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Autore: Maumivu    30/06/2008    1 recensioni
Lei:Eleonora. Una ragazza come tante che cerca di scappare dalle delusioni del proprio passato. Lui: Andrea. Cambia spesso città, ha paura di affezionarsi, di dover dire di nuovo addio. Cosa succede quando due ragazzi così presi dal proprio passato si trovano a vivere il presente? insieme?! E poi ci sono loro Guido, Lena e Daniela, amici fidati da una vita, ma un equilibrio del genere può davvero durare per sempre? Vittorio, il classico bello e stronzo, per il quale, tutte, almeno una volta perdono la testa. E c'è lei: Ludovica, senza freni, senza paura, disposta a mettere tutto in gioco quando si tratta di vincere. Storia a due voci, la conclusione di una giornata con la febbre a 38 xD potrete perdonare il mio delirio?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cdapitolo
E' la terza volta che scrivo questo capitolo, il mio computer ha pensato bene di rompersi, facendomi perdere TUTTI i dati, mi scuso per il ritardo, mancano comunque un paio di capitolo alla fine, forse tre.. :D li ho già scritti, mi manca giusto quello finale!
Recensite in tanti.. Grazie come sempre a tutti <3




Eleonora


Quando finalmente Leda fu rilasciata dall'ospedale io e Daniela iniziammo a passare gran parte del tempo con lei, spesso, saltavamo anche la scuola per poterle stare accanto, visto che lei ancora non se la sentiva di tornare.
La prima settimana passò con una lentezza sconvolgente, le cose non andavamo come avevo sperato.
I segni indelebili dell'accaduto era visibili nello sguardo e nell'espressione delle mie amiche, io cercavo di aiutarle come potevo ma non era affatto semplice e iniziava a mancarmi la mia vita, quella di qualche mese prima.
Con il tempo le cose iniziarono a migliorare, Leda passava molto tempo a casa, ma riuscivamo a convincerla ad uscire più spesso, Guido non si poteva ancora avvicinare, lui e Daniela stavamo cercando di "riprovarci", ma non era semplice.
Io passavo sempre meno tempo con Andrea, erano ormai 4 giorni che non lo vedevo.
Ogni tanto, incapace di sostenere la situazione con le mie amiche, ponevo loro mille domande su Andrea, sperando che questo potesse riportare la normalità.
Secondo Daniela dovevo assolutamente provarci, lui era cotto di me, ma troppo timido per fare nuovamente il primo passo.
Secondo Leda invece dovevo aspettare, non dovevo gettarmi in questa storia senza pensarci bene e non dovevo essere assolutamente io a fare il primo passo.
Era sconvolgente come i ruoli si fossero invertiti, era sempre stata Leda la "donna predatrice",mentre Daniela riteneva che dovessero essere gli uomini ad avvicinarsi.
Una Domenica mattina io e Daniela ci trovavamo a casa di Leda, avevamo dormito lì ed avevamo in programma un giretto per la città in mattinata, per poi andare a pranzo fuori, quando il mio cellulare vibrò sul comodino.
ERo convina che fosse una delle solite telefonate di mia madre, così lo afferrai sbuffando.
Feci giusto in tempo a leggere il nome che lampeggiava sul display : Andrea.
Sentii il cuore accellerare nel petto, respirai forte prima di rispondere, allontanandomi dalle mie amiche che mi chiedevano chi fosse.
-Pronto.. - dissi cercando di sembrare naturale
-Ele.. ciao! sono Andrea, come stai?- la sua voce dolce e vellutata mi era mancata tanto, avrei voluto che non smettesse più di parlare.
-Bene, bene , grazie.. e tu?-
-Non mi lamento.. e le altre?- domandò
-Ci stiamo provando... - mi limiai a rispondere, lanciando un rapido sguardo alle mie amiche che ridevano sedute sul letto.
-Senti avrei una proposta per te.. credo di aver avuto un'idea geniale!- disse lui con entusiasmo
-Di che si tratta?- chiesi incuriosita
-E' una sorpresa, mi piacerebbe parlartene dal vivo, è possibile o hai programmi? -
-Io, beh oggi...- l'idea di vederlo di nuovo, di avere un pò di tempo per noi mi faceva elettrizzare
- Fino a pranzo non posso liberarmi - spiegai
-E dopo? vengo dove vuoi, anche solo per dieci minuti - disse lui con voce implorante
-Vado a mangiare con le mie amiche al centro, potremmo vederci fuori scuola verso le 15.00? - chiesi sperando che andasse bene
-Mi sembra perfetto.. allora ci vediamo più tardi! salutami Dani e Leda- rispose lui, potevo immaginarlo sorridere camminando nella sua stanza
-A dopo allora - risposi io attaccando il telefono, mentre sentivo il cuore battermi ancora forte in petto.
-Allora era Andrea vero?- chiese Leda sistemandosi i capelli allo specchio
-Certo Leda, non vedo il sorrisetto da " Andrea" dipinto in volto?- disse scherzando Daniela
-Smettetela!- dissi fingendo di essere offesa - E comunque sì, era lui, oggi ci vediamo, ha detto che ha una sorpresa per me, ha parlato di una grande idea!-
-Ma è fantastico, Andrea si è svegliato!- esultò Leda alzando i pugni a mò di vittoria.
-Non hai idea di cosa potrebbe essere?- domandò Daniela
-No, per niente-. risposi io sconcertata - Ma sembrava euforico-
-Magari era una scusa per vederti - ipotizzò Daniela
-O forse vuole farti una proposta indecente- replicò Leda tra le risate.
Per un momento mi sembrò che tutto fosse tornato al suo posto, sembrava quasi che niente si fosse intromesso tra di noi, che gli ultimi avvenimenti non fossero esistiti. Inconsapevolmente Andrea mi aveva già fatto un regalo bellissimo, mi aveva regalato un pò di normalità con le mie amiche.




