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Autore: Maestroni_98    16/03/2014    3 recensioni
Brooklyn, due rgazze e nessun ricordo...
Qui inizia questa FF, tra pezzi di puzzle che si concidono e strade piene di insidie, le nostre protagoniste Lexi e Megan dal passato offuscate, si ritroveranno ad unire tutti i pezzi del puzzle.
Genere: Comico, Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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Che sorpresa!
 





POV LEXI
“Jace, cercavi qualcosa?” chiesi allontanandomi dall’abbraccio di Caleb e mettendomi una mano dietro la nuca, mantenendo lo sguardo sul pavimento.
“No! Cercavo qualcuno..” disse tranquillo.
Alzai il volto e notai che Caleb aveva l’istinto di spaccargli la faccia, si poteva leggere dalla sua espressione.
“Ah e chi cercavi?” chiesi mentre misi una mano sul petto di Caleb per farlo indietreggiare.
“Una ragazza, sai.. Mi ha lasciato ieri sera alle otto, senza però dirmi cosa voleva fare dopo quel giorno, ma adesso non c’è..” disse con un tono che sembrava triste.
“Oh…” dissi volgendo automaticamente lo sguardo nuovamente sul pavimento, erano belle le piastrelle nere lucide.
“Vi lascio continuare quello che stavate facendo, mi raccomando, on urlare Lexi!” disse facendo l’occhiolino e facendo un sorriso sardonico, per poi uscire dalla classe.
Tossì:”Ehmmm… Credo sia meglio uscire da questa classe” dissi facendo un mezzo sorriso a Caleb.
Seriamente l’occhiolino?!
Non urlare?!

POV MEGAN
Fortunatamente le ore scolastiche erano passate velocemente..
Ora, però, stavo poltrendo sul divano.. Avevo massaggiato con Toby prima, ma aveva detto che oggi non poteva venire per un motivo che non ha voluto dirmi.
Il mio cellulare era l’unica cosa divertente, stavo vedendo le note sul memo.
Non sapevo di averne così tante, erano quasi tutte firmate, tranne una: si chiamava “La nostra Casa <3 “ e dentro c’era un indirizzo.
Doveva essere l’indirizzo di casa dei miei genitori, quindi decisi di andarci, così avrei anche parlato con i miei genitori per ricordargli della loro figlia, che credevano scappata.
Guidai per poco, anche se i chilometri erano tanti, mi veniva automatico fare quella strada, come se l’avessi fatta tutti i giorni da quando ero piccola.
Arrivai a destinazione, un palazzo di venti piani color grigio, con un fianco fatto tutto di vetro… era stupendo.
Chiusi la portiera e mi avvicinai ai campanelli, e il mio dito si avvicinò ad uno di essi da solo.
Il cognome sopra di esso era “Russel”..
La porta del condominio si aprì e entrai, iniziando a salire le scale, fino a fermarmi davanti a una porta, le mie gambe si fermarono da sole.
La porta si spalancò, ma nessuno era davanti a essa.
“Permesso” dissi facendo un passo al suo interno.
Scorsi un salotto dalle pareti bianche lucide e dal pavimento grigio sfumato con un divano e una poltrona in pelle nera e un tavolino di vetro davanti a esso, dove si affacciava a un televisore al plasma, tutto in perfetta sintonia con la maestosa vetrata che faceva entrare la luce.
“C’è qualcuno?” chiesi facendo un secondo passo in avanti.
La porta si chiuse alle mie spalle dietro di me e prima che potessi girarmi, sentì delle braccia avvolgermi dal retro e una bocca sul mio collo.
Spintonai chiunque fosse e quando mi girai lo vidi con il suo sorrisetto sardonico da sbruffone, aspettate..
Avevo Mr. Matt nudo davanti a me!
Misi le mani sugli occhi e mi girai di spalle, oh mio Dio! Che cosa ci faceva lui qui?!
“Megan, che sorpresa” disse avvicinandosi a me, lo potevo capire dai passi.
Poi all’improvviso  sentì le sue mani sui miei fianchi che mi si avvicinavano a lui.
Perfetto, aveva anche una erezione adesso!
Mi staccai nuovamente da lui continuando a dargli le spalle: “Per favore, si vesta, o almeno si metta qualcosa addosso! La sorpresa è anche la mia!” dissi innervosita.
Sentì la sua mano spostarmi i capelli da un lato e la sua bocca sul mio collo che iniziò a lasciarmi una scia di baci, seguita dalla sua lingua che percorse tutta la lunghezza del collo.
“Matt! Smettila!” dissi distaccandolo da me e girandomi per guardarlo in faccia.
“Un tempo ti faceva impazzire” disse guardandomi con il suo solito sorrisetto stampato in volto.
“Anche adesso, ma non è questo l’importante!” dissi senza pensare.
“Dunque potrei anche continuare…” disse avvicinandosi.
“No! Potrebbe mettersi qualcosa addosso, Mr. Matt, e io potrei andarmene..” dissi.
“Che fretta c’è? Ormai è venuta e poi io non mi vesto, giro sempre nudo per casa” disse sedendosi sul divano.
“Io non sono venuta qui per vederti nudo.. sinceramente non mi aspettavo che tu abitassi qui! Sono venuta perchè ho trovato questo indirizzo sul cellulare e pensavo fosse dei miei genitori..” dissi abbassando lo sguardo.
“No, era di quando stavamo insieme” disse tranquillo.
“Come di quando stavamo assieme?!” dissi agiata, il mio cuore perse un battito.
“Se vuoi ti faccio lo spelling se non l’hai capito” disse facendo spallucce.
“No grazie!” dissi fulminandolo.
“Io vorrei tanto andarmene, ma lei non vuole, quindi facciamo così.. Io rimango, se lei si veste!” dissi mettendo le mani sui fianchi.
“D’accordo, aspettami qui” disse allontanandosi.
Dai Megan, devi solo resistere un pomeriggio..

