è cetriolo? –

- Harry – sbuffai.

- Oh! Questa conversazione devo proprio leggermela – esclamò aprendo la chat. La lasciai stare. Non mi interessava se leggeva quella conversazione. C’erano scritte un mucchio di cose insignificanti.

- Serena dice che Louis la va a prendere a scuola per mangiare un gelato –

- Falle i complimenti –

- I complimenti? –

- Insomma esprimi la mia felicità nei suoi confronti, non ci vuole molto a capirlo Gio! – dissi sbuffando ancora.

- Mi sembri un toro – commentò Giordana.

- Anch’io mi sembro un toro –

In quel momento entrò il professore e la classe tornò all’ordine. La lezione passò molto velocemente, così come le successive ore della giornata.
Quando anche l’ultima campanella suonò, presi le mie cose e uscii in cortile.

- Chiara? – mi chiamò qualcuno alle mie spalle.

- Liam! – dissi salutandolo con la mano.

Giordana non appena lo vide gli mise le braccia al collo. Ieri sera avevano legato parecchio i due teneroni.

Qualcuno mi picchiettò una spalla. Sospirai – Ciao Harry –

- Ehi, non mi saluti come si deve? –

- Ti ho già salutato come si deve –

- Non ti sei neanche girata – osservò lui un po’ divertito.

Mi girai – Ciao Harry – mi rigirai verso Liam e Giordana ancora abbracciati.

- Perché fai così? –

- Perché mi dai sui nervi –

- Ma cosa ti ho fatto? –

- Stai sempre qui a rompere – dissi sbuffando – E basta! Cos’è oggi! Non è normale! Ha un’intera giornata! Cosa sono un toro!? Ma davvero! Non credevo che il segno zodiacale incidesse sul carattere di una persona! – strillai facendo voltare verso di me la metà degli studenti – Tornate pure a farvi gli affari vostri – dissi rivolta ai ragazzi che mi stavano fissando, facendo un cenno vago con la mano nella loro direzione.

Harry scoppiò a ridere alle mie spalle.

- Finiscila! – esclamai esasperata.

- Rilassati, baby! –

- La vuoi smettere con questo stupido nomignolo!? –

- Okay, baby – lo faceva apposta? Mi provocava? Allora voleva la guerra.

- Se lo ripeti un’altra volta ti do un pugno su quell’orripilante faccia che ti ritrovi così ti faccio diventare ancora più brutto! –

- Calma, bricconcella – disse ridendo e strapazzandomi una guancia.

- Forse se ti do un bel calcio in mezzo alle gambe la pianterai di dire stupidaggini! – sbuffai di nuovo e mi conficcai le unghia nella mano destra, basta con tutto questo sbuffare!

- Ma perché fai così? Perché mi tratti sempre male? Non possiamo essere amici? –

- Amici – bofonchiai.

- Che c’è che non va in questo? –

- Amici, Harry? Tu dici? E poi quando partirai per andare in Inghilterra ti ricorderai della tua amica della Sicilia? –

- Per questo fai così? –

- Sto cercando di non farmi coinvolgere troppo. E poi amici, siamo amici se continui a chiamarmi baby e a darmi fastidio? Forse è questo che non so. Insomma, io ho degli amici maschi, ma sinceramente, non so se è proprio un gran che come amicizia, io non ho mai abbracciato un ragazzo! –

- Ero rimasto al bacio –

- Beh, ora si ci è messo anche l’abbraccio. E poi, che ti importa di essermi amico? Perché ti interessa la mia amicizia? Sei famoso, potresti diventare amico di Paris Hilton e Shakira, perché proprio io? –

- Vuoi una dimostrazione che ci tengo alla tua amicizia? – domandò. Non risposi e non perché volevo una dimostrazione ma perché … si volevo una dimostrazione, per quale assurdo motivo doveva essere interessato a me? Chi mi garantiva che dopo non mi avesse urlato qualcosa di simile a: “Sei a scherzi a parte!”

Mi strinse a sé in un abbraccio caloroso, amichevole e breve.

- Adesso hai abbracciato un ragazzo. Vuoi essere mia amica, scricciolo? –

Scricciolo!?

No okay, quest’ultimo era carino, era affettuoso.

