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Autore: Shiori Sato    28/06/2008    6 recensioni
Ci sarà una "bella sorpresa" per Lady Isabel, che le lascerà l'amaro in bocca... I nostri 12 eroi si troveranno con un nuovo arrivo improvviso, che getterà confusione al Santuario. E intanto una minaccia incombe...
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Illusioni

 

 

 

 

Eccomi qui!!! Vi dico subito che mi scuso per gli errori nell’altro capitolo, ero in ritardo mostruoso e ieri sera l’ho scritto tutto d’un fiato. Ma non sto cercando di giustificarmi, non ho scuse. Con questo non succederà!!! Ma tutti i commenti li lascio alla fine, ora godetevi (almeno spero) il capitolo!!!

 

 

Corre Death Mask, corre veloce. Deve raggiungere il Santuario e deve farlo in contemporanea ai sicari di lady Isabel. E prima che un altro varco si apra sulle dodici case. Tutto calcolato, ora la fortuna doveva essere dalla sua per far filare tutto liscio.

Ecco, era arrivato nei pressi del Grande Tempio. Ora doveva far sparire il proprio cosmo e divenire come un’ombra per raggiungere finalmente il suo scopo. Si, avrebbe rubato l’Ichor…il sangue degli dei. Erebo gli aveva concesso una “ricompensa” per i suoi “servizi” (in poche parole fare la spia) e lui non aveva esitato: aveva chiesto la distruzione del Grande Sacerdote e di Atena. Sarebbero stati portati al Palazzo d’Ombra e lì avrebbero trovato la morte. In fondo era il desiderio di Isabel, peccato che anche lei sarebbe rimasta uccisa; non ci dovevano essere superstiti. Lui, in quanto unico cavaliere rimasto in vita, sarebbe stato eletto Grande Sacerdote e avrebbe governato il Santuario con un’unica clausola: sarebbe stato eternamente fedele ad Erebo e Notte. Ma sappiamo che la fedeltà non è il punto forte del cavaliere del Cancro…e così aveva fatto in modo che Erebo e i cavalieri si scontrassero in un posto abbastanza lontano dal luogo in cui avrebbe dovuto compiere il furto, sperando che si uccidessero a vicenda. Se doveva governare sul Santuario l’avrebbe fatto da solo senza nessuno che gli impartisse ordini. E con l’Ichor la sua forza sarebbe aumentata in modo smisurato. Se qualcosa fosse andato storto…se qualcosa fosse andato storto l’Ichor sarebbe stato un ottimo oggetto di scambio per avere salva la vita. Dei passi si avvicinavano. I sicari di Isabel erano finalmente arrivati, chissà che brutta sorpresa quando si sarebbero trovati davanti il cavaliere della Vergine! Death Mask sorrise piano. Seguì silenziosamente il gruppo di uomini che si dirigeva a tutta velocità verso la Sala delle Riunioni. Lui sarebbe dovuto passare più avanti, l’Ichor era custodito nelle camere del Grande Sacerdote. Con il trambusto che si sarebbe creato nessuno avrebbe pensato a  Death Mask. Le dodici case erano superate, ora doveva raggiungere le camere interessate. Si nascose nell’ombra. Un’esplosione venne dalla Sala delle riunioni e Shion uscì dalle sue camere per correre verso il luogo dell’esplosione. Perfetto. Cancer entrò furtivo e dopo aver girato un po’ lo trovò: una coppa d’oro su un piccolo altare. Prese un contenitore da sotto il mantello e lo riempì con il liquido rosso. Il sangue degli dei. Ora poteva andarsene e non gli rimaneva che sperare che i le due fazioni si distruggessero a vicenda. Cosa altamente probabile, dato la forza di entrambi. E comunque, anche se qualcuno fosse sopravvissuto, il sangue degli dei gli avrebbe dato forza necessaria per sconfiggere l’avversario. Naturalmente il suo pensiero era che ce la facesse uno dei cavalieri d’oro; dava già per spacciati gli sventurati che sarebbero finiti al Palazzo d’Ombra. Come si dice…tra i due litiganti il terzo gode. E mentre Erebo e cavalieri si scannavano, lui trionfava. Corse via appena in tempo, il varco sopra le dodici case si stava aprendo…

 

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Sala delle Riunioni. Sei uomini erano distesi a terra privi di vita; davanti a loro Shaka aveva ancora il braccio alzato. Dietro di lui Angela tentava di formulare un pensiero completo mentre Isabel fissava i cadaveri dei sicari. I suoi sicari. Una goccia di sudore freddo le solcò la fronte. Il tempo di un instante e Shion fece irruzione nella Sala; si guardò intorno, poi il suo sguardo cadde sulle vittime di Shaka.

