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Autore: Yoan Seiyryu    11/03/2014    2 recensioni
[ Loki/LadySif ]
ATTENZIONE: Spoiler dal film 'Thor: The Dark World'
Loki torna ad Asgard come prigioniero ma non si arrende all'idea di rinunciare al trono di Odino e tenta di escogitare un piano per evadere dalla cella. Lady Sif si rende conto che Thor non corrisponderà mai i suoi sentimenti per lei e cerca di dimenticare ciò che prova per lui, nonostante Loki sia l'unico a conoscere quella debolezza. Il loro presente si intreccerà con avvenimenti del passato che vede entrambi percorrere la storia da quando Loki bandì Thor da Asgard a quando riuscirà a prendere il trono di Odino dopo la sconfitta degli Elfi Oscuri.
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[Dal Capitolo IV]
- Non dire sciocchezze, Loki. Abbiamo conosciuto tutti il tuo vero volto e non c’è speranza per un…
- Mostro?
Conosce tutti gli appellativi che gli hanno dato, le prigioni pullulano del vociare di corte e di tutti i pettegolezzi. Nonostante questo non gli tocca minimamente essere considerato tale, soprattutto perché arriverà il giorno in cui riuscirà ad ottenere ciò che desidera.
- Lo hai voluto tu – sospira Sif che abbassa un attimo le difese e si sofferma a guardare i suoi occhi illusori.
Li ha sognati tanto spesso, quegli occhi verdi.
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sif, Thor, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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V

Bravery 



 

