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Autore: Willows    07/03/2014    2 recensioni
Durante il medioevo, era credenza diffusa che, nascere sotto una determinata combinazione astrale, avrebbe condizionato la vita per sempre. Per esempio, quando eri nato Giove era in congiunzione con Venere?
Allora tranquillo, che la fortuna ti sarebbe sempre stata favorevole. Ti saresti dovuto preoccupare, invece, se il giorno della tua nascita vedeva Marte in opposizione a Saturno (brutta storia quella, piena di presagi di morti dolorose o vite lunghe, ma altrettanto spiacevoli).
Ora, mentre Wendy apre la porta in pigiama – quello carino, con gli orsetti, che risale a quando aveva almeno quattordici anni- macchiato di quello che sembra essere cioccolato (ma avendo due fratelli di cinque anni non si può mai sapere) struccata e con i capelli arruffati, trovandosi davanti Niall, verso cui ha una cotta paurosa da circa tre anni, beh la ragazza è certa del fatto che, il fatidico 17 aprile 1996, giorno della sua nascita, le stelle avessero proprio avuto una posizione di merda.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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{2}
 


È domenica sera e Wendy, anzi che essere in camera sua a guardarsi la nuova stagione di The Walking Dead- si è un po’ fissata con le serie tv e allora?- sta pedalando a più non posso diretta verso il Bar-collo ma non mollo ed è tutta colpa di Louis.
Il Bar-collo ma non mollo è  un locale triste, almeno quanto il gioco di parole contenuto nel suo nome. Visto da fuori è bruttino, con l’insegna traballante che, nonostante tutto, sole, vento o pioggia, rimane lì -forse per rendere omaggio al nome che porta- ma dentro è pure peggio.
Tutto è fatto in legno, dal bancone, alle pareti, agli sgabelli, si perché al Bar-collo ma non mollo non esistono sedie, ma solo sgabelli, con la seduta sfondata e risalenti al dopoguerra.
Nonostante sia un postaccio, rimane l’unico locale della piccola cittadini di Chirk, nel nord del Galles, frequentabile dai ragazzi e inoltre appartiene al padre di Liam, quindi è scontato che quello sia diventato il punto di ritrovo del ragazzo e del suo gruppo di amici. A dir la verità ci sarebbe un altro locale il Loft, ma è un po’ troppo da fighetti per loro.
«Signor Payne!» saluta Wendy con il fiatone non appena mette piede nel locale.
È stata costretta ad usare la bici perché odia chiedere favore ai suoi genitori, soprattutto quando può arrangiarsi da sola.
«Mmh» mormora burbero il padre di Liam.
La ragazza però non si lascia intimidire dalla reazione dell’uomo e continua:
«Allora come sta? Gli affari? Tutto a posto? Sa mio padre continua a chiedermi se è interessato ad unirsi al suo circolo sugli alieni, insomma hanno bisogno di nuovi iscritti e lei…»
Non fa in tempo a finire la frase che Misty la trascina via per il braccio, sorridendo in segno di scusa al padre del suo ragazzo, mentre dice ad alta voce:
«Vieni Wendy, siamo tutti di sopra»
La bionda annuisce seguendo l’amica e ricordandosi il motivo per cui è lì: deve parlare con Gia, lei è l’unica che a può aiutare.
Insieme salgono al piano superiore dove ci sono già Liam, Niall e Gia.
«Nikki?» domanda Wendy sedendosi sullo sgabello fra Gia e Niall, mentre Misty si accomoda sulle gambe di Liam. Quei due non hanno idea di cosa sia lo spazio vitale.
«Non è potuta venire- la informa Niall e poi continua, rivolto a tutti- comunque anche io adesso devo andare, domani ho una verifica di storia e non ho ancora iniziato a studiare»
Se da un parte Wendy è rattristata dalla notizia, perché finalmente avrebbe potuto passare una serata normale insieme a Niall, dall’altra si sente sollevata perché in questo modo potrà parlare liberamente con Gia, che è l’unico per cui si trova lì ora.
Louis.
Quel ragazzo l’ha messa in crisi con una sola domanda, perché anche se lui fosse un fantasma come sostiene, per quale motivo lei, e lei soltanto, è in grado di vederlo?
All’inizio non aveva saputo neanche lei cosa dire, ma dopo qualche minuto di riflessione la risposta gli è apparsa chiara nella mente: la seduta spiritica. Quando i suoi genitori sono entrati in casa, i ragazzi hanno rotto il cerchio creato con le mani, quindi l’anima di Louis è rimasta bloccata nel loro mondo e probabilmente lei è l’unica a vederlo perché è stata la prima a lasciare andare le mani.
Come ragionamento è un po’ tirato, quindi ha pensato di rivolgersi a Gia, la vera esperta in questo settore.
« Quello che hai detto sabato sera, sul fatto che se avessimo rotto il cerchio l’anima sarebbe rimasta intrappolata in questo mondo per sempre, era vero?» domanda la bionda, dopo aver fatto quattro chiacchiere di circostanza, mentre sorseggia la birra che ha davanti a piccoli sorsi.
«Certo che era vero, ti sembra che io dica palle?» domanda scontrosa.
«No, no era solo per essere sicura»
«Perché è successo qualcosa? Di fatto noi abbiamo rotto il cerchio, quindi l’anima rimarrà ad infestare casa tua per un po’»
«No, non è successo niente, chiedevo così per sapere. Ma, ipoteticamente parlando, se è vero che quest’anima infesta casa mia io potrei vederla? Cioè è tipo un fantasma o…»
«No! È tutta sostanza incorporea, non la vedi, la senti e basta» spiega, felice che, per una volta, qualcuno si sia interessato a questi argomenti.
«Capisco- annuisce Wendy- e invece i fantasmi? Che sai dirmi su di loro? Esistono? Sono tipo Casper con un lenzuolo in testa o altro?»
Wendy passa così il resto della serata, con Gia che continua a parlare di magia e stregoneria,  sorseggiando il suo angelo azzurro- mai che prendesse un drink normale, quella ragazza- e Misty e Liam  che, seduti di fianco a loro, si divorano la faccia a vicenda, senza il minimo pudore.
 
