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Autore: Babi x_elisamariaculcasi    30/06/2008    1 recensioni
Ciao a tutti ragazzi!! Questa è la prima storia originale che scrivo e spero tanto che vi piaccia.. Godetevi questa bella storia d'amore di cui vi scrivo la trama: Rose Eisenhower è una ragazza di 17 anni costretta dalla madre a fidanzarsi con un uomo terribilmente arrogante e presuntuoso, che la dovrà condurre all'altare. Il destino però riserverà molte sorprese a Rose... By Babi x
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mattino seguente...
« Madre...»
« Oh Joel, figliolo caro!» gridò la signora Eisenhower correndo incontro al suo secondogenito.
« Sono partito non appena ho ricevuto la vostra lettera.»
« Sbrigati, devi assolutamente trovare tua sorella! Può essere andata dovunque! E se avesse commesso qualche sciocchezza in preda alla disperazione!?»
« No.» rispose il figlio con tono fermo. « Conosco Rose, e so che non farebbe mai una cosa simile. Arrivederci madre. Farò del mio meglio per trovarla.»
« Mi raccomando Joel,» disse la signora prima di lasciarlo andare. « Fa attenzione.»
« State tranquilla.»
Il giovane abbassò lentamente il capo in cenno di saluto e, una volta rialzato, corse al galoppo alla ricerca della sorella.



Al suo risveglio, Rose si ritrovò distesa sulla sabbia a fissare il cielo che già incominciava a diventare grigio. Delle grosse nuvole iniziarono ad invaderlo e Rose provò una profonda sensazione di sconforto e di smarrimento totale. Senza neanche accorgersene, aveva passato la notte sulla spiaggia e, cullata dal continuo rumore delle onde del mare che s’infrangevano sulla riva, prese una decisione: sarebbe fuggita al mattino seguente il più lontano possibile, dove nessuno l’avrebbe più trovata. Per sua sfortuna però, dormì più del previsto per poi risvegliarsi nel tardo pomeriggio... Proprio quando suo fratello Joel era partito per cercarla e riportarla sana e salva a casa.
Quando si rese conto di aver trascorso fin troppo tempo su quella spiaggia, arenata come una bottiglia dispersa e smarrita, si alzò e decise che, se fosse partita in quel preciso istante, forse avrebbe avuto ancora qualche possibilità di sfuggire alla sua triste sorte.
Prese le redini del suo cavallo e le avvicinò al petto, poi si diede una spinta verso l’alto e gli salì in groppa. Il vento le agitò i capelli e dal cielo iniziarono a cadere poche goccioline fredde e pungenti.
Mentre si avviava verso il sentiero più vicino il vento aumentò e la pioggia s’infittì sempre più fino a provocare una forte tempesta.
Raggiungendo a fatica il sentiero, Rose si coprì gli occhi col braccio per evitare di bagnarseli ma non ottenne buoni risultati, la pioggia divenne sempre più insistente e la giovane fece quasi fatica a vedere la strada. Quando la pioggia le impedì completamente di proseguire, si fermò e si guardò intorno, alzò la testa e scorse tra gli alberi un pezzetto di cielo e di nuvole, nuvole grigie e minacciose. Dopo qualche minuto ferma, completamente immobile senza sapere da che parte andare ne che cosa fare, sentì una voce provenire da lontano, poi più vicina, più vicina e infine si ritrovò faccia a faccia con suo fratello Joel, in parte rasserenato nel vederla "sana e salva" e in parte arrabbiato con lei per essersi spinta così lontano da casa.
Dopo essersi fissati senza sapere cosa dirsi, Joel si decise a parlare.
« Rose! Cosa ci fai qui? Dove stavi andando?!»
Rose lo continuò a fissare con sguardo serio e determinato senza dire una parola, poi fece segno al cavallo di proseguire, Joel bloccò prontamente le redini e l’afferrò per un braccio, così riprese a parlare.
« Rose, eravamo tutti così preoccupati per te! La mamma per prima e... e poi abbiamo avvisato anche Erin e tutti quanti in famiglia per far si che ci avvertissero nel caso ti avessero vista o avessi chiesto rifugio da qualcuno di loro.»
« Peccato. Mi dispiace davvero di avervi arrecato così tanto disturbo, non ce n’era bisogno, credimi.
Io non ritornerò a casa. Neanche se mi ci portaste di peso! Io non voglio che la mia vita venga rovinata in questo modo! Voglio essere libera! Voglio decidere io quando sposarmi e con chi sposarmi! E adesso...» disse con labbra tremanti
« E adesso lasciami passare, perché nulla mi farà mai cambiare idea.»
Il fratello però non si arrese e continuò a parlarle per fermare questo suo folle tentativo di mettersi in salvo.
« Come fai a sapere che il signor Caedmon non ti piacerà? E se poi te ne pentissi? Pensaci, Rose!»
La pioggia continuò a cadere insistente e Rose, dopo un attimo di esitazione disse « Io... Io non credo di avere più alcuna certezza da quando nostra madre mi ha comunicato questa "meravigliosa" notizia e inoltre, non credo che sarei felice. Chi mi dice che se in Caedmon non troverò la persona giusta per me potrò tornare alla mia vita di sempre? Chi me lo assicura? Eh, Joel?... Te lo dico io: nessuno. Io sono certa che, una volta conosciuto, nostra madre mi ordinerà di sposarlo e io potrò per sempre dire addio alla mia vita lieta e spensierata. E questo è tutto. Ora, per favore, ti supplico di lasciarmi andare via.»
« Non posso farlo, Rose, mi dispiace. Tu hai tutti i buoni motivi di questo mondo per ragionare in questo modo, ma ti ricordo che tu hai ancora una famiglia. Non puoi lasciarci tutti così! Pensa a tua nipote Ethel, pensa a cosa potrebbe pensare quella bambina di soli undici anni e a come potrebbe reagire, sapendo che sua zia è scappata alle prime difficoltà senza neanche provarci...
Pensa al cattivo esempio che le daresti.»
« Non posso farci nulla...» disse Rose ormai prossima alle lacrime. « Credimi, io non vorrei mai darle il cattivo esempio ma devo anche seguire il mio cuore, seguire ciò che mi dice. E lo sto facendo. Al cuore non si comanda, non si dice ciò che è giusto fare e ciò che non lo è perché non lo seguirà mai. Mai.»
« Vieni almeno a ripararti sotto la mia mantella o rischierai di prenderti un malanno...»
Rose non se lo fece ripetere due volte. Scese da cavallo e si mise sulla testa la mantella così da non permettere alla pioggia di renderle i capelli più fradici di quanto li avesse fino a quel momento. Fratello e sorella legarono i cavalli a un tronco d’albero e si sedettero l’uno accanto all’altra, toccando con le mani la terra morbida e bagnata, ascoltando il fruscio delle fronde degli alberi, mosse dal vento, e rimanendo a contemplare ogni elemento della natura in tutta la sua meravigliosa bellezza.    
   
 
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