Eravamo verso la fine del Grand Celesta Galaxy, un torneo che avrebbe deciso le sorti di ogni pianeta e per fortuna eravamo arrivati alla finale dopo aver sfidato la Sandorius Eleven, il Sanaazara Eleven, la Gurdon Eleven e la Ratoniik Eleven dove avevamo visto di tutto, dai momenti belli ai momenti brutti.
Probabilmente se riuscivamo ad andare avanti nella competizione era grazie a Tsurugi Kyousuke, che era sempre al mio fianco già dall’Holy Road … ma proprio mentre dovevamo sfidare l’ultima squadra del torneo, avevamo saputo che la nostra punta di diamante era andato via e lì scattai completamente in depressione.
Negli allenamenti non ero più io. Non ero più quel capitano che tutti cercavano.
Davo sempre indicazioni sbagliate ed ero completamente distratto. 
Pensai molte volte “Ma dov’è finito il mio ottimismo? E’ grazie a quello che sono potuto andare avanti, ma senza di lui …”
-Ahi!-
Non mi ero neanche reso conto di essere in campo per allenarmi con gli altri e mi presi duramente una pallonata in faccia.
-Tenma! Vuoi svegliarti?! Sembri un depresso che sta per suicidarsi da un momento all’altro!-
Questo era il solito urlo aggressivo di Hayato quando facevo errori di questo tipo e io non potevo che dire:
-Va tutto bene, ma non urlarmi!-
Ma non capivo perché dicevo così. Mi sentivo un completo bugiardo a dirlo e continuavo a sbagliare mandando in palla l’intera squadra. Addirittura per correggermi ci voleva Shindou.
Arrivammo finalmente alla fine ma non ero affatto contento. Non vedevo neanche un compagno sudare per la fatica ed erano completamente arrabbiati con me.
Mi sentivo un fortissimo peso, ma non solo sembravano arrabbiati, ma c’era Matatagi che sembrava non interessato ai miei problemi.
Nessuno si fece neanche una doccia. Ero l’unico ad essere depresso e allo stremo delle forze non solo fisiche, ma anche psicologiche.
Pensai che stare da solo nella mia stanza poteva essere un po’ utile, però non era affatto vero e rimasi tutto il tempo a stare seduto sul letto a piangere senza neanche un domani.
Non mangiai neanche e nessuno si preoccupava, fino a quando qualcuno non bussò alla porta.
-Capitano! Posso entrare?-
La sua voce era inconfondibile.
-Vorrei restare da solo, Hayato.-
-Allora rimarrò tutta la notte davanti alla porta se ne hai il bisogno!-
Ci pensai ancora un po’…
-Ok, entra se vuoi.-
E in quell’istante mi misi la testa sul cuscino, piangendo senza fine.
Mi vide in quello stato di depressione e non so perché si stese vicino a me.
-Scusa se sono entrato a quest’ora ma vedevo che non stavi bene e quindi ho deciso di farti compagnia.-
Invece di dare ascolto alle sue parole proseguii con il piangere.
-E’ per il fatto di Tsurugi vero?-
Quelle parole mi ridussero a poltiglie.
-S-Si. Ma credo che se mi rivedrebbe non sarebbe in grado di riconoscermi. E’ controllato dagli alieni molto probabilmente e … e forse non potrò più riabbracciarlo.-
Ripresi a piangere ma lui mi disse una cosa che non mi fece ribattere in nessun modo.
-Purtroppo il tuo problema è che stai troppo appresso a Kyousuke e a Takuto mentre tutti gli altri, tipo il sottoscritto, non vengono quasi pensati da nessuno di voi tre, e questo ci fa restar male ed è per questo che forse gli altri sono rimasti delusi dal tuo comportamento di oggi.-
Aveva completamente ragione. Non potevo solo fare affidamento a loro due mentre tutti gli altri non venivano pensati, ma non credevo che lui ci sarebbe stato male, soprattutto con i suoi gol che ci hanno portato qui.
-T-Ti chiedo scusa di come mi comporto, soprattutto con te che ci hai portato all’ultima partita. Sono stato un egoista. Ti prego perdonami.-
Dissi questo con le lacrime agli occhi.
