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Autore: Lady Kid 1412    28/06/2008    3 recensioni
E se le due organizzazioni segrete, contro cui lottano Conan e Kaito, in realtà sono una sola? e se adesso stessero per tornare all'azione con una nuova pericolosa mossa che potrebbe stravolgere tutto?
Riprende la mia fan fiction che: tra identità che vengono scoperte, nuovi alleati, tremendi nemici, rapimenti, sangue e suspance... vi presenterà un finale che non vi sareste mai aspettati!!
Genere: Mistero, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Heiji Hattori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Nuovo personaggio, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Kaito Kuroba/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 8

“Conan lasciamo stare... se ci scoprono, finiamo nei guai” Heiji camminava dietro l’amico osservando di tanto in tanto i corridoi bui del museo.
“Se avevi paura, potevi restare dal Dottor Agasa, io devo parlare con lui... e solo quando mi darà una risposta, tornerò indietro”
“Non ho paura!” disse Heiji offeso “Ma non ti sembra strano?”
“Cosa?”
“Non c’è nessun agente di sorveglianza” Heiji si guardò nuovamente intorno... ma intorno a lui non c’era nessuno e il silenzio della notte era disturbato solo dai passi dei due detective.
“Sono saliti tutti sul tetto...” rispose Conan, mentre grazie all’auricolare che teneva nell’orecchio ascoltava l’ispettore Nakamori che dava ordini ai suoi uomini con la radio.
“Una trappola?”
“Ne sono sicuro” un leggero suono di passi si aggiunse a quelli dei due detective.
 
L’ispettore Nakamori e i suoi uomini arrivarono sul tetto ma Kid rimase immobile con le mani nelle tasche dei pantaloni e un sorriso sul volto.                                                
“Kid questa volta non riuscirai a rubare la pietra e non potrai nemmeno scappare” disse Nakamori avvicinandosi lentamente al ladro vestito di bianco che rimase in silenzio.
“Forza catturate Kid!” gridò l’ispettore e in un attimo i poliziotti circondarono il ladro.
“Mi spiace Ispettore... questa volta non posso giocare con lei” la voce di Kid era riprodotta da un registratore che il pupazzo teneva in tasca.
L’ispettore Nakamori sorpreso osservò il pupazzo di Kid esplodere e generare una nuvola di gas soporifero che dopo poco tempo lo addormentò insieme a tutti i poliziotti che erano sul tetto.
 