-Cosa è successo???- chiese senza rivolgersi a nessuno in particolare.

-Non si preoccupi Grande Sacerdote, non c’è più pericolo. Hanno cercato di assassinare lady Angela.- rispose in tono pacato Shaka

-Come “cercato di assassinare”?!?!?!- Shion era decisamente meno calmo. Forse perché la situazione stava precipitando, forse perché i suoi occhi cercarono automaticamente quelli di Isabel, forse perché per la prima volta, dopo tante battaglie, temeva il peggio. Temeva che qualcosa gli sfuggisse di mano. E il buco nero che si stava aprendo  sopra le dodici case indicava che la situazione non gli stava sfuggendo di mano, ma era totalmente fuori controllo.  Shion alzò la testa di scatto e con lui anche gli altri presenti: qualcosa nell’aria stava cambiando. Era diventata più pesante. Shion fece appena in tempo a guardarsi attorno un’ultima volta quando all’improvviso qualcosa lo trascinò via. Sentì la terra mancare sotto i piedi e l’oscurità attirarlo in un vortice. Il tempo di un battito di ciglia, e si ritrovò davanti alle porte di un nero cancello. Vicino a lui c’erano Shaka, Angela e Isabel.

-Angela! Tutto bene?-

-Si Shion, dovrei essere tutta intera…Grazie Shaka.- disse mentre il cavaliere della Vergine l’aiutava ad alzarsi.

-Isabel…?- disse guardandosi intorno Shion.

-Si…ci sono…- Isabel uscì da un cespuglio piena di foglie e rametti. Se avesse potuto, avrebbe incenerito con lo sguardo il cespuglio già mezzo secco di suo.

-Benvenuti nella mia umile dimora.- disse forte una voce femminile. Aveva una voce profonda per essere di una donna, con un retrogusto caldo e malvagio. La sua voce risuonava in tutto il palazzo ed i dintorni arrivando fin fuori.

-Ma prego, entrate.- e dette queste parole i cancelli si aprirono mostrando un cortile di vegetazione che emanava oscurità da ogni foglia. Una strada di pietre portava al cancello principale che li aspettava socchiuso poco lontano. Che altro potevano fare? Si incamminarono. Stavano vicini, pronti a scattare al minimo rumore. I cosmi di Shaka e Shion erano pronti ad esplodere, gonfi e minacciosi formavano come una barriera invisibile. Shion spinse il portone che, contrariamente ai tipici film di paura, non scricchiolava. Certo l’interno non era rassicurante… Il marmo bianchissimo rifletteva le pareti scure alle quali erano affisse teste di uomini e animali. “Sull’arredamento ho da ridire”…pensava schifata Angela. Anche se Shaka aveva ancora gli occhi chiusi girava la testa come per guardarsi intorno, mentre Shion guardava un po’ preoccupato Isabel che sembrava sul punto di vomitare. Sulla destra vi era una grande scalinata che portava al piano superiore e in cima una dama si accingeva a scendere. Aveva un lungo abito grigio con delle piume a coprirle il collo. Era bellissima. Scendeva aggraziatamente le scale, senza fretta, finché non arrivò alla fine.

-Vi do il benvenuto al Palazzo d’Ombra, dimora mia e del mio consorte.-

“Notte…”

-Un arredamento di pessimo gusto.- esordì Shion. Notte rise:

-Non tutti apprezzano, dipende dal punto di vista. Tuttavia non siamo qui per discutere della tappezzeria…-

“Non l’avrei mai detto…”

-Ne sono certo. Perché ci avete portato qui?-

“Chissà perché Shion, ma ho l’impressione che questa domanda avresti potuto risparmiartela”

-Oh, la questione è molto semplice: mi diverto un po’ e poi vi uccido.-

-Io credo che sia un po’ più complicato…anche perché qui nessuno ha intenzione di farsi uccidere.-

“Come fanno a parlarne così “serenamente”? No, dico, si rendono conto che parlano della facilità con cui potremmo essere uccisi? Tipico discorso da politici…ti distruggo davanti ad una tazza di thè…bah!”

