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Autore: Fuocqua    29/06/2008    1 recensioni
In questa fanfic ho provato ad immaginare cosa sarebbe potuto accadere se Andrew si fosse innamorato di una delle potenziali cacciatrici.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Rupert Giles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mikela, una delle potenziali cacciatrici, alle tre di notte, era sola nel giardino di casa Summers e nonostante l’orario continuava ad allenarsi nelle arti marziali. Era un’Italiana di diciassette anni, portava sempre una fusciacca in vita e in testa una bandana di colore abbinato alla maglia che indossava. I capelli molto mossi e castano scuro erano spesso raccolti e non si vedevano se non per un ciuffetto che le scendeva lungo il viso dalla parte della guancia destra. Era molto riservata, chiusa in sé stessa, spesso scura in volto, sembrava più un guerriero che una ragazza, infatti molti suoi compagni di classe talvolta la chiamavano Rambo. Comunque dicevamo che Mikela si stava allenando tranquillamente quando udì un rumore, dei passi, provenienti dalla strada. Incuriosita, la ragazza si sporse dallo steccato per vedere chi fosse ad andare in giro a quell’ora di notte: era un vampiro. Non aveva la faccia vampiresca, né stava cercando di adescare o succhiare il sangue a qualcuno, ma nonostante ciò Mikela sentiva che quello era un vampiro. Ne ebbe la prova quando, scesa in strada e fattasi vedere, il misterioso tizio le andò subito incontro e l’attaccò con ferocia (il sole sarebbe sorto dopo poche ore e il vampiro non voleva perdere tempo nel sedurre la vittima prima di cibarsi del suo sangue.). Mikela pensò subito a difendersi, colpì con un paio di calci e una serie di pugni il vampiro, quando l’ebbe un poco stordito, tirò fuori il paletto che teneva nella fusciacca e lo piantò dritto nel cuore dell’aggressore che svanì diventando polvere. Un lieve applauso proveniente dal buio giardino di casa Summers. Mikela si voltò per vedere chi ci fosse e vide Andrew che spegneva la sua telecamera dopo aver ripreso il breve duello. La potenziale, mentre rientrava nel cortile, chiese: “Come mai sveglio a quest’ora?” “Potrei farti la stessa domanda. Non sei ancora una cacciatrice, non dovresti andare in giro a fare le ronde, potrebbe essere pericoloso. È il primo vampiro che uccidi?” lei annuì “Sei stata davvero brava, allora.” “Ma sta zitto.” “Uffi, non capisco perché ce l’abbiate tanto con me, voi altri. Mi tenete prigioniero e pure mi trattate male. Non sai ch’io sono un potente stregone? Sono malvagio. Posso evocare e controllare qualsiasi tipo di demone senza alcun problema.” “E allora perché non usi i tuoi poteri per fuggire?” domandò la ragazza con ironia. Andrew le rispose: “Con tutte le potenziali cacciatrici che ci sono qui, solo un folle evocherebbe demoni. E poi, sebbene siate tutti scontrosi con me, mi piace essere un ‘os(pi)taggio’. Non devi, inoltre, scordare che per me è fantastico restare in questa casa, circondato da tante belle ragazze, certo se foste un po’ più gentili…” “Ho capito, ho capito, vorresti essere trattato meglio, non c’è bisogno di tutte queste ridondanze. Io sono qui solo da un paio di giorni, non ti conosco un granché, ma se le altre ti snobbano ci sarà bene un motivo, suppongo.” “Dicono che non prendo mai le cose sul serio e che sono troppo fissato con ‘Guerre Stellari ‘….” “No, davvero? Anche tu sei un fan di quella saga?” "Sì,perché? Per caso piace anche a te?” “E me lo chiedi? Ovvio! Io adoro quei film. E adesso io mi sento un po’ come Luke quando impara ad usare la Forza.” “E io come Darth Fenner quando si redime ne ‘Il ritorno dello jedi’ !” i due ragazzi si misero a sedere sul prato ed iniziarono a parlare di quei film e di mille altre cose ancora. Stava oramai albeggiando quando Andrew, attratto da una qualche misteriosa energia, passò il proprio braccio dietro al collo della potenziale, poi le iniziò a massaggiare la testa con la mano e in fine l’accostò a sé per baciarla. Il bacio fu lungo e passionevole. “Cosa diamine sta succedendo?!” urlò il