Ha perso il conto dei giorni. Ormai non ha la minima idea di quanto tempo abbia trascorso all’interno di quella cella, ma è stanco di starsene immobile con le mani in mano in un rettangolo che non propone alcuna via d’uscita. Frigga lo ha appena lasciato dopo aver affrontato una discussione a dir poco piacevole, ma non ha potuto fare a meno di rinfacciare persino a lei la menzogna che hanno tessuto su un figlio che non appartiene ad Asgard, una delle tante reliquie di Odino. Loki ricorda lo sguardo carico di ammonizione da parte del Padre degli Dèi ma questo non lo tocca quanto il dolore provato da sua madre. Lei lo ha sempre amato senza mostrare alcuna predisposizione nei confronti di Thor, il suo affetto è incondizionato anche dopo aver osservato il modo in cui Loki si è trasformato per diventare un principe sanguinario. Ma il sangue non sarebbe mai stato abbastanza per lui, almeno finché non sarebbe riuscito ad impossessarsi del trono. E’ intento a leggere uno dei tanti libri con fare piuttosto annoiato, arrivano nuovi prigionieri ma lui non se ne dà cura, nonostante avverta su di sé lo sguardo di Lady Sif che sta seguendo i due guerrieri rimasti per accertarsi che le prigioni abbiano cura dei carcerati.
Sorride di sottecchi anche nel momento in cui lei torna indietro e gli lancia un nuovo sguardo, è assolutamente certo che lei debba sentirsi in estrema difficoltà. Non ha rivelato nulla riguardo i suoi giochi illusori ma le si legge in viso quanto si senta debole in una simile situazione. Sta reggendo un peso più grande di lei: dare fiducia al fratello cattivo o rimanere fedele al fratello buono?
Non appena anche lei esce dalle prigioni Loki si decide a chiudere il libro e a concentrarsi affinché possa spedirle il suo doppio in una delle camere del Palazzo dove lei si sarebbe recata a breve. Il riflesso di lui si sofferma di fronte ad una colonna e vi appoggia la schiena tenendo le mani incrociate. Desidera grandemente poter uscire dalla cella per farlo realmente, ma fino a quel momento dovrà accontentarsi di quel poco e di immaginarlo soltanto. Lady Sif sussulta nel momento in cui si trova all’interno della camera in cui avrebbe atteso l’arrivo di un’altra persona.
- Sembri sorpresa, è così?
Sif strige le labbra ed annuisce appena mentre gli si avvicina, scoccando un’occhiata intorno per essere certa che non vi sia davvero nessuno.
- E’ pericoloso e qualcuno potrebbe scoprire quello che riesci ancora a fare. Dovresti riporre più attenzione, tra poco mi raggiungerà Thor e…
- Ah, fammi indovinare, non vuoi che ci scopra a confabulare segretamente – la risata soffusa di Loki è calda ma è volta anche a schernire la guerriera che per un attimo si è lasciata ferire, abbassando tutte le misure difensive di cui è disposta.
- Certamente no e sai bene che non conviene nemmeno a te essere scoperto – sussurra lei di rimando prima di incrociare le braccia.
Loki continua a sorridere e a tenere l’illusione appoggiata alla colonna con attenzione, per evitare di svanire in fretta. La sua magia è debole al momento ma può ancora permettersi di agire con una certa libertà di movimento.
- Hai così paura dell’opinione di mio fratello che stai addirittura tremando. Che c’è Lady Sif, temi forse che lui possa perdere la fiducia in te? In fondo Thor al momento è occupato con un’altra donna, non devi crucciarti in questo modo, nemmeno si accorgerà dei tuoi turbamenti. Non ne è mai stato in grado.
Sif contrae la mascella e anche il pugno della mano. Loki conosce quello sguardo e sa che lei è pronta a schiaffeggiarlo nuovamente, o peggio ancora. Ne sarebbe assolutamente capace e quello sguardo fiero in fondo non gli dispiace affatto. E’ l’unica a cui permetterebbe di tenergli testa.
- Smettila di giocare, Loki.
La voce è un tremore ma mantiene il suo tono forte e risoluto. Loki ride ancora per schernirla, è completamente nelle sue mani. Le persone pure sono facilmente manovrabili e si possono macchiare con la forza di un sospiro, Sif non è da meno, i suoi sentimenti la rendono vulnerabile ed in più al momento tende a dubitare persino di se stessa.
- Giocare? Ti ricordo che sono rinchiuso in una cella per l’eternità.
- Di giocare con i miei sentimenti! Di fare leva su quello che provo per Thor ricordandomi che io non potrò mai essere alla sua altezza! – questa volta la voce trema ma si alza di grado e finisce per investire la copia del principe che tende ad inclina appena la testa, ascoltando con un certo interesse ciò gli è stato appena rivelato.
- Lo hai ammesso, dunque.
- Di che cosa stai parlando?
- Del fatto che tu, mia cara Lady Sif, provi qualcosa per mio fratello – gracchia quella parola con un certo fastidio, ma deve farlo affinché lei non ponga alcun dubbio riguardo le sue intenzioni.