POV LEXI
Dopo essere tornata a casa i miei mi avevano rimproverata appena ero entrata dalla porta, ma dopo la mia scusa lo tsunami si era placato.
Chi poteva arrabbiarsi con una ragazza che pentita di aver accettato un bicchiere colmo d’alcol a sua insaputa, si trovava ubriaca ed umiliata per la sua ingenuità del fatto di aver accettato qualcosa di un estraneo e si era rifugiata in una piccola cappella durante la notte per “pulirsi” dei suoi peccati?
Dopo la mia recita andai a fare una dormita, per prepararmi poi per uscire la notte.

POV MEGAN
Poco dopo Matt ritornò.
Ok, per vestito non intendevo solo i boxer, ma era già qualcosa.
“Così va meglio..” dissi.
“Bene, ora dimmi cosa vuoi…” disse tranquillo.
“Io?! Niente.. Ti ho detto il motivo della mi presenza!” dissi facendo spallucce.
“No, intendevo cosa vuoi, caffè o te’ o… altro…” disse guardandomi.
“Voglio del te, grazie…” dissi.
Si avvicinò all’isola della cucina e mise una teiera sul gas:”Dunque, ora sei a conoscenza di tutto, felice?” chiese con il suo solito sorrisetto.
“Sinceramente sono a conoscenza di poco, e questo mi rode! Sono a conoscenza di una stupida promessa che ho fatto a lei, e non capisco il perchè l’ho fatta!” dissi con tono calmo.
“E’ semplice Megan…” disse facendo una pausa.
Era la prima volta che mi chiamava per nome.
Continuò:”Mi amavi a tal punto da promettermi che non ti saresti messa con nessun altro eccetto me”.
“Ha detto bene, amavo!” dissi facendo spallucce.
Lui si avvicinò tutto serio, lasciando pochi centimetri di distanza tra i nostri corpi, poi sul suo viso si increspò un sorriso sardonico:”Ne è sicura Miss. Steel?”.
“Si! Ci vorrebbe proprio un miracolo per farmi cambiare idea!” dissi facendo nuovamente spallucce.
“Non credo nei miracoli Miss. Steel, però credo nella mia autorità e nel mio potere che ho sempre esercitato su di lei” disse impassibile.
“Non so di che potere stia parlando, dato che ho dimenticato tutto! Quindi, se non le dispiace vorrei che questa “promessa” non sia più valida!” dissi incrociando le braccia al petto.
“Appunto lei non sa il potere che posso esercitare, anzi non l’ha mai capito… Comunque Miss Steel, anche se una persona dimentica rimane sempre la stessa e, visto che questo mi mette in vantaggio su di lei, siccome so molte più cose di lei, potrà anche cancellare la promessa, ma sono e sarò io a detenere il controllo su di lei, anche a sua insaputa” disse mantenendo il suo tono freddo e distaccato.
“E mi dica, come farà?! Io sono anche in grado di prendere e andarmene via, ma non solo da casa sua, ma da questa città, cambiare scuola..” dissi tranquilla.
“Lei può fare quello che vuole, ma mi chiedo perchè non sia andata via da qui appena mi ha visto… A parte questo, se lei se ne va perderebbe l’unica cosa che le rimane” disse togliendo la teiera e versando il suo contenuto in una tazza bianca, mettendo al suo interno una bustina di te’.