Andrea


I giorni dopo l'uscita di Leda dall'ospedale furono molto strani.
A scuola ormai tutti sapevano cos'era successo, molti continuavano a parlarne.
Leda, Daniela ed Eleonora avevano smesso di venire a scuola, la prima, perchè ancora non era pronta e le altre per starle accanto.
Io passavo il tempo con Guido, cercando di stargli vicino come potevo, quanto meno allontanandolo dalle voci di corridoio e dai sussurri che lo accompagnavano ogni volta che scendeva in cortile.
Ludovica e i suoi amici avevano smesso di parlarne dopo qualche giorno, a detta loro perchè non se ne poteva più, ma avevo come l'impressione che ci fosse dietro Vittorio.
Dopo la sua visita in ospedale non ci avevo quasi più parlato, ogni tanto mi chiedeva con finta non curanza se avessi novità, sapevo che il suo interesse non si limitava alla salute di Leda, ma voleva chiaramente notizie sull'assenza di Eleonora.
Era passata poco più di una settimana dall'uscita di Leda dall'ospedale e avevo visto Eleonora sì e no due volte, anche contattarla non era semplice, era sempre a casa dell'amica e non volevo essere un problema o un peso.
Eppure mi mancava incredibilmente, mi mancava la sua voce, il suo sorriso, quel modo semplice che aveva di essere così unica.
Una mattina ero arrivato a scuola con un inspolito anticipo. Mi ero diretto così al bar, dove avevo trovato Vittorio seduto, stranamente da solo, ad un tavolino.
-Ciao- avevo detto io più per educazione che per altro
-Ciao- aveva risposto lui alzando la testa dal suo caffè per accennare un cenno
-Come stai?- aveva aggiunto poi
-Bene e tu?- avevo risposto senzå nemmeno pensarci
-Me la cavo, Andrea, siediti un attimo - aveva risposto lui facendomi segno di prendere posto
MI limitai a sedermi su una sedia vuota dall'altro lato del tavolo
-Volevo parlarti - disse
-Dimmi-
-La settimana prossima ci sarà una festa, Ludovica mi ha detto di invitarti, lei è fuori con la famiglia perchè sono andati sulla neve-
Non potevo credere che si trattasse dolo di questo, una festa?!
-Ehm.. grazie Vittorio, non credo che ci sarò- risposi, facendo come per alzarmi
-Aspetta!- disse lui trattenendomi per un braccio
Mi bloccai e lo fiassai nei suoi occhi scuri.
-Ho pensato che.. forse alla festa potre venire anche Leda, cioè.. potrebbe essere un modo per farla reinserire.. - di nuovo nella sua voce c'era quel tocco di incertezza e nel suo sguardo una strana luce.
-Non credo che sia proprio l'ideale, niente di personale, ma a quella festa non ci saranno proprio i suoi più grandi amici - risposi con un tono abbstanza polemico, nonostante cercassi di evitarlo
-Capisco- rispose lui senza far tarsparire nessuna emozione, di nuovo padrone di sè.
MI lasciò andare la presa e tornò a fissare il suo caffè.
-Ci sarebbe una soluzione, forse.. - dissi improvvisamente, catturando la sua attenzione - Ma ho bisogno dedl tuo aiuto- aggiunsi
-Vai, spara- rispose lui accendendosi di una nuova speranza.

Parlare con Vittorio si rivelò meno spiacevole del previso, riuscimmo a trovare una soluzione e così pensai che era arrivato il momento di comunicare la nostra idea ad Eleonora.
Mi ero ripromesso di essere onesto e rivelare che l'idea iniziale era partita da Vittorio, ma quando sentii la sua voce al telefono mi presa una gran paura che questo potesse allontanala da me..
Riuscii a prendere un appuntamente per quel pomeriggio, finalmente potevo rivederla e passare del tempo con lei, mi ci vollero minuti e minuti per far scomparire uno strano sorriso che si era impossessato del mio viso.


  
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