IO
TE, TU ME ! (^_^)
“Papà,
ma sei proprio tu?”
Trunks era fermo in un angolo della
stanza: restò lì ancora un attimo, giusto il
tempo di darsi un
pizzicotto nel braccio per appurare di
essere sveglio, poi balbettò qualche altra parola confusa.
“Ho ca- capito bene? Io posso venire con
voi nel lettone? Veramente? Si- sicuro?” Quel desiderio
albergava in un
angolino del suo cuore, ma gli era sempre parso irrealizzabile;
trasalì nel sentire
suo padre scoppiare in un’allegra risata.
“Dai figliolo, non perdere altro tempo
…” Trunks si sentì
pervadere da una gioia
indescrivibile e vinse la titubanza, prese una rincorsa e si
lanciò sul letto
atterrando proprio nel mezzo, tra mamma e papà.
La stanza ora girava e sfuggiva, era
magnifico, esaltante, divertente.
“Vediamo se soffri il solletico!” Nella
voce del guerriero spiccò una nota beffarda …poi
la sua intenzione fu chiara:
le sue mani si intrufolarono sotto la casacca del pigiamino, e le dita
iniziarono
una serie di piccoli movimenti dispettosi; bastarono pochi attimi per
far ridere
il bambino, con le lacrime agli occhi.
“No…papà, basta, basta…ti
prego!” Il
piccolo mezzo saiyan parlava a stento, si contorceva e scalciava qua e
là per
tentare di liberarsi, ma Goku lo teneva fermo, poiché non
era disposto a dargli
tregua, sembrava si divertisse un mondo.
“Perbacco! Questa poi …voi due
smettetela subito o distruggerete la rete, sta cigolando in modo
preoccupante,
non sentite?” Bulma si era messa in disparte, accoccolata
verso l’altra sponda
del letto; si prodigava in raccomandazioni, ma in realtà
ciò a cui stava
assistendo aveva un non so che di miracoloso: padre e figlio
così complici non
li aveva mai visti, stavano giocando, ed era meraviglioso.
“Eehheh...lo soffri il solletico, eh
bricconcello?!” Quella specie di lotta continuò
per un po’ di tempo, a favore
del Son, ma ad un tratto la situazione si ribaltò.
Trunks soddisfatto sollevò il viso verso
l’alto, gli sembrava la cosa più bella che gli
fosse capitata, essere seduto
sull’addome del padre, che adesso in seria
difficoltà subiva il suo contrattacco.
“Hai vinto figliolo, mi arrendo,
smettila o…ops…” Goku
allungò una mano
per afferrare il lenzuolo e capitombolò a terra, trascinando
giù con se il
resto della famiglia.
Loro tre erano sul pavimento: chi
seduto, chi sdraiato, chi a gambe all’aria e fu proprio
quest’ultimo a
sollevarsi per primo, raschiando con la gola per scusarsi.
“Ho esagerato! Bulma perdonami …anche tu
Trunks.” Era chiaro che non li stesse prendendo in giro,
madre e figlio si scambiarono
uno sguardo eloquente, erano proprio scuse sincere.
La stanza si riempì delle loro risate:
per gli Dei era davvero bizzarro vedere il principe dei saiyan con
quella
faccia dispiaciuta, ora porgeva una mano alla sua donna per aiutarla ad
alzarsi,
sembrava un perfetto gentleman.
“Per la barba del genio! E’ fantastico
questo nuovo papà …sono strafelice.”
Bisbigliò il bambino scattando in piedi, non
lo disturbava che il genitore potesse apparire un po’
impacciato, anzi, lo
faceva sentire a proprio agio.
“Bene …cosa ne dite di una bella
colazione? Uova, pancetta e …” Bulma non
riuscì a terminare l’elenco di quelle
prelibatezze che il compagno, assalito da un attacco di
voracità, le era
sfrecciato davanti in mutande ed era uscito dalla stanza. I suoi passi
rimbombanti erano scesi giù per le scale e si erano fermati
solo dopo aver
raggiunto la cucina.
“Beh, almeno in una cosa non è cambiato,
anche se mi sembra esagerata questa reazione, mi ricorda...ma cosa vado
a
pensare! Vegeta e Goku sono diversissimi, anche se dopo quello che
è successo
ieri non mi ci raccapezzo molto, mi sento un po’
confusa.” Con un grandissimo
sforzo di volontà, la scienziata si impose di non pensare
all’assurda aggressione
subita dall’amico e uscì dalla camera seguita dal
figlio, che felice
salticchiava cantando un motivetto.