signor Giles che, uscito di per prendere una boccata d’aria aveva sorpreso i due giovani. Andrew e Mikela subito si staccarono e s’allontanarono un poco l’uno dall’altra, poi iniziarono a farfugliare frasi tipo “Ma cosa sta dicendo?” “Non è come sembra.” etc…etc… Il signor Giles iniziò una lunga ramanzina: “Ma voi vi rendete conto della situazione in cui siamo? Non credo! Perché se aveste ben chiaro il pericolo che stiamo correndo, non perdereste tempo in inutili sbaciucchiamenti! Tu sei una potenziale cacciatrice, devi concentrarti sul dovere, prendi esempio da Buffy, lei è concentrata sul Primo e nient’altro. Non si lascia distrarre dagli ormoni.” Da dentro la casa si sente la voce di Buffy che grida: “Sì, sì…… ancora, Spike, ancora!” “Questo non vuol dire niente!” esclamò il signor Giles non appena si fu ripreso dal sentire quelle urla. “Dovete ricordarvi bene che sconfiggere il Primo ha la priorità su tutto. Cosa credete sia più importante? Salvare il mondo o pomiciare come adolescenti? E comunque se verrete uccisi dal Primo non ne avrete più il tempo, quindi è meglio se pensiate a un modo per sopravvivere!” “Bhe tecnicamente, almeno lei è ancora un’adolescente, ha solo diciassette anni, e poi se davvero corriamo il rischio di non sopravvivere al Primo, allora tanto vale approfittarne adesso finché si è vivi, non pensa?” Il signor Giles era completamente fuori di sé, non riusciva proprio a tollerare un simile atteggiamento, per cui iniziò ad urlare e ad inveire contro il povero Andrew “Sei uno stolto ed incapace, sei solo un inutile peso in più per noi. Vattene da qui e non farti più vedere.” “Ma…ma Signor Giles…” provò a protestare il ragazzo. “Non voglio sentire scuse. Fuori da qui. Vattene, subito!” Andrew, spaventato dallo scatto d’ira proveniente dal solitamente flemmatico signor Giles, capì che forse quella volta aveva esagerato nel prendere con troppa leggerezza la faccenda, per cui a capo chino se ne andò lontano e sconsolato. Passò non molto tempo che anche le altre potenziali e gli scooby si svegliarono, tutti notarono l’assenza di Andrew poiché la colazione non era ancora stata preparata e toccò loro cucinarla da sé. Mikela se ne stava in un angolo, più mogia che tranquilla, Willo lo notò subito, per cui, dopo aver fatto qualche domanda in giro le si avvicinò e le disse: “Ho sentito un po’ in giro e le altre potenziali dicono che stamattina, verso le cinque e mezza, sono state svegliate dalle urla del signor Giles che rimproverava assai aspramente Andrew perché ha cercato di violentarti, è vero?” Mikela si stupì incredibilmente e molto seccata rispose: “Assolutamente no! Odio le dicerie, odio la gente che quando non sa come stanno le cose, inventano i fatti pur di dar aria ai denti. È vero che Giles s’è arrabbiato con Andrew e che lo ha scacciato da questa casa, ma di certo non per il motivo che dicono in giro! Io ed Andrew ci siamo solamente baciati e io ero più che consenziente.” Xander, che stava ascoltando, scoppiò a ridere, poi accorgendosi che le due ragazze lo guardavano male, domandò: “Che c’è? Non è colpa mia se mi fa ridere l’idea che qualcuno possa innamorarsi di Andrew, insomma è…” “Se tu hai trovato Anya, allora Andrew ha mille possibilità di trovare una ragazza.” lo zittì Mikela che poi uscì in cortile e, nonostante quella notte non avesse dormito, riprese ad allenarsi nella lotta come era solita fare. Per quella giornata tutte le altre potenziali la evitarono e anche il resto della scooby gang la lasciò in pace, capendo che lei stessa voleva restare sola. La sera, però, vedendola, Spike chiese a Buffy: “Perché la potenziale italiana se ne sta lì tutta sola? Non è stanca? Non va a dormire?” “Non so come faccia ad avere ancora tante energie, è da ieri mattina che non chiude occhio. Credo, però, che ora i suoi allenamenti non siano finalizzati al potenziarsi, ma a sfogare la propria rabbia verso il signor Giles.” “Perché? Che cosa le avrebbe fatto?” Buffy raccontò quel ch’era successo quella mattina. “Accidenti! Era proprio fuori di sé, Giles, oramai ha smesso pure di rimproverare me e te….” “Si