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Autore: yukiko_no_niji    27/06/2008    5 recensioni
"Senza nemmeno rendermene conto, ero già arrivata a Londra. Già… a Londra.
Quante volte già da piccola, avevo sperato che un giorno i miei genitori mi avrebbero portata a visitare quella città che tanto adoravo?!? Tante,forse troppe volte... Avrei potuto finalmente visitare quel magnifico paese… E adesso che ero lì, nella città dei miei sogni, sentivo solamente la nostalgia di casa mia.
L’Italia." - McFly
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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IMPORTANTE: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere dei Mcfly (e degli altri personaggi della mia storia), offenderli in alcun modo.

Capitolo Tredicesimo.

Trascorsi il giorno di Natale in compagnia di mia madre e insieme ci divertimmo un mondo. Durante il piccolo pranzo ci raccontammo degli ultimi avvenimenti che ci erano capitati e  io le raccontai di tutto quello che era successo nel mio ultimo periodo a scuola e non e di ciò che credevo di provare per Dougie. (Che quando ero in sua compagnia il mio cuore mi giocava brutti scherzi, ma che da una parte mi sentivo ancora legata a Daniele quindi non avevo ancora combinato niente).
Lei mi consigliò di lasciarmi andare con lui, di provare ad aprirmi un po’ di più e di stare a vedere che cosa sarebbe successo. E solo dopo decidere che cosa fare.
Poi mi disse che anche lei, forse, aveva trovato qualcuno con cui stare, un uomo che lavorava nelle sua stessa azienda.
Rimasi felicemente sorpresa di questa notizia, perché vedevo mia mamma finalmente con il sorriso sulle labbra.
Sapevo che non avrebbe mai amato quell’uomo come mio padre (e che non lo avrebbe mai dimenticato), ma forse sì sarebbe potuta innamorare di nuovo e tantissimo, quindi era giusto che anche lei si rifacesse una nuova vita e fosse serena. Così le dissi che ero contenta per lei e che mi avrebbe fatto molto piacere conoscere questa persona.

Nel pomeriggio andammo a fare un giro in centro.
Inutile dire che il centro di Londra era qualcosa di speciale in quel periodo. Le vetrine erano completamente addobbate in stile natalizio e c’erano fiocchi rossi e d’orati ovunque e le lucine nelle strade di certo non mancavano.
Adoravo quell’aria fredda e pungente dell’inverno che mi faceva arrossare le guance, l’avevo sempre adorata.
Ad un certo punto, mentre camminavo per le vie con mia mamma, vidi tre teste bionde non molto lontano da me: una signora, un ragazzo e una ragazza. Non impiegai neanche un secondo per capire che il ragazzo fosse Dougie.
Guardai un po’ meglio per accertarmi che la mia mente non lo vedesse da tutte le parti e a tutte le ore del giorno, ma dopo aver dato la controllatina di riserva, mi accorsi che era proprio lui.
Sorrisi al pensiero delle parole che mi aveva detto a proposito della sua famiglia e al pensiero di quanto doveva voler bene a loro due.
Chiamai mia madre e le indicai Dougie per vedere che cosa ne pensava, e stranamente lei mi disse che gli sembrava molto più carino di Daniele e che doveva anche essere un bravo ragazzo perché da come si mostrava in quel momento, pareva molto legato alla sua famiglia.
E lo era veramente…
Era bello vederlo sorridere assieme a loro, felice di essere lì in quel momento. Glielo si leggeva dagli occhi.
Era veramente un ragazzo fantastico.
I suoi capelli erano un po’ più scuri rispetto a quelli della mamma e della sorella, ma si somigliavano veramente molto.
Sembravano così felici che il mio cuore scoppiava di gioia per loro.

Poche ore dopo io, lui e gli altri avevamo un appuntamento per stare assieme e probabilmente lui ne aveva approfittato per stare prima con loro. Proprio come avevo fatto io.

Quella sera io e gli altri ci ritrovammo assieme e dopo aver mangiato vicino al centro in un pub, decidemmo di salire sulla London Eye.
Fu qualcosa di assolutamente fantastico.
Solitamente facevano salire in 20 persone per capsula, ma visto che non c’era molta gente, ci permisero di occupare una solamente per noi. Il che rese il tutto ancora più magico.
La città era completamente illuminata dalle piccole lucine natalizie e da lassù sembravano tante lucciole posate sui ponti e sospese tra le strade.

Scattammo delle foto con le nostre digitali e verso la fine del giro una voce dall’auto parlante ci disse di voltarci per la foto della capsula. In tre secondi eravamo tutti quanti ammucchiati nel punto esatto per la foto, uno sopra all’altro e sorridenti come non mai.
Fu veramente una splendida serata, una ragione in più per adorare ulteriormente le vacanze natalizie.

Nei giorni seguenti uscivamo assieme o ci ritrovavamo a casa di qualcuno di noi per “studiare”, ma alla fine finivamo sempre per fare confusione e non combinavamo niente.
Altri pomeriggi restavamo a casa di Tom e come ormai di abitudine loro provavano nel garage.
E quelle canzoni mi stavano sempre di più a cuore.