 
Sono le undici meno dieci quando Wendy mette piede in camera sua, dove Louis l’aspetta sdraiato sul letto, con le gambe incrociate e le braccia dietro la testa.
Alla ragazza viene un colpo quando entra nella stanza e vede la figura, ma si calma non appena lo riconosce.
«Allora? Le tue indagini sono servite a qualcosa?» domanda il ragazzo con fare annoiato, come se tutto ciò non lo riguardasse.
«Sì- risponde sorridente Wendy- però adesso vorrei mettermi il pigiama, quindi se non ti dispiace potresti uscire?»
Il ragazzo sbuffa di nuovo si alza, fa per raggiungere la porta, ma si ferma:
«Non posso girarmi? Giuro che non guardo» chiede con un sorrisetto, come se la stesse prendendo in giro.
«No, fuori» risponde Wendy indicando la porta.
Dopo essersi cambiata e struccata la bionda fa rientrare Louis e mentre questo si accomoda ai piedi del letto, lei si siede con la schiena appoggiata alla testiera.
«Allora? Parla» la incita Louis, sempre con il suo tono annoiato.
«Inizialmente credevo che tu fossi l’anima sfuggita alla seduta spiritica, ma Gia mi ha detto che non può essere così. Hai presente chi è Gia? La mia amica, quella un po’ dark, con il piercing al naso e al labbro, dovrest…»
«Wendy, non ti distrarre, continua a parlare» la interrompe Louis.
«Ah si giusto, stavo dicendo… la seduta! Ecco Gia mi ha detto che l’anima sfuggita alla seduta è tipo sostanza incorporea, che non la puoi vedere ma solo sentire, qualsiasi cosa voglia dire. Quindi le  ho chiesto dei fantasmi, se esistono e del perché solo determinate persone possono vederli»
«E?» domanda Louis, e per la prima volta sembra interessato alla risposta.
«E mi ha detto che i fantasmi esistono, ovviamente, e sono due i motivi per cui si manifestano. Il primo è quando la persona defunta ha lasciato sospeso qualcosa nella sua vita e non puoi andarsene fino a quando non ha chiuso la questione»
Wendy sta zitta e lo fissa, in attesa di una risposta.
«Che c’è?» domanda Louis, infastidito dallo sguardo della ragazza.
«Beh, è così? Hai qualche situazione in sospeso? Magari con i tuoi genitori o forse la tua ragazza. Aspetta, avevi una ragazza? Sai, io non ho mai avuto una ragazzo se escludiamo Brick Davies, ma  avevo…»
«Wendy lo stai facendo di nuovo, piantala di cambiare discorso. Comunque no, non ho nessuna questione in sospeso, tutto risolto prima di morire» risponde e tal tono di voce, Wendy capisce che non vuole parlare della sua vita di prima.
«Ok, se sei sicuro. Rimane solo un motivo per cui tu sia qui, se non sono io a dover aiutare te, sei tu che devi aiutarmi a fare qualcosa» conclude la ragazza con uno sbadiglio.
 