Sif si adombra in viso e scioglie lo sguardo altrove, nonostante abbia davanti solo un’illusione si sente totalmente soggiogata e sta perdendo il controllo di sé. Alza gli occhi al cielo e sospira in modo stanco, quasi arrendevole, cosa che colpisce particolarmente Loki.
- Non fingere di non saperne nulla, mi hai strappato questa confessione molto tempo fa [1].
- In un modo piuttosto interessante, oserei dire.
Lady Sif scuote la testa e gli dà le spalle per poi avvicinarsi alla grande finestra da cui entra una luce calda e rassicurante. Si limita ad osservare all’esterno ma sente su di sé gli occhi illusori che la scrutano a fondo, non vuole ricordare quel momento e farà di tutto per non farlo. E’ la prima volta che Loki ha occasione di vederla in quelle condizioni, stanca e affranta. Sif ha sempre avuto con sé una grande forza d’animo e i suoi ideali sono sempre stati sintomo di un animo sicuro e forte. Al momento invece appare come una donna debole insieme alle sue paure.
- Le mie parole probabilmente non cambieranno nulla Sif, ma credimi: è lui a non essere alla tua altezza – l’illusione si accostò lentamente a lei, tenendo le mani dietro la schiena e osservandole il viso nascosto dai lunghi capelli neri come la notte, quei capelli che lui stesso le ha donato – ti sei sempre dimostrata fedele nei suoi confronti, hai combattuto al suo fianco con ogni mezzo e sei una donna forte, diversa da tutte le altre. Invece lui ha scelto la mortale, Jane Foster, e nessuno riesce a comprenderne il motivo.
Sif è costretta a mordersi l’interno della guancia ma non accenna a mostrare alcuna emozione, nemmeno gratitudine. Non desidera compassione, soprattutto da chi come Loki non è in grado di provarne. Lui ama giocare con i sentimenti altrui e questo lo sa bene. Si volta dalla sua parte e scuote lievemente la testa come a voler cacciare via quell’argomento che le sta così stretto, per tornare a qualcosa di più importante.
- Sono certa che tu non sia qui per intrattenerti in una piacevole conversazione riguardante le mie problematiche. Avevi ragione, qualcosa di pericoloso incombe su Asgard e temo che Jane Foster sia la protagonista di tutto questo.
Loki non riesce a trattenersi e scoppia a ridere vigorosamente, cercando poi di abbassare il tono perché nessuno desti curiosità alla camera in cui si trovano entrambi. Sfila di nuovo verso la colonna e torna a sorridere ironicamente.
- Comprendo la tua poca simpatia nei suoi confronti, ma additare lei stessa per…
- Loki, smettila. Non è una questione di gelosia, ci sono cose molto più importanti, tra cui ciò che potrebbe accadere. Pare che Jane sia affetta da un morbo che nessuno riesce ad identificare e probabilmente ne morirà.
Loki inarca un sopracciglio, non riesce a comprendere il motivo per cui dovrebbe essere interessato alla salute fisica della mortale. Anzi, sapere che Thor potrebbe perderla lo rende piuttosto felice e quasi se lo augura. Le fa segno di proseguire, con la speranza che il discorso si infittisca.
- Non mi è ancora chiaro di cosa si tratti ma a quanto pare non è un morbo proveniente da Midgard, è un male tanto antico quanto pericoloso. Mi è stato riferito che quando le guardie hanno tentato di portarla via dalla camera di guarigione sono state respinte da una forza incredibile che si è sprigionata dal suo stesso corpo.
Ecco, questo è senz’altro interessante e potrebbe tornargli utile un’informazione del genere. La cosa più importante però è che Thor sarà occupato a preoccuparsi di Jane e non terrà d’occhio la situazione ad Asgard, tanto meno si accorgerà di quello che sta architettando alle sue spalle. La fuga dalle prigioni sarà imminente grazie a Lady Sif, la quale ormai è sotto il suo controllo.
- Vorrei davvero sapere da quale tipo di morbo è affetta la mortale, ma immagino che per ora le informazioni siano segrete.
L’illusione di Loki porta una mano sotto al mento come a voler riflettere sulla situazione, tutto però viene scombussolato quando si sentono passi pesanti avvicinarsi all’ingresso della camera. Sif impallidisce e in un gesto istintivo colpisce la copia illusoria per rispedirla da dove è arrivata, salvandosi in tempo dall’essere scoperta a conversare con il prigioniero.
Loki apre gli occhi all’interno della cella e porta una mano alla tempia, infastidito da quell’interruzione violenta che gli scatena un leggero mal di testa.
- Non vedeva l’ora di farlo, dannazione – sussurra per poi alzarsi in piedi e portare indietro i capelli che gli sono scivolati sulla fronte.
Deve scoprire di più, deve sapere di più su ciò che sta accadendo ma è certo che quel momento arriverà presto.




