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Autore: CacciatriceDiTramonti    15/03/2014    2 recensioni
[Braccialetti rossi]
La storia parla dei personaggi di Braccialetti Rossi che proseguono la loro vita una volta usciti dall'ospedale. In particolare la storia è centrata su Leo e su un nuovo personaggio che gli cambierà la vita: Francesca. Potrei aver scritto cose che in realtà non esistono o cose sbagliate, mi scuso in anticipo ma erano funzionali alla storia. Che altro dire, buona lettura a tutti!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Oggi all'ospedale mi ha accompagnato Francesca, con la scusa che dovevo prestarle un libro e di prenderci un famoso gelato insieme. Ormai me le invento tutte per vederla, pure Asia mi aiuta. Credo che in questi giorni le dirò quello che provo perchè ogni giorno che passa ho sempre più voglia di baciarla e dirle che sono cotto di lei e prenderla per mano. Ovviamente sono venuto senza sedia a rotelle, solo stampelle. E ho mandato da qualche giorno la relazione in inglese scritta con Vale completa di documentazione all'università svizzera e sono in trepidante attesa di una risposta.
<< Oh Leo, guardalo là tutto in piedi >> mi accoglie la dottoressa Lisandri abbracciandomi e baciandomi le guance << come stai? >>
<< Sto bene dottoressa, davvero >> rispondo sorridente. Devo fare solo le analisi del sangue, ma ho scelto di farle qui perchè ormai conosco tutti i medici.
<< Lei è? >> mi chiede la dottoressa indicando con gli occhi Francesca che è rimasta in silenzio accanto a me.
<< Oh si scusi, lei è Francesca una mia amica. Francesca lei è la famosa dottoressa Lisandri >> dico facendo le presentazioni. Francesca e la Lisandri si stringono la mano cordialmente.
<< Addirittura famosa sono >> scherza la dottoressa facendomi cenno di seguirla.
<< Mi aspetti qui? >> dico a Francesca << faccio subito >>
<< Certo >> annuisce lei e si siede sulle sedie davanti all'accettazione. Con la dottoressa andiamo in sala prelievi.
<< Sai la novità? >> mi stuzzica sorridente.
<< Ovviamente non la so >> asserisco io sorridendo a mia volta.
<< Oggi il prelievo te lo faccio io >> annuncia la dottoressa.
<< E quale onore, come mai? >> la prendo in giro porgendole il braccio.
<< Volevo fare due chiacchiere con te, allora come stai davvero Leo? >> mi chiede stavolta seria infilandomi l'ago nel braccio.
<< Sto bene davvero dottoressa, non si vede? >> rispondo io e inizio a preoccuparmi della sua serietà.
<< So da Asia che non usi quasi mai la sedia a rotelle. Lo sai che con le stampelle ti stanchi di più? Non puoi strapazzarti >> mi dice ancora seria. Sbuffo, dovevo immaginare che c'era Asia dietro a questa serietà.
<< Dottoressa, io mi alleno, ho le braccia muscolose e sono abituato. Per il resto non passo la giornata in piedi, se mi siedo su una sedia senza rotelle non è lo stesso? >> cerco di spiegarle calmo. Lei sbuffa, estrae l'ago dal mio braccio e dopo aver frizionato con l'alcool mi applica un cerotto.
<< Scusa Leo, è che mi preoccupo per te, lo sai che per me sei un figlio >> mi dice accarezzandomi una guancia. Io metto la mia mano sulla sua << Stia tranquilla, so badare a me stesso >> dico dolcemente.
<< Oh non ne dubito >> ride lei e poi mi passa un bicchiere di succo d'arancia mentre si mette a trafficare col mio sangue.
<< e ora che fa? >> chiedo curioso.
<< Analizzo Leo, ti do subito i risultati, oggi trattamento da re >> mi risponde scherzando.
