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Autore: Fuocqua    02/07/2008    0 recensioni
In questa fanfic ho provato ad immaginare cosa sarebbe potuto accadere se Andrew si fosse innamorato di una delle potenziali cacciatrici.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Rupert Giles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Qualche ora dopo, Andrew, che ancora stava aspettando, si rese conto che la sua amata non sarebbe più arrivata, fu allora che venne preso da una folle e irrefrenabile rabbia –Trattarmi in questo modo?- pensava –M’ha illuso, m’ha fatto credere di piacerle e poi non è voluta venire… Come ho potuto credere a una ragazzina del genere… Ah, purtroppo, però, non so come né perché, quella stupida potenziale ha fatto breccia nel mio cuore. E ve bhe, se non vuol venire lei spontaneamente, allora me la farò portare, con la forza, dai miei demoni. La vedremo chi la spunterà! La strada del bene non m’ha portato da nessuna parte, tornerò sulla vecchia via buia, dove sono potente e rispettato. Tremate tutti quanti, Andrew sta ritornando!- Mikela se ne rimase chiusa dentro allo sgabuzzino per ore, probabilmente s’addormentò anche, quando Buffy aprì per caso la porta e la trovò. “Che cosa ci fai qui?” le domandò la cacciatrice “Mi ci ha chiuso il signor Giles.” “Cosa? Non ha mai fatto nulla del genere… Deve essere davvero stressato… e aver acquistato un buona dose di polso. Ma dimmi, per quale motivo l’avrebbe fatto?” “Perché volevo andare da Andrew.” “Ah, sì! Me l’ha raccontata, stanotte, Spike la faccenda. Senti io da qui non posso farti uscire, non vorrei attirarmi le ire di Giles… comunque, per quanto riguarda Andrew, ti dò un consiglio: lascialo perdere! Senti io son stata la prima ad amare persone che prima erano malvagie, ma ho aspettato che diventassero buone. Andrew, invece, credimi, non è molto cambiato da quello che combattevo fino a non molto tempo fa, è ancora perfido, è ancora avvolto dalle tenebre. È stato lui ad aprire il sigillo del Primo, l’ha fatto uccidendovi sopra Jhonatan, il suo miglior amico.” Mikela ricevette la notizia come un pugno nello stomaco, come poteva essere vero? Come poteva Andrew, quell’innocuo ragazzo che aveva da poco conosciuto, essere stato un, malvagio? Non ci voleva credere, non poteva essere vero. Ma in fondo lo conosceva davvero poco, forse s’era davvero innamorata d’un malvagio? No, dentro di sé sentiva che Andrew era buono. Buffy se ne andò e Mikela rimase nuovamente sola dentro quello sgabuzzino. Vi rimase fino al tramonto quando iniziò a sentire urla di paura, schiamazzi, gente che scappava in fretta e furia. Decise, quindi, di sfondare la porta. Nel frattempo, infatti, Andrew aveva evocato decine di demoni e aveva loro ordinato di prendere d’assalto casa Summers. Non appena ebbero capito cosa stava accadendo, il signor Giles e Xander iniziarono a radunare tutte le potenziali in un’unica stanza, lasciando a Buffy e Faith il compito di combattere. Willow aveva iniziato ad usare la magia, ma su quei demoni era poco efficace. Mikela, quindi, quando uscì dallo sgabuzzino, si trovò in mezzo a una moltitudine di demoni. Non perse tempo e iniziò a menare. Tutte e tre le ragazze combattevano con furia e forza. Quando Buffy s’accorse che pure la potenziale stava lottando le disse: “Perché non sei con le altre? Vattene, mettiti in salvo!” ma Mikela non le diede retta, continuò a combattere, Faith le disse: “Però non te la cavi niente male nel corpo a corpo, per essere solo una potenziale.” “Potenziale o meno sono undici anni che studio arti marziali. Direi di sapermela un poco cavare. Inoltre dovete sapere che non sono solo una potenziale, sono una Berserkir!” “Una che?” “Una Berserkir, una guerriera degli dei!” Il combattimento continuava, ad un tratto Mikela vide un demone dritto in piedi sul davanzale della finestra, lei subito si precipitò verso di lui, gli sferrò un calcio nella zona del diaframma gridando: “Questa è Spartaaaaaa!!!” poi, vedendone un altro che saliva le scale, afferrò un manico di scopa e, agitandolo, sceneticamente, si diresse dal demone gridando: “Tu non puoi passare!” La lotta continuò finché un trio di demoni riuscì ad afferrare Buffy e la portò via. Quando i rapitori giunsero alla casa che Andrew aveva deciso di occupare, il giovane si rese immediatamente conto