-Mpf, a quanto pare la giovane Atena pensa che ci stiamo dilungando troppo a giudicare dalla sua faccia.- disse Notte guardando Angel che fu bruscamente portata via dai suoi pensieri –Perciò diamo inizio alle danze!- Alzò le braccia e dietro di lei il muro scomparve lasciando spazio ad una distesa immensa. Sembrava un posto incantato e bellissimo, ma cosa ci faceva in quel posto di morte?

-L’oscurità cela molte cose; verità, storie, segreti…e illusioni. Ne ho dedicata una ad ognuno di voi, ma fate attenzione, i vostri avversari sono molto reali.-

-Illusioni? Mpf, non penserà di ucciderci con così poco?- Shaka aveva una vena di derisione nella sua voce. Avrebbe fatto saltare i nervi a chiunque.

-Come osi misero mortale…ne ho anche per te! Voglio vedere come se la caverà la signorina – disse con un cenno della testa verso Angela –senza la sua guardia del corpo!-

Shion scattò in avanti, il cosmo che bruciava, ma quando colpì Notte questa svanì.

-Grande Sacerdote, ho l’impressione che questa sia già un’illusione…- disse Shaka. Isabel invece non diceva una parola, ne accennava a far nessun movimento. Se ne stava imbambolata, pallida e con la bocca semiaperta.

“Forse il suo cervello è in tilt…ihih…no, alt! Che diavolo vado a pensare in questo momento?!?! Devo rivedere le mie priorità di pensieri! Ora devo pensare a come uscirne…”

-Shion…- ma quando Angela lo cercò con lo sguardo sia lui che gli altri stavano svanendo.

-Ma che diamine sta succedendo?!!?-

-Angela!!! Milady!-

Era inutile che cercassero di corrersi incontro, non si muovevano.

“Perfetto…adesso sono sola…davvero perfetto…”

Angela si guardò attorno. Tutto sembrava come quando erano entrati, il che non era certo una buona cosa.

“E adesso? Non posso certo starmene qui. Okay, proviamo da quella parte. In alto gli animi e forza ai cuori! Qualcuno verrà a prendermi. Prima o poi…no, questo lo tolgo.”

Angela si guardò intorno un’ultima volta e decise di andare verso una porta che prima non aveva notato. Era nera, come se avessero cercato di mimetizzarla con la tappezzeria altrettanto scura. Fu allora che le venne in mente il titolo di un film…com’era? Ah si, “Non aprire quella porta”…Girò la piccola maniglia. Raccogliendo tutto il suo coraggio e al grido di “Tanto peggio di così…!!!”, l’abbassò e l’aprì. Sembrava vuota. Sembrava. Entrò circospetta, il cosmo che le scorreva sotto la pelle, la tensione le faceva sembrare rumoroso anche il suo respiro. Camminò attaccata al muro, nei film lo facevano sempre. Dall’altra parte c’era un’altra porta, poteva farcela. Ad un certo punto sentì qualcosa  toccarle la spalla. Paralisi. Era in un castello di illusioni appartenente ai suoi nemici e adesso qualcosa le toccava la spalla…

-Aaaaaaaaaaaahhhhhhhhh!!!!!!!!!!- delle radici spuntate dalle pareti la stavano afferrando. Il cuore batteva forte e il respiro si faceva più veloce. Si guardò intorno: tutto era diventato un ammasso di radici vive.

-E va bene! Se volete la guerra sarà peggio per voi!!- il cosmo cominciò a circondarla, dorato e brillante. Si chiuse in una barriera di puro cosmo e adesso doveva solo ricordarsi tutte le idee che aveva maturato nel tempo in cui era stata al Santuario e nei sogni di tutta una vita e metterle il pratica. Con tutti i manga che aveva letto!!!

“Ragioniamo…cosa temono le piante?…Il fuoco!”

Cominciò a scaldare il cosmo intorno a se e le radici cominciarono a ritirarsi intimorite.

“Ce l’ho fatta?”

-Sei riuscita a spaventare le mie radici, mi complimento. Sai usare la testa.-

“E te pareva…” -Buon giorno…-

-Dubito che per te sarà buono.- davanti a lei un uomo con un’armatura nera e l’aspetto non molto rassicurante aveva fatto la sua comparsa ad effetto. Al centro aveva una maschera incastonata nell’armatura.

