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Autore: TheHellraiser    10/03/2014    2 recensioni
Non sperare di poterci tornare, amico. Da quando il sole non sorge più, non c'è nulla a fermare l'avanzata delle creature della notte.
Cosa succederebbe se, improvvisamente, calasse la notte e non tornasse più il giorno, lasciando via libera ai mob ostili? Chi si ergerà a difesa dei sopravvissuti?
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The Minecrafters' Tales'
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-Quindi, dove stiamo andando, precisamente?- chiese Wesk, dopo un paio di minuti di cammino. Stella sospirò.
-Taiga. Là c’è il bunker di mio padre- disse, laconicamente. Si era stufata di spiegarlo di nuovo, e di nuovo.
-Taiga... Taiga. Uhm. Quei posti pieni di lupi e di pini? Se parli della taiga oltre l’oceano... Non è il luogo dove si trova New Emerald City?- chiese il griefer. Niko rimase ad ascoltare, interessato. Era già la seconda volta che sentiva parlare di New Emerald City, ma non ne sapeva molto al riguardo.
-New Emerald City?- disse Spix, stupito. Evidentemente, non sapeva cosa fosse.
-Sì, è una delle città più ricche che esistano. Sforna un sacco di ottimi Creative Player e Survival Player ed è lì che nascono i grandi talenti nel combattimento. Insomma, quelli che nel giro di poco diventano degli Hardcorer leggendari. Tutti loro sono stati almeno una volta nel Nether, non so se rendo l’idea. Insomma... Lava, Blaze e... Ghast- disse Wesk. Nonostante fosse notte, poterono chiaramente vedere Wesk rabbrividire.
-Che c’è, non ti piacciono i Ghast?- ghignò Stella, divertita.
-Ehm. Ne hai mai visto uno?- chiese il griefer, evitando la domanda.
-Ci puoi scommettere, l’ho ucciso con questo mio arco. Non sono poi così temibili come si dice, basta un colpo di spada e le loro palle di fuoco diventano inoffensive- disse l’hardcorer, alzando le spalle. Da come lo diceva, sembrava così facile, sebbene i Ghast fossero fantasmi larghi quasi due blocchi.
-Quindi sei stata nel Nether?- chiese Spix, interessato.
-Sì, una volta, e non ci sono più tornata- replicò lei sgarbatamente. Ma perché il Nether interessava così tanto a tutti?
-Perché?- dissero in coro i due.
-Perché un Blaze ha centrato in pieno il mio migliore amico con una palla di fuoco, e lui è caduto nella lava. Evidentemente non deve aver fatto in tempo a tirar fuori la sua pozione di resistenza al fuoco, perché non è più riemerso. Adesso piantatela di fare domande- ringhiò. I due tacquero, avevano recepito il messaggio.
-Piuttosto, è vero che a New Emerald City ci sono due fazioni politiche? I Creative vorrebbero che la città venisse disconosciuta agli Hardcorer, perché ora come ora NEC è conosciuta come “La città degli Hardcorer”?- disse Wesk. Sembrava particolarmente interessato all’argomento. C'era molto che girava attorno a New Emerald City, o almeno così sembrava.
-Beh, ti dico che è parecchio che non ci vado, ma quando ero piccola fra i Creative e gli Hardcorer c’erano state parecchie tensioni. I Creative hanno costruito praticamente tutta la città, la quale è ritenuta una delle città più belle del mondo con il suo Palazzo di Smeraldo, ma sono stati gli Hardcorer a darle la fama diventando eroi e facendo conoscere la città. Così, i primi vogliono il merito mentre i secondi vogliono tenersi il merito che hanno già- disse Stella, come se la cosa non la riguardasse.
-Ma... Fifty fifty?- disse Niko. Non era molto per la guerra. Perchè non dividere?
-Fifty fifty? Nah. Gli Hardcorer sono sempre stati dei tipi molto orgogliosi, non cederebbero un minimo del loro merito a qualcun altro- ghignò Wesk. Niko guardò Stella con sguardo molto eloquente.
-Beh, avanti, davvero vorresti dare il merito a degli stupidi piazzablocchi?- sbuffò l’Hardcorer.
-Certo, perché il merito della fama della città è sicuramente di un branco di selvaggi sanguinari- disse Spix, difendendo la “sua” fazione.
