"Jace, per piacere, renditi utile. Vai a chiamare tuo fratello per piacere..." la voce di Isabelle gli penetrò nelle orecchie. Decise di dare ragione alla sorella. Doveva svegliarsi non poteva continuare a leccarsi le ferite. Forse doveva capire che Clary non sarebbe più tornata da lui, che l'aveva persa per sempre... ora doveva smetterla di auto-flaggellarsi.
"ALEC ALZATI O ENTRERÒ CON LA FORZA!!!"
Un mugolio di risposta attraversò la porta e Jace lo prese come un
"Allora?"chiese Isabelle. Jace posò lo sguardo su di lei e subito dopo su Magnus come se qualcosa nel suo viso potesse suggerirgli qualche indizio su quello che aveva appena visto. Purtroppo nessuna emozione traspariva dal viso dello stregone.
"Sta scendendo" rispose solamente.
Un debole raggio di luce entrò dalla finestra e fece spalancare gli occhi di Alec. Ascoltando meglio notò che non era stata la luce a svegliarlo, bensì le urla del parabatai provenienti dal corridoio.
"ALEC ALZATI O ENTRERÒ CON LA FORZA" urlava.
Alec emise un mugugnio e sentì Jace allontanarsi.
Battè qualche volta le palpebre per cercare di cacciare il sonno. Si girò dall'altro lato del letto e notò che le coperte emanavano un lieve calore. Isabelle doveva essersi alzata da poco evidentemente. Buttò la testa all'indietro sul cuscino e chiuse gli occhi per 5 secondi. Si alzò e notò che si era addormentato vestito, camminò fino alla porta come uno zombie, scaraventò la mano sulla maniglia , la abbassò e uscì chiudendosela alle spalle. Si diresse verso le scale per scendere.
"Un pò tardino per svegliarsi Nephilim,no? Pensavo che voi aveste orari più diurni" si girò lentamente verso la voce alle sue spalle e vise l'ultima persona che si immaginava di incontrare, anzi, che sperava di incontrare.
il ghigno di Raphael sovrastò la carnagione scura del volto mostrando i suoi denti bianchissimi e i canini sporgenti. Alec iniziò ad innervosirsi, non perchè Raphael avesse detto un qualcosa di scortese ma per il tono che aveva usato: saccente. Lo stesso che usava Jace quando ce l'aveva con lui.
"Non ti dovrebbero interessare i miei orari , vampiro. Preoccupati piuttosto per te stesso, appena ne avrò l'occasione ti butterò fuori al sole e ti vedrò mentre incenerisci." Il cacciatore disse tutto questo con un tono che non aveva mai usato in vita sua e che .. non gli apparteneva. Alec riuscì a leggere , dietro la maschera di ostilità di Raphael, un pizzico di sorpresa. Evidentemente anche lui si era accorto che sembrava che ad Alec fosse venuta un'ispirazione.
Il cacciatore gli diede le spalle e scese le scale, vide che il nascosto lo seguiva senza fatica. Arrivò nel corridoio del piano terra e sentiva Raphael che lo chiamava. "El idiota", come lo aveva soprannominato Alec , fece un sospiro teatrale tanto per fare scena.
"Cos' è tutta questa osilità , Alexander?".
Mentre il vampiro urlava Alec era entrato in cucina dove erano seduti i suoi amici. Il cacciatore sperò che nessuno avesse sentito Raphael ma dallo sguardo di Simon capì che avevano sentito tutti, o almeno quasi tutti. Jace sembrava perso nei suoi pensieri. Vide Magnus e si ricordò di non essersi neanche pettinato o fatto la doccia e aveva dormito vestito. Pensò di avere un aspetto orribile, si era appena alzato e aveva di sicuro i capelli come quelli di un clown, ma si diede immediatamente dello stupido. Osservò più attentamente lo stregone e notò che teneva lo sguardo fisso sul suo bicchiere.. aveva qualcosa di strano.
"Alla Buon Ora!"la voce di Isabelle gli penetrò in testa e gli scaldò il cuore. La guardò, era perfetta: non aveva un capello fuori posto. Aveva un coprispalle turchese e sotto di esso indossava un vestito anch'esso turchese ma più chiaro e corto fino al ginocchio. Aveva le gambe fasciate da collant neri leggeri e degli stivaletti col tacco alto.