<< Wow dottoressa..allora mi chieda qualcosa in cambio >> dico io avvicinandomi a lei ma non troppo per non “inquinare” l'ambiente asettico. Lei ci pensa su assumendo un cipiglio troppo divertente, << Parlami di Francesca va >> dice infine. Lo sapevo dottoressa, me lo aspettavo.
<< Beh Francesca è una lunga storia, in realtà è un amica di Asia, ma ora direi che posso considerarla pure amica mia >> rispondo.
<< Leo >> mi fulmina la dottoressa << state già insieme o ancora devi farti avanti? >> mi chiede a bruciapelo.
<< Cavolo..è così evidente? >> le chiedo sbalordito.
<< Evidentissimo Leo. Tu sei cotto e lei pure. Se non ti muovi te lo chiede lei >> mi spiega seria. Mi sento le guance avvampare e lascio che il mio volto si apra in un sorriso che non riesco più a contenere.
<< Sei bellissimo Leo. Voglio sempre vederti questo sorriso addosso, capito? >> mi redarguisce la dottoressa e io annuisco vigorosamente. Non vedo l'ora di tornare da Francesca.
<< Tutto apposto Leo, sei sano come un pesce >> dice finalmente la Lisandri e insieme ci avviamo in accettazione.
<< Sano come un pesce! >> annuncio trionfante a Francesca che ci sta venendo incontro.
<< Non avevo dubbi >> mi risponde lei abbracciandomi felice.
<< Scrivo sano come un pesce dottoressa? >> scherza Lele.
<< Scrivilo scrivilo e aggiungi pure bello come il sole >> dico stando allo scherzo. Poi saluto Lele e la dottoressa e mi avvio con Francesca fuori dall'ospedale. Ci prendiamo il famoso gelato e mentre mi sta riaccompagnando a casa mi viene un'idea.
<< Hai da fare oggi? >> le chiedo eccitato come un bambino.
<< No oggi no >> mi risponde lei parcheggiando la macchina sotto casa mia.
<< Allora vieni, facciamo una festa in piscina >> esclamo felice. Lei scoppia a ridere e insieme percorriamo il viale verso casa. Ho una piscina in giardino e siamo ai primi di giugno, direi che è perfetto.
<< Chiamo i braccialetti, tu chiama Asia e chiedile per che ora sta qui >> le dico e lei subito parte in quarta. Chiamo tutti i miei amici che mi danno l'ok e poi insieme a Francesca ordino la pizza.

<< Leo il cellulare >> mi urla Asia che correndo come una pazza mi raggiunge a bordo piscina e mi fa perdere di vista la palla che mi ha appena tirato Toni, stavamo giocando a pallavolo.
<< Puntoo >> urla lui felice.
<< Ma che punto >> protesto io afferrando il telefono con la mano bagnata e vedendo sul display un numero strano.
<< Zitti ragazzi >> dice Cris e tutti subito obbediscono. Cala il silenzio e finalmente rispondo mentre tutti si avvicinano piano piano a me.
-Pronto?-
-Mr.Bastiani?-
-Si chi è?-
-Hello, we are from Zurigo's Polithecnique, we are sending to you an e-mail. When you decided , call us, ok?-
-ehm but..decided what?-
-read the mail Mr.Bastiani!- cavolo s'è arrabbiato.
-oh..ok..see you-
-Bye-
<< Allora? >> mi chiede Francesca trepidante.
<< Era Zurigo >> rispondo io calmo.
<< E che ti hanno detto? >> chiede ancora lei.
<< Di leggere una mail e decidere >> rispondo ancora io.
<< Che strano di solito non succede così >> osserva lei e subito il suo entusiasmo svanisce. Esco dall'acqua mi do un'asciugata e accedo alla mail dal cellulare. Subito trovo la mail del Politecnico di Zurigo e chiamo Vale per aiutarmi a leggerla.
<< Ok credo di aver capito >> mi annuncia Vale circa dieci minuti dopo, minuti che mi sono sembrate ore.
<< Vai spara >> dico poco convinto.