-Beh, se saresti stato molto egoista allora non sarei nemmeno venuto qui a parlarti, anzi ti avrei insultato di continuo, ma non è stato così. E scusa di come mi sono comportato oggi.-
-Non importa. E comunque puoi dormire con me? Voglio qualcuno che mi faccia compagnia per tutta la notte.-
-Non c’è problema.-
Inizialmente mi spostai per fargli spazio, ma venni abbracciato da lui. Non sapevo cosa nascondesse e rimasi molto confuso, ma appena chiusi gli occhi mi ritrovavo in un mondo tutto diverso. Era l’unico che si era preoccupato per me e all’inizio non credevo che sarebbe stato in grado di farlo.
Il giorno dopo mi svegliai con lui davanti a me seduto e sopra le sue gambe un vassoio pieno di dolci.
-E’ per me?-
-Certo, mangia pure.-
Iniziammo a mangiare voracemente. Eravamo da qualche punto di vista uguali, anche se con il carattere non proprio.
-Hai i capelli rovinati. Te li pettino io.-
Prese un pettine e iniziò a pettinarmi i capelli con forza.
-Cavolo, i tuoi capelli sono complicati ma tanto uno si porta i capelli come gli pare e piace.-
-Beh, a te basta solo il gel, mentre a me un po’ di tutto.-
Appena finito di pettinarmi, mi venne l’idea di allenarci un po’ da soli insieme visto che non era una giornata di allenamento per tutti e andammo nella “Black Room” e mettemmo il campo d’allenamento tutto d’erba. Insomma, quella del tipico campo da calcio.
Iniziammo a lavorare su certe tecniche, lui precisamente sul “Dark Tornado” e lo aiutai diverse volte visto che fare la versione oscura del “Fire Tornado” di Gouenji Shuuya non era affatto facile.
Lui già da qualche giorno provava questa tecnica e vidi molte volte che stava fallendo e qualche volta atterrare proprio male ma per fortuna non si infortunava gravemente.
Questa volta però era la volta giusta.
-Dai Matatagi-Kun!-
-Dark Tornado! Si ce l’ho fatta!-
Di corsa mi venne ad abbracciare e fece di nuovo quella hissatsu per vedere se si ricordava i movimenti.
Dopo un po’ andammo a stenderci sul cerchio di centrocampo a vedere le stelle tramite la cupola della stanza.
-Secondo te quante stelle ci sono nell’universo?-
A quella domanda se ne aggiunse un’altra però:
-E l’amore di un essere nei confronti di un altro può essere grande quanto tutte le stelle che ci sono?-
Erano due domande molto difficili da rispondere e rimasi un po’ a pensare.
-Sicuramente le stelle non avranno mai un limite e l’amore è così bello da essere pari a queste.-
-Ecco. Sinceramente provo amore per una persona e forse molto di più di tutte le entità dello spazio messe insieme.-
-Sai … Credo anche io.-
E in quell’istante mi abbracciò forte. Allora era chiaro. Eravamo innamorati uno dell’altro.
Gli diedi un bacio sulla guancia, ma lui mi baciò intensamente sulla bocca.
-Ti amo, Matsukaze.-
-A-Anche io lo provo per te.-
In quell’istante mi sentii completamente senza forze. Era una sensazione che non avevo mai provato e quella mi fece quasi addormentare.
-Capitano, ti porto a letto.-
-T-Ti ringrazio.-
Mi prese in braccio e mi portò steso sopra il letto senza che nessuno ci avesse visti.
Lo fermai prima che se ne fosse andato e gli dissi di restare qui perché era l’unica persona con cui potevo stare.
-Ti prego, resta con me.-
-Potrei restare con te anche per tutta la mia intera vita.-
Si stese vicino a me, mise la sua mano sulla mia piccola.
Dopodiché mi diede un immenso bacio.
-Buonanotte Tenmino.-
E mi addormentai senza rancori.





*Angolo di un autore odiato da qualsiasi persona*
Ciao a tutti!
Come vedete questa è l'ennesima coppia con Hayato e vi sarete scocciati sicuramente.
Ma io spero che non diate troppa importanza alla coppia.
Come vedete il duro colpo di Tenma è stato quasi fatale per lui, ma ci ha pensato Hayato a farlo ritornare in se.
Ci voleva una FF di questo tipo perché non sopportavo vedere nell'anime Tenma così depresso e quindi volevo fare questo.
Beh, spero che vi sia piaciuta!
The_Legend_Of_The_Demons