-Una leggenda è sempre una leggenda, che viva in un palazzo di smeraldi o no. E poi, voi Creative passate tutta la vita a spaccare e piazzare cubi, vi aspettate fama?- disse la ragazza, con sguardo inferocito.
-Oh, e cosa c’è di così eroico nel passare la vita a sterminare un branco di mob indifesi?- replicò Spix.
-Chi è stato il primo ad entrare nel Nether? Non mi sembra fosse un Creative. Perché non prendi la spada e non vediamo chi combatte meglio?- ringhiò l’hardcorer, puntando addosso al Creative la sua spada dalla lama di diamante. Niko e Wesk si frapposero fra i due, tentando di calmare le acque.
-Credo di aver capito perché esistono quelle due fazioni- sospirò Niko, tenendo Spix lontano da Stella, che smaniava dalla voglia di farlo a pezzi. Wesk annuì. Era evidente. Stella prese dalla tasca una bussola, cercando di consultarla, ma l’ago continuava a girare come se fosse impazzito o se fossero nel Nether. Lei scosse la bussola, sperando che funzionasse, ma ogni tentativo era vano. Così, si limitò a scagliarla a terra, e quella andò in un milione di pezzi. Il silenzio del deserto divenne di nuovo palpabile. Era strano che ci fossero così pochi mob ostili in giro. Qualche pecora magra dalla lana sporca appariva di tanto in tanto. Alcune erano colorate di rosso, di verde, di blu o di qualche altro colore improbabile, segno che erano state colorate da qualcuno. Qualcuno che probabilmente non sarebbe mai più tornato a tosarle. Macerie di piccole case spuntavano di tanto in tanto, devastate dalla furia dei mob non-morti. Di molti giocatori si potevano trovare nulla di più che pochi rimasugli, assieme ai resti spezzati di quelli che erano state le loro armi. Spade andate in pezzi, archi spezzati, asce spaccate e picconi frammentati erano quelli che andavano per la maggiore.
Che desolazione... pensò Niko, guardando quei resti di battaglie.
-Certo che è triste essere soli, nel momento in cui un branco di mostri ti piomba addosso. Ti viene da pensare “chissà, magari se fossimo stati in due avremmo vinto”- commentò Spix.
-Non credo proprio, i compagni sono d’intralcio, al massimo vanno bene come esche- commentò sprezzante l’hardcorer, dura e fredda come l’acciaio. A Niko venne quasi da chiedersi perchè Stella fosse sempre così gelida. Certo, era un'Hardcorer, ma considerando che riusciva a fare amicizia solo con i lupi... Beh, non era normale.
-Sola come un lupo, eh?- rise Wesk. Stella si limitò ad annuire. La vita di gruppo non faceva per lei.
-Il posto dove dobbiamo andare si trova a New Emerald City?- chiese Spix ad un certo punto.
-No, in teoria dovrebbe essere un po’ dopo. New Emerald City si trova nelle pianure prima della taiga, anche se credo che non ne sia rimasto nulla- rispose Stella.
-L’ottimismo- ghignò Wesk. Stella gli lanciò un’occhiataccia, non era in vena di scherzi.
-Piuttosto, tu, hai intenzione di imparare a combattere prima o poi o intendi continuare ad essere inutile come hai fatto finora?- disse al Creative, facendo una smorfia. Sul suo viso si poteva quasi leggere la parola “useless”. Spix non disse nulla, in fondo Stella aveva ragione. Non sapeva usare né spade né archi, e di asce nemmeno a parlarne. Poteva usare il piccone, certo, ma non infliggeva quei grandi danni. Che arma poteva usare? Era un dilemma.
-Beh, se non sei molto bravo nel combattimento ravvicinato, puoi combattere a distanza come faccio io- suggerì Wesk.
-Non so usare l’arco, e nemmeno la dinamite. Già fatico a capire come faccia tu a non farti ammazzare- mormorò. Niko ci pensò su un po'. Quali alternative c'erano?
-Se non sai nemmeno tenere in mano un'arma, non serve che la usi. Mai sentito parlare delle pozioni di forza?- sospirò Stella. Improvvisamente, Spix ricordò. Già, le pozioni di forza. Come aveva fatto a non pensarci?
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Zan zan zaaaaan! Già, proprio così. Posto rapidamente ultimamente perchè ho un sacco di idee al riguardo, spero che i capitoli vi piacciano e che non ci siano troppi errori x'D
  
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