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Autore: giapponesina6    11/03/2014    2 recensioni
Eccomi qui con la seconda parte della storia, in molti avete chiesto una continuazione e ora ci proverò. La storia inizia nella regione di Kalos dove Ash proverà a sopperire alla sua mancanza affrontando una nuova lega, ma qui avrà un incontro che stravolgerà il tutto. Un incontro particolare lo avrà anche Lucinda, quasi surreale e si troverà a prendere una decisione davvero importante.
< Sai niente può fare così male come il dolore di chi non c’è più. Non credo che tornerò mai ad essere felice come un tempo >... Buona lettura
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash, Brock, Lucinda, Misty, Serena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Angolo dell'autrice:
Ecco postato il mio nuovo capitolo, che dire, credo che mi sto complicando la vita, non vedo l'ora di far incontrare Ash e Misty, ma l'attesa alimenta il piacere, sperando che poi non si atroppo tardi. Buona lettura! Giapponesina.

 Lasciarsi scivolare il senso di colpa addosso. Nulla può far più male di quel senso di colpa. Averla amata oltre ogni logica del pensiero, desiderata più di ogni altra cosa al mondo. Lei non sarà mai un ricordo. Non potrà mai rimuoverla dalle pareti del suo cuore. Troppo difficile dirle addio, sarebbe come dire addio alla propria vita.
Alle prime luci dell’alba il ragazzo aprì gli occhi. Aveva passato l’intera notte a ripensare al bacio con Serena e a paragonarlo a quello scambiato con Misty.
Quel bacio con Misty.
Era tremendamente vivo il sapore di quel bacio nella sua bocca.
Avvampò al pensiero delle sue labbra posate delicatamente sulle sue.
Decise di alzarsi.
Fece una doccia fredda, per tentar di lavar via quel senso di colpa che si sentiva sulla pelle.
Quando uscì dalla camere si ritrovò Brock dinanzi.
< Brock? >
< Caspita Ash, stavo venendo giusto da te >
< Qualcosa non va? >
< Veramente volevo farti la stessa domanda >
< Ti riferisci a Serena? A Misty? O ad entrambe? > disse in tono sarcastico.
< Mi riferisco a te. Sei convinto di fare la cosa giusta? >
< Se ne fossi stato convinto non avrei passato la notte in bianco. >
< Serena non merita di soffrire >
< Lo so cosa credi. È l’ultima cosa che vorrei al momento. >
< Le vuoi bene? >
Quella domanda lo spiazzò. Del resto lui le voleva bene, ma era così lontano da quello che provava per Misty, ma del resto nulla sarebbe mai stato paragonabile a quello.
< Certo che le voglio bene, ma credi che basti questo? >
< È un buon inizio > gli sorrise.
< Tu sei convinto che debba provarci con lei giusto? >
< Sono convinto che lei è la persona più adatta a te in questo momento >
< Ieri ci siamo baciati > ammise il suo senso di colpa.
< Bene >
< Bene? Come bene? >
< Anche questo è un buon inizio, significa che non ti è del tutto indifferente. Lasciati andare Ash. >
Le parole di Brock erano sempre tanto concrete, ma difficili da mettere in atto.
Non rispose.
Si diresse verso la camera della ragazza.
 