-Suvvia, non può prendersela con una gentile donzella! E senza armatura per giunta!-

-Se vogliamo dirla tutta non mi sembra proprio una donzella indifesa…lei non è una dea? Atena poi di indifeso ha proprio poco. Il tuo giovane cosmo in procinto di esplodere in tutta la sua infinita forza contro il mio esperto di cavaliere…-

-Prima di morire posso almeno sapere come ti chiami?- chiese un po’ brutalmente Angela “anche se a rimetterci le penne sarai tu…”

-Oh perdonatemi! So chi siete voi ma io non mi sono presentato: sono Lyonel della Mandragola. E adesso…senza rancore eh...-

“Credo di avere un problema…” Lyonel alzò il braccio e al suo ordine le radici si levano come tanti tentacoli “…a ben rifletterci credo di avere un enorme problema.”

-P-parliamoneeeee!!!!!- gridò Angela schivando delle radici spinose

 

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Shion aveva tutti i nervi possibili ed immaginabili. Non aveva proprio voglia di giocare, avrebbe disfatto quella stupida illusione in men che non si dica. Si trovava nel posto apparso dietro Notte ma non vi sarebbe rimasto a lungo. Cominciò a gonfiare il suo cosmo, pronto a farlo esplodere nel tentativo di uscire da quella trappola, ma non fece in tempo. Un uomo con un’armatura bianca e nera, come i due vice che avevano seguito Erebo in battaglia, lo attaccò alle spalle.

-Quale onore battermi contro il Grande Sacerdote…-

-Io invece chi ho l’onore di sconfiggere?-

L’uomo rise buttando indietro la testa, sinceramente divertito.

-Ma quanta sicurezza nella tua voce! Comunque io sono Orida della Croce del Sud.-

Shion strappò la veste bianca in dotazione al Grande Sacerdote e sotto un’armatura scarlatta risplendeva pronta a proteggere il suo portatore.

-Questa sarà la tua tomba!- Orida si scagliò in avanti e subito lo scontro iniziò. Scontri violenti, senza esclusione di colpi. Il paesaggio circostante fu in poco tempo ridotto ad un campo di battaglia con fossati e terra.

-Mpf, non male…ma adesso si fa sul serio.- e un ghigno malefico illuminò il volto di Orida.

 

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Shaka era al centro di un labirinto. Le pareti di siepe erano alte fino a superare le nuvole. Virgo era il tipo che si armava di pazienza e si metteva a percorrere un labirinto cercando l’uscita? No di certo. Lui optava più per “sfondare le pareti”. Alzò una mano davanti a se e vi concentrò una certa quantità di cosmo. Fu un attimo ed una frusta nera squarciò la terra. Ma non è facile uccidere il cavaliere della Vergine

-E bravo! Nessuno può vantare di essere sfuggito alla mia frusta!-

-Altrettanto bravo non devi certo essere tu, se hai necessità di attaccare i nemici alle spalle per vincere.- disse con una vena di irritazione Shaka.

-Tu, brutto…ti accorgerai che non si scherza con Gero dello Scudo!!!-

-Mpf, inchinati e venerami insetto!-

Si, Virgo è sempre Virgo…

 

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-Suvvia lady Isabel, non faccia la timida, venga fuori.- una donna con i capelli biondi e gli occhi rossi si stava divertendo un mondo. Isabel un po’ meno. Si trovava in una foresta e se ne stava rannicchiata dietro un albero pregando in tutte le lingue che conosceva.

-Milaaaaadyyyyy, venga a giocare con me!!!-

-Giocare…questa è completamente pazza!!!- bisbigliò tra se Isabel

 

 

 

Note d’autrice

 

E finisce così un altro capitolo…spero vi sia piaciuto!!! Ho fatto anche più attenzione, ma dei miei occhi non c’è mai da fidarsi troppo. Passo il giorno dalla televisione al computer e già sono una talpa di mio, quindi…alla fine faccio casini, ma questo non mi giustifica, s’intende! Quello di dimenticarmi parole (si Gufo_Tave, hai detto giusto) l’ho sempre avuto. Anzi, è andata bene. Prima mi dimenticavo pezzi interi di frasi, sembravo pazzaXD.

Signori miei, aspetto le  vostre recensioni che sono l’unica cosa per cui continuo a scrivere. Grazie anche a chi legge e mi ha aggiunto ai preferiti!!! Vi voglio bene, Kiss

  
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