vede che è un periodo in cui è stressato, come tutti noi, infondo. La fine del mondo è alle porte e solo noi possiamo impedirlo…. Non c’è da stupirsi se alcuni di noi sono ansiosi o hanno i nervi a fior di pelle.” “È però pericoloso lasciare Andrew in giro, non devi scordare che il Primo l’ha già contattato in passato. Lo cerco e gli vado a parlare.” “Perché? È rischioso uscire da qui, se ti capitasse qualcosa?” “Non temere per me… e poi so bene quanto delle parole da amico possano aiutare chi è stato cattivo. Infondo quell’Andrew è come me, pentito dei propri errori e bisognoso di amore.” Detto ciò Spike uscì e dopo aver tanto girato s’imbatté, finalmente nell’esiliato. “Ho saputo che cos’è successo stamattina.” disse tranquillamente il vampiro “Perché l’hai fatto? Semplice questione di ormoni, di libidine o cosa?” “No, il desiderio non c’entra nulla, o almeno non è la causa principale. Incontrare quella ragazza, per me, è stato incredibile. Tutti in casa Summers, lo sai benissimo, mi hanno sempre trattato se non male, con sufficienza, tutti mi snobbano e mi denigrano, non fanno altro che ricordarmi quanto io non sia utile ai fini della battaglia, etc…etc…. Lei, invece, mi ha, in un certo senso, accolto nella sua vita con dolcezza, ha saputo capirmi…… e poi ho scoperto, parlandole, che abbiamo mille e più cose in comune. Lei mi stava dando affetto, calore… e poi è arrivato il signor Giles che me l’ha strappata, cacciandomi via ed esiliandomi trai ghiacciai del mio cuore.” “La ami?” “Forse.” “Come forse?” “Non so, non ho mai provato un sentimento forte come quello ch’io provo ora per lei… ma non avendo io mai amato nessun altro, non so dire se quel che sento sia amore oppure no… No, io credo che sia davvero amore… è stato quel colpo di fulmine che credevo non potesse esistere a farmi innamorare.” “Bene, Andrew, se le cose stanno così sta pur tranquillo che t’aiuterò. Ora io tornerò a casa Summers e parlerò con questa Mikela, se anche lei ti ama la porterò qui. Se non ci vedi arrivare vuol dire che non le interessi.” Spike tornò alla base della scooby gang e, come si aspettava, trovò Mikela ancora in giardino ad allenarsi, le si avvicinò e le chiese: “Stamattina eri particolarmente assonnata per baciare Andrew, oppure ha usato qualche incantesimo per controllarti la mente?” “Ma perché a tutti sembra così improbabile che Andrew possa piacere ad una ragazza?” “Spero, allora, che la tua non sia solo attrazione fisica, altrimenti avresti bisogno di occhiali, credo.” “Forse non è il massimo della bellezza, però non è per niente male. E comunque per me quel che conta è il carattere e quello di Andrew mi piace tantissimo.” “Ne sei innamorata?” Mikela rimase un attimo in silenzio, non s’aspettava una simile domanda, poi rispose dicendo di sì, allora Spike iniziò a raccontarle di aver visto poco prima Andrew e le riferì cosa si erano detti. “Bene, Spike, portami da lui, io voglio andarci.” “Perfetto, seguimi.” Il vampiro e la potenziale stavano uscendo dal cancello quando dal nulla comparve il signor Giles che esclamò: “State davvero uscendo di qua? Credevo che almeno tu, Spike, coi tuoi duecento e passa anni d’età, avessi un poco di sale in zucca in più. Lo sapete benissimo quanto sia rischioso per una potenziale cacciarice uscire da questa casa, avreste potuto imbattervi in Caleb o che so io. Per cui tu, Spike, torna subito dentro e tu, Mikela, sei consegnata nello sgabuzzino fino a nuovo avviso.” “Ma signor Giles” ribatté il vampiro “non capite che per Andrew è importantissimo rivedere questa ragazza? Ora che si stava redimendo, che stava abbandonando le forze del male, voi lo avete cacciato, lo avete sprofondato nella solitudine. Io so bene che il restar da soli fa precipitare nelle tenebre più di qualsiasi altra cosa. Lo sapete benissimo quanto possa essere pericoloso, evoca demoni incredibili. Non possiamo permetterci d’avere altri nemici.” “Non m’interessa. Qui si deve iniziare ad aver molta più disciplina di quella attuale e ora fate come vi ho detto!” entrambi obbedirono.
  
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