Partecipa alla fanfiction challenge II:
Prompt: Finzione
La finzione di Mary
"A mio parere quello che mi ha
detto Mary è una bugia. E’
affascinante che un bambino di otto anni menta sulla sua
età” disse Holmes.
Aprì la bottiglia di vino e verso il liquido scuro nel
bicchiere.
“Charlie ha
sette anni” rispose secco Watson. Accavallò le
gambe e si appoggiò contro lo schienale della poltrona.
“O è il bambino che mente o l’istitutrice” rispose Holmes.
Watson chiuse gli occhi,
sospirò e si massaggiò
le tempie.
“In fondo, quale
donna non bugiarda direbbe che le vanno
bene i miei regali
di nozze?”
domandò Holmes. Si
avvicinò il bicchiere alle
narici e inspirò.
< Il vino dell’anno della cometa > pensò.
Watson
alzò e
abbassò il bastone, sbuffando.
“E lei che costringerà Mary a fingere se ci regalerà degli orribili centrini di pizzo” si lamentò.
Holmes si
leccò le labbra, socchiuse
gli occhi e rabbrividì.
“Centrini… di pizzo, umh” mugolò.
Watson ansimò, il corpetto di pizzo gli stringeva il petto sudato.
Holmes lo slacciò aprendolo, sulla pelle si erano create delle fossette vermigle, che seguivano la forma del ricamo, il sudore gli imperlava la pelle e i capezzoli turgidi erano sporti in fuori.
Holmes si leccò le labbra.
Watson sbatté il piede per terra, sciogliendo le gambe.
“Holmes”
ringhiò.
“Pizzo” ripete Holmes. Chiuse gli occhi e finì il contenuto del bicchiere.
Watson si calò il
cappello, mettendo in ombra la metà superiore del suo viso,
e si
alzò.
“La sua
depravazione non ha limiti?” chiese.