dell’errore che avevano commesso ed iniziò ad urlare: “Razza d’incapaci! Avete preso la ragazza sbagliata! Lei è la cacciatrice, non quella che volevo io! Quale parte della frase: dovete prendere quella più giovane coi capelli scuri e molto mossi su cui tiene una bandana, vi è sfuggita?” “Ma, signore, quella era colei che meglio combatteva, pensavamo fosse lei una delle due cacciatrici e non una semplice potenziale. E poi qulla gridava frasi ad effetto che…” “Ad esempio?” i demoni riferirono tutte le citazioni da film che avevano udito durante la lotta, Andrew, pieno d’emozione, fra sé e sé diceva: “È perfetta, semplicemente perfetta per me. Ora, però, devo escogitare un altro piano.” Nel frattempo, a casa Summers, Spike si era svegliato, domandò subito in giro che cosa fosse accaduto e lo scoprì “Ma chi diavolo può essere stato ad attaccarci, il Primo?” Faith intervenne: “Non lo so, ma quel demone che son riuscita a catturare potrebbe dirci molte cose, non credete?” “Sei riuscita a catturarne uno?” domandò il signor Giles, la cacciatrice annuì “Bene, molto bene, ci faremo dire tutto, o almeno ci proveremo.” Il demone era stato legato a una sedia, Faith con aria feroce gli domandò: “Allora chi è stato a mandarti? Rispondi o soffrirai, t’assicuro che sappiamo come fare.” Il demone subito oppose un poco di resistenza, poi s’arrese e confessò: “Un giovane stregone di nome Andrew ha evocato me e gli altri.” Mikela rimase di stucco……. -Ma allora Andrew era davvero cattivo? E perché aveva fatto rapire Buffy? Forse non avrebbe mai dovuto fidarsi o farsi illusioni…. Ma se fosse stato malvagio allora lo avrebbe dovuto affrontare?- mentre la potenziale era assorta in questi pensieri, Giles domandò al demone: “Perché siete venuti fin qua? Che cosa vi ha mandati a fare? A rapire Buffy?” “Buffy la cacciatrice? No di certo, lui voleva semplicemente la potenziale che ama.” -Voleva me?!- pensò Mikela, poi dichiarò: “Bene, allora io andrò da lui.” “Ma sei pazza?” domandò l’osservatore “Non te lo permetterò mai! Non credo che Andrew possa farti del male, ma il Primo e Caleb sì, potrebbero attaccarti!” “Non li temo. Se li incontrerò, li annienterò.” “Sei troppo avventata e impulsiva, devi calmarti.” “Sono una Berserkir, il rischio è parte integrante della mia vita. Noi siamo nati per combattere.” “Ma di cosa diamine sta parlando?” domandò Xander, il signor Giles gli rispose: “I Berserkir sono persone che discendono da antiche famiglie di guerrieri designati dagli dei. È vero che sono eccellenti combattenti, ma non credo tu possa essere in grado di sopravvivere a Caleb.” “Si vedrà.” Mikela, senza più aggiungere una parola uscì di casa, Giles provò a trattenerla, ma Spike glielo impedì. La potenziale camminava per le strade avvolte nel silenzio quando udì un improvviso rumore, si voltò di scatto e vide Caleb! “Buon giorno futura cacciatrice o, più probabilmente, futura salma.” “Sei tu quel falso prete che uccide le potenziali per ordine del primo?” “Vedo che ti hanno ben informata sul lupo cattivo.” “Padre, lei ha due possibilità. O mi lascia proseguire la mia strada, o le dovrò fare del male.” “Che parole arroganti usi per essere solo una potenziale, quando nemmeno le cacciatrici sono riuscite a farmi del male.” I due iniziarono a combattere, dopo poco, però, Caleb scaraventò a terra la ragazza che, rialzandosi, assunse la forma guerriera Berserkir, ovvero le unghie si tramutarono in artigli, tutti i denti divennero canini e lo sguardo divenne quello di una fiera. “Sei una Berserkir, pure? Allora al Primo farà molto piacere la tua morte. Egli ha cercato più volte di portare dalla sua parte la tua gente, ma siete così cocciuti. Forse dopo che t’avrò uccisa si convinceranno che sia meglio seguire il Primo piuttosto che mettercisi contro.” “Oppure, adirati, si coalizzeranno per distruggerlo.” Ripresero a combattere, Mikela con quella parziale metamorfosi aveva acquiatato maggior furia e potenza, ma non bastò. Caleb l’aveva di nuovo sbattuta al suolo quando, d’improvviso, due demoni l’attaccarono e la voce di Andrew risuonò tra le tenebre dicendo: “Lascia in pace quella ragazza… è mia!” Caleb stava per reagire quando la voce del primo gli sussurrò: “Lasciagliela pure, lui sta tornando nei nostri ranghi.” Il prete si dileguò.
  
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