 
**
 

 
Asgard, 961 d.C.
 
Odino era riuscito a stringere un patto con i nemici affinché Thor fosse restituito ad Asgard sano e salvo. Era stato fatto cadere in un sonno profondo per evitare che fuggisse e il martello era rimasto sul campo di battaglia, nessuno riuscì mai a sollevarlo, solo il legittimo possessore avrebbe potuto farlo. Cosa che accadde poco dopo il suo lento risveglio. Prima di arrivare a lui però vi fu un violento scontro in cui Loki cadde ferito ed Odino stesso rischiò di essere colpito dalla furia dei nemici. Il ritorno di Thor ad Asgard non poteva che essere festeggiato grandiosamente, l’erede al trono meritava la migliore accoglienza possibile e nessuno si preoccupò di chi era rimasto nell’ombra ad osservare quell’avvenimento.  
Loki aveva riportato una ferita lungo l’intero braccio sinistro ed era stato ricoverato nella camera della guarigione a lungo affinché fosse curato nel migliore dei modi. Thor gli aveva fatto visita spesso per accertarsi che stesse bene e per ringraziarlo di essere andato in suo aiuto per soccorrerlo. Era visibilmente adirato per esser caduto nella trappola dei nemici così facilmente, ma Loki glielo aveva detto di non fare nulla di avventato, cosa che ovviamente non accadde. Quando il ferito poté rimettersi in piedi non pensò minimamente di partecipare ai festeggiamenti e rimase chiuso nella propria camera a lungo, senza chiudere occhio per tutta la notte. Sua madre era andata a fargli visita nel corso della serata ma lui l’aveva rispedita indietro, non era un ragazzino e non aveva bisogno di tutte quelle cure. Le ferite si rimarginavano, le cicatrici forse sarebbero rimaste per sempre. Non importava quanto si battesse per gli altri, nessuno lo avrebbe mai considerato all’altezza del fratello, sarebbe rimasto sempre la sua ombra. Ciò che non si aspettava era la visita di Lady Sif al finire della festa in onore di Thor. Bussò alla porta in attesa di avere il permesso di entrare e non appena si fece avanti si ritrovò all’interno della camera del principe, seduto sul davanzale della finestra intento a leggere un libro usando la luce di una candela.
- Non dirmi che anche tu sei preoccupata per la mia salute. Puoi stare tranquilla, sopravvivrò.
Non aveva nemmeno voltato la testa per guardarla in viso, in fondo non ve ne era bisogno, conosceva a memoria tutte le sue espressioni.
Sif inclinò appena la testa e si fece avanti con coraggio.
- Sì, questo lo so bene. Ma è stato solo un colpo di fortuna, avresti potuto perdere la vita.
Loki a quel punto sollevò gli occhi e chiuse il libro di scatto gettandole addosso uno sguardo furibondo.
- Oh, non dirmi che importerebbe a qualcuno se morissi! O che non vi dimentichereste di me il giorno dopo la mia morte!
C’era rabbia nei suoi occhi, una rabbia che Sif aveva visto molto tempo prima ma che ormai da tanto non usciva fuori. Non si lasciò intimidire e stringendo i pugni si avvicinò tenendo le braccia strette sotto al seno.
- E’ la compassione che vuoi, Loki? Ti stai comportando come un bambino. Quando si ama qualcuno non si ha bisogno di prove mentre tu non fai che cercarne – lo rimproverò con veemenza come aveva sempre fatto.
Loki appoggiò il libro sul davanzale e scese lentamente così da coprire la distanza che lo divideva da lei. Il dolore al braccio era fastidioso e probabilmente gli produceva ancora più rabbia.
- Io non ho mai detto di voler essere amato.
Ma non voleva essere disprezzato o lasciato da parte senza che alcuno si ricordasse di lui. Suo fratello gli aveva fatto visita, sua madre altrettanto ed ora anche lei. Ma Loki non voleva parole gettate al vento, lui desiderava dimostrare di meritarsi l’affetto che andava cercando ma che non voleva ammettere di aver bisogno. Era un sogno infantile, in quel momento preferiva qualcosa che andasse oltre, qualcosa che non era ancora in grado di controllare.
- Se fossi morto a me sarebbe importato – aggiunse Sif che sviò per un attimo gli occhi da un’altra parte – per quanto io ti detesti.
Loki udendo quelle parole sciolse i pugni delle mani e rilassò i muscoli, la tensione stava svanendo poco a poco. Non ebbe il coraggio di rispondere ed infatti rimase in silenzio.
- Hai dimostrato coraggio e anche se gli altri non sembrano essersene accorti, hai rischiato la vita per salvare Thor. Questo ti fa onore.
Sif si inumidì le labbra e tirò un sospiro di sollievo. Credere in lui era sempre stato difficile ma in fondo sapeva di fare la cosa giusta. Loki si voltò e tornò a sedersi sul davanzale, scostando leggermente il libro e tamburellandovi sopra con i polpastrelli.
- Ti ringrazio per la visita.
Era un modo chiaro per dirle che sarebbe dovuta andare ma senza introdurre alcuna scortesia. Lady Sif comprese la sua volontà e non disse nulla in contrario. Non desiderava rimanere ancora in quella camera poiché lo sguardo pesante di Loki le avrebbe fatto solo del male e non poteva permettersi di indebolirsi.
- Buonanotte, Loki.
Quest’ultimo fece un cenno con la mano e poi la guerriera uscì dalla stanza, lasciandolo solo con i suoi pensieri.

