Primo Capitolo – Too Much to Lose
Quando esce dal bagno io sono seduto sul
divano e mangiarmi le unghie come ogni volta che sono
nervoso.
- Tutto bene Quinn? –
- S-si, si tranquillo. Tutto bene. Andiamo
da Jeph? – lui annuisce e ci avviamo verso la
macchina.
Circa 20 minuti dopo arriviamo a casa di
Jepha.
Bert si siede sul divano e inizia a fissare
lo schermo spento della televisione.
- Quinn. Vieni con me in cucina. - annuisco e lo
seguo.
- Allora? – mi
chiede.
- Allora cosa Jeph? L’ho trovato immerso
nelle bottiglie vuote e con i vestiti di due giorni fa! –
- Cosa possiamo fare? –
- Non lo so. Però non voglio lasciarlo solo
a casa. Può stare qui da te per un po’? Finché non si riprende un po’... –
Dì di si! Dì di si per
favore!
- Mi dispiace Quinn. Ma viene Korby da me
per qualche giorno. Mi sembra di avertelo già detto no? –
Oh cazzo. È vero. Ragazzi che settimana di
merda.
- Oh, si è vero Jeph. Scusa. Me n’ero
dimenticato. –
- Tranquillo. Quinn. Lo so che potrebbe
essere difficile per te avere Bert in casa. Ma anche io penso che non bisogna
lasciarlo solo. E poi…magari…riuscirai anche a dirgli quello che provi. –
Jeph è il mio migliore amico, per questo
quando ho capito di provare qualcosa di diverso dall’amicizia, per Bert è stato
il primo e l’unico con cui mi sono confidato
Mi ha cercato di convincere più volte a
confessargli i miei sentimenti. Ma io non me la sono mai sentita. Rischio troppo
grande, dicevo io. Ed è vero. Rischio si la solidità del gruppo, ma soprattutto
la sua amicizia e il suo rispetto. No davvero.
Se gli confessassi i miei sentimenti potrei
avere si, molto da guadagnare, ma se le cose non andassero come vorrei, avrei
troppo da perdere.
Ma Jeph ha ragione e io ho già deciso che a
casa da solo non ce lo lascio.
- Ok. Lo porto da me. Vado di la a
dirglielo. –
Ritorno in soggiorno. Bert non ha cambiato
posizione. Dio, lui era quello che non stava fermo un attimo neanche se aveva la
febbre a quaranta, vederlo cosi mi fa star
male.
- Bert. Ehi Bert. – lui alza la testa, come
se lo avessi svegliato e mi guarda.
- Ora passiamo da casa tua e ti fai una
valigia veloce. Vieni a stare da me per un po’. –
- Cosa!? No Quinn. No, io…-
- No, zitto. Decido io. Da solo in casa a
ubriacarti dalla mattina alla sera non ti ci lascio. Mi dispiace se avevi questo
programma. Ma è cambiato. –
- Quinn. Non sono un bambino. So cavarmela
da solo. –
Io lo guardo glaciale. Mi dispiace ma questa
volta non cederò davanti ad i tuoi bellissimi occhi blu.
Lui mi guarda e
cede.
- Ok. Va bene. Andiamo. – dice sconsolato.
Io faccio un mezzo sorriso
soddisfatto.
Salutiamo Jepha e torniamo a casa di
Bert.
***
Appena entriamo e io chiudo la porta dietro
di noi, si gira e mi guarda.
- Quinn. Senti. Non c’è bisogno che io venga
a stare da te. Starò bene…dav…- io lo
interrompo.
- No Bert, senti tu. Io sono tuo amico no? –
lui annuisce – bene. E come amico – deglutisco e tengo chiusi gli occhi per un
secondo. Ho sentito la minaccia delle lacrime che stavano per uscire dai miei
occhi – voglio aiutarti e non ti aiuterei di certo se ti lasciassi a te stesso
in questa cazzo di casa. Quindi ora falla finita e va a prepararti questa
fottutissima valigia-
Lui annuisce docile e cammina verso la sua
camera.
Ok, forse sono stato troppo duro. Ma sono
nervoso. Tutta questa situazione mi rende
nervoso.
Scusa
amore…
Pochi minuti dopo torna con un borsone in
mano.
- Sono pronto. Possiamo andare. – annuisco
ed usciamo dalla sua casa.
Quando arriviamo a casa mia gli dico di
seguirmi.
- Questa è la tua stanza. Puoi metterti
comodo. Io ordino una pizza ok? –
- Si, va bene – io faccio per uscire dalla
stanza, ma lui mi afferra un polso.
- Quinn. Grazie davvero per tutto quello che
stai facendo. –
È cosi dolce in questo momento. Il suoi
occhi sono lucidi e le sue labbra tirate in un sorriso. Quanto vorrei baciarle
quelle labbra.
