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Autore: fourty_seven    13/03/2014    1 recensioni
In un futuro molto lontano, su una Terra diversa da come la conosciamo oggi, un ragazzo, che vive in una enorme baraccopoli, sorta attorno ad una città, lotta contro il suo mondo per cambiare il proprio destino
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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“Ragazzo, figlio mio. Sono così contento!” dice. Rimaniamo così per qualche istante, poi mi lascia andare.
“Cos’è successo?” chiedo.
“Non lo sappiamo. Stavamo per essere sopraffatti, quando all’improvviso tutti gli Uomini Neri, che ci stavano affrontando, se ne sono andati. Non abbiamo potuti inseguirli subito, perché avevamo addosso praticamente tutto l’esercito. Comunque non c’è stato bisogno del nostro intervento, a quanto vedo” mi risponde.
“Jack, abbiamo vinto. Non ne rimangono altri, né di Uomini Neri, né di sodati” mi dice John.
“Ma come! Erik mi ha detto...” inizio.
“È ciò che credevo anch’io, quando mi sono allontanato per cercarti; evidentemente durante la notte sono cambiate molte cose” dice Erik.
Dal gruppo si stacca una figura, che mi corre incontro e si getta contro di me, facendomi barcollare all’indietro. Impiego qualche secondo a riconoscere Tom e vedo che sta piangendo.
“Ehi che succede?” chiedo.
“Michael. È morto” dice John. Rimango impietrito, guardo i volti delle persone che mi circondano, ma non c’è nessuno che assomiglia a Michael. Stringo forte Tom, lui è quello che fra tutti ha legato più con Michael, stavano sempre assieme. Sapevo che sarebbe successa una cosa simile, ma non sono lo stesso preparato.
“Il punto che non è stato ucciso durante uno scontro. È stato un Uomo Nero, poco dopo l’inizio, lo ha colpito alle spalle, poi è scappato” continua John. Non so cosa rispondere, ma comunque non ne ho l’occasione, perché interviene immediatamente Franky: “Jack, adesso riposati un po’. Penso io a finire il lavoro; Wilson lo voglio uccidere con le mie mani per vendicare mio fratello”. Quindi è morto anche Bill. Mi volto verso Wilson e vedo che ora non è più solo. Rimango per un attimo spaesato, perché sono sicurissimo che l’uomo affianco a Wilson sia uno di quelli che ho appena finito di affrontare. Me lo ricordo per il suo particolare aspetto: è praticamente un uomo normale, solo che la sua pelle ricorda la roccia. Mi chiedo come possa essere ancora vivo.
Forse è veramente roccia.
Mi sembra molto improbabile.
“Eccolo, è quello il bastardo che ha ucciso Erik!” grida John con rabbia; mi volto verso di lui, ma non faccio in tempo, perché qualcosa di enorme mi sorpassa, scagliandomi a terra a causa dello spostamento d’aria. John si lancia verso le due figure, ma solo una reagisce, è non è Wilson. L’altro uomo, alto forse un terzo di John, si lancia in avanti.
È già morto.
E invece no. Incredibilmente riesce a fermare, apparentemente senza sforzo, John. Un colpo e l’enorme massa da orso di John vola a terra. Rimane steso per qualche secondo, molto probabilmente è così stupito di ciò che è appena successo, che non riesce a reagire; ma la rabbia sostituisce immediatamente lo stupore. Con un ruggito si rialza e lo attacca nuovamente. Questa volta il colpo va a segno e il tipo viene lanciato a qualche centinaio di metri di distanza; tocca il suolo con violenza: ma si rialza tranquillamente, come se non avesse sentito nulla, anche se il colpo che ha subito è stato tremendo.
Mi sa che è veramente fatto di roccia.
I due si attaccano nuovamente. Si scontrano e cominciano a tempestarsi di colpi, che sembrano praticamente inefficaci; dopotutto John, in questo momento, ma non solo quando è trasformato, è un bestione, e ci vogliono più di un paio di colpi per ucciderlo.
“Continuando così non combinerà nulla. Vado ad aiutarlo” dice Erik.
“No, aspetta; penso che questo scontro per John sia una questione d’onore, vuole vendicare Michael e lo vuole fare da solo” intervengo io. Ma devo ammettere che ha ragione; la pelle di quell’uomo veramente di roccia, quindi lui non si fa male. John invece sì, e lo si comincia a notare. Infatti, dopo poco, John si ferma e cerca di arretrare, ma l’uomo, vedendolo cedere, ne approfitta. Salta in avanti, con l’intenzione di raggiungere il collo di John, ma è un po’ troppo lento. Una zampata e si ritrova a terra; poi John ci salta letteralmente sopra e comincia a tempestarlo di colpi, così forti che fanno tremare tutto e che fanno affondare sempre di più l’uomo nel terreno. Ma sono inutili. Lo si capisce dal ruggito di frustrazione, che si sente prima che l’uomo riemerga dalla buca, tranquillo e beato, come se si fosse appena alzato dal letto. In preda alla rabbia John fa scattare le fauci, ma l’unico effetto è quello di danneggiarsi le zanne. “Ora basta; io vado” e prima che possa dire qualcosa, Erik è già in volo. Grida qualcosa, che non capisco, a John, il quale però capisce. Infatti da un pugno, dal basso verso l’alto, al tipo, scagliandolo in aria nell’esatto momento in cui arriva Erik; contemporaneamente Erik gli afferra la testa e John il resto del corpo, poi uno tira verso il basso con tutta la sua forza, mentre l’altro, con un poderoso battito d’ali, si solleva più in alto. Con un tremendo suono la testa dell’uomo si stacca dal corpo. Le due parti si sbriciolano all’istante.