 


 
 
**
 


 
Dopo la visita della copia di Loki, Lady Sif si è intrattenuta a lungo insieme a Thor affinché le spiegasse il mistero riguardante Jane Foster. La guerriera non può che mostrarsi fintamente indifferente alla presenza della mortale su Asgard e al contempo trattenere ogni sentimento che prova nei suoi riguardi. Le intuizioni di Loki sono esatte, c’è qualcosa di molto più grave ad incombere sul regno e Jane è la protagonista di un problema che saranno costretti ad affrontare, se non sapranno come risolverlo. Thor è consumato dalla stanchezza e Sif non può che posare una mano sul suo braccio per confortarlo.
- Sono certa che troveremo una soluzione, non lasceremo che Jane venga consumata da questa malattia.
- Sei sempre così fiduciosa Lady Sif. A volte vorrei possedere il tuo coraggio – sussurra lui accettando di buon grado il suo gesto.
- Forse Thor non ha dimostrato coraggio in tutto questo tempo?
- La mia è ostinazione, caparbietà e determinazione ma non coraggio. Se fossi coraggioso sarei andato a trovare Loki almeno una volta dal momento in cui è stato imprigionato.
Lady Sif comprende e fa scivolare il braccio verso il basso, lasciando che quel lieve contatto si sciolga e non venga più ripreso. Thor non ha fatto visita al fratello per ovvi motivi, suo padre gli ha impedito di farlo obbligando Loki alla più totale reclusione. Se solo sapessero che lui è in grado di aggirarsi all’interno del Palazzo attraverso le illusioni, non vi sarebbe stata alcuna opposizione alle visite quotidiane dei familiari. Ma Loki è un manipolatore, per questo è stato impedito a Thor e a Frigga di andare a trovarlo, per non lasciare che entrambi ne rimanessero soggiogati, proprio come sta accadendo a Lady Sif. Lei però non vuole credere che sia ancora una menzogna, ha speranza.
- Non puoi disobbedire al Padre degli Dèi, questo lo sai bene.
- La sua saggezza è incommensurabile, ma se non fosse questa la strada giusta da prendere? Mio padre è saggio ma non per questo prende sempre la strada giusta.
Le confessioni di Thor sono una lama di ghiaccio nel cuore di Lady Sif, la quale vorrebbe raccontargli tutto. Chi se non con lui potrebbe liberare Loki dalla prigionia? Lei gli ha dato fiducia e speranza, ora non può tirarsi indietro dopo il legame di complicità che ha stretto con lui. Solo Thor è in grado di aiutare suo fratello e lei deve fare in modo di convincerlo affinché riesca nell’intento.
- Dovrà pur esserci un modo. Non è possibile mettere alla prova Loki affinché dimostri il suo cambiamento?
Thor udendo quelle parole scuote lievemente il capo, con un velo di afflizione negli occhi chiari.
- E’ troppo rischioso e non possiamo permettere che ci sfugga di mano.
Lady Sif tenta di andare contro quell’affermazione ma vi è qualcosa che scuote entrambi e li fa desistere dal continuare il loro discorso. L’allarme di pericolo proveniente dalle prigioni di Asgard si fa più intenso e giunge alle loro orecchie con forza, tanto da ridestarli.
- Che sta accadendo?
- C’è solo una persona che potrebbe causare problemi.
Si guardano negli occhi e comprendono di aver pensato la medesima cosa: Loki deve aver architettato qualcosa. Corrono via dalla camera per potersi avviare all’esterno del Palazzo dove Heimdall sta raggiungendo Odino in fretta, in una fuga frenetica. Asgard sta per essere attaccata ed un prigioniero ha lasciato evadere quasi tutti i compagni di cella, il Palazzo verrà invaso a breve da un nemico ancora sconosciuto. Thor si preoccupa di affidare Jane alla madre Frigga che prontamente la conduce con sé nelle proprie stanze, al riparo da chiunque voglia avvicinarsi poiché ormai è una certezza: chiunque sia giunto è lì per lei. Lady Sif e i due guerrieri sono incaricati di recarsi alle prigioni per fermare i fuggitivi affinché non ritrovino la libertà perduta. Mentre Sif si avvia insieme a Fandral e Volstagg fuori dal Palazzo, non riesce a far tacere il dubbio riguardo Loki.