 
 
Quando Wendy si sveglia lunedì mattina, la prima cosa che vede sono due occhi azzurri, azzurrissimi e una voce acuta dice:
«Buongiorno Wendy»
«Ciao Louis, che ci fai qui?» mugugna rigirandosi nel letto, nel tentativo di addormentarsi di nuovo.
«Dove altro dovrei essere?» la sua voce è troppo squillante per le sette di mattina, quindi la bionda è costretta a coprirsi le orecchie con il cuscino.
«Aspetta vuoi dirmi che sei rimasto qui tutta la notte? A fissarmi mentre dormivo come un maniaco?» domanda improvvisamente sveglia.
«No, grazie al cielo ho trovato cose più interessanti da fare, sei davvero noiosa quando dormi» la informa con il solito sorrisetto di scherno.
«Diciamo che da sveglia, do il meglio di me» risponde ironica prima di dirigersi verso il bagno.
Quando esce è pronta per andare a scuola, si è vestita- un paio di jeans pescati a caso e un maglione di lana verde acceso- e truccata, solo un po’ di mascara e eye-liner.
Sta per uscire dalla stanza e scendere per fare colazione quando si ricorda di Louis.
«Tu cos’hai intenzione di fare?» domanda al ragazzo che nel frattempo sta cercando di prendere in mano un libro, ma senza risultati.
«Beh vengo con te» dice con una scrollata di spalle, come se fosse una cosa ovvia.
«No, non puoi- replica la bionda- tu sei un fantasma, quindi le persone non ti vedono, quindi io non potrò parlarti, quindi è meglio se rimani a casa»
«Hai usato tre volte la parola quindi in una sola frase» gli fa notare lui con il solito sorrisetto sul viso.
«Era un’anafora, per sottolineare il fatto che tu non puoi venire con me» ribatte lievemente accigliata.
«Ti prego, a casa da solo mi annoio» si lamenta e in quel momento, a Wendy, sembra di vedere i suoi due fratellini che si lamentano perché lei non vuole giocare con loro.
La ragazza sembra irremovibile, ma poi Louis fa un espressione da cane bastonato, con gli occhi spalancati e lucidi e il labbruccio che trema.
«E va bene- si arrende alla fine- ma non prendertela con me se ti ignorerò, chiaro?»
«Perfetto» esulta Louis prima di uscire dalla stanza.
 
