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Autore: corysvoice    09/03/2014    0 recensioni
Non voglio uscire di casa, avrei preferito andare a scuola che vedere sempre quello psicologo che due volte a settimana mi riempie di parole e delle sue teorie senza senso. Non sapeva niente della mia vita e di ciò che realmente provo: come potrebbe mai sentirsi una ragazza dopo aver trovato il proprio fratello morto?
Mi ricordo ancora la scena, lui era lì steso a terra ed il sangue lo circondava. In mano aveva un coltello e la sua gola un grosso taglio. Mi manca così tanto, senza di lui sono vuota, era il mio piccolo Jake ed era l'unico che riusciva a capirmi.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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soul.
Prendo nuovamente un lungo respiro, tenendo gli occhi chiusi e permettendo al mio naso di sentire tutti gli odori che sono presenti nella mia stanza: non voglio uscire di casa, avrei preferito andare a scuola che vedere sempre quello psicologo che due volte a settimana mi riempie di parole e delle sue teorie senza senso. Non sa niente della mia vita e di ciò che realmente provo: come potrebbe mai sentirsi una ragazza dopo aver trovato il proprio fratello morto?
Mi ricordo ancora la scena, lui era lì steso a terra ed il sangue lo circondava. In mano aveva un coltello e la sua gola un grosso taglio. Trovarlo morto è stata l'esperienza più brutta della mia vita, mi sono sentita sola e dispersa, mi manca così tanto, senza di lui sono vuota, era il mio piccolo Jake ed era l'unico che riusciva a capirmi.
Allungo la mano verso il comodino accanto al mio letto, cercando goffamente il mio cellulare e dopo aver fatto scontrare la mia mano contro la sveglia, riesco ad afferrare l'oggetto ricercato. Lo accosto ai miei occhi e spingo il pulsante al centro in modo da far illuminare lo schermo: sono le nove e mezza. Sono nuovamente in ritardo, come al solito. Mi alzo a fatica, infilando i piedi nelle mie calde ciabatte color rosa e porto una mano alla bocca, sbadigliando. Apro completamente gli occhi e molto lentamente riesco ad arrivare in bagno, mi tolgo frettolosamente il pigiama, aprendo poi l'acqua nella doccia e - senza farla riscaldare - entro, prendo il bagnoschiuma passandomelo su tutto il corpo per poi lasciar scorrere l'acqua, rilassandomi al rumore che emette. Chiudo gli occhi per qualche minuto, muovendo la testa a destra e a sinistra, canticchiando una ninna nanna che cantava sempre mia madre a me e a mio fratello.
« Clarissa sbrigati, sei in ritardo! » urla mia madre con un tono di voce irritato.
Sbuffo roteando gli occhi al cielo e chiudendo l'acqua, uscendo poi dalla doccia, prendendo un asciugamano ed avvolgendolo attorno al mio corpo per coprirmi. Esco dal bagno camminando a passi lunghi e pesanti, avvicinandomi poi all'armadio, tirando fuori i primi vestiti che mi capitano davanti agli occhi. Mi vesto velocemente e mi pettino i capelli disordinati torturandomi il labbro ad ogni nodo che incontro. Dopo aver fatto il lavoro che impiegava più tempo, prendo il telefono che è posato sulle coperte viola del mio letto e lo infilo in tasca, uscendo poi dalla mia camera e scendendo al piano di sotto dove trovo mia madre in piedi di fronte alla porta che mi guarda con le braccia incrociate al petto e sbattendo il piede a terra. Ha uno sguardo molto infastidito dato che sono di nuovo in ritardo. Sospiro e mi avvicino, cercando di sfuggire alla sua furia come una preda dal suo predatore.
« Sei di nuovo in ritardo. » dice sbuffando infastidita.
« Lo so mamma, lo so e se mi fai la solita predica arriverò ancora più in ritardo. » rispondo, rimanendo seria e cercando di mantenere un tono di voce infastidito come il suo.
« ci vediamo dopo, non tardare. »
Mugolo un misero "mhmh" ed esco di casa, sbattendo la porta alle mie spalle. Scendo i tre gradini davanti al mio appartamento e poi mi avventuro per le strade di Londra. Lo studio non è molto lontano, quindi non avrei tardato così tanto come mi aspettavo. Sfilo da una tasca dei miei jeans sia il telefono che le cuffiette, infilandole poi accuratamente nel cellulare, facendo partire la musica. Cammino fino al luogo dove sarei dovuta arrivare puntuale come al solito e suono al citofono. Una voce femminile risponde, aprendo i cancelli e permettendomi di entrare dentro la struttura.
Arrivata allo studio, mi reco nella sala d'attesa e mi siedo accanto a un ragazzo con i capelli ricci di color marrone scuro e molto disordinati, non riesco a vedere bene i suoi occhi ma credo li abbia verdi. La sua carnagione è abbastanza chiara ed i lineamenti del suo viso sono definiti alla perfezione: è veramente un bel ragazzo. Vorrei tanto rivolgergli la parola, ma ho paura di disturbarlo quindi poso la testa sul muro ed aspetto il mio turno guardandomi attorno.
Dopo venti minuti esce il mio psicologo dalla stanza dove tiene le sue sedute e posa lo sguardo su di me, sospirando e scuotendo piano la testa. Giro il volto verso di lui ed incurvo le labbra in un lieve sorriso, alzando le spalle.
« Signorina Hale, sei di nuovo in ritardo. Ho fatto entrare prima di te quel ragazzo, se sarei rimasto ad aspettarti sarei morto qui. » dice tutto d'un fiato, continuando a guardarmi con aria di sufficienza.
« Lo so, mi scusi, ma ora sono qui. » rispondo, premendo le labbra tra di loro per appiattirle.
« Già, entra pure dentro che abbiamo solo mezz'ora a nostra disposizione. »
Mi alzo e mi reco verso la porta dello studio, guardando un'ultima volta il ragazzo che mi stava precedentemente seduto accanto per poi entrare nella stanza.
  
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