Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: jillien    09/03/2014    7 recensioni
Una Big Damn Table, cento Prompt per cento Drabble, Flashfic o One Shot sulla coppia Rumpelstiltskin| Mr. Gold/Belle.
(Alcuni capitoli potrebbero contenere spoiler, saranno segnalati all'inizio della pagina)
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
bdt 091
Prompt #091 – Felicità
By Jillien



[La felicità è amore, nient'altro.
Hermann Hesse]





Belle stava per lasciarlo, ne era sicuro.
 
Si alzava la mattina presto, preparava la colazione, saliva con lui in macchina e non apriva bocca se non per augurargli buona giornata e scendere velocemente dalla Cadillac. A volte si dimenticava di dargli un bacio, prima di correre ad aprire la Biblioteca. A volte se ne ricordava, ma non era altro che uno sfioramento distratto. Spesso, troppo spesso, cenava velocemente – se cenava – e si rinchiudeva nel suo studio. Aveva sempre lo stesso quaderno sottobraccio, e un libro il cui titolo si premurava sempre di tenergli nascosto. All'inizio pensava che fossero appunti per scrivere il suo libro, quello che le aveva regalato solo il mese prima, ma poi era diventata troppo immersa nel suo mondo perché Rumplestiltskin potesse continuare a credere alla bugia che si era costruito.
Due settimane e cinque giorni, e a Gold sembrava di impazzire.
Non ci aveva mai creduto fino in fondo. Non a Belle, aveva imparato la lezione, aveva imparato a credere in lei con tutto se stesso. Il problema era lui, era sempre stato e sempre sarebbe stato lui.

I mostri non vivono per sempre felici e contenti, vengono uccisi dagli eroi per salvare le damigelle prigioniere nella loro tana.
 
Due settimane e sei giorni, e Gold non riusciva a scendere dalla macchina parcheggiata nel vialetto. La luce nello studio era accesa e dalla finestra si vedeva la silhouette di Belle. Doveva essere seduta alla scrivania, dandogli le spalle, il contorno dei suoi capelli inconfondibile attraverso il vetro opaco. Quasi tre settimane e Rumplestiltskin non sognava altro che poter affondare le mani tra i ricci ramati e sentirne di nuovo la morbidezza sotto le dita, sentire il suo profumo e guardare quelle labbra bisbigliare il suo nome.
Scacciò quei pensieri, ricacciandoli in un angolo recondito della sua mente. Avrebbe aspettato di sentirla dormire, prima di girarsi e fare finta che tutto era come prima. Avrebbe preso qualsiasi cosa Belle gli avesse dato, anche se significava lunghi silenzi e cene fredde e solitarie. Avrebbe accettato tutto questo e vissuto degli avanzi del breve, meraviglioso sprazzo di luce che Belle era stata, perché lui era un codardo e non aveva la forza di affrontarla.
La luce nello studio si spense e Rumplestiltskin decise che era arrivato il momento di lasciare la sicurezza dell'abitacolo, affrontare il suo pasto freddo, fare una doccia veloce e infilarsi sotto le coperte, dove avrebbe potuto fingere fino all'indomani mattina.




Trovò Belle in cucina, intenta a tirare fuori qualcosa dal forno. Per un lungo momento rimase a guardarla fermo sulla porta, mentre sistemava gli hamburger riscaldati su due piatti.

“Ben tornato, pensavo di aver visto i fari della macchina dieci minuti fa.”

Belle aveva uno sguardo timido, nervoso e carico d'aspettative a cui tentò di rispondere con un sorriso, riuscendo a produrre solo una smorfia. Prese un profondo respiro e irrigidì le spalle, pronto per il colpo che sarebbe giunto da lì a poco.
Scegliere gli hamburger era stato un colpo basso, però.

“Ho ricevuto una chiamata.”

Si mise a sedere, facendo di tutto per fingere che le ultime settimane non fossero accadute. Belle continuava a lanciargli occhiate, nascondendo sorrisi nervosi dietro il bicchiere di tè freddo che stava bevendo. Sembrava impaziente di finire e Gold non poteva darle torto.

“Dobbiamo parlare.”

Una volta capito lo sbaglio, non sarebbe mai stata abbastanza veloce a liberarsi del mostro.

“Ma certo.”

Aspettò il colpo che sapeva sarebbe arrivato, trattenendo il fiato e ricostruendo il muro intorno al suo vecchio cuore. Invece, sentì mani morbide prendere le sue e guardò Belle morsicarsi il labbro inferiore.
Non aveva il diritto di farla sentire così e per una volta, per l'ultima volta, poteva essere lui quello coraggioso.

“Va bene così. Puoi riavere il tuo appartamento sopra la Biblioteca, domani chiamerò Dove per iniziare il trasferimento.”

Aveva la gola chiusa, gli occhi che bruciavano e le mani ancora coperte da quelle di Belle.
Belle, che ora lo guardava con gli occhia azzurri spalancati e confusi, che aveva smesso di rovinarsi il labbro e aveva la bocca aperta in un “oh” di sorpresa.

“Non capisco.”

“Due settimane. Non mi parli, non mi tocchi, puoi a malapena sopportare di stare nella stessa stanza in cui mi trovo anche io. Posso capirlo, posso sopportarlo, ma non prendermi in giro, cara.”

“Sono incinta.”

“Tu sei-”

“Sono incinta. Mi dispiace, volevo esserne sicura e poi non sapevo come dirtelo. Non sto cercando di sostituire Bae, lo giuro. È successo e io lo voglio Rumple, voglio questo bambino.”

Rumplestiltskin era senza parole, per la prima volta in tutta la sua lunga vita. Non poteva fare altro che fissare quegli occhi azzurri e pensare al fatto che  Belle non lo stava lasciando. Non aveva intenzione di andarsene, non voleva tornare a vivere da sola. Voleva un bambino, voleva il loro bambino, e lui sarebbe diventato di nuovo padre. In un momento la testa gli si riempi di una piccola Belle, con gli occhi castani e lunghi ricci ramati, che leggeva in giardino con sua madre.

“ Dì qualcosa-”

La zittì con un bacio, prendendole la faccia tra le mani e posando le labbra sulle sue con disperazione e amore e tutta la preoccupazione e la paura che aveva provato. La ringraziò in quel modo perchè era rimasta, perché non lo aveva abbandonato, perché lo aveva reso più felice di quanto ricordava essere mai stato da quando aveva preso Baelfire tra le braccia.

“Un bambino, Belle. Sarai una madre perfetta! E quando troveremo Bae, gli presenteremo la sua sorellina. Ne ha sempre voluta una.”

Belle scoppiò a ridere, una risata tremula e bagnata dalle sue lacrime.

"Potrebbe essere un maschio."

"No, sarà una femmina, me lo sento."




Quella sera, mentre finalmente teneva Belle tra le braccia, con la mano poggiata possessivamente sul suo ventre, si ritrovò a pensare alla scatolina di velluto nascosta sul fondo del cassetto e al fatto che, forse, anche lui avrebbe potuto avere un finale felice con Belle al suo fianco.



___________________


Note: oggi tornano, oggi tornano! E' una cosa smielata e fluffissima, senza capo nè coda. A volte si sente il bisogno di un po' di zucchero, poveri bimbi miei.
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: jillien