<< Allora anziché pagarti l'università ti offrono di pagarti il brevetto sulla protesi perchè ci sono un sacco di compagnie nel campo dell'ingegneria biomedica che vogliono produrre questa protesi. Hai tempo due giorni per decidere. In ogni caso tra due giorni devi andare a Zurigo perchè devono discutere delle cose con te >> mi riassume Vale.
<< E la scelta qual è scusa? >> chiedo leggermente confuso.
<< O ti pagano l'università e il brevetto se lo cucca la prima compagnia che capita oppure ti pagano il brevetto ed ogni sacrosanta compagnia che produrrà la tua protesi ti pagherà l'uso del brevetto >> mi spiega ancora Vale. Davide balza fuori dall'acqua e ci raggiunge, << Sai questo che vuol dire Leo? Vuol dire una barca di soldi e te lo dico perchè mio padre ha depositato un paio di brevetti idioti in Italia >> dice col suo solito modo di fare.
<< Oddiooo >> urlo preso dalla felicità << però io volevo studiare.. >> dico poi calmandomi.
<< Leo sai quante università private vuoi fare con tutti i soldi che prenderai? >> mi dice Cris sporgendosi dal bordo piscina. E ha ragione. Chiudo gli occhi e lascio che la notizia mi si depositi addosso come un velo. Sento crescere l'adrenalina dentro di me, mi sento felice. Cavolo in poco più di un mese ho sconfitto il tumore e prodotto un'idea che mi renderà ricco e forse mi rimetterà al mondo.
<< Siii venite tutti quaa >> urlo riaprendo gli occhi e allargando le braccia. Tutti i braccialetti mi salgono addosso ed ovviamente franiamo a terra rompendo la sdraio. Ridiamo a più non posso. Poi abbraccio mia sorella che è commossa fino alle lacrime. Scorgo Francesca leggermente in disparte e le faccio cenno di raggiungermi a bordo piscina.
<< Beh e tu non mi abbracci? >> le chiedo un po' triste.
<< Stavo solo aspettando il mio turno >> mi risponde lei guardandomi negli occhi così intensamente che li sento bruciare. La abbraccio e lei ricambia, non siamo mai stati così stretti. All'improvviso qualcuno mi spinge e finiamo con poca grazia in acqua. Riemergiamo ancora abbracciati, lei mi guarda scioccata con gli occhi sgranati e io non resisto più. Avvicino il mio volto al suo e la bacio e lei senza la minima esitazione risponde. Parte un applauso e molti “Ce l'hai fatta” e rido mentre continuo a baciarla.
<< Ce l'hai fatta >> mi sussurra interrompendo il bacio e restandomi abbracciata e io la ribacio e non mi sembra vero. Ci metto un po' a riprendermi da questa nuova consapevolezza, dal fatto che Francesca non aspettava altro che mi facessi avanti.

Ora siamo tutti sdraiati al sole, come quando sono uscito dall'ospedale e siamo andati al mare, solo che oggi ci sono due persone in più.
<< Vale mi accompagni in Svizzera? >> chiedo al mio migliore amico, dovrò firmare un importante contratto scritto tutto in inglese e voglio essere tutelato.
<< Ma che sei matto Leo? Ho la maturità, devo studiare >> mi dice lui alzandosi a sedere.
<< E dai che devi studiare per il tema di italiano? >> lo prendo in giro.
<< Anche dato che mezzo anno l'ho perso sai >> mi risponde lui << mi dispiace, sarei venuto volentieri >>. Quindi Vale no, Cris nemmeno, Toni non se ne parla non parla neanche italiano ma solo napoletano, Davide e Rocco sono troppo piccini e non mi sono di aiuto.
<< Asia mi accompagni tu? >> chiedo alla mia sorellona; nel frattempo ci siamo seduti tutti e siamo in cerchio.