Quando varcarono la soglia della cucina,
trovarono il saiyan seduto al tavolo che era stato già
imbandito con ogni ben
di dio, da uno dei robot servitori. Goku stava per affondare i denti in
un
grosso pezzo di formaggio, lo teneva stretto con entrambe le mani, ma
la voce dottor
Brief arrivò a distoglierlo. Il suocero gli stava di fronte,
lentamente mescolava
con un cucchiaino lo zucchero nella tazza di caffè fumante.
Lo scienziato, con un’espressione cordiale,
si voltò per salutare figlia e nipote fermi sulla soglia.
“Buon giorno cara, ciao Trunks …stavo
spiegando a Vegeta che Goku stanotte ha parlato nel sonno, è
una cosa
inspiegabile, non sarebbe dovuto accadere, essendo sotto
l’effetto di quel
potente farmaco. Gli ho aggiunto del tranquillante, perché
non vorrei che si
risvegliasse all’improvviso e ci causasse altri
problemi.” Iniziò ad elencare
varie ragioni per cui era meglio che il saiyan rimanesse sotto
sedativo, poi sollevò
la tazza, vi soffiò leggermente e la portò alle
labbra per sorseggiare la bevanda.
Chiuse gli occhi, assorto in chissà quale pensiero.
Goku avvertì un brutto presentimento: i
suoi denti non riuscivano a chiudersi su quel succulento spuntino; gli
venivano
in mente troppe cose, troppe ansie, si era lasciato trascinare in una
situazione molto complessa e adesso non sapeva come venirne a capo.
“Vegeta
…ha parlato…ha parlato…Urcaa che
guaio.” Continuava a ripetersi nella mente,
timoroso di venir scoperto; come avrebbe potuto evitare il peggio?
Doveva assolutamente
trovare le sette sfere, per rimettere le cose a
posto.
Provava, però, una strana sensazione di
calore che l’avvolgeva tutto, sentiva ancora nelle orecchie i
sospiri di Bulma,
l’odore di rosa della sua pelle vellutata; non riusciva a
smettere di pensarci,
anche se non ne capiva il motivo.
Forse perché quella donna era di una
bellezza incredibile: i suoi occhi trasmettevano un senso di benessere,
sembrava di poterci sprofondare, in quell’azzurro
così intenso.
“Chichi…oh Re Kaio cos’ho
combinato!.”
Il saiyan deglutì, la situazione gli stava sfuggendo dalle
mani; immaginò il
viso irritato della moglie e sbiancò di colpo: trovarsela
davanti incollerita, era
peggio di dover affrontare Cell e Majinbu fusi in un unico essere,
peggio che
andare all’inferno con in tasca un biglietto di sola andata.
“Posso sapere cos’ha detto Goku, durante
i suoi vaneggiamenti notturni ?” Bulma si era avvicinata,
aveva aperto lo
sportello del frigo per estrarre la bottiglia del latte e lo aveva
richiuso con
un colpo di natica.
“Ah…è imbarazzante!” Rispose
suo padre,
che tossicchiò per colpa dei peli della coda del gatto che
gli ondeggiava sulla
faccia e specialmente sul naso.
“Imbarazzante?” Chiese Trunks
all’improvviso,
prendendo poi una brioche alla marmellata dal cestino, che fece sparire
nella
sua bocca in un sol boccone.
“Posso sapere cosa vuoi dire papà? Ma
nessuno mi da retta!?”
“Cara, Goku pronunciava il tuo nome, lo
ha fatto per tutta la notte, continuamente.”
Lei spalancò gli occhi: si guardò
intorno alla disperata ricerca di un appiglio; si appoggiò
allo schienale del
mobile, le parve le cedessero le gambe... quello era un incubo, ma cosa
voleva
Goku da lei?
Il Son inghiottì a fatica, in quel
momento anche lui si sentiva male, era madido di sudore. Doveva trovare
al più
presto una soluzione, o le conseguenze potevano essere devastanti.
Bisognava essere prudenti, ma
soprattutto era meglio impedire a Bulma di
recarsi nel laboratorio, era preferibile farle tenere le
distanze dal vero Vegeta,
timoroso che nel delirio le rivelasse troppi particolari.
“Andiamo all’isola del Genio, così ci
rilasseremo; tu, Bulma, potresti metterti sotto ad una palma e
aggiustare il
cerca sfere.” Detta così, la proposta sembrava
molto allettante, Trunks esultò
alzando le braccia.
“Si, che bello! Ci andiamo mamma? E se
lo dicessimo a Goten? Poverino, già suo padre ha perso una
rotella! Vado subito
a telefonargli.” Quell’implicita dimostrazione di
altruismo, fece risalire un
brivido nella schiena del guerriero, quasi ebbe un malore.
“NOOO!” Si vide costretto ad urlare, non
era affatto una bella idea, Goten era corrente dello scambio di corpi,
come del
resto tutta la sua famiglia e avrebbe raccontato ogni cosa
all’amichetto.