 
La ragazza dormiva teneramente nel suo letto. La sua espressione era beata, molto probabilmente stava rivivendo nei suoi sogni il bacio avuto con lui.
Quei suoi lunghi capelli biondi erano una cornice perfetta al suo incantevole viso.
La ragazza aprì gli occhi e quando lo vide accanto al suo letto arrossì.
< Buongiorno Serena >
< Bu… Buongiorno Ash. Qualcosa non va? >
< Perché credi sempre che ci sia qualcosa che non vada. Sono semplicemente venuto a vedere se eri sveglia >
Lei arrossì nuovamente.
< Mi preparo subito >
< Non c’è fretta. >
< Tu hai dormito bene? Ecco volevo dire >
< Non è stata una delle mie notti migliori, però ho pensato molto >
< Hai pensato al nostro bacio? >
< Si. Ho pensato anche a quello. >
Il cuore della ragazza cominciò a battere all’impazzata.
< Hai preso una decisione in merito >
< Oggi è un nuovo giorno. Un nuovo giorno per entrambi >
La baciò.
Serena venne trasportata nuovamente in un posto surreale.
Le farfalle presero a svolazzarle nello stomaco. Le sue labbra erano dannatamente belle.
Se ne distaccò lentamente per poi guardarla dritto negli occhi, quegli intensi occhi blu.
< Ash? Ecco io >
Lui parve divertito dal suo imbarazzo.
< Sei così carina quando t’imbarazzi >
Lei arrossì nuovamente.
< Ecco io, proprio non riesco a controllarlo >
< Imparerai col tempo, non potrai arrossire ogni volta che ti bacio > rise.
Lei di nuovo divenne paonazza. Ci sarebbero stati altri baci. Lo aveva appena detto.
< Ash? >
< Vai a prepararti, ti aspettiamo giù per la colazione >
La lasciò lì. Col suo imbarazzo. Col suo amore. Con le sue svolazzanti farfalle nello stomaco.
 
I ragazzi erano ancora stonati dal jet lag, Violetta li aveva invitati a sistemarsi nelle camere per gli ospiti e affrontare il discorso la mattina seguente.
La prima a svegliarsi fu Lucinda, aveva un cerchio alla testa, il fuso orario si faceva sentire.
I suoi lamenti svegliarono anche Misty che prese a seguirla giù per le scale.
Violetta le stava attendendo per un’abbondante colazione.
< Ben svegliata Lucinda, dormito bene? >
< Devo ancora abituarmi al fuso orario, quante buone cose >
< Allora vuoi raccontarmi cosa sta succedendo? >
< Se non ti dispiace vorrei prima sapere quello che sai >
< Stavo disputando il mio incontro con Ash, quando il mio Vivillon ha sferrato un attacco di tipo veleno, precisamente un aculeo velenoso >
Misty rabbrividì a quelle parole.
Il ricordo del veleno scorrerle nelle vene era ancora vivo sotto la sua pelle.
< Un aculeo velenoso? > anche Lucinda parve capire subito.
< Credimi che la reazione di quel ragazzo mi ha letteralmente spiazzato. Era assente, con la testa chissà dove, mettendo in pericolo il suo Pokemon. Ovviamente non riuscivo a capire cosa gli fosse successo, poi ho capito. > il suo tono era pacato.
Quelle parole fecero ribollire il sangue di Misty. Sapere che Ash stesse soffrendo tanto la faceva impazzire.
< È stato lui a raccontarti quello che era accaduto? >
< No. Lui era a pezzi, gli ho permesso di riprendersi in una delle mie camere. È stato il ragazzo più grande che era con lui, Brock, a raccontarmi cosa fosse successo. Mi ha detto che per una sorta di magia assurda, la ragazza di cui era innamorato, era stata tramutata in un Pikachu, ma che lui non lo sapeva. E quando lo ha scoperto era troppo tardi. Il piccolo Pokemon era stato attaccato da un Beedril che gli ha sferrato un aculeo velenoso contro. Non essendo un vero Pokemon, quell’attacco è stato letale per il Pikachu, o meglio per la ragazza. Credimi questa storia mi ha lasciata senza parole >
Piombò il silenzio in quella camera. Il ricordo di quei momenti erano ben nitidi nella mente di Lucinda. Riusciva a palpare ancora il dolore del suo Ash.
< È esattamente così che sono andate le cose, ma c’è qualcosa che tu non sai e che neanche Ash ne è ancora al corrente > la ragazza chinò lo sguardo sul Pokemon giallo dagli occhi verdi.
Quel pensiero che aleggiava nella testa di Violetta era vero.
< Vuoi dirmi che quel Pikachu in realtà è? >
< Si Violetta. Si tratta di lei. Ti presento Misty >
Misty avanzò verso la capo palestra e prese a guardarla negli occhi.
Violetta capì al volo il motivo per cui il ragazzo se ne fosse innamorato. Occhi così belli non li aveva mai visti.
< Questa storia è incredibile >
< Ti chiedo solo un piacere. Kenny, il ragazzo che è con noi, non è ancora a conoscenza della storia, non vorrei turbarlo, preferirei trovare prima Ash per poi raccontargli il tutto >
< Devi essere molto legata a quel ragazzino >
Lucinda arrossì.
< Cosa? No ti sbagli. Io e Kenny siamo solo ottimi amici. >
Violetta sorrise.
Poi rivolse nuovamente la sua attenzione a quel Pokemon.
< E così sei alla ricerca del tuo amore. Sono sicura che lo ritroverai. Quando due persone sono destinate a stare assieme nulla al mondo riuscirà a tenerle separate >
Misty sorrise a quella ragazza. E in cuor suo sperò che avesse ragione.
 