<< Non posso Leo, ho un esame proprio tra due giorni >> mi dice mia sorella in tono dispiaciuto. Mi giro verso Francesca e le faccio gli occhi dolci << Mi accompagni tu? >>
<< certo che ti accompagno >> ride lei.
<< Ti sacrifichi tu Fra? >> ci prende in giro Asia.
<< Si tesoro, mi immolo per il bene comune >> sta al gioco lei. Faccio un po' di gestacci a mia sorella, però poi mi viene un dubbio << Scusa come faccio a non farti pagare anche a te? >> chiedo a Francesca.
<< Penso che basta che fai la domanda al comune no? >> pensa lei.
<< Domani mattina la devo fare, sennò non partiamo e salta l'affare >> dico serio.
<< Salta l'affare! Ma sentilo, un'ora fa eri un poveraccio e ora parli come se fossi un imprenditore di successo >> mi canzona Davide e io gli tiro un buffettone sul collo.

Chiudo la porta di casa e percorro il viale fino alla strada fermandomi proprio sotto alla fermata dell'autobus. La consistente quantità di gente mi ricorda che è molto presto, è l'ora di andare a lavoro, a scuola, all'università. Quanto vorrei essere io in attesa dell'autobus per andare a lavoro o all'università. Io invece sono qui alla fermata solo perchè sto aspettando Francesca che mi viene a prendere, dobbiamo andare in comune a fare la domanda per l'accompagno in Svizzera. Obiettivamente è molto presto però Francesca dice che ci sono sempre molte file e dal momento che anche mia sorella le ha dato ragione non ho potuto obiettare. Eccola che arriva con la sua mini cooper verde ramarro e si parcheggia proprio accanto a me. Salgo in macchina mentre penso che vorrei essere io ad andarla a prendere a casa con la mia macchina e magari portarla al mare o al lago o a mangiare fuori. Mi sporgo verso di lei per darle un bacio e lei si sporge verso di me col volto sorridente e rilassato. Le stampo un bacio sulle labbra morbide, lei mette in moto e parte. Arriviamo al comune di Fasano che sono le 8:30 e subito prendiamo il numero per le pratiche burocratiche e ci mettiamo in attesa. Un'attesa lunghissima perchè i numeri che ci stanno davanti sono una cinquantina, ma finalmente arriva il nostro turno e ci sediamo di fronte all'impiegata che ci deve servire in una sala dove altri impiegati servono altre persone.
<< Allora in cosa posso esservi utile? >> ci chiede mostrando un sorriso a 32 denti. Magari abbiamo fortuna ed è gentile.
<< Devo andare in Svizzera e lei mi deve accompagnare ma mi serve la domanda fatta da voi perchè sennò lei paga >> spiego io indicando Francesca.
<< Perchè ti serve che lei ti accompagni? >> chiede la ragazza. Io alzo le stampelle in alto.
<< Ah >> fa lei, fruga qualcosa nel suo cassetto e mi porge un foglio << riempi questo >>. In alto al centro ed in grassetto c'è scritto “MODULO D'ACCOMPAGNO PER INVALIDO”.
<< Lo sai che vuol dire invalido? >> chiedo a Francesca quasi ringhiando.
<< Non valido >> risponde lei come se le avessi chiesto se le va un caffè.
<< Brava, e in cosa io sarei non valido? >> continuo io.
<< A camminare Leo >> mi zittisce lei. Già, a camminare non sono valido. Quindi, perchè mi arrabbio? Inizio a riempire il modulo con lo sguardo incollato alla carta.
<< Ecco >> dico passando il foglio alla ragazza.
<< Perfetto >> dice lei << domani vi arriveranno a casa i biglietti aerei >>
<< Sicura domani? Io devo partire dopodomani >> le chiedo.