In quei giorni scoprii da Dougie che la canzone che avevo sentito cantare da lui, un po’ di tempo prima, si chiamava Silence is a scary sound” e che l’aveva scritta in un momento non molto felice della sua vita.

Forse c’entrava qualcosa Candy.
Giovanna mi aveva detto che lei l’aveva lasciato poco prima di incontrare me e a quel punto io feci due calcoli.
Probabilmente, quando io ero arrivata, Dougie si era lasciato da pochissimo e Candy si era definitivamente messa con James.
E io che credevo che il primo giorno di scuola James, volesse fare il carino con me.
Tsk…
Nati per stare insieme quei due.

Per la sera dell’ultimo dell’anno decidemmo di fare una festa a casa di Tom anche con gli altri ragazzi della scuola e amici degli altri componenti della band.
Una cosa carina insomma.
Solitamente quando ero in Italia pure io andavo a festeggiare l’ultimo dell’anno in casa di qualcuno con gli altri, o quando non l’avevamo a disposizione, affittavamo un appartamento per un mese e a quel punto era la fine e addio studio.
Le tradizioni erano simili da tutte le parti.

Chiamammo svariate persone e ci organizzammo con la spesa.
Il 30 pomeriggio andammo tutti assieme a fare le compere necessarie in un centro commerciale.
Il problema era che andare a fare la spesa nei centri commerciali era sempre stata una mia grande passione e loro ancora non lo sapevano.  Diventavo esaltatissima saltellando in ogni dove.
Non c’era un motivo preciso del perché mi piacessero così tanto i centri commerciali, ma sarei la rimasta dentro anche per più di tre o quattro ore a girovagare tra i vari scompartimenti e comprare le schifezze più assurde.

 
Trasportavo il carrello qua e là, mentre gli altri diligentemente mettevano una x accanto a quello che trovavano, ed ogni tanto, non facendolo di proposito, mancavo di poco i carrelli delle persone che mi passavano accanto.

In quei momenti ero un pericolo pubblico.
Stavamo comprando di tutto: dai piattini, posate, bicchieri (tutto rigorosamente di plastica), tovaglie usa e getta, festoni e ad un certo punto, ci imbattemmo nel reparto giocattoli.
Mentre gli altri proseguirono tranquilli, senza nemmeno minimamente considerare quella parte del negozio, io e Tom rimanemmo impalati con la bocca aperta a guardare avanti a noi.
Un’altra cosa che mi prendeva, era quel reparto in particolare.

Ad un certo punto sentii Giovanna ridere:
«Ma guardate quei due» disse agli altri.
Dovevamo essere un vero spettacolo perché si misero tutti a ridere.
Harry si lasciò sfuggire:
«Certo che siete proprio due bambini!»
Io mi voltai verso di lui e lo guardai con faccia da finta offesa.
«Non è colpa mia se mi piacciono gli scaffali pieni di giochi… Sono così colorati e ci sono tante belle cose!!»
«Giusto!» mi assecondò Tom tutto convinto.
Meno male che c’era qualcuno che mi dava ragione una volta tanto.
Avevo finalmente trovato un alleato.

Dopo un secondo lo sentii urlare:
«Nooooooo, non ci credoooooooooo!!!»
Ci voltammo tutti verso Tom e lui si diresse velocemente verso un punto ben preciso dello scaffale, poi prese in mano una scatolina e tornò da me.
«Guarda guarda» disse tutto contento con gli occhi luccicosi come quelli di un bimbo.
Io guardai la scatolina che mi aveva messo tra le mani e mi ritrovai a sorridere.
Era veramente impossibile…
«Che ha trovato?» chiese Giovanna tutta curiosa.
Io mi voltai e le feci vedere il contenuto della scatolina.
«Oh Tom! Hai trovato la macchinina di Doc di “Ritorno al futuro”, la cercavi da un bel po’ ormai!»
Sembrava che Gi stesse parlando più a suo figlio che al suo ragazzo.
«Si, finalmente, erano secoli che la cercavo!»
«Come… la prendi?» mi ritrovai ingenuamente a chiedere.
«Mi sembra il minimo» rispose lui con fare ovvio.
Giovanna mi sorrise.
«Lui è così! L’altro giorno ha comprato i robottini di Star Wars! Ormai sono abituata a questo genere di cose.»
Io guardai tristemente lo scaffale dei giocattoli.
«Uffa» sbuffai.
Gli altri mi guardarono con aria interrogativa.
«Non è giusto che lui ha trovato un gioco e io no»
Ci furono due secondi di silenzio e poi scoppiarono tutti a ridere.
«Ma te alla fine sei più piccina di lui!» Mi disse Dougie.
Mi ritrovai a fargli la linguaccia.
Ehm..