 
Il ragazzo più grande era intento a bere una buona tazza di tea, Ash aveva lo sguardo fisso nel vuoto.
< Qualcosa non va? >
< No nulla >
< Le hai parlato? >
< Si. Ho deciso di provarci Brock. Voglio provare a prendere di nuovo in mano le redini della mia vita >
< Mi fa piacere sentirtelo dire. Sono sicuro che Serena saprà starti accanto >
< Lo credo anch’io >
Ovviamente le sue parole non coincidevano con quello che il cuore sussurrava. Lui sapeva che sarebbe stato impossibile ricominciare senza lei.
Serena si presentò ai due ragazzi. Indossava un vestitino color amaranto che le calzava a pennello. Portava i capelli sciolti e sul capo un nuovo cappello.
< L’ho comperato l’altro giorno, non credete sia adorabile >
< Perché hai questa fissa per i cappelli? > Brock pareva davvero incuriosito da quella sua strana abitudine.
< Penso che diano un tocco di personalità al tutto > sorrise.
< Stai veramente bene Serena >
Le parole di Ash la fecero arrossire notevolmente, poi ricordò le sue parole, doveva tentare di controllare il suo imbarazzo.
< Ti ringrazio Ash >
< Allora ragazzi, direi di recarci in palestra >
Sorseggiarono l’ultimo tea per poi recarsi alla palestra. Quel giorno sarebbe stato diverso.
Era un nuovo inizio.
 
Kenny fu sorpreso di vedere che erano già tutte sveglie, parve imbarazzato.
< Potevate svegliarmi >
< Eri così adorabile, mentre dormivi >
< Io adorabile? > arrossì.
La ragazza dai capelli lunghi rise.
< Cosa avete intenzione di fare ora? >
< Credo che seguiremo le sue tracce. Andremo alla prossima palestra, cercando qualche indizio in più. Prima o poi lo raggiungeremo >
Kenny aveva accantonato il suo obiettivo per il momento la sua priorità era aiutare Lucinda.
Presero i loro zaini e ringraziarono Violetta per la sua ospitalità.
Lei li salutò calorosamente per poi vederli scomparire all’orizzonte. Nel rientrare trovò un biglietto, non era scritto in una grafia chiara, poi arrossì.
< Grazie per quello che hai fatto.
Mi riferisco ad Ash.
Spero tanto che tu abbia ragione
e che il destino riesca ad unirci.
A presto.
Misty >
Provò un’immensa ammirazione per quella ragazza e una punta di gelosia per quell’amore tanto intenso.
< Buona fortuna > sospirò.
 
