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Autore: Willows    15/03/2014    2 recensioni
Durante il medioevo, era credenza diffusa che, nascere sotto una determinata combinazione astrale, avrebbe condizionato la vita per sempre. Per esempio, quando eri nato Giove era in congiunzione con Venere?
Allora tranquillo, che la fortuna ti sarebbe sempre stata favorevole. Ti saresti dovuto preoccupare, invece, se il giorno della tua nascita vedeva Marte in opposizione a Saturno (brutta storia quella, piena di presagi di morti dolorose o vite lunghe, ma altrettanto spiacevoli).
Ora, mentre Wendy apre la porta in pigiama – quello carino, con gli orsetti, che risale a quando aveva almeno quattordici anni- macchiato di quello che sembra essere cioccolato (ma avendo due fratelli di cinque anni non si può mai sapere) struccata e con i capelli arruffati, trovandosi davanti Niall, verso cui ha una cotta paurosa da circa tre anni, beh la ragazza è certa del fatto che, il fatidico 17 aprile 1996, giorno della sua nascita, le stelle avessero proprio avuto una posizione di merda.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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{3}

Spat
 
 
Louis abbandona Wendy alla terza ora perché, dopo una lezione di matematica e una di letteratura inglese, ne ha avuto abbastanza e si sente sufficientemente temerario da esplorare la scuola da solo, mentre la bionda si dirige verso la sua prossima classe. La Whitefield High School è più piccola della sua vecchia scuola, nota Louis, mentre gira per i corridoi e si sente come uno di quegli ex alunni cinquantenni, che tornano dopo anni nella loro vecchia scuola per una rimpatriata.
Ogni cosa è vagamente familiare, riconosce i corridoi e certe aule – perché infondo non si assomigliano tutte le scuole superiori?- guarda tutto con occhio velato dalla malinconia e dal rimpianto. Un solo pensiero in testa: “Se solo potessi tornare indietro rifarei tutto in modo diverso,rifarei tutto nel modo giusto”.
Sa che quella non è la sua vecchia scuola, che non dovrebbe provare niente mentre passa di fronte alla bacheca contente i primi vinti dalla squadra di calcio, eppure ha gli occhi lucidi e le mani tremano. Perché nella sua scuola c’è una bacheca uguale e dentro, fra gli altri premi, uno ha il suo nome inciso sopra e fa male pensare che non potrà giocare con i suoi compagni, che non potrà più correre e ridere e vivere. Fa male e vuole solo che tutto finisca. Perché deve rimanere bloccato lì, con la vita degli altri che gli scorre sotto il naso, senza però poter vivere la sua? Sembra che Dio, o chiunque si occupi di queste cose, ci goda a fargli vedere tutti i giorni ciò che, ormai, non potrà più avere.
Una risata fragorosa e dei passi pesanti lo riscuotono dai suoi pensieri. Niall Horan – il biondo finto per cui Wendy ha una cotto colossale- sta camminando nella sua direzione, mentre parla animatamente con un altro ragazzo, dagli occhi castani e i capelli cortissimi. Louis, sorpreso dal suo arrivo, non si muove, rimane a fissarlo nel bel mezzo del corridoio con la bocca spalancata e ci rimane di merda quando il biondo non si ferma, ma continua a camminare e gli passa letteralmente attraverso, come se lui neanche fosse lì, come se lui neanche esistesse. Louis si era quasi dimenticato di essere un fantasma e che solo una persona è in grado di vederlo. Dopo qualche secondo di sbigottimento sbuffa infastidito, perché lui ha sempre odiato essere ignorato, e poi si lancia all’inseguimento il biondo, certo di una cosa soltanto: prima aiuterà Wendy a conquistarlo e prima tutta quella storia sarà finita e lui potrà andarsene.
 