 
 
Wendy e Louis arrivano a scuola in perfetto orario, occasione più unica che rara  per la ragazza, visto che di solito arriva sempre in ritardo.
«Aspetta, cos’hai ai piedi?» domanda il ragazzo non appena entrano nel cortile della scuola.
«Non lo so, che cos’ho?» La ragazza si guarda distrattamente intorno, alla ricerca dei suoi amici.
«Le tue scarpe!» risponde Louis esasperato.
Wendy si guarda le scarpe confusa.
«Sono stivali di gomma» dice facendo spallucce. La ragazza indossa un paio di Hunter blu lucidi, è sempre stata innamorata di quelle scarpe e d’inverno non indossa altro, praticamente.
«Sono orribili» commenta Louis.
«Oddio c’è Niall- sussurra la ragazza - adesso zitto Louis, devo andare dai miei amici»
La bionda si avvicina al suo gruppo di amici, che in quel momento e raccolto vicino all’ingresso della scuola.
«Ciao ragazzi!» saluta solare.
«Wendy? Sono le otto meno dieci, cosa ci fai qua?!» domanda Misty prendendola in giro.
«Dai, non è la prima volta che arrivo puntuale, anche martedì scorso sono arrivata in orario» replica con un sorriso.
«Certo, solo perché siamo entrate alla seconda»
Wendy aspetta che tutti abbiano smesso di ridere e poi si gira verso Niall, che fino a pochi secondi prima stava parlando con Nikki.
«Allora pronto per  il compito di storia?»
«A dir la verità non molto, non riesco mai a ricordarmi le date, si confondo tutte nella mia testa» risponde grattandosi il retro del collo con la mano. È un gesto che fa spesso quando è nervoso.
«Oh si ti capisco, succede anche a me» risponde Wendy perché non sa che altro dire.
«Ma se hai otto in storia!» le fa notare Gia.
Wendy inizia ad arrossire fino alla punta dei capelli- ma perché Gia non si fa gli affari suoi? Non ha dei demoni a cui pensare?- guadagnandosi uno sguardo confuso di Niall.
«Cioè volevo dire che ti capisco, perché mi succede la stessa cosa… negli sport» prova a spiegare, ma subito si rende conto che, quello che ha detto, non ha senso.
Le si confondo le date negli sport? Ma perché non riesce mai a comportarsi in modo normale davanti a Niall? Riconosce di essere piuttosto strana anche quando non c’è il ragazzo, ma ogni volta che è in sua presenza riesce sempre a rendersi ridicola.
In quel momento il suono della campana la salva dall’orribile situazione e tutti i ragazzi si salutano, ognuno dirigendosi verso la propria classe.
«Ho capito!» esulta Louis comparendo al suo fianco, mentre Wendy cammina verso l’aula di matematica.
«Cosa?»
«Ho capito perché sono qui, devo aiutarti a conquistare Niall» dice gongolando, soddisfatto della sua risposta.
«Ma guarda che a me non piace Niall» prova a negare la ragazza.
«Certo e questo è il motivo per cui gli stavi praticamente sbavando addosso?»
«Si ok, forse mi piace. Ma solo un po’» gli concede Wendy, vergognandosi della cotta paurosa che ha per Niall.
«Da quanto?»
«Pffh, tre anni, giorno più o giorno meno» risponde vaga.
«Oddio allora sei proprio disperata!» e scoppia a ridere come se tutta a situazione fosse soltanto un gioco.
«Va a quel paese Louis, ne parliamo dopo, adesso ho lezione» risponde irritata prima di entrare in classe e lasciarsi il fantasma alle spalle.
 

 
Hey ho.
Ciao a tutte! Ecco qui il terzo capitolo, quello con cui entriamo in pieno nella storia.
Louis, che ne pensate di lui? E del motivo per cui Wendy riesce a vederlo? Riuscirà ad aiutare la ragazza con Niall? Per adesso sappiamo poco di lui, sia per quanto riguarda il suo carattere che la sua vita prima di morire, ma con il tempo scopriremo tutto.
Invece Wendy? Vi piace? Come ho detto è davvero una ragazza eccentrica e spero di riuscire a rendere ogni aspetto del suo carattere.
Avrei voluto pubblicare ieri il capitolo,  ma ero ancora distrutta dal concerto di mercoledì ahaha.
Spero che la storia vi piaccia e consigli/critiche sono sempre ben accette :)
Grazie per aver letto e grazie a
Monnie per il bellissimo banner!
A presto A.


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