"Avevo il sonno pesante.... possiamo dire così.." Isabelle gli sorrise.
Sentì una mano sull sua spalla e con la coda dell'occhio vide che era Raphael. Fece finta di non averlo visto e mollò le ante pesanti della porta che finirono dritte in faccia al vampiro. Isabelle e Simon sghignazzarono. Alec si sedette a tavola accanto a Jace e sentì il vampiro ringhiare da fuori la porta. Raphael spalancò le ante ed entrò in cucina guardando male Alec e avvicinandosi a Magnus trovando un punto in cui il sole non arrivava, cosa che infastidì non poco il Nephilim. Cercò di non farlo capire e aprì una conversazione.
"Allora che si mangia? Sto morendo di fame!" Il cacciatore guardò al suo lato e vide il parabatai che sembrava estremamente concentrato su un minuscolo granello di polvere. Magari era diventato come Ortone del mondo dei chi, magari dentro quel piccolo granello di polvere ci poteva essere un piccolo mondo di Shadowhunters... non si sa mai cosa passa dentro la testa di Jace.
"Oggi il pranzo è sicuramente buonissimo" esclamò Isabelle.
Alec si aspettava un pranzo da Master Chef con Chef Ramsey che sbucava fuori dalla dispensa, invece la dichiarazione della sorella fece gelare il sangue a tutti.
"Ho cucinato io" esclamò con un sorriso maligno.
Tutti i commensali alzarono lo sguardo su di lei e sbarrarono gli occhi, il primo a parlare, anzi a balbettare, fu Alec.
"Ehm... io non ho più così tanta fame..."
"Neanche io" il ragazzo alzò lo sguardo e vide che Helen era accanto a lui. Sobbalzò. Quando diamine era arrivata? Helen si girò verso il Lightwood e gli sorrise. Raphael vide Magnus serrare i pugni sotto il tavolo.
"Abituatevi perchè cucinerò TUTTI i giorni" Isabelle fece un sorisetto malvagio e Alec si sentì gelare.
"Allora io mi metto a dieta!" Esclamò Helen muovendo le braccia in modo esasperato e appoggiandosi allo schienale della sedia.
"Ti servirebbe" lo stregone aveva sussurrato quelle parole ma tutti lo avevano sentito. Simon e Raphael risero in silenzio e Helen aveva uno sguardo assassino riservato allo stregone. Alec le mise la mano sul ginocchio per evitare che facesse qualcosa di sbagliato come uno Nascost-icidio. La cacciatrice si girò verso il ragazzo e gli sorrise. Proprio in quel momento le porte della cucina si spalancarono e fece capolino il viso di porcellana di Aline. Gli occhi di Alec incrociano quelli della cugina e il cacciatore notò qualcosa di strano che non riuscì a capire, il Lightwood poi si accorse che la sua mano era ancora sul ginocchio della cacciatrice e la tolse subito diventando rosso.
"Buongiorno Aline" salutò Helen con tono formale e distaccato. Alec si chiese da quando le due ragazze si trattassero in quel modo, dopotutto stavano insieme no? Lo sguardo di Alec divenne confuso ma decise di non fare domande, non voleva ritrovarsi infilzato da una forchetta, la quale, era proprio di fronte a Helen pronta per qualsiasi utilizzo... qualsiasi.
"Buongiorno ragazzi.. buongiorno Helen..."
Aline fece un sorriso mesto.
"Di che parlavate?" Domandò Aline immergendosi dentro il frigorifero e uscendone poco dopo con una bottiglia di acqua fresca in mano. Prese un bicchiere e ne versò un pò.
"Della bravura innata di Izzy per la cucina" rispose sarcasticamente Simon.
Isabelle aveva un finto sguardo ferito rivolto a Simon.
"Insomma, begli argomenti" disse Aline bevendo l'acqua in un solo sorso. Posò il bicchiere e si diresse verso una mensola da dove prese un barattolo, lo aprì e versò il contenuto liquido verdognolo in un'altro barattolo che posò dentro la borsa.
"Allora, com'è stato tornare a Idris dopo tanto tempo?" Chiese Aline.
"Diciamo che non ho vissuto le mie esperienze migliori qui..." introdusse Simon, tutti si girarono per guardarlo tranne Jace che continuava ad ammirare il granello di polvere.