 
 
Ornella aveva appena mandato in campo il suo Mienfoo, l’incontro era nel pieno dello svolgimento. Ash aveva risposto con Froakie.
< Bene Ash, questo è l’incontro decisivo >
< Sono pronto >
< Caspita Ornella è bellissima >
< Brock? Noi siamo qui per sostenere Ash >
Ovviamente Serena non era ancora a conoscenza delle abitudini di Brock.
Mienfoo aveva appena sferrato un attacco calcinvolo, ma il piccolo Froakie lo scansò.
< Froakie usa attacco rapido >
< Mienfoo usa doppia sberla >
Il Pokemon colpì in pieno il piccolo Froakie, ma quest’ultimo era determinato, rispecchiando appieno il suo nuovo allenatore.
< Bravissimo e ora finiscilo con idropulsar >
Fu l’attacco finale, Ash vinse l’incontro e Ornella dovette riconoscere le sue ottime qualità.
< Complimenti Ash, questa è per te. Te la sei meritata >
< Grazie mille Ornella >
< Bravissimo Ash > Serena gli si gettò tra le braccia. Quel gesto lo spiazzò. Poi si lasciò intenerire da quella ragazzina e la strinse forte.
Si incamminarono verso la loro prossima meta.
 
Lucinda, Kenny e Misty erano in viaggio verso Altoripoli, il cielo era ricoperto di nubi e minacciava pioggia da un momento all’altro.
< Eppure ero convinto che questa fosse la strada giusta >
< Cosa c’è che non va Kenny? >
< Credo che ci siamo persi >
< Persi? Ma come persi? >
< Stiamo girando in tondo, dovremmo chiedere indicazioni a qualcuno >
< Guardati un po’ in giro. Chiediamo informazioni ai sassi? Qui non c’è anima viva. E poi è quasi buio > parve preoccupata.
< Tranquilla questi posti sono molto sicuri, non potrà accaderci nulla > cercò di rassicurarla.
Misty sorrise, il che irritò la ragazza dai capelli blu.
< Cos’hai da ridere? Ti diverte il fatto che ci siamo persi o che altro? >
< Non prendertela con lei. >
< Infatti dovrei prendermela con te >
< Ragazzina calmati >
< Chi sarebbe la ragazzina >
Misty tentò di riportare la calma. La cosa le apparve così strana, di solito era sempre stato Brock a mettere la tregua tra lei e Ash. Quegli stupidi litigi non celavano altro che un amore incondizionato.
Continuarono a proseguire in direzione est, sperando di trovare qualcuno sul loro percorso.
 
Ash era intento a guardare un programma alla tv, nella sala dell’albergo non vi era quasi più nessuno. Serena lo raggiunse per poi accomodarsi accanto a lui e gli poggiò la testa sulla spalla. Ash avvampò a quel contatto.
< Cosa stai guardando? >
< Nulla di preciso, era per passare un po’ il tempo >
< Hai visto che brutto tempo >
< Già >
< Di solito la stagione delle piogge arriva a fine autunno, quest’anno si è anticipata di molto >
< La stagione delle piogge? >
< Si non ne sapevi nulla? >
< No >
< Non fa altro che piovere dalla mattina a sera e credimi che non si tratta di una pioggerella leggera, anzi. Credo che per il momento dovremmo interrompere il nostro viaggio. >
< È veramente così seria la cosa? >
< Tutta Kalos si ferma nella stagione delle piogge, però fortunatamente dura solo una settimana >
< Quindi consigli di sostare qui per questa settimana? >
< Credo che riusciremo ad arrivare a Temperepoli, per poi sostare lì >
< Ok domani ne parleremo anche con Brock >
La ragazza si strinse a lui.
Ash prese a passarle le dita tra i capelli.
Emanavano un buon profumo, ma non erano morbidi come quelli di lei. Tentò di cancellare subito quel pensiero dalla sua testa e si concentrò su Serena.
< Sai Ash sono così felice >
< Perché? >
< È così bello amare qualcuno >
Lo spiazzò di nuovo. Gli aveva appena dichiarato i suoi sentimenti. Deglutì vistosamente, non sapeva come reagire. Le tornarono alla mente le sue parole.
< Ti ho sempre amato, dal momento in cui ho incrociato i tuoi occhi la prima volta. Ho sempre saputo che non avrei mai smesso d’amarti, e non lo farò mai.  >
Gli si umidificarono gli occhi.
Non rispose alla ragazzina, si limitò a carezzarle i capelli.
 