“E cosa sarebbe questa cosa?!” chiesi.
“Questa è la dimostrazione del mio potere su di lei, che io so la risposta, ma lei non se la ricorda” disse sorridendomi.
“Va bene.. Sarei felice di perdere qualsiasi cosa, che essere costretta a sopportare uno come lei! Mi chiedo proprio come io abbia fatto a stare assieme a lei, proprio non trovo il perchè!” dissi con tono acido.
“Non credo, lei avrà pur dimenticato, ma le sue emozioni non cambiano… Infatti per quanto lei sembra odiarmi, scommetto che quando è venuta a questo indirizzo, anche se non sapevo qual’era la porta, le sue gambe l’hanno guidata fin qua” disse avvicinandosi e porgendomi la tazza.
“Ha detto bene, le mie gambe, non le mie emozioni o il mio cuore!” dissi seria.
“Questa è la seconda dimostrazione, la conosco meglio io di quanto lei conosce se stessa” disse impassibile.
“Faccia come vuole.. Non è una mia preoccupazione, come le ho detto non provo niente!” dissi tranquilla prendendo un sorso di the.
“Ovviamente, non è una sua preoccupazione” disse facendo uno strano sorriso, di cui non riuscì a comprendere il significato.
Stavo per chiederglielo, quando il mio cellulare squillò, mi era arrivato un messaggio.
Lessi il mittente e sorrisi: “Mi scusi Mr. Ho-il-potere-su-di-te Matt, ma il mio ragazzo mi aspetta.. e penso che voglia fare quello che abbiamo fatto ieri, quindi: se ha finito con tutte le sue menate, me ne vado!” dissi posando la tazza sul tavolino di vetro.
“Nessuno le ha mai detto di rimanere Miss Steel” disse facendo un sorrisetto divertito.
“Non è vero..” dissi tranquilla avvicinandomi alla porta : “I suoi occhi e il suo amico che cerca di contenere nei boxer mi hanno pregato di farlo dal momento che la mia mano ha toccato il pomello della porta!” dissi sorridendo.
“Allora Miss Steel, dopo che se ne sarà andata, si chieda a se stessa del perchè ha accettato di rimanere se mi odia” disse tranquillo e aprendomi la porta facendomi gesto di uscire.
“Perchè il the è buono come ricordavo!” dissi uscendo dall’appartamento.
Fece una piccola risata e poi chiuse la porta alle sue spalle.
Brava Megan, hai resistito, ora c’è la Vodafone che ti cerca!

POV LEXI
Era arrivata la sera, la parte più bella della giornata.
Ma questa volta non sarei uscita con Toby e Caleb per andare al Bronx.
Anzi, sarei andata con il mio amico.
Si, proprio lui, sarei andata da Mr. Panchina.
Mi vestì velocemente e mi incamminai.
Appena lo vidi senza tanti problemi lo abbracciai, non curante degli sguardi perplessi e anche spaventati dei passanti.
Questa era la più bella sera di tutta la mia vita!



ANGOLO AUTRICI
Salve a tutte.
Scusate il grandissimo ritardo, ma sono stata con la Chiara tutto il giorno, e sono arrivata a casa solo ora.
Spero il capitolo vi sia piaciuto. Un bacione.
By ML
  
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