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Autore: Lydia17    14/03/2014    5 recensioni
Bruce Wayne arriva a Starling City come ospite per la serata di beneficienza organizzata dalla famiglia Queen. Ad Oliver non piace la sua presenza mentre Felicity mostra un interesse per Bruce e va ad un appuntamento con lui. Bruce pensa che lei sia una ragazza normale ma si ritroverà totalmente intrigato nel corso del tempo.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, John Diggle, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: Cross-over, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 2 Rieccomi con il nuovo capitolo! Sono molto contenta che la storia vi piaccia espero continuerete a leggerla perchè credo che continuerò con la traduzione fino alla fine. Cercherò di tradurre il più possibile e appena finirò un capitolo lo posterò qui.
                
                        Capitolo 2: This wasn't happening!

Oliver si ricompose e si girò per vedere di chi si trattasse. Con suo orrore Isabel era in piedi dietro di lui.

'Stronza' pensò Oliver.

Laurel guardava Oliver sgomenta. Sperava dicesse di no.

"O Dio ho spaventato la tua amica, non è così?" disse Isabel e iniziò a ridere falsamente.

Oliver fece un sorriso tirato.

"Scherzavo. Volevo solo alleggerire l'atmosfera. Isabel Rochev. Il futuro Amministratore Delegato della Queen Consolidated.

"Intende co-partner"corresse Oliver.

Isabel si girò e fissò Oliver. Laurel non sapeva che fare. Continuò a guardare Oliver e Isabel estremamente confusa.

"Isabel possiede metà delle proprietà della QC." disse alla fine Oliver. "Oh, ok. Ciao Isabel." Laurel stese la mano per poter stringere quella di Isabel. Le due donne strinsero la mano come pezzi di ghiaccio.

Laurel assunse un espressione di disgusto sul suo viso.

"Laurel che lavoro fai?" chiese Isabel mostrando nessun interesse. Chiaccherava con Laurel anche se non le importava un bel niente.

"Lavoravo per l'ufficio del procuratore. Mi sono licenziata. Sto cercando un nuovo lavoro." rispose Laurel. Guardò a terra mentre parlava. Oliver sapeva che stava mentendo. Era stata licenziata a causa del suo abuso di sostanze. Una fitta di tristezza lo colpì.

Avevano avuto una storia ma le voleva ancora bene. Anche se non avesse voluto parlare quando si era ubriacata al Verdant realizzò quandto doveva essere doloroso per lei.

"Perchè ti sei licenziata?" Isabel chiese a Laurel, improvvisamente interessata.

"Uhmm, ho realizzato che non andava." Laurel annuì cercando di sembrare il più convincente possibile.

"Patetico. Perchè non cerchi per un'altro lavoro." suggerì Isabel.

'Come se non ci avessi provato. Chi è questa pazza?' pensò Laurel.

"Ci ho provato ma non ho trovato niente che mi piaccia." continuò Laurel prendendo un altro bicchiere di champagne.

"Ora basta Laurel. Prendo io questo bicchiere per te." disse Oliver e prese il bicchiere dalle  sue mano. Non era ancora pronto per un'altro incidente.

Isabel guardò fisso Oliver. Non capiva perchè avesse preso il bicchiere di Laurel.

"Magari adesso che hai questo tempo libero potrsti chiedere un lavoro alla QC ad Oliver. Potrsti essere la sua segretaria." insistè Isabel, solamente per poter far arrabbiare Oliver.

"La sua segretaria? Pensavo che Felicity fosse la sua segretaria?"

Oliver serrò la mascella. Non avrebbe lasciato queste due donne parlare male di Felicity. Era così arrabbiato con Laurel per aver detto quelle cose su Felicity. Non avrebbe licenziato Felicity per Laurel. Niente da fare.

"Felicity potrebbe essere la sua seconda assistente. Diciamoci la verita, che cosa sa una bionda I.T.?" Isabel stava dicendo a Laurel. Si stavano coalizzando contro Felicity.

"Otterresti anche un bonus. Se diventassi la sua assistente potrebbe portarti in Russia con il suo jet privato." disse Isabel gettando benzina sul fuoco.

Laurel era sbalordita. La sua bocca leggermente aperta dall'ultima frase di Isabel.

"E' vero Oliver? Quello che dice? Hai portato Felicity in Russia?"Laurel chiese ferita.

Oliver non battè ciglio. Era così irritato che avrebbe voluto uccidere Isabel.

"Laurel, era un viaggio d'affari e per quanto può valere è venuta anche Isabel." Oliver cercò di suonare sincero anche perchè lui stava dicendo la verità, o almeno la maggior parte.

"E' venuta anche Isabel. Quindi non era una vacanza come Isabel ha detto." Cercò di convincerla Oliver.

Laurel guardò Isabel. Alzò uno sopracciglio e pensò: 'Com'è falsa.'

"Non è solo colpa mia. Ho beccato al momento giusto Oliver che stava andando via con l'aereo. Che razza di partner in affari è uno che per un viaggio d'affari non chiama l'altro partner, giusto? Abbiamo discusso e sono andata con loro. Non è colpa mia se la segretaria del tuo amico è un'idiota. Ascolta il mio consiglio. Sta alla larga da Felicity." spiegò Isabel come se fosse una divinità.

Oliver divenne di legno, strinse i pugni per la troppa rabbia in circolo. Non voleva fare il maleducato.

"Era un'incontro di lavoro con i nostri clienti a Mosca. Isabel, perchè non ti prendi una pausa?" rispose Oliver mellifluo.

Si fissarono. Una battaglia tra sguardi, freddi e feroci sguardi. Laurel rimase lì, sguardo assente.

"Bene." si ricompose."E' stato un piacere conoscerti Laurel."

Laurel ricambiò il sorriso. Isabel prese un bicchiere da uno dei vassoi che i camerieri stavano trasportando, si avvicinò a Laurel e le sussurrò nell'orecchio "Se hai bisogno di un lavoro, puoi chiamarmi. Posso aiutarti."

Andò via lasciando Laurel e Oliver di nuovo nel loro silenzio. Oliver si calmò un po'. "Wow, un bel tipino." commentò Laurel. "Già, vero. Mi dispiace di averti messo in questa situazione. Non prenderla troppo seriamente." Oliver si giustificò. Ormai il danno era stato fatto e non poteva fare più niente, doveva sopportare le conseguenze.

"No, certo. Solo, un sacco di informazioni su di te e Felicity in una sera. Uscite insieme? Cioè era al Verdant la sera dopo.... sai a che mi riferisco." Laurel chiese tentando di suonare disinvolta.

"No Laurel. Non esco con lei. Lei è solo una mia buona amica." Era stato un po' duro con questa frase, non aveva intendeva usare quel tono ma era venuto fuori così. Ne aveva abbastanza.

"Ok, Oliver. Se lo dici tu." ribattè Laurel. Tra la folla vide alcuni suoi amici ma era spaventata di incontrarli. Se avessero scoperto che era stata radiata sarebbe stato peggio. Non era pronta per un incontro del genere.

Oliver aveva notato che Laurel stava fissando delle persone che conosceva, e sapeva a cosa stava pensando. Avrebbe voluto dirle che andava tutto bene ma qualcos'altro attirò la sua attenzione e gli tolse il fiato.

Era arrivata. FINALMENTE!

   
 
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