 
Finalmente i ragazzi riuscirono a trovare un posto dove passare la notte. Erano ancora molto distanti da Altoripoli, ma avevano preferito rincasare per il troppo freddo.
Sostarono in una piccola pensione a conduzione familiare, prendendo una camera con due letti singoli. Si sistemarono dinanzi ad un camino per prendere un po’ di calore.
< Caspita fa freddissimo qui > la ragazzina era infreddolita fino alla punta dei piedi.
< Diciamo che le temperature sono molto differenti da quelle di Sinnoh >
< Speriamo di ritrovare Ash al più presto e tornare a casa >
< Sembra che sei più trepidante tu nel ritrovarlo > una punta di gelosia emerse dal suo tono.
< Sono venuta qui a Kalos per quello >
< Sicura che lo stai facendo solo per quel Pikachu? >
< Dove vuoi arrivare Kenny? >
< a volte ho come la sensazione che anche tu muori dalla voglia di rivederlo >
Lei arrossì leggermente in volto.
 < Ash è un mio caro amico, è normale che mi faccia piacere rivederlo >
< Io davvero non ti capisco >
< Cosa c’è da capire? >
< Perché non provi a guardarti attorno e dare importanza a chi ti è vicino, invece di >
< Invece di? >
< Nulla. Che senso ha parlarne. Buona notte >
< Kenny? Aspetta > non riuscì a fermarlo.
In quegli ultimi giorni Kenny era così strano con lei. Decise di non pensarci più di tanto e di recarsi anche lei in camera.
 
Misty notò il comportamento burbero del ragazzino, evidentemente avevano litigato. Kenny non aveva il coraggio di confidare i suoi sentimenti, per un attimo si rivide in lui, quando al suo tempo lei era paralizzata dalla paura di confessare il suo amore ad Ash. Paura di rovinare la loro amicizia. Una paura infondata. Se solo lo avesse fatto le cose ora sarebbero ben diverse. Guardò nuovamente il cielo ricoperto da nubi e ripensò a lui. Si trovavano sotto lo stesso cielo, ma erano ancora così distanti.
 
 
Quella notte Ash la sognò per tutta la notte.
Il suo dolce viso pallido in quel letto.
Il suo dolore a causa di quel veleno.
Quel dannato attacco aculeo velenoso.
Le sue labbra.
Le sue dolci parole.
La loro promessa.
< Ash credi che ci rivedremo? >
Cominciò ad agitarsi nel sonno. Quella promessa gli dava il tormento.
Il suo volto fu inghiottito da un buio assoluto. Lui non l’avrebbe mai rivista. Mai più.
Si destò dal sonno ansimante.
< Un altro incubo > prese a respirare normalmente. Si alzò dal letto e si avvicinò alla finestra, cercando di non fare rumore per non svegliare Brock.
Osservò quel cielo ricoperto di nuvole. Sperò che dietro quell’ammasso di nuvole i suoi occhi vegliassero su di lui.
Lacrime gli fuoriuscirono con violenza
Si portò la mano al petto.
< Si certo, te lo prometto >
 
Il ragazzo più grande aveva sentito ogni cosa. Il dolore del suo amico era ancora così palpabile. Ancora una volta si chiese il perché. Perché dovevano andare così le cose. Ripensò a Serena e nuovamente sperò che quella ragazzina riuscisse a salvarlo.
 