<< Sicura, stai tranquillo >> ribadisce lei. Mi alzo e me ne vado, sento Francesca salutarla e poi i suoi passi seguirmi verso l'uscita. Sono fuori, respiro a pieni polmoni e ad occhi chiusi mi godo il bacio del sole che oggi è così bello e caldo. Sento qualcuno accarezzarmi il braccio teso sulla stampella e non ho dubbi su chi possa essere. Mi giro verso Francesca, << Scusami per prima, è che si limitano a chiamarci invalidi senza sapere cosa realmente siamo in grado di fare, e questa cosa mi fa imbestialire >> le dico guardandola negli occhi che al sole sono ancora più chiari. Il suo bellissimo viso mi regala un sorriso e io guardandola non posso fare altro che sorridere con lei.
<< è tutto ok Leo, posso immaginare cosa provi, non me la sono presa >> mi dice.
<< Come fai? >> le chiedo senza aver pensato di chiederglielo.
<< A fare?? >> chiede lei confusa.
<< Ad essere così dolce, comprensiva, paziente, ecc..?? >> inizio ad elencare.
<< Sono innamorata; l'amore fa fare tutto >> risponde tranquilla. Il mio cuore perde un battito. Ha detto “Sono innamorata”, non me lo sono sognato.
<< Cosa sei tu? >> le chiedo e devo essere arrossito perchè sento molto caldo.
<< Innamorata, di te >> risponde lei guardandomi negli occhi e non c'è nemmeno un attimo di esitazione nella sua voce stupenda. Mollo una stampella, che lei prontamente afferra, e le accarezzo una guancia portando il suo viso vicino al mio e poi la bacio, la ribacio, la bacio di nuovo, perdendomi le dita tra i suoi capelli color cioccolato e gli occhi nei suoi occhi.
<< Eh vabbè che l'amore è bello, ma così non fate entrare più nessuno >> esclama con tono irritato una vecchietta. Interrompiamo il bacio e scoppiamo a ridere, poi finalmente ci spostiamo dall'ingresso.
<< So che dovrei portartici io..magari facendoti una sorpresa..ma che ne dici se andiamo al mare? >> le propongo una volta in macchina.
<< Dico che è un'ottima idea, ma non ho il costume addosso e tu nemmeno >> mi risponde lei.
<< Hai ragione..potremmo..passare da me? >> penso io.
<< No passiamo da me, è di strada >> dice lei e mette in moto. Probabilmente ha un fratello, altrimenti dovrò mettermi un costume da donna. In mezz'ora arriviamo davanti ad una bellissima villetta in un comprensorio di villette. Francesca parcheggia proprio davanti alla porta; stavolta non dovrò percorrere nessun viale. Suona al campanello. Apre una bella donna bionda con gli occhi chiari che credo sia sua madre.
<< Francesca che ci fai..Il fratello di Asia? >> mi chiede distogliendo l'attenzione da Francesca e guardandomi sbalordita.
<< Si piacere io sono Leo >> dico porgendole la mano che lei prontamente stringe.
<< Come ha..? >>
<< Sei identico >> mi dice prima che io possa terminare la domanda.
<< Ah io sono Ines scusami >> aggiunge poi ridendo e dicendoci di entrare. Ci accomodiamo in salotto.
<< Come stai? So che avevi un tumore >> mi chiede. Evviva la schiettezza, già la adoro questa donna.
<< Sono guarito >> le rispondo sorridendo.
<< Oh che bella notizia! Mi stavo proprio chiedendo perchè non vedevo Asia da un po' ma ora capisco >> dice sorridente.
<< Ehm mamma? >> dice Francesca richiamando l'attenzione della madre. Ines sembra risvegliarsi e improvvisamente si ricorda che non aspettava Francesca a casa << Oh si tesoro, che ci fate qua? >>
<< Ecco, dovrei prendermi un costume e me ne serve uno di Max per Leo che vogliamo andare al mare >> spiega.
<< Max??? >> chiama Ines, anzi praticamente urla.
<< Che c'è ma?? >> risponde una voce poco sveglia.
<< Vieni qui muoviti >> intima Ines e devo soffocare una risata. Poco dopo spunta ciabattando un ragazzone alto, bello e molto simile a Francesca.