“Come no? Perché papà?” La
voce troppo
alta lo aveva infastidito, lanciò uno sguardo a sua madre
altrettanto sorpresa.
“Non mi sembra che ci sia nulla di male
Vegeta, sai che i bambini sono molto legati, non capisco il motivo
della tua
agitazione.” Ci fu un rumore metallico, proveniva dal
laboratorio; Goku
all’improvviso sentì freddo, chiuse gli occhi e
poi li riaprì di scatto
serrando la mascella.
Vegeta… mormorò a denti stretti.
*********
Non era stato
facile alzarsi e sorridere
come abitualmente faceva, Goten raccolse con il cucchiaio le ultime
briciole
della torta alle mele dal piatto, poi lo posò sulla tavola e
sospirò.
“Uffa, voglio il mio papà.” Aveva
sognato così tanto di averlo accanto, e ora saperlo di nuovo
lontano lo faceva
soffrire doppiamente.
“Ehi piccolo non temere, papà risolverà
tutto, abbi fiducia in lui.”
Goten guardò in basso, con espressione
corrucciata.
“Davvero pensi che tornerà presto? Ma
perché la mamma lo ha mandato via?” Non vedeva
l’ora di rivederlo, si sarebbe
accontentato anche se fosse tornato con il corpo di Vegeta, voleva
godere della
sua compagnia.
“Perché non sopportavo di avere in casa
quel coso. Poi quando l’ho visto nel mio
letto…santo Dende, ho creduto di
morire!” Era difficile non ricordare la repulsione provata,
Goku non avrebbe
dovuto permettersi di infilare sotto le lenzuola il corpo del
principe... nudo
per giunta.
Aveva parlato senza pensare: una piccola
lacrima scendeva sulla guancia del secondogenito, la donna fu colta da
un moto
di rimorso; forse era stata troppo dura con Goku.
“Stammi a sentire Goten, quando ho
sbrigato le faccende, andremo alla Capsule Corporation, sono sicura che
papà è
andato da Bulma per prendere il radar cerca sfere.”
Gli occhi neri del bambino puntarono su
di lei, lo sguardo si fece più intenso, un sorriso nacque
sulla piccole labbra.
“Evviva mamma! Sbrigati a finire …voglio
partire al più presto!” Quella era autentica
felicità, anche Chichi sorrise ma
poi, seria, si volse verso l’altro figlio e gli
sbraitò contro.
“Tu cosa fai lì impalato? Corri a
vestirti o farai tardi a scuola.” Fece un respiro profondo:
perché toccava
sempre a lei pensare a tutto?
Continua…
Ciao a tutti ^^ in questo periodo ho
davvero poco tempo e mi
scuso per gli aggiornamenti così sporadici, spero di riprendere al
più presto il mio ritmo
abituale.
Allura? Cosa
succederà? Grossi guai…?
Chissà , lo scoprirete presto.
Grazie a chi ha
recensito lo scorso
capitolo:
Angelo
Azzurro-
Grazie cara! Bè Goku è nei
guai…l’ha combinata grossa. Un bacio.
scImMIA-
Ciao Laura ^^ Goku in effetti è sempre stato egoista nei
confronti dei suoi
cari, ti ringrazio per la rece sempre graditissima, un bacione.
sexxxychichi-
Ciao Claudia, bè abbiano chiarito su msn, anche se non
c’era molto da chiarire
a ognuno le proprie idee, un bacio.
kry333-
Ciao cara, cosa ne pensi del cap? Grazie pe la rece, continua a
seguirmi.
SUPER
ANGEL 2-
Ciao, bè la ff non sarà lunghissima, ma non ti
saprei dire il numero preciso
dei cap. Sono contenta che ti piaccia!
giada_chan-
Grazie tesoro, sei sempre gentilissima, Goku l’ha combinata
grossa. Bacio.
Rayn_88-
Grazie, sono contenta che la fic ti piaccia, un bacio grande.
Caterozza-
Ciao carissima, se Vegeta scopre l’accaduto farà
un macello! Un bacione
grandee.
Mikysimpa-
Wew ciao! Felicissima di trovare una tua rece, fammi sapere se il
seguito ti
piace! Un bacio.
Vegeta4ever-
Ciao cara, bè mi fa piacere se recensisci e grazie peri
complimenti, un bacio.
Evelyn_L-
Sei davvero troppo gentile Lisa e ti voglio un mondo di bene. Bacio.
nicichan-
Ciao cara! Dove sei sparita, eh? Fatti sentire, TVTB
Vi
saluto e a presto con l’aggiornamento di “Orgoglio
e gelosia”
Ciao
da
LORIGETA ^^