Sospirai – Va bene –

Anche Harry emesse un sospiro – Uff! Mi chiedo quale grande fatica dovrà fare il tuo fidanzato per chiederti di sposarlo! Mi hai fatto passare le pene dell’inferno e ti ho dovuto chiedere se volevi diventare mia amica, è una cosa assurda! –

- Ehi, non prenderti troppa libertà adesso –

- Scusa scricciolo –

Mi girai per conversare con Liam e Giordana che erano rimasti a parlare da soli, ma Harry mi prese per una mano e mi voltò.

- E questi cosa sono? – chiese sollevando il mio polso. Si intravedevano i braccialetti della band, e la band era quella del ragazzo che mi stava davanti  – Non mi avevi detto che non ti piacevamo? – disse osservando il braccialetto nero con scritto su: “One Direction One Direction One Direction”.

- Ehm … people change – risposi scherzando.

Ma era troppo tardi. Harry mi aveva sollevato di più la manica della maglietta e aveva visto l’altro braccialetto. Orrore, imbarazzo, vergogna! Volevo seppellirmi.

- Ah, bene! Mi hai fatto passare le pene dell’inferno per esserti amico e poi indossi un braccialetto con su scritto il mio nome? – domandò allibito. Aveva ragione, sul braccialetto bianco correva la scritta: “Harry Harry Harry”.

- People change – ribadii sempre più rossa.

- Perché non mi hai detto la verità? Sta volta rispondi sinceramente, siamo amici, no? –

Sospirai, adesso cominciavo con i sospiri! – Volevo essere ricordata – mormorai.

- Sei una ragazza troppo complicata, scricciolo – sorrise arruffandomi i capelli e raggiungendo Liam.

Okay, potevo ufficialmente dire che Harry Styles era mio amico?

 
Serena’s Pov

Louis era passato a prendermi a scuola. Avevamo preso un gelato e poi eravamo andati a passeggiare al parco.

- Ti va di sdraiarti qui? – mi chiese Louis indicando un posticino sotto l’ombra di un vecchio acero.

- Si, è perfetto – commentai sedendomi con le spalle alla corteccia. Avevo appena finito di mangiare il gelato, mentre Louis stava mordendo l’ultima parte del cono. Si sedette accanto a me e stese le gambe sull’erba morbida a differenza di me che le avevo rannicchiate vicino al petto. Sbadigliai.

- Hai sonno? – mi chiese Louis.

- No. Sono solo stanca, oggi è stata una giornata pesante a scuola –

- Ti vuoi sdraiare? Puoi poggiare la testa sulle mie gambe, se vuoi –

“Serena, ricorda. Concentrazione. Non farti prendere dall’imbarazzo, ti piace Louis, sii disinvolta”. Ricordai le parole di Monica poco prima. Poggiai la testa sulle gambe di Louis e mi stesi sull’erba. Lui prese a giocherellare con i miei capelli. Di solito odiavo le persone che mi toccavano i capelli, ma lo lasciai fare.

- Perché sei sempre rossa quando stai con me? –

Dritto diretto al punto il ragazzo eh?

- Ehm … sai sei Louis Tomlinson –

- Di solito le ragazze pensano prima ad urlare o a piangere prima di diventare rosse quando mi vedono –

- Beh, loro sono le directioner , insomma è normale –

- E tu cosa pensi di me? –

- Ti trovo una persona … interessante e … sei molto carino – dissi diventando, se possibile, ancora più rossa. Ma perché facevo così? Beh, forse perché era l’unico ragazzo che mi piaceva veramente, dopo Matteo. E chi non conosceva Matteo allo scientifico? Il tenero ragazzo dagli occhi verdi? Beh, tra di noi era finita …

- Grazie. Tu sei stupenda – commentò Louis sorridendo solare. Com’è che dalla normale conversazione eravamo passati ai complimenti? – Posso fare una cosa? – mi domandò ad un tratto.

- Certo –

Louis si chinò verso il mio viso e mi lasciò un bacio all’angolo della bocca.

- Vieni, ti riporto a casa – disse prima di aiutarmi ad alzarmi.

Ci mettemmo in cammino e arrivammo a casa mia. Ci salutammo e salii le scale. Informai mia madre del mio ritorno a casa e andai in camera a cambiarmi. Sentii vibrare il cellulare. Neanche cinque minuti e Louis mi aveva già mandato un messaggio. Quanto poteva essere dolce quel ragazzo?
 
Ciaoooooo <3
Grazie perché visitate la mia storia in tanti J
Spero di non avervi annoiati con questo capitolo J
Adesso, scappo che devo andare, un bacione a tutte <3 <3 <3
- Kikkia
  
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