 
**
 



Ciò che accade va completamente fuori dalle sue aspettative. Loki è seduto comodamente di fronte alla parete di vetro della cella e spinge lo sguardo all’esterno, ha appena indicato al fuggitivo la strada più veloce per recarsi da Odino, il Padre degli Dèi, così forse la sua morte arriverà in fretta. Non ha idea di chi si tratti ma percepisce il pericolo, tant’è che i due guerrieri insieme a Lady Sif si scomodano ad arrivare fin lì per tenere sottocontrollo la situazione ed accertarsi che almeno lui non sia fuggito.
- Che cosa hai fatto?
Gli urla contro Volstagg prima di essere assalito da uno dei fuggitivi che mette immediatamente a terra.
Loki solleva un sopracciglio insieme al libro che tiene tra le mani.
- Io? Sono l’unico ad essere rimasto chiuso in cella. Dubito che tu abbia trovato il colpevole a questo gran bel disastro – sorride all’angolo delle labbra per poi tornare ad immergersi nella lettura.
- Non mi sembra questo il momento adatto per discutere! – esclama Sif che viene aiutata da Fandral ad atterrare altri prigionieri.
La situazione sta degenerando e il caos appena scatenato non sarà facile da placare. Le intuizioni di Loki si confermano ancora una volta esatte, c’è qualcosa che sta tramando contro Asgard. Solo che ora il piano di Loki è costretto a cambiare.
 
 
 
 

Note: 


[1] Sarà presente nel flashback del Capitolo VI 







// NdA: 

Salve! 
Prima di tutto chiedo perdono per aver lasciato passare così tanto tempo dalla pubblicazione dell'ultimo capitolo. Purtroppo ho avuto un lungo periodo difficile e particolare in cui non ho avuto la possibilità di proseguire la storia, ma abbiate fede, la porterò a termine, manca davvero poco! 
Ne approfitto per ringraziare chi ha recensito gli scorsi capitoli e ha inserito la storia tra le seguite/preferite/ricordate. In più ne approfitto per dire che la long Sigyn/Loki riprenderà appena possibile, per chi ha iniziato a seguire anche quella storia.
Se per caso voleste aggiungermi su facebook, sulla pagina dell'autrice troverete il link :3. 
Grazie e a prestissimo! 


 

 
 
   
 
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