Nella lontana Cerulian, la donna stava consultando un libro. Non riusciva ancora a capire il perché quella ragazzina fosse rinata sottoforma di pikachu. Continuò a leggere per tutta la notte. Poi impallidì.
< No. Non può essere vero? >


Il nuovo giorno arrivò. Il cielo era ancora ricoperto di nuvole, il primo ad aprire gli occhi fu Kenny, era ancora arrabbiato per la discussione avuta con Lucinda. Nel vederla arrossì in volto.
Era davvero bella.
< Buongiorno Kenny. Spero che ti sia calmato. >
< Forse ieri ho esagerato un po’. Ti chiedo scusa. >
< Scuse accettate. Coraggio prepariamoci, abbiamo tanto da camminare oggi >
Le voci dei due svegliarono Misty, che si precipitò giù dal letto. Si prepararono in fretta e furia per poi lasciare la pensione.
La temperatura era calata notevolmente.
Kenny notò che Lucinda tremava dal freddo e le porse il suo pullover.
< Indossa questo >
< Ma sentirai freddo >
< Non preoccuparti, preferisco che lo tenga tu > arrossì.
La ragazza rimase spiazzata dalla sua gentilezza.
< Grazie Kenny > lo indossò. Provò una strana sensazione. Riuscì a sentire il suo odore impregnato nel tessuto.
Macinarono molti chilometri, fino a quando raggiunsero Altoripoli.
< Non ci resta che trovare la palestra >
< Ha idea di dove possa trovarsi? >
< Basta domandare >
< Sempre il solito >
Si allontanò per chiedere ad un ragazzo di passaggio.
< Ciao, senti noi stavamo cercando la palestra di Altoripoli, sapresti indicarmi dov’è? >
< Volete un incontro di Pokemon? >
< No veramente volevamo incontrare il capo palestra >
Il ragazzo parve confuso.
< Sono Lino il capo palestra >
Lucinda e Misty sgranarono gli occhi, finalmente lo avevano trovato.
< Ciao Lino, mi presento sono Lucinda vengo da Sinnoh >
< Sinnoh? Caspita avrete fatto un bel viaggetto > sorrise.
< In effetti si. Volevamo chiederti se per caso hai incontrato un giovane allenatore proveniente da Kanto. >
< Lasciami pensare. Forse ti riferisci a quel ragazzo che era in compagnia di un allevatore e una graziosa ragazzina dai capelli biondi. >
Misty provò subito una punta di gelosia. Si chiese chi potesse essere la ragazzina di cui stava parlando e come mai fosse assieme ad Ash.
< Ecco vedi noi lo stiamo cercando, potresti dirmi quando è passato di qui? >
< Qualche giorno fa, abbiamo avuto un incontro è davvero in gamba. Se lo state cercando credo che dovrete andare altrove, a quest’ora sarà già a Temperopoli >
< Temperopoli? > la ragazza parve confusa.
< Caspita Temperopoli è così lontana, dovremmo camminare per giorni per raggiungerla >
Misty cominciò a protestare, ma ovviamente loro non potevano capirla, ma solo intuire quello che volesse.
< Cosa ne pensi Kenny? >
< Direi di sostare qui per la notte e riprendere domani mattina all’alba >
< Spero stiate scherzando? Sapete in che periodo ci troviamo? >
< Cosa intendi dire > la ragazza parve perplessa.
< Stiamo per entrare nella stagione delle piogge, è praticamente impossibile viaggiare col quel tempo. Dei forti temporali si abbatteranno ben presto sulla regione. Vi consiglio di trovarvi un posto dove stare. Ed ora scusate, ma ho delle cose importanti da sbrigare. Buona fortuna ragazzi > salutò i ragazzi e si diresse alla sua palestra.
I due ragazzi si guardarono negli occhi, ovviamente loro non erano a conoscenza della stagione delle piogge.
< Questa proprio non ci voleva > sospirò Lucinda.
Misty intuì le sue intenzioni e le si scagliò contro.
< Ma cosa le prende? >
< Ma non hai sentito quello che ha detto Lino? Potrebbe essere pericoloso. Per ora cerchiamo un posto dove alloggiare, più tardi penseremo al da farsi >
Misty si lasciò convincere e si avviarono verso un piccolo albergo.
  
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