“Hai sentito?” disse Heiji voltandosi verso l’origine del suono
“Si sta avvicinando qualcuno”
Il suono dei passi si faceva sempre più forte, quando dal lungo corridoio buio s’intravide la sagoma di una persona che si avvicinava con un passo tranquillo.
Heiji avanzò verso la persona ma Conan lo fermò.
“Ma bravi... avete capito il trucco che ho usato” disse la persona vestita di bianco.
Conan non disse nulla e si limitò a guardare la persona davanti a lui, mentre Heiji si sentiva un po’ triste di non aver aiutato l’amico.
“Ora che mi avete trovato cosa pensate di fare?” domandò Kid
“Nulla...” disse Conan mettendo le mani in tasca e abbassando lo sguardo, Heiji sorpreso si voltò a guardare il bambino.
“Che cosa?”
“Hai sentito bene... non sei tu che cerco” Kid osservò il bambino e sorrise, mentre Heiji continuava a guardare i due sorpreso.
“Allora chi stai cercando?”
“Io sto cercando il vero Kid... non te”
Il silenzio era calato nella stanza, Conan guardava i furbi occhi azzurri della persona davanti a lui, che sorrise dolcemente, mentre Heiji guardava i due sempre più confuso.
“Scusate potreste spiegarmi?” chiese Heiji un po’ offeso, quando una mano gli batte sulla spalla.
“Meglio se rinunci a capire...” spaventato Heiji, si voltò di scatto incrociando lo sguardo tranquillo del vero Kid.
“Ka... ehm… KID!” si corresse il detective di Osaka “Sei quello vero?”
Conan spostò lo sguardo verso la persona vestita di bianco che sorrideva allegramente.
“Mio padre ti considera l’allieva migliore della sua scuola... ma vedo che non sei riuscita a ingannare questo ragazzino” disse il vero Kid stringendo in mano, una pietra blu.
“Ti ricordi di me allora”
“È bastato controllare i documenti di mio padre...”
“Però non ti ricordi il giorno in cui ti ho conosciuto... vero?” Kaito guardò la donna sorpreso, non si aspettava di averla incontrato personalmente.
“Purtroppo no... magari se ti rivedessi in volto, potrei riconoscerti”
Con un sorriso il finto Kid si tolse il capello lasciando cadere sulle spalle una lunga cascata di capelli biondi.
“Piuttosto scomodo girare con questo coso sull’occhio” disse Vermouth togliendo il monocolo.
“Bisogna farci l’abitudine” sorrise Kaito
“Chris Vineyard!” pensò Heiji, mentre Conan rimase in silenzio.
“Nel foglio che hai lasciato al santuario, dicevi che dovevi parlarmi, cosa mi devi dire?” chiese Kaito
“Devo parlare davanti a questi due? Non credo ti convenga...” Chris rivolse uno sguardo a Conan e Heiji
“Parla pure... in teoria non doveva esserci nessuno” Kaito lanciò un’occhiata a Heiji che distolse lo sguardo.
“Capisco... comunque devi sapere che quando ero Sharon Vineyard sono stata un’allieva di tuo padre... e gli sono grata di tutto quello che mi ha insegnato” Kaito ascoltava la donna in silenzio, mentre, attraverso i ricordi, l’immagine del padre si faceva sempre più chiara fino a diventare vivo.
“Se devo essere sincera... quello è stato il momento più felice della mia vita, il periodo precedente alla mia unione con l’organizzazione.
In quel lasso di tempo un ladro chiamato 1412 aveva rubato molti preziosi che per la nostra organizzazione erano di fondamentale importanza... così hanno incaricato qualcuno di eliminare quel ladro” la voce della donna si fece più triste e questo turbò Conan... quel cambiamento di tono la faceva sembrare più umana.
“Non sapevo che quel ladro era tuo padre...”
“L’hai ucciso tu?” Heiji sentendo il tono dell’amico lo guardò sorpreso, non era più tranquillo come prima, rifiutandosi di guardare quella donna negli occhi Kaito teneva lo sguardo basso e stringeva così forte le mani che una sottile linea rossa macchiò la pietra dai riflessi blu che il ragazzo teneva in mano.
“Non l’ho ucciso io... ma ero presente e non ho fermato il suo assassino, per questo quando ho scoperto la tua identità, ti ho cercato... volevo farti le mie scuse” disse la donna socchiudendo gli occhi, quando sentì che qualcuno l’aveva afferrata per il vestito e scagliata contro il muro.
“Non crederai davvero di farci pena, non fermando quell’assassino hai contribuito alla morte di una persona innocente! Sei una persona senza cuore... chiedi scusa solo perché conoscevi quell’uomo... ma tutte le altre persone cui hai ucciso un caro non credi che meritino anche loro delle scuse?” la donna guardò il ragazzo davanti a lei sorpresa, ma lui non le diede il tempo di dire nulla
“Se come dici, ti sei pentita e ora vuoi il nostro aiuto, avresti dovuto aprire gli occhi molto prima, la vita ha senso proprio perché finisce ed è per questo che si riescono ad affrontare le avversità... ma questo tu e quella gente non l’avete capito, anzi avete continuato a fare del male a degli innocenti. Sai che ti dico, finché la mia vita non avrà fine, aiuterò i miei amici a lottare contro di voi, anche se non mi avete fatto nulla”
Kaito e Conan guardarono stupiti Heiji mentre lasciava andare la donna che ha sua volta, rimase in silenzio, mentre le parole di quel ragazzo le entravano nel cuore ormai malvagio.
Nello stesso istante, una Porsche 356nera si fermò davanti al museo.
  
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