<< Ciao >> mi dice guardandomi. Io mi alzo in piedi e gli porgo la mano << Leo >>. Lui me la stringe fortissimo << Max >>.
<< C'ho un amico che te somiglia un sacco >> mi dice poi.
<< A si? E chi è? >> chiedo curioso.
<< Se chiama Valentino >> risponde lui.
<< Valentino Dotto? >> chiedo ancora io.
<< Proprio lui..me fa morì..è troppo forte >> risponde sorridendo, poi il suo sguardo gli cade sul mio polso, dove ho due braccialetti rossi.
<< Aspe..ma te sei Leo!! Valentino me parla sempre de te! Sei forte >> mi dice. Mi apro in un sorriso enorme, è fortissimo sto ragazzo.
<< Grazie >> gli dico.
<< Ehm Max? >> ora Francesca richiama l'attenzione del fratello.
<< Ah si Max vai su e prendi un costume di Francesca e uno tuo per Leo che devono andare al mare >> dice Ines.
<< Vengo pure io oh! Mica te dispiace Lè? >> dice e scoppio a ridere, la sua parlata romana mi fa morire.
<< Ma che scherzi >> dico io.
<< Tu non vai da nessuna parte devi studiare >> lo redarguisce Ines e lui sbuffa. Poi sale due rampe di scale che presumo portino al secondo piano della villa dove sono le camere e riscende poco dopo con un bikini di Francesca e un costume-boxer per me.
<< Menomale che non porti il costume a slip >> gli dico mentre si siede accanto a me.
<< Ma che stai a scherzà, non se po' vede >> mi dice ridendo. Francesca si alza << beh noi andiamo allora >> dice e mi guarda, capisco che devo alzarmi e mi alzo. Max mi saluta dandomi il braccio.
<< vabbe tanto state insieme, ce rivediamo presto >> dice. Io mi blocco e Francesca pure. Capisco allora che Ines non lo sa.
<< State insieme? >> trilla dopo un microsecondo.
<< Ehm..si >> rispondiamo in coro io e Francesca, mi sento come un ladro.
<< Beh ma me lo potevi dire prima!! Max pure tu!! >> esclama Ines quasi indignata.
<< Scusate regà..a Fra io pensavo che mamma lo sapeva >> si scusa Max.
<< Non fa niente Max >> gli sorrido io. Ines apre le braccia verso di me << Leo! Benvenuto in famiglia! Se l'avessi saputo t'avrei accolto meglio >> mi dice stringendomi. Io la stringo a mia volta e la ringrazio.
<< Non potevo avere accoglienza migliore, davvero, la ringrazio> > le dico.
<< Ti prego dammi del tu >> mi dice lei stringendomi le mani.
<< Si..appena m'abituo giuro che lo faccio >> dico ridendo e ride pure lei. Poi finalmente ci avviamo verso la macchina mentre Max e Ines ci guardano andare via. Francesca mi porta in uno stabilimento abbandonato dove però ci sono gli ombrelloni,le cabine, i bagni funzionanti ecc..in pratica un abbandono da pazzi. Ci separiamo in due cabine per cambiarci e quando esco dalla mia lei ancora non è pronta. Così mi avvio sulla spiaggia, per fortuna c'è una passerella, e scelgo l'ombrellone più a riva accanto alla passerella. Lo apro, apro e sistemo i lettini, appendo i miei vestiti ai raggi dell'ombrellone e mi stendo.
<< A te Ghiro ti dovevano chiamare, altro che Leone! >> mi canzona Francesca. Apro gli occhi e mi accorgo che mi ero addormentato.
<< E a te Lumaca >> la canzono a mia volta ammirandola coperta solo dal bikini. Con i capelli raccolti è ancora più bella. La seguo con lo sguardo mentre si sdraia sul lettino e l'attimo dopo si rialza. Ha una faccia a dir poco schifata.
<< Che succede? >> le chiedo.
<< E' pieno di sabbia! >> esclama lei indignata con una faccia da bimba imbronciata.
<< Siamo mica al mare.. >> la prendo in giro.
<< Lo so ma mi fa schifo sulla schiena, non l'ho mai sopportata la sabbia lì >> mi spiega lei. Io scuoto la testa divertito.
<< Prego signorina >> le dico aprendo gambe e braccia. Lei non se lo fa ripetere due volte, si siede davanti a me come se fossimo in moto o in canoa e poggia la sua schiena sul mio petto. Io intreccio le mie mani sulla sua pancia. Sento brividi ovunque, è la prima volta che siamo così “a contatto”, pelle contro pelle. Inspiro profondamente per darmi una calmata, ho il cuore a mille che rischia di esplodermi. Lei deve averlo capito perchè mi accarezza le braccia.
<< Tutto bene? >> mi chiede dopo un po' che siamo in silenzio a goderci la calma del mare abbracciati sul lettino.
<< Tutto bene >> rispondo io.
<< benchè tu abbia dei pettorali d'acciaio sento il tuo cuore martellare, sei emozionato? >> mi chiede guardandomi negli occhi, dritta come un fulmine.
<< Si >> confesso << averti qui tra le mie braccia mi rende molto emozionato >> mi accarezza dolcemente il viso e poi mi inizia a grattare dietro al collo, più o meno dov'è la cervicale e più su, dove ormai stanno ricrescendo i capelli, neri come il carbone.
<< anche io lo sono >> ammette anche lei. Le sorrido e chiudo gli occhi beandomi dei suoi grattini.
<< Farei volentieri l'amore con te adesso, se solo si potesse >> dico rendendomi conto troppo tardi di averlo detto sul serio, dando voce ai miei pensieri.
<< E..cioè... >> tento di dire qualcosa essendo diventato viola ma Francesca mi tappa la bocca, anche lei rossa come un peperone.
<< Anche io >> dice in un soffio e mi bacia. Stavolta però non mi limito a stamparle un bacio sulle labbra, stavolta cerco la sua lingua, la assaporo, la mordo. Sento il calore che mi avvolge e quando ci stacchiamo giusto per riprendere fiato lei ha i capelli tutti arruffati e la trovo incredibilmente sexy.
<< Scusa..mi sono lasciato andare..è che sei troppo bella >> le dico accarezzandola.
<< Non ti scusare Leo ti prego. Mi ecciti da morire, sei il ragazzo più sexy che io abbia mai visto. È normale tutto questo >> dice lei.
<< Addirittura il più sexy? >> chiedo ridendo e cercando di sbollire l'eccitazione.
<< Si davvero..tu non ti rendi conto..hai un fisico da urlo..due occhi che parlano..due labbra che non lo so..sei perfetto >> mi dice e mi bacia per evitare che io possa replicare che non sono perfetto perchè non ho mezza gamba.
<< Non l'hai mai fatto? >> mi chiede dopo un po' che siamo stesi sempre sul lettino, lei rannicchiata contro di me così da potermi guardare negli occhi.
<< Che? >> chiedo riemergendo dai miei pensieri.
<< L'amore >> risponde lei.
<< Ah, no >> dico io. Mi sorride, << sono contenta di essere la tua prima donna >>.
<< Spero tu rimanga l'unica >> dico sincero.
<< non ci credo che l'hai detto davvero >> dice chiudendo gli occhi.
<< Credici, sono cotto >> dico ridendo.
<< e tu? L'hai già fatto? >> le chiedo poi. Lei annuisce. E certo cosa mi aspettavo, che a 22 anni fosse rimasta vergine aspettandomi? Le sorrido ingoiando la sconfitta del non essere il primo.
<< Sei geloso è inutile che fingi che non te ne freghi nulla >> mi dice ridendo.
<< Da morire >> ammetto avventandomi sul suo collo e riempendoglielo di baci.

  
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