Mi stavo veramente comportando come una bambina, aveva ragione lui.
«Dai su non abbatterti, forse so io dove si può trovare qualcosa per te» mi disse lui.
Mi prese per la mano e mi portò via dal reparto giocattoli.
Ok che stavo facendo la parte della bambina, ma se questo implicava farsi prendere per la mano da Doug ed avere la possibilità di stare per un po’ accanto a lui, allora lo avrei sicuramente fatto più spesso.
Il cuore mi batteva a mille.
Inutile far finta di niente.

Dovevo per forza provare qualcosa per lui, altrimenti il mio cuore non mi avrebbe giocato degli scherzi in quel modo.

Mentre Tom teneva sempre in mano la sua macchinina, Doug mi trascinò davanti al reparto dei piattini di carta e mi prese un set completo (tra piattini, bicchieri e tovaglioli) di Winnie the Pooh. Io lo guardai divertita.

Come faceva a sapere che Winnie the Pooh era il mio preferito?
«Sul serio li prendiamo?»
Non riuscivo a capire se stava facendo seriamente oppure no.
Lui si voltò verso gli altri, alzò il sopracciglio e poi si voltò verso di me con un sorriso dicendo:
«Certo! Questi non te li tocca nessuno, sono tutti tuoi!»
«Grazie papà Doug»
Sorrisi amorevolmente e gli altri scoppiarono a ridere.
«Ti ha chiamato papà!» rise Harry.
Una signora che era lì vicino mi guardò e mi sorrise.
Effettivamente dovevamo sembrare poco normali alle persone che ci stavano intorno.

Continuammo a fare la spesa e riempimmo il carrello di cibo, schifezze varie e bibite, analcoliche e soprattutto alcoliche.
Fortunatamente i ragazzi conoscevano il ragazzo della cassa, che tra l’altro era uno degli invitati alla festa, quindi chiuse un occhio per l’alcool.
Avevamo preso anche i soldi degli altri per la spesa, quindi ci bastarono per tutto quanto.
Quando arrivammo a casa di Tom mettemmo tutto a posto e io e Gi restammo per sentire i ragazzi provare.
La sera dell’ultimo dell’anno avrebbero suonato per la prima volta davanti ad un pubblico più sostanzioso e non vedevano l’ora.
Anche io ero molto eccitata e non vedevo l’ora di passare la festa di fine anno con quel gruppo di pazzi a cui mi ero tanto affezionata
.

 

 

 

Eccomi di nuovo qua! ^-^

Lo so, sto postando abbastanza di frequente, ma è solo perché ho già i capitoli pronti (sono solo da ricorreggere) e non voglio annoiarvi più di tanto, perché è quasi finita e arrivata qui sembra una lagna e basta. E invece il bello arriva dopo, per chi vorrà seguirmi.  Essì c’è un sequel.. svelato il mistero!

(Anche se prima, ovvero quando è finita questa, ho intenzione di postare una shot un po’ diversa)

^-^

Ma passiamo ai ringraziamenti *-*

 

Kiki91 : ma noooo il 24 Dicembre è il tuo compleanno?? Aw io sono nata il 17 Dicembre *-* xDDD sarebbe veramente simpatico se dalla testa di Doug uscissero i pinoli!!! Mi piacciono così tanto!! La richiesta era se gradiresti vedere postato qui anche il sequel xDDD beh spero che questo ti sia piaciuto! È un po’ autobiografico, ma non lo dire in giro :nin ciau ciau <3

 

RubyChubb : Non mi è venuto in mente nessun pensieraccio leggendo quella frase _occh Dici il prossimo ostacolo da affrontare??? Credo tenere al segreto dagli altri l’alcool della festa xD No dai qualcosa c’è, anche fin troppo banale -.-, ma vedrai xDD <3

 

Anna94_17 : Ma come mi invidi? O.o ho letto la tua poesia ed è veramente molto molto bella *-* Sei bravissima pure tu!! *-* Awww e grazie mille per le tue parole *__* <3

 

Saracanfly : O_______O ma che sei un oracolo? Doh hai distrutto la fiction xDD Devo ammettere che qualcosa c’hai proprio azzeccato xDDD Però non va proprio come hai predetto tu xDDD *Mi ha smontata* xD Ehm… per quanto riguarda la storia strappalacrime.. Ehm si ho detto del sequel… Io spero che lo seguirai, ma ecco.. Diciamo che li c’è qualcosa che potrebbe essere un po’ triste.. Però boh.. xD Intanto spero che ti piaceranno questi ultimi capitolozzi!!!! Graziee <3

 

Keloryn : Giuly però fa dei passini piccini piccini.. Una bella mossa no è? -.- A volte mi stupisco dei miei personaggi xDD  Danny.. Dougie.. Beh chi lo sa xD *Ora mi picchia* Per quanto riguarda l’aggiornamento è perché è già finita.. So chi è che mi recensisce e il numero di letture a capitolo, quindi quando vedo che c’è calma piatta (tipo ieri ed oggi) posto un capitolo nuovo! ^-^ Grazie per il tuo precedente commento! Aw <3

 

  

   
 
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