Non so cosa dire così mi limito a
sorridergli, ma rimango piacevolmente sorpreso quando lui mi abbraccia. Lo
stingo a me.
Rimaniamo per qualche minuto cosi poi si
stacca da me e dopo avergli accarezzato leggermente una guancia vado in bagno.
Appena mi ci chiudo dentro, scoppio a
piangere.
No Quinn! Basta! Smettila di piangere
Quinn!!
Sento bussare alla
porta.
- Quinn? Tutto bene li dentro? – sento
urlare a Bert da fuori la porta del bagno.
- Si Bert, tutto bene. Ora esco. – mi
sciacquo la faccia e mi guardo allo specchio. Cazzo, sono stravolto.
- Vuoi che la ordini io la pizza? –
- Si grazie. Visto che ci sto mi faccio una
doccia. –
- Va bene –
Non posso uscire in queste
condizioni.
Mi faccio una doccia e lascio che l’acqua
tiepida mi rilassi.
Esco dal bagno con un asciugamano in vita e
vado verso la mia camera.
- C’è l’hai fatta ad uscire da quel bagno
finalmente. La pizza è arrivata. – mi giro e c’è Bert dietro di me. Ora riesco a
riconoscere un po’ del mio vecchio Bert nei suoi
occhi.
- Si, scusa. Mi vesto e arrivo. –
- Puoi anche rimanere cosi. Per me non c’è
problema – dice sorridendo. Sbaglio o leggo malizia in quel sorriso? Ah ma che
dico!
- Mmh…invece io preferirei mettermi
qualcosa addosso –
Lui fa spallucce e va verso la
cucina.
- Fai in fretta. Ho una fame da lupi. –
Vado in camera e mi chiudo la porta alle
spalle. Mi ci appoggio e prendo un lungo e profondo respiro. Poi mi metto la mia
maglia dei Misfits, una tuta ed esco.
Appena entro in cucina vedo Bert addentare
un pezzo di pizza.
- Grazie per avermi aspettato eh Bert! –
dico sarcastico.
- Scusa amico, ma ci stavi mettendo troppo –
Ma se c’ho messo cinque minuti! Vabbè
va…lasciamo perdere.
Finiamo presto di mangiare e ci mettiamo
davanti alla tv.
- Vuoi una birra? – gli chiedo ad un tratto.
- No, grazie –
- Cosa? Cosa hanno sentito le mie orecchie?
Il mio cantante, Bert McCracken ha appena rifiutato una birra? – mi guadagno uno
sguardo truce.
- Il cantante Bert McCracken vuole
dimostrare al suo chitarrista Quinn Allman che se vuole, può benissimo fare a
meno di qualsiasi forma di alcool. –
sorrido.
- Il chitarrista Quinn Allman è davvero
molto orgoglioso del suo cantante Bert McCracken. – dico scoppiando a ridere.
Passiamo circa una mezz’oretta a guardare
stronzate in tv.
- Quinn io sono stanco. Me ne vado a
dormire. Tu che fai? –
- Si, vado anche io. – dico spegnendo la
tv.
- Buona notte Bert. A domani. Dico aprendo
la porta della mia camera.
- Notte Quinn. – lui entra nella
sua.
Mi metto sotto le coperte, ma il sonno non
si decide a prendermi.
Per circa mezz’ora mi giro e mi rigiro nel
letto non riuscendo a trovare una posizione e quindi il
sonno.
Sentendomi quasi oppresso dalle coperte mi
libero e mi metto seduto.
Ad un certo punto sento un rumore di
sottofondo. Cosa cazzo è? Trattengo
il respiro.
Sembrano…singhiozzi. E vengono dalla stanza
accanto alla mia.
Bert!
Ecco il seguituzzo…allora…vorrei
ringraziare:
Insult: Ciao! Grazie per la recensione! Io sn un’appassionata della coppia Bert/Quinn! li adoro insieme! Sono dolcissimi e in qst FF mi sono decisamente sbizzarrita con loro due!
E poi è vero che purtroppo, Bert beve decisamente troppo
e mi fa preoccupare! Spero ti piaccia anke qst capitolo. Baci!
Chemical Lady: Ciao!
Io adoro Quinn…e in questa FF ke ho scritto, gli faccio rispecchiare al massimo
quello che lui mi ispira, cioè tnt tnt dolcezza e simpatia!! Io non so chi sia
il mio preferito xke mi piacciono tutti e quattro per motivi diversi. (anke se
Branden è sempre nel
mio cuore! Ci manchi Bran!) Cmq
spero continui a piacerti! Grazie!
Baci!
Vale
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