"Beh, essere imprigionato nelle celle della Guardia da un console che ti fa un interrogatorio simile a quelli di CSI, essere pestato dal fratello maggiore maniaco ,di cui non si sapeva l'esistenza ,della tua migliore amica, essere venduto ad un gruppo di vampiri, partecipare per la prima volta ad una guerra, farti disegnare il Marchio di Caino sulla fronte... diciamo che sono esperienze che tutti vorrebbero vivere ,no?" Esclamò sarcastico.
"Che cos' è CSI?" Chiese poco curioso Alec. Voleva solamente cambiare argomento per non arrivare a parlare della nota più dolorosa in tutto il loro viaggio nella città di vetro...
"CSI è un programma televisivo che guardano i mondani, è una fiction investigativa con dei poliziotti che scoprono sempre il criminale e la vittima. È un po ripetitivo però: crimine, scena del crimine, investigazioni, interrogatorio, investigazioni, secondo interrogatorio, rissa, scappatoia, di nuovo rissa, e infine, la meno importante, l'incarcerazione del colpevole, sempre se è ancora in vita"
Disse Magnus con voce atona non rivolgendosi a nessuno in particolare. Alec per tutto il discorso si beò della sua immagine dato che lo stregone, come Jace, si era messo a fissare un punto imprecisato sul tavolo e quindi non prestava attenazione a lui.
"Non pensavo che tu guardassi la TV mondana..." disse meravigliato Simon.
"È l'unica risorsa che ti rimane quando le uniche cose che ti distraggono dalla noia della vita sono il lavoro ,Chairman Meow e le feste..." rispose per niente emozionato lo stregone.
"Adesso che tutti abbiamo capito che Magnus non ha una vita sociale possiamo cambiare argomento?" Propose Helen gesticolando con una mano e facendo una smorfia annoiata.
"Io ho una vita sociale! Solo che i miei amici o sono tutti passati a miglior vita o hanno trovato un incarico dall'altro lato del mondo" ribattè Magnus
Alec pensò che prima o poi sarebbe toccato a lui passare a miglior vita... chissà se a Magnus sarebbe importato... Quanto avevano lottato per quel "finché morte non vi separi", e alla fine era stato proprio quello la loro rovina.
"A proposito dei vostri amici... dillà c'è una persona che la aspetta Bane" dalla soglia della porta si affacciò la madre di Alec.
Magnus assunse un espressione confusa mentre il viso di Alec traspirava gelosia da tutti i pori. Cosa mai potevano volere da Magnus e soprattutto... CHI?
"Cercate di non rimpiangere troppo la mia mancanza..." detto questo si alzò da tavola e seguì Maryse.
"Non ci sperare troppo" sussurrò Isabelle.
"Ormai non c'è più speranza..." disse fra se e sè Alec, però tutti al tavolo lo sentirono e Isabelle guardò il fratello che però si era concentrato su un punto lontano al di fuori della vetrata della cucina. Fissava i fiori rossi che ornavano il prato verde acceso di fronte alla casa dei Penhallow. Rossi come il sangue, si ritrovò a pensare, come il sangue fresco. Alec si chiese se non stesse diventando pazzo. Lui non pensava quasi mai a cose lugubri come il sangue, o almeno, non come prima cosa. Forse gli serviva un po di riposo. Ma il cacciatore non sapeva , che per tutto quel periodo, lui avrebbe dimenticato che cos' era il riposo.
Magnus aveva seguito Maryse per tutto il corridoio e in quel momento si rese conto di quanto assomigliasse a Isabelle e ad Alec. Era impressionante. Adesso capiva da dove i primogeniti Lightwood prendessero la bellezza, oltre che dai geni lontani di Cecily e Will.
La madre era fredda e distaccata come la figlia ma Magnus sapeva che era anche una donna forte, coraggiosa e soprattutto che sapeva amare.
Arrivarono di fronte alla porta e Maryse fece segno a Magnus di accomodarsi.
Lo stregone aprì le ante del portone della biblioteca e uno sguardo meravigliato scaturì dai suoi occhi.
Solamente una parola uscì dalla bocca dello stregone.
"Tessa..."
Angolo pazze:
Ed eccocci di nuovo qui :3 stavolta vi chiedo un piccolo favore x3 potete mettere nella recensione un voto da 1 a 10 ? sarebbe bello, grazie in anticipo. Comunque vi ricordo che tutte le recensioni sono gradite x3
~Tini