Erik atterra e John si mette in posizione d’attacco, entrambi voltati verso Wilson, entrambi convinti che li avrebbe attaccati. Invece Wilson è ancora una volta rimasto fermo a godersi lo spettacolo; “Tranquilli ragazzi, per adesso non mi interessate; prima mi devo occupare di pesci più grandi di voi” dice guardando nella mia direzione, ma ovviamente non si sta riferendo a me. Comincia a camminare in avanti, contemporaneamente John e Erik arretrano e Franky mi supera, camminando tranquillamente verso Wilson. All’improvviso entrambi, come se per loro sia la cosa più normale al mondo, si trasformano. Anche questo scontro sarà impari per quanto riguarda le dimensioni: Franky ha l’aspetto di un animale che mi è già capitato un paio di volte di vedere, ovvero il leone, solo che, a differenza dell’animale, cammina su due zampe e quelle anteriori sono molto simili a mani. E purtroppo è molto, ma molto più piccolo di Wilson. Vedere Wilson trasformato è tremendo, non so cosa mi impedisce di scappare, forse il fatto che davanti a lui c’è proprio Franky. Nel complesso è una gigantesca massa di peli e muscoli, con due braccia larghe almeno tre volte me. Il volto è molto simile a quello di un uomo, anche se nessun uomo potrebbe avere uno sguardo simile. Si fermano a qualche metro di distanza e cominciano a studiarsi. Wilson rimane praticamente immobile, mentre Franky continua a muoversi in modo irregolare. Vedendoli capisco la differenza tra scontri fra novellini e scontri fra veterani. All’improvviso Franky sparisce e sul braccio destro di Wilson si apre uno squarcio, poi Franky compare qualche metro più spostato rispetto a prima.
Cosa è successo!
Incredibile che sia così veloce! Nemmeno io sono riuscito a seguire l’intero movimento. Direi che Wilson ha già perso.
Franky attacca nuovamente, e si aprono altre ferite sul corpo di Wilson, senza che lui possa fare nulla per reagire. Lo scontro continua con questa modalità per qualche altro minuto, e più passa il tempo, più le ferite che Franky infligge a Wilson diventano profonde e sempre più vicine al cuore. Ma all’improvviso qualcosa cambia. Non so come ma Wilson riesce ad intercettare un attacco di Franky e reagisce; fortunatamente l’enorme pugno di Wilson si abbatte a pochi centimetri da Franky, che è riuscito a fermarsi in tempo. Ma, prima che possa fare un movimento qualunque, dai fianchi di Wilson spunta un altro paio di braccia; una di queste scatta con una velocità incredibile verso Franky e lo afferra. Si sente solo un suono, prima delle risata di trionfo di Wilson, prima che il corpo di Franky tocchi il suolo, un suono orribile, che scatena dentro di me un’ira tremenda.
 
No!”.
Poi mi lancio in avanti; gli occhi fissi su Wilson, con tutta la mia forza salto in alto e, quando ho raggiunto il punto più alto, spalanco le ali, tuffandomi verso di lui. Sono velocissimo, riesco ad evitare due suoi colpi facilmente con una virata improvvisa, poi affondo gli artigli nel braccio più vicino, continuando ad avanzare verso il suo volto. All’altezza della spalle con un colpo d’ali mi allontano da lui. Ora ha un braccio completamente inutilizzabile, ne mancano tre. Mi tuffo in picchiata, ma sono troppo diretto; un suo pugno, grande quanto me, mi colpisce. Tutta la parte sinistra si disintegra, ma non me ne preoccupo, neanche un secondo dopo sono completamente guarito. E lui non se lo aspetta. Due, tre colpi d’ala e sono così veloce che neanche riesce a vedermi; lo colpisco in pieno petto con tutto il mio corpo, sfondandolo. Sento sotto di me le sue costole incrinarsi e rompersi, alcune gli bucano la pelle ed escono a pochi centimetri da me; l’impatto è stato così violento che ci muoviamo in avanti, fino a che non incontriamo un’abitazione, che è facilmente sfondata dal corpo di Wilson, ma che lo ferma completamente. Così ne approfitto per alzarmi in volo e allontanarmi. Dopo qualche metro mi fermo per osservare ciò che ho fatto: riesco a vedere il suo petto alzarsi ed abbassarsi con difficoltà, molto probabilmente il mio colpo gli ha bucato i polmoni. Perfetto. Sono tentato di lasciarlo morire così, ma la pietà ha la meglio. Salgo ancora per qualche centinaio di metri, giusto per sicurezza, poi mi limito a chiudere le ali e a cadere.