 
«Penavo non saresti venuta» esclama Wendy non appena Misty entra nella stanza.
«Il prof non mi mollava più» si scusa la ragazza, accomodandosi sul pavimento di fianco alla bionda. In questo momento si trovano del piccolo stanzino del terzo piano, quello in fondo al corridoio, oltre i bagni dei professori. È piccolo, largo tre metri per due, con il pavimento rivestito di moquette polverosa e le pareti piene di scaffali con prodotti per la pulizia. Non è il massimo come posto, un po’ buio e opprimente, ma considerando che non ci entra mai nessuno, è il posto perfetto per nascondersi durante le ore di educazione fisica. Perché se c’è una sola cosa che Wendy Fisher odia della scuola, oltre le inservienti della mensa, quella è educazione fisica. Lei e il professor Dixon hanno un patto, lei può saltare quante lezioni vuole, ma in cambio deve aiutarlo a correggere le verifiche e mantenere in ordine il suo registro personale.
«Come mai hai deciso si saltare ginnastica? Passata anche tu dal lato oscuro?» chiede Wendy aprendo un pacchetto di haribo e offrendole all’amica. Misty fa parte della squadra scolastica di pallavolo e non ha mai saltato una lezione di educazione fisica, è troppo devota a quello sport per farlo.
«Non avevo voglia» è la risposta vaga dell’amica, ma è evidente che stia mentendo.
«Successo qualcosa con Liam?» chiede allora Wendy, perché conosce l’amica e sa che, solo un litigio con il suo ragazzo potrebbe influenzare il suo umore al punto di farle saltare gli allenamenti.
«No con Liam tutto a posto, volevo solo passare un po’ di tempo con te. Devi aggiornarmi sulla situazione Niall»
«Oh quindi hai saltato educazione fisica perché ti mancavo!» la prende in giro Wendy ridacchiando, mentre continua a masticare le caramelle.
Wendy ha conosciuto Misty  il secondo anno delle superiori, quando portava ancora l’apparecchio ai denti e passava i pomeriggi a giocare a stupidi giochi online ideati per bambine di sette anni con Nikki e Gia. Misty si era appena trasferita da Boston e sembrava molto più grande dei ragazzi della loro età, con il suo taglio corto da maschietto e l’atteggiamento spavaldo di chi è sicuro di sé.
Misty piaceva a Wendy, le sembrava una ragazza con le palle, un po’ come Gia, ma decisamente meno svalvolata, così un giorno si decise e la invitò a pranzare al suo tavolo, visto che, dopo due mesi di scuola, la ragazza non si era ancora fatta amiche. Il pranzo andò bene, Gia lo passò messaggiando tutto il tempo con il fidanzato di turno, mentre Nikki, troppo timida per parlare, si limitò a guardare Misty con occhi terrorizzati, neanche avesse visto un mostro.
Sono passati due anni, ma poco è cambiato: Wendy ha tolto l’apparecchio, Misty ha sempre lo stesso taglio, Nikki ha il solito sguardo terrorizzato e Gia cambia sempre ragazzo ogni due settimane.
Wendy sa che, fra le quattro, Misty è la più sana di mente – lei si è giocata il posto quando ha iniziato a vedere i fantasmi di ragazzi carini morti- ma pensa anche che sia giusto così. Le piace sapere che sono tutte un po’ sopra le righe, che sono tutte tremendamente loro stesse e spontanee.
«Con Niall va un po’ uno schifo- afferma dopo qualche secondo- è come se sentissi che siamo fatti l’uno per l’altro, ma non riesco a creare un collegamento»
«Un collegamento? Wendy è un ragazzo non una connessione wi-fi!» la prende in giro Misty.
«Non capisci è come se, quando sono con lui, tutto ciò che potrebbe andare nel verso storto, va storto!» spiega la bionda, abbandonando le haribo nelle mani dell’amica.
«Hai ragione la tua leggendaria sfiga colpisce sempre quando c’è Niall nei paraggi» conviene Misty, carezzando la schiena dell’amica nel tentativo di consolarla.
Passano il resto dell’ora aggiornandosi sui gossip della scuola, dividendosi solo quando suona la campanella dell’ultima ora, segno che finalmente possono uscire dalla stanzino e tornare a casa.
 
