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Autore: My Chemical Green Romance    14/03/2014    1 recensioni
"E' tutto uno schifo, le persone, le cose e la vita... Basta è meglio farla finita! Alex ti ho sempre amato..."
Queste furono i pensieri di Hanna mentre reggeva in mano una bottiglietta di veleno.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Gaskarth, Jack Barakat, Nuovo personaggio, Rian Dawson, Zack Merrick
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Need To Feel Weightless

Somewhere In Neverland

 
 
Alex P.O.V.
 
Beh finalmente eravamo fuori da quel cazzo di ospedale, non ne potevo più! Io, Hanna, Jack, Rosy, Zack e Rose siamo in partenza per Londra, la mia caspita di città natale. Beh devo ammettere che un po' tanto mi manca, avrò ancora dei rimasugli della mia roba dalla nonna, dovrò passare anche a salutare lei. E' tempo di salire sull'aereo. Cerco il mio posto, fortunatamente è vicino al finestrino, Hanna si siede accanto a me appoggiando la testa nell'incavo del mio collo, inizio a scompigliarle i capelli.
"Alex... Amore sai quanto odio che mi vengano messi in disordine i capelli!" inizia a strillare.
E' troppo tenera quando si incavola, diventa tutta rossa.
Mi viene sulle labbra un sorriso spontaneo, e lei mi bacia. Dio amo i baci sui sorrisi! Avvicina la bocca al mio orecchio e mi sussurra:"Sei la cosa più bella che mi sia capitata, amore!".
"Anche tu, Hanna, non vedo l'ora di andare in Italia e vedere la tua terra nativa." si perchè dato che andiamo nella mia terra d'origine andiamo anche nella sua.
Presi l'I-Pod dalla tasca dei miei pantaloni, io e Hanna dividiamo le cuffiette, metto in riproduzione casuale, uhm parte Letterbomb dei Green Day.
"Una delle mie preferite" mi dice Hanna.
"Lo so amore", mi girai verso il finestrino per guardare fuori, l'oceano, una massa d'acqua enorme, gli occhi mi si fanno pesanti, ho il terrore di dormire per paura di non svegliarmi più, il sonno ha la meglio su di me e mi addormento.

Un dolore mi porta alla realtà, mi sveglio di colpo, Zack mi aveva appena tirato un lordone per farmi svegliare mentre Jack urlava:"Piccioni viaggiatori, siamo arrivati a Londra!".
"Si e per dirmelo era necessario menarmi? Ma non so! Ancora da Zack, poteva rompermi la mascella!!!".
"E non esagerare non sono ancora così forte!", sveglio Hanna con delicatezza dandole il tempo di capire dove si trova, nel mentre mi alzo e prendo la nostra valigia dall'apposito scomparto. Si alza anche lei e scendiamo dall'aereo.

Qualche ora dopo arriviamo finalmente nella stanza d'albergo che avevo prenotato. Dalla finestra potevamo vedere la London Eye, Hanna ne era rimasta incantata.
"Se vuoi stasera ti ci porto? Dico, sulla ruota?" le chiesi.
"Davvero? Certo che si! L'Italia non è bella nemmeno la metà. Amo questa città!" mi risponde.
Accendo il televisore sul canale di musica, perfetto parte Always di Bon Jovi.
"Mi concedi di ballare con te questa canzone?" le domandai.
"Non sono in grado di ballare, ma con te ballerei la danza più folle del mondo, Lex!".
Le prendo una mano mentre l'altra l'appoggio alla sua vita, iniziamo a muovere i nostri corpi dolcemente, uno attaccato all'altro. Finisce la canzone, sigilliamo questo momento con un bacio, casto.
Vado a farmi una doccia, quando esco Hanna era già pronta per uscire, shorts bianchi, una canotta nera e un paio di zeppe arcobaleno. Era bellissima.
Mi cambiai anche io e uscimmo dall'hotel. Passammo davanti al Big Ben e ci scattammo qualche foto, entrammo nel primo ristorante che ci è capitato a tiro, ho oridinato per entrambi.
"Vuoi mettere che tu vieni a Londra e non mangi il 'Fish and Chips'?" dissi.
"Ahahahah ma se sai che io mangio di tutto, amore!".
"Già me ne ero dimenticato che sei senza fondo ahahahah".
"Finalmente ti vedo ridere di gusto Lex, mi mancava la tua risata".
"Se ho te e i miei amici non posso essere nient'altro che felice sai?".
Arrivò il cameriere con il piatto e lo sbrananno in pochi minuti.

Finalemente eravamo in coda per salire sulla ruota, quando sentii una voce molto familiare ed inconfondibile, porca troia questo è Jack.
"Ma guarda te! Gaskarth ha avuto la mia stessa idea di andare sulla ruota con la rispettiva ragazza, buffo ahahahah..." iniziò a ridere.
"Barakat basta dire che siamo migliori amici, pure le nostre teste funzionano allo stesso tempo elaborando le stesse idee!" risposi.
"Teoria che non fa una piega!".
Parlottammo ancora un po' poi io e Hanna salimmo sulla ruota, godendoci il paesaggio di quella città, che devo ammettere mi mancava da morire.

La mattina seguente mi svegliai presto, scrissi un bigliettino ad Hanna e uscii. Presi la metrò che andava verso la cattedrale di St. Paul, li vicino c'è il cimitero dove mio fratello riposa in pace. Comprai dei fiori e andai alla tomba, mi ricordavo bene dov'era sepolto. Quando arrivai c'era un'altra figura, una donna, che metteva acqua nei fiori e pregava. La salutai per fare l'educato, la donna mi iniziò a scrutare... Metteva ansia, poi iniziò a parlare.
"Non ci credo, piccolo mio, ma quanto mi sei mancato!" disse.
"Ehm, scusi lei chi sarebbe?" le domandai.
"Come Alexander, non mi riconosci?".
Iniziai a guardarla bene, poi notai la piccola cicatrice vicino all'angolo della bocca, e capii..
"Oddio! Ciao nonna, mi sei mancata!".
Ci abbracciammo, casa dolce casa, amavo quella donna!

 
  
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