Fracasso il cranio di Wilson con grandissima facilità, tanto andavo veloce; però mi faccio male anch’io: le mie gambe non sono ridotte molto bene, ci sono ossa in posti in cui non dovrebbero esserci, ma dopo pochi secondi si sistemano e mi alzo nuovamente in volo per raggiungere gli altri, mentre mentalmente dico addio a Franky. Atterro in mezzo a loro: “Ora è veramente finita” commento, ma nessuno mi risponde; mi stanno tutti fissando, come se fosse la prima volta che mi vedono.
“Che avete tutti?” chiedo.
Tom alza il braccio e indica qualcosa dietro di me, per un momento penso che sia arrivato qualche altro nemico, ma voltandomi vedo solo il cadavere di Wilson, ora ritornato in forma umana. “Tu, tu sei, sei... tu h-hai l-le ali...” balbetta Tom.
Lo guardo: “È che cosa c’è di strano! Ho sempre avuto ali!”. No un momento, ho le ali? Da quando ho le ali?
Da sempre.
Davvero? Ma mi sembra di ricordare che invidiavo Erik perché lui poteva volare e io no.
No, ti starai sbagliando.
Eppure sono abbastanza sicuro. È c’è un'altra cosa, di solito non siamo più alti di così, quando siamo trasformati?
Ehm, già ora che me lo fai notare hai ragione, siamo troppo bassi. Di solito abbiamo queste dimensioni quando tu sei umano.
Io?
Sì, tu...
Io? Io chi sono? Sono umano?
Sì, no, non lo so. Tu chi sei? E io chi sono?
Io sono Io e sono umano.
Anch’Io sono Io, ma non sono umano. Quindi non sono te.
Quindi non sono te. Ma chi sono?
Ma chi siamo?
“Jack, ci vuoi spiegare cosa sta succedendo?” dice John.
Jack?
Jack?
Jack! Io! Io sono Jack e tu sei...
E all’improvviso tutto ritorna chiaro.
Che cosa è successo! Cosa siamo diventati ora? Abbiamo le ali! Le ali! Regina che è successo?
Ma non risponde. Il nostro corpo prende un profondo respiro, poi gli occhi si chiudono, ma non sono io a volerli muovere; la mani si flettono, le ali si distendono, poi si chiudono e si riaprono.
Finalmente. Da quanti anni aspettavo questo momento. Finalmente ricordo tutto, finalmente il mio vero corpo. Dice la voce di Regina, solo che è differente rispetto a prima, più profonda, più antica, più autorevole.
Regina? Che succede? Cosa significa che sono anni che aspetti?
Niente, non significa nulla. Succede che finalmente si è pienamente risvegliato il mio potere, il mio vero potere.
“Jack? Ci dobbiamo preoccupare?”, mettiamo a fuoco chi ha parlato e riconosco Erik.
“No, tranquilli, tutto bene. Aspettate...” dico.
Posso tornare umano? chiedo, e come risposta sento come una spinta e mi ritrovo nel mio corpo. Per qualche istante contemplo le mie mani e le mie braccia, che sono molto, molto simili, anche nel colore, a quelle della nostra nuova trasformazione, che da quanto ho potuto capire è molto simile ad un uomo nell’aspetto, tranne che per le ali ovviamente.
“Ma che diavolo ti è successo?” chiede John.
“A quanto pare si è risvegliato il suo vero potere” rispondo.
“Suo?”.
Jack, non ora.
“No, niente, ho sbagliato a parlare. Sono un po’ stanco, tutto qui”, Erik tuttavia mi continua ad osservare in modo strano, come se sapesse di cosa sto parlando. Faccio un passo in avanti e le gambe mi cedono. Qualcuno mi afferra prima che tocchi il suolo, per fortuna. Effettivamente sono veramente molto stanco, tutto il mio corpo sta tremando e ho addosso una sonnolenza incredibile.
È colpa mia, o meglio della trasformazione. Il tuo copro umano non è abbastanza resistente per sopportare tutto il mio potere; ci vorrà un po’ prima che ti ci abitui.
All’improvviso una luce comincia a spuntare dal cielo. Il sole sta di nuovo sorgendo, dopo questa notte terribile, dopo questa notte in cui... In cui NOI ABBIAMO VINTO! Mi rendo conto solo ora che anche l’ultimo nemico è stato sconfitto! Non c’è più nessuno ora! Il Dottore è morto, tutti gli Uomini Neri sono morti, l’esercito è stato distrutto e la Città è nostra! Finalmente siamo liberi, finalmente possiamo andarcene da questo posto terribile!
Mi metto a ridere e guardo tutti gli altri, che in un primo momento sembrano stupiti, ma poi capiscono il perché sto ridendo e scoppiano a ridere anche loro!
Finalmente è veramente finita!

 
  
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