 
Wendy sta camminando da sola verso casa, quando sente una presenza dietro di se e una voce le sussurra nell’orecchio:
«Ciao Bambolina»
La ragazza si volta spaventata e:
«Santi numi Louis! Mi hai fatto prendere un colpo- esclama non appena riconosce la persona dietro di lei- e comunque si può sapere dove ti eri cacciato? Ho girato la scuola per mezz’ora nel tentativo di trovarti!»
«Non ti arrabbiare, stavo lavorando per te» gli dice allusivo, facendole un occhiolino. Ha seguito Niall per tutta la giornata, prima a lezione di anatomia, poi durante la pausa pranzo e infine per le due di educazione fisica. Il ragazzo non è malaccio, ha concluso Louis dopo la giornata d’osservazione, forse un po’ ingenuo e sempliciotto, ma comunque simpatico.
«Lavorando per me?» domanda confusa la bionda, perché non ricorda di avergli chiesto di far niente.
«Ho seguito Niall tutto il giorno e mi sono fatto un’idea su di lui, appena arriviamo a casa terrò la mia prima lezione su “Come conquistare Niall Horan in dieci, semplici mosse”» le spiega gesticolando, estremamente soddisfatto del suo lavoro.
Wendy si limita ad annuire, guardandolo un po’ di sbieco.
Una volta entrati in casa la ragazza saluta velocemente i suoi fratelli, che stanno giocando in salone e si dirige subito in camera sua, seguita a ruota da Louis.
«Bene, adesso devo farti vedere una cosa» afferma Wendy facendo sedere Louis sul letto e aprendo l’anta dell’armadio. Louis la guarda incuriosito, mentre fruga nel piccolo stanzino da cui, per quel che ne sa lui, la ragazza potrebbe tirare fuori anche uno scheletro. Quando Wendy riemerge, tre minuti dopo, quello che ha in mano non è uno scheletro, ma è altrettanto inquietante.
«Tu. Sei. Completamente. Fuori. Di. Testa.» sono le parole di un Louis sconvolto.
La ragazza ha in mano una piccola bacheca di legno, quelle fatte in truciolato, su cui puoi appendere foto, appunti e fogli vari, con una puntina. La cosa inquietante però non è la bacheca in sé- molto carina nel suo genere- ma le cose che ci ha appeso sopra. Un numero infinito di foto di Niall- insieme a lei, in gruppo, mentre sia allena, con gli occhi chiusi, mentre sorride, sbadiglia o dorme- e altrettanti post-it su cui sono scribacchiate informazioni riguardanti il ragazzo- cose come “ama il colore verde”, “quando è nervoso si tocca i capelli”- sono attaccate alla bacheca.
«Wendy devi bruciarla, se mai dovesse vederla ti denuncerebbe per stalking» afferma Louis sempre più sconcertato mentre passa in rassegna ogni singola foto e post-it.
«Che esagerato! è una normalissima bacheca dei ricordi, così quando ci sposeremo, potremo fare un video con tutte le nostre foto insieme» è la risposta tranquilla di Wendy.
Louis la guarda allarmato, perché sta dicendo sul serio? Ha il coraggio di chiamare quella cosa “una normalissima bacheca dei ricordi”?  Scuote la testa rassegnato, la situazione è peggiore di quanto non si aspettasse. Aveva capito che Wendy è una ragazza inusuale, un po’ eccentrica ecco, ma non credeva che la sua cotta per Niall potesse raggiungere un tale livello.
«Wendy- dice prendendole le mani e facendola sedere accanto a sé, sul letto- una volta ho visto una cosa del genere in un film. Era un film horror e il maniaco che perseguitava la ragazza aveva una bacheca identica alla tua. Sai che fine ha fatto? È stato arrestato, Wendy»
Non è stato molto delicato, me crede che il paragone renda bene l’idea di quanto preoccupante sia quella bacheca.
«No, insomma questa non è una bacheca inquietante, è un bacheca carina» cerca di farle capire la ragazza.
Louis sospira e con le spalle curve dice:
«Forse dovresti ridefinire la tua idea di carino»
Sara molto più dura di quanto non si aspettasse.
 
           
Un’ora dopo Louis è riuscito a convincere Wendy a togliere almeno la metà delle foto dalla bacheca, per prima quella in cui il ragazzo dorme, e a riporle in una scatola, facendo poi la stessa cosa con i post-it.
«Bene, quel è la prima delle dieci mosse per conquistare Niall Horan?» domanda la bionda, lievemente imbronciata, sedendosi per terra e guardando Louis con occhi spalancati. Il ragazzo la trova dolcissima.
«Innanzitutto devi cercare di passare del tempo da sola con lui, oggi ha detto che non è bravo in storia giusto? Beh offrigli di aiutarlo» le spiega Louis, mentre si passa una mano fra i capelli lunghi.
«Oh, offrirgli ripetizioni di storia dici?» chiede Wendy, stupendosi per non averci mai pensato prima, è un’idea geniale.
«Esattamente. Ah e poi dovremo cambiare qualcosa del tuo guardaroba» continua Louis, perché non c’è modo che la ragazza riesca a conquistare Niall se continua ad indossare stivali di gomma e enormi maglioni di lana dai colori sgargianti.
«Cambiare qualcosa?» chiede confusa Wendy, perché non ha mai pensato che, per dover piacere ad un ragazzo, deve cambiare qualcosa di sé.
«Tipo andare dal parrucchiere, potresti farti un nuovo taglio e  magari anche un po’ di shopping»
Louis si alza e va verso l’armadio della ragazza.
«Questo maglione per esempio- dice prendendo un pullover blu scuro con sopra dei fiocchi di neve- è da buttare, e anche questo. Poi le tue scarpe, non sei mica un pescatore, perché ti ostini ad indossare quelli stivali di gomma?» chiede schernendola.
«A me piacciono i miei capelli e anche quel maglione. Me l’ha regalato mia nonna, ci tengo» risponde sulla difensiva.
«Beh si vede» replica Louis insolente.
«Cosa vorresti dire con questo? A me piace e non voglio cambiare modo di vestire solo perché a te non va bene, cos’eri nella tua vita passata? Un consulente di moda?» risponde Wendy che se non fosse stata così nervosa per la storia della bacheca e dei vestiti, avrebbe notato il lampo di dolore passato negli occhi di Louis, quando ha fatto riferimento alla sua vecchia vita.
«Sai cosa ti dico Wendy? Arrangiati. Fai a modo tuo che tanto fino adesso hai fatto bene vero? Tre anni che gli muori dietro e non riesci a dirgli ciao senza arrossire» sbotta Louis, perché Wendy l’ha fatto veramente arrabbiare. È lei che gli ha chiesto di aiutarla e adesso non ha alcun diritto di lamentarsi se, quello che lui ha da dire, non e va bene.
La ragazza lo guarda furiosa per qualche secondo, piegando e distendendo ritmicamente le dita delle mani.
«Fuori da questa stanza Louis! Non voglio più vederti! Hai ragione posso fare benissimo da sola» esclama con le guance rosse e le lacrime agli occhi, la voce più acuta di qualche ottava. Piange sempre quando è nervosa o frustrata, fin da quando era piccola, cosa che le procura spesso un grande imbarazzo. Perché lo sapete che scocciatura scoppiare a piangere tutte le volte che si litiga con qualcuno?
«Oh con piacere Wendy! Mi raccomando ricordati di invitarmi al tuo matrimonio, non vorrei perdermi il filmino con le vostre foto per nulla al modo» urla sarcastico prima di uscire dalla stanza e sentire la porta sbattere alle sue spalle.
«Razza di fuori di testa…» mormora prima di imboccare le scale e uscire di casa.
 

 
 



Hey ho.
Trouble in paradise!
Ecco la prima litigate fra Louis e Wendy, non sembrano due bambini di sette anni?
Già, già quei due sono parecchio infantili D:
Nel prossimo capitolo ci sarà l’incontro tra Niall e Wendy, come credete che andrà?
E cosa ne pensate delle quattro amiche? Per quanto riguarda il passato di Louis, invece scopriremo tutto più avanti, ma come avrete capito è un argomento delicato per lui.
Bene, spero che il capitolo vi sia piaciuto, chiedo scusa per eventuali errori e lasciatemi una recensione, se vi va :)
A presto A.